RASSEGNA STAMPA 05.03.2004

 

IL MESSAGGERO
Api, è arrivato il consulente d’accusa

Intanto nella raffineria si è verificata una evaporazione di idrocarburi

di GIAMPAOLO MILZI

E' un ingegnere nucleare, esperto nelle tecniche più moderne per l'eco-recupero di zone afflitte da intossicazione cronica da veleni industriali. E poi è "garantito" dal ministero dell'Ambiente, dove copre il ruolo di vicedirettore di dipartimento. Non ha perso tempo Marco Giangrasso per gettarsi a capofitto - idealmente, s'intende - nelle viscere della raffineria di Falconara. E materialmente nella montagna di pratiche, tabelle, documentazioni cartacee e informatiche sequestrate dai carabinieri del Noe, che indagano sull'eventuale "aggiustamento al ribasso" dei dati sulla contaminazione del sito Api. La scelta del super-consulente - fondamentale il suo ruolo nell'inchiesta su un eventuale depistaggio delle procedure (violazione del decreto Ronchi) finalizzare al risanamento ambientale dell'area dello stabilimento di produzione petrolifera attraverso un ritocco dei parametri d'inquinamento accertati sul campo (falso in atto pubblico) - è formalmente opera della procura della Repubblica di Ancona, ma sostanzialmente frutto di una concertazione con Roma. E' stato il funzionario Francesco Mascazzini, direttore generale dell'Ufficio rifiuti e bonifiche del ministero, a indicare in Giangrasso, suo collaboratore, l'uomo ideale per fare chiarezza su un giallo che per ora si è tradotto in un'unica informazione di garanzia: quella inviata all'imprenditore Federico Sardi, rappresentante legale della "Remedia spa", l'azienda incaricata dall'Api dei rilievi e degli studi per la messa in sicurezza e pre-bonifica (ma potrebbe essere iscritta nel registro degli indagati anche la sub-contraente "Simam", che si stava occupando di verifiche mirate alla contaminazione superficiale). Il perito d’accusa, Mascazzini, lo ha inviato a Falconara dopo aver congelato ”causa inchiesta” l’iter delle conferenze di servizio appena avviato al ministero sulla bonifica del sito Api. Vigili in azione I vigili ambientali sono entrati in azione all'interno della raffineria, dopo che segnalazioni pervenute l’altro ieri all'Ufficio ambiente del Comune denunciavano la presenza di un forte odore di idrocarburi nei quartieri di Villanova e Fiumesino. «L' intervento della polizia municipale - si legge in una nota del Comune - ha potuto riscontrare la veridicità della situazione evidenziata, verificatasi probabilmente durante le fasi di trasferimento di semilavorati non stabilizzati all'interno di un serbatoio». Entro 24-36 ore, l' azienda ha garantito che provvederà allo spostamento del prodotto in un altro serbatoio, operazione che i vigili ambientali «stanno seguendo scrupolosamente». Anche l' Arpam è stata informata. Dal canto suo l'Api precisa che «l'odore di idrocarburi avvertito intorno alla raffineria è stato conseguente alla temporanea evaporazione di prodotto semilavorato all'interno di un serbatoio, nel corso di attività legate alla fermata di un'unità per manutenzione preventiva».

Sonno e psiche disturbati per i cittadini di Villanova

INQUINAMENTO ACUSTICO

Disturbi del sonno e della psiche. La causa di tutto sono i rumori insopportabili a cui sono sottoposti i cittadini del quartiere Villanova a Falconara. L'inquinamento acustico prodotto dallo scalo merci ha messo in ginocchio gli abitanti del quartiere. Se ne è discusso ieri mattina nello studio dell'avvocato Stefano Crispiani dove sono emersi i dati allarmanti nei riguardi del problema. Lo scalo merci è stato installato nel '95 e da allora i residenti non hanno più dormito sonni tranquilli. I continui urti tra i carri provocano dei boati che impediscono ai residenti di godersi le ore notturne. Inoltre le abitazioni sono state costruite prima dell'installazione dello scalo merci lasciando gli abitanti sbalorditi quando hanno scoperto il risvolto della medaglia. Si sono susseguiti due rilevamenti acustici di cui uno operato dal Dipartimento Energetico dell'Università di Ancona. Il responso è stato uno sforamento di gran lunga superiore al limite consentito. «Ci sentiamo praticamente abbandonati dall'Amministrazione pubblica- replica Loris Calcina presidente del comitato cittadino di Villanova- tutte le promesse di tutela dell'area non sono state mantenute». Dall'ottobre 2002 si sono moltiplicate le richieste di intervento e nonostante l'ordinanza emessa dal sindaco di Falconara il problema non sembra essersi risolto. «Sono evidenti delle violazioni del provvedimento- continua il presidente Calcina- e ora non siamo più in grado di tollerare una simile situazione». A sostegno dei cittadini martoriati dai rumori notturni è intervenuto lo psicologo Claudio Fratesi. «I ragazzi sottoposti a questo carico di stress- dice- risultano affetti forti cali di rendimento nelle attività scolastiche».

