Fiammata all’Api, assolti i
consiglieri comunali
Secondo l’azienda avevano
creato allarme con le loro dichiarazioni su un incidente.
Sindaco soddisfatto
di LETIZIA LARICI
FALCONARA - «Il fatto non
costituisce reato», ovvero nessuna diffusione di notizie
allarmistiche da parte dei quattro consiglieri del Comune di
Falconara a proposito dell’incidente avvenuto alla
raffineria Api il 10 marzo 2000. Ieri mattina la conclusione
del lungo processo, con sentenza di assoluzione per Elena
Tanzarella e Alessia Cerioni di Fi e Giuliana Di Gioacchino
e Paolo Biondino di An. I cinque consiglieri(c’era anche
Francesco Perugini di An, che nel frattempo si è avvalso
della facoltà di estinguere il reato tramite oblazione)
presentarono un’interrogazione al sindaco, riportando anche
dichiarazioni di cittadini allarmati, per far luce su un
incidente in raffineria, a proposito del quale in prima
battuta si erano diffuse voci, successivamente rivelatesi
infondate, sul ferimento di un operaio. Una fiammata anomala
alla torcia dell’Api che aveva innescato polemiche, seguite
da un’inchiesta. Rimbalzata sulla stampa, l’annosa questione
aveva indotto l’Api a sporgere querela per diffamazione.
Quindi la successiva remissione da parte dell’azienda, che
non era però servita a bloccare l’iter giudiziario. La
magistratura ravvisando un altro reato perseguibile
d’ufficio( diffusione di notizie false e tendenziose atte a
turbare l’ordine pubblico) aveva proseguito nell’inchiesta .
Ieri il verdetto del giudice monocratico Alberto Pallucchini,
che ha scagionato gli imputati. «Una sentenza importante -
commenta Amos Benni, difensore di Alessia Cerioni – che
tutela la libertà di iniziativa, nei limiti della
correttezza, dei consiglieri comunali». Soddisfazione da
parte del sindaco Giancarlo Carletti. «E’stato riconosciuto
– commenta il primo cittadino – il diritto–dovere dei
consiglieri di proporre quesiti per accertare la sussistenza
di notizie che interessano la comunità. Peraltro, della
legittimità di quella in questione, va precisato che
l’Amministrazione non ha mai dubitato». |
Interrogazione choc
Consiglieri assolti
Erano accusati di procurato
allarme dall'Api
Assolti perché il fatto non
costituisce reato. Erano finiti in tribunale per aver
firmato, nella veste di consiglieri comunali nella
precedente legislatura, un'interrogazione che chiedeva
chiarimenti al sindaco su un incidente avvenuto all'interno
della raffineria Api. Elena Tanzarella, Alessia Cerioni,
Giuliana Di Gioacchino, di Forza Italia, Paolo Biondini e
Francesco Perugini di Alleanza nazionale sono finiti a
giudizio per procurato allarme. Responsabili, a parere
dell'accusa, di aver fatto troppo clamore ed aver esagerato
agli occhi dell'opinione pubblica le possibili conseguenze
di una fiammata che, si diceva nell'interrogazione, era
stata tenuta segreta e nella quale si ipotizzava che
qualcuno potesse essere rimasto ferito. Frasi che non sono
piaciute ai dirigenti della raffineria che prepararono
subito una querela per diffamazione, poi ritirata. D'ufficio
partì poi la denuncia per procurato allarme, il reato
contestato ai cinque consiglieri. Il giudice ha dato ragione
alla difesa, rappresentata dagli avvocati Amos Benni, Renzo
Giantomassi, Giansi e Rino Pirani. Nella precedente udienza
l'ingegner Dino Poggiali dei vigili del fuoco aveva portato
acqua al loro mulino definendo l'incidente all'Api "un
evento significativo". Il sindaco di Falconara Giancarlo
Carletti ha espresso la sua soddisfazione per la sentenza
del Tribunale di Ancona che ha mandato assolti i consiglieri
comunali Biondini, Perugini, Cerioni, Di Gioacchino e
Tanzarella. Secondo Carletti "è stato riconosciuto il
diritto-dovere dei consiglieri comunali di proporre
interrogazioni per accertare la sussistenza di notizie che
interessano la comunità, come quella di cui si trattava e
della cui legittimità, nel caso specifico, il sindaco non ha
mai dubitato".
