RASSEGNA STAMPA 06.02.2004

 

IL MESSAGGERO
By pass ferroviario, i comitati dei cittadini tornano all’attacco: «Arretramento su tutta la costa»

di LETIZIA LARICI

FALCONARA - No al by pass destinato a collegare la linea trasversale per Roma, superando il nodo Api-Falconara. I comitati cittadini di Villanova e Fiumesino tornano a chiedere soluzioni alternative. «Nonostante la procedura di valutazione di impatto ambientale della variante abbia evidenziato le gravi lacune del progetto - ha spiegato Loris Calcina, presidente del comitato di Villanova - la Regione ha emesso parere favorevole. Inoltre l'8 settembre, in sede di Conferenza di servizi, sono state sollevate varie controdeduzioni completamente ignorate. Secondo l'ingegner Vincenzo Marzialetti del servizio opere pubbliche della Regione il progetto non chiarirebbe le questioni legate all'impatto ambientale». Per i comitati occorre ripensare a un arretramento della linea ferroviaria su tutta la costa sino a Pesaro, mentre l'attuale by pass prevede semplicemente un allontanamento dei binari dalla raffineria Api. Atteso per fine mese il parere del Cipe sulla fattibilità economica del progetto.

Stop al traffico. Ma non ora Soluzioni in fase di studio

di LETIZIA LARICI

FALCONARA - Falconara e Castelferretti verso il blocco del traffico, ma non da questa domenica. Ancora da definire il programma di interventi da attuare per combattere le famigerate polveri sottili. Per ora esiste una bozza di progetto, realizzata da Polizia Municipale, ufficio ambiente e assessorati all'ambiente, urbanistica e lavori pubblici, che deve passare al vaglio della Giunta. In linea di massima comunque, domenica 15 febbraio potrebbe scattare il provvedimento per la chiusura del centro di Castelferretti. Orari e modalità sono ancora da definire, anche se la zona interdetta dovrebbe essere quella compresa tra via Giordano Bruno