 
CORRIERE ADRIATICO
Nuove esalazioni, i vigili entrano all'Api

Sono state le proteste dei cittadini a spingere il Comune al sopralluogo L'azienda: "Tutto risolto in 36 ore al massimo" De' Paolis: "L'ansia è continua, siamo stremati". Problemi ad un serbatoio, il semilavorato trasferito in una sede adeguata

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Sopralluogo dei vigili ambientali del comune di Falconara all'interno della raffineria Api dopo le segnalazioni dei cittadini a proposito di forti e persistenti cattivi odori che si sono diffusi nei quartieri di Villanova e Fiumesino a partire da lunedì scorso. A quanto pare, almeno secondo la nota ufficiale emessa dall'azienda, l'odore di idrocarburi avvertito intorno alla raffineria, sarebbe stato "conseguente alla temporanea evaporazione di prodotto semilavorato all'interno di un serbatoio, nel corso di attività legate alla fermata di un'unità per manutenzione preventiva". "Al verificarsi del fatto - prosegue il comunicato - la raffineria è intervenuta effettuando il trasferimento del prodotto in un serbatoio con caratteristiche adeguate al contenimento del fenomeno; il che ha consentito il miglioramento della situazione". L'operazione di trasferimento dovrebbe terminare entro oggi sotto lo stretto controllo dei vigili ambientali di Falconara. "La polizia municipale - precisa il dirigente dell'ufficio ambiente Paolo Angeloni - ha potuto riscontrare sul posto la veridicità della situazione evidenziata dalle telefonate dei residenti, il problema potrebbe essersi verificato durante le fasi di trasferimento o di stoccaggio di semilavorati non stabilizzati. Entro ventiquattro, trentasei ore, l'azienda ha garantito che provvederà allo spostamento del prodotto in un altro serbatoio, operazione che i vigili ambientali, prontamente intervenuti, stanno seguendo scrupolosamente in tutte le sue fasi". Assediati per più di tre giorni da un odore acre e persistente e dal "solito rumore sordo proveniente dagli impianti di raffinazione", i residenti del quartiere di Fiumesino adesso chiedono non solo una tregua, ma anche e soprattutto "soluzioni efficaci e definitive a tutela della salute". "Da lunedì scorso - commenta Massimo De' Paolis vice presidente del comitato dei residenti - abbiamo cominciato a percepire questo odore fortissimo e poi quasi in contemporanea il rumore fisso, sordo, sotterraneo come quello di una scossa di terremoto, una situazione che è andata avanti anche martedì e mercoledì, nonostante le telefonate all'ufficio ambiente, allertato anche da molti altri falconaresi perché grazie al vento la puzza si è diffusa presto a Villanova e nelle zone alte della città". Oltre che alle competenti strutture comunali la situazione di disagio è stata segnalata all'Arpam ed alla procura della Repubblica poiché, spiegano i residenti del quartiere situato a pochi metri in linea d'aria dalla raffineria Api, "siamo stufi di pagare di tasca nostra e sulla nostra pelle problemi ed inconvenienti che si verificano sempre più spesso". De' Paolis, infatti, parla di "episodi ormai frequentissimi che provocano ansia e tensione anche perché da parte di chi dovrebbe effettuare dei controlli arrivano solo risposte laconiche ed evasive e poi nessuna precisazione su quanto accade all'interno dell'impianto". Il cattivo odore, che nei giorni passati aggrediva violentemente alla gola ed allo stomaco, ha provocato soprattutto "sensazioni di malessere e difficoltà di respirazione", ma sembra che nessuno sia ricorso alle cure mediche. L'Arpam, già avvisata dai componenti del comitato di Fiumesino, è stata messa al corrente dell'accaduto e di tutte le evoluzioni della vicenda anche dai tecnici dall'ufficio ambiente del Comune di Falconara. A causa dell'aria irrespirabile per via delle esalazioni di prodotto anche all'interno della raffineria, i dipendenti dell'azienda falconarese, a puro scopo cautelativo, sembra si siano sottoposti, pur in assenza di qualsiasi sintomatologia, ad una visita di controllo preventivo.

Stress da treni e rumori

Villanova, i residenti scendono in campo coi certificati medici. Vibrano le case, inascoltato l'invito della Regione

di MARINA MINELLI

FALCONARA - "Dieci segnalazioni dal 2002, un'ordinanza sindacale mai applicata e nessuna risposta da parte degli assessorati competenti e a fare le spese di questo assordante silenzio sono soltanto i cittadini di Villanova che vivono nelle immediate vicinanze dello scalo merci ferroviario". Dopo sei anni di proteste e di lettere alle autorità il comitato dei residenti adesso parla apertamente di "danni alla salute" e chiede dei provvedimenti immediati perché "anche se lo scalo merci in un futuro prossimo andrà via, noi lì ci abitiamo adesso fra rumori assordanti di giorno e di notte". La diagnosi dello psicologo Claudio Fratesi, che per conto della sezione locale di Medicina Democratica ha visitato di recente alcuni residenti, evidenzia "stress da carenza di riposo e conseguente calo di rendimento con, in più, tutti gli effetti collaterali connessi all'assunzione di antidepressivi, fra cui anche l'abbassamento delle difese immunitarie". Eppure, ricorda il presidente del comitato di Villanova, Loris Calcina, "nella dichiarazione di area ad elevato rischio di crisi ambientale un intero paragrafo era dedicato al problema rappresentato dalla presenza dello scalo merci in ambito urbano definito addirittura, 'fonte di inquinamento acustico ed atmosferico' tale da rendere la situazione insopportabile ai residenti". Secondo il documento della Regione nello scalo falconarese avrebbero dovuto, quanto prima, "essere vietate le manovre a spinta dei carri, onde evitare l'urto violento tra gli stessi e l'attività in generale nelle ore notturne". "Lettera morta - prosegue Calcina - è rimasto anche il progetto pilota per valutare, sperimentare ed attuare interventi di risanamento per l'inquinamento da rumore prodotto dalle infrastrutture ferroviarie". Insomma nulla è stato fatto, i residenti continuano a non poter riposare e, osserva Calcina, "altri binari sono stati aggiunti a quelli esistenti nello scalo e sono stati addirittura installati a soli tre metri dalle abitazioni, determinando non solo aumento della rumorosità, ma diffusione di vibrazioni nelle strutture delle stesse case".

 
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