Tagliati gli alberi per
far posto ai parcheggi
Polizia municipale e tecnici
di una ditta specializzata hanno ricavato nuovi spazi per la
sosta a pagamento. A nulla sono valse le proteste dei
residenti che chiedevano di recuperare il verde pubblico
FALCONARA - Parcheggi al
posto degli alberi. E' accaduto in via Leopardi dove in
questi giorni una ditta specializzata, con il coordinamento
della Polizia Municipale, sta predisponendo la segnaletica
orizzontale per la sosta a pagamento, estesa appunto alla
parallela interna di via Bixio. Lungo la strada, diventata
orma un'arteria di scorrimento da nord verso Ancona in
quanto proseguimento di via Rosselli che raccoglie tutte le
auto in uscita dallo svincolo della superstrada, da tempo
alcune aiuole predisposte per gli alberi sono vuote ed
abbandonate, nonostante i residenti abbiano spesso
sollecitato il Cam (responsabile per la manutenzione del
verde cittadino) al ripristino dell'alberatura. Adesso, nel
tratto di via Leopardi compreso fra via Gobetti e via
Colombo, almeno sette spazi lasciati vuoti dalle piante sono
stati inglobati nelle strisce blu per mettere a disposizione
un maggior numero di parcheggi a pagamento. A nulla sono
valse le proteste dei residenti che vedono la loro strada
sempre più trascurata dal punto di vista del verde, e dal
Cam arriva solo la promessa di una "ripiantumazione quando
sarà varato il piano cittadino del verde". "Qui però non si
parla di opere straordinarie - osservano gli abitanti della
zona - è ordinaria amministrazione, come si pota, così
quando una pianta si secca va sostituita, subito, senza
aspettare delibere di giunta o piani del verde".
Lo smog arretra
"Pedonale" promossa dalle
centraline. Secondo i dati Adam in via Bocconi è andata
meglio che a piazza Roma L'assessore Casagrande "Lo stop al
traffico fa bene, ma adesso serve l'aiuto dei cittadini per
tenere sotto controllo altre componenti dell'inquinamento"
Domenica il livello delle Pm 10 è sceso del 36%
di GILBERTO MASTROMATTEO
Ebbene si, la pedonale fa
bene all'aria! E inaspettatamente anche al di fuori del
centro storico, laddove lo stop al transito veicolare non ha
avuto luogo. Parlano chiaro i primi dati raccolti
dall'analizzatore Adam della Provincia dorica riguardo ai
livelli di Pm10 registrati nel corso della giornata di
domenica, specie se confrontati con quelli relativi ad una
settimana prima. Negli 8 comuni interessati dal
provvedimento sul suolo provinciale, la diminuzione nei
livelli di polveri sottili si è aggirata attorno ai 30 punti
percentuali rispetto al 1 febbraio, con punte del 32 per
cento a Senigallia e addirittura di oltre il 36 per cento a
Jesi e nel capoluogo. Qui a vantare la palma del maggior
calo negli inquinanti atmosferici è stata proprio via
Bocconi, passata dai quasi 70 microgrammi per metro cubo
medi registrati la scorsa domenica (il limite è fissato a
55), ai poco più di 44 rilevati ieri l'altro. I cittadini e
il comitato che chiedevano "aria!" sugli striscioni comparsi
proprio in occasione della pedonale sulla via che congiunge
asse e galleria, possono dunque "tirare il fiato".
Paradossalmente peggiore, per contro, la situazione
descritta dalla centralina di piazza Roma, il cui dato di
37,43 uc/m3, seppur minore rispetto a quello di Valle Miano,
denota un calo più contenuto se confrontato a quello di
sette giorni prima. "Del resto corso Stamira ha continuato
ad essere percorso - nota Piergiorgio Carrescia, dirigente
del settore Tutela dell'ambiente per la provincia di Ancona
- un po' quello che è successo a Marina di Montemarciano
dove l'abbassamento è stato di soli due punti percentuali
per via della mancata chiusura della statale 16. Riscontri
sicuramente positivi comunque, dato che rivelano una
flessione generalizzata nei valori anche laddove le arterie
maggiori sono più distanti come a Falconara scuola, dove il
calo è stato di oltre il 10 per cento". Il banco di prova
più atteso sarà però quello di venerdì prossimo, quando il
centro chiuderà alle auto per la prima volta in un giorno
feriale. Del resto proprio il primo giorno del "trickend" è
indicato dagli esperti come quello nel quale si avvertono
gli sforamenti più rilevanti. Basti pensare che solo tra le
8 e le 9 di venerdì scorso in via Bocconi si sono toccati i
206,8 microgrammi per metro cubo di Pm10 nell'aria, in
pratica il quadruplo del consentito. "Il fermo ecologico
serve - afferma l'assessore provinciale all'ambiente
Patrizia Casagrande - tuttavia non basta. Serve un aiuto da
parte dei cittadini per controllare anche le altre
componenti dell'inquinamento da polveri, quella termica e
quella industriale". Per il 12 febbraio nel frattempo è
convocata una nuova conferenza provinciale delle autonomie
locali, cui saranno presenti anche l'Anas, l'Anci, i
sindacati, Conerobus e l'Rsi. "Confido nella collaborazione
e nella propositività di tutte le categorie - aggiunge
l'assessore - in modo da concertare soluzioni che possano
recare vantaggi anche a loro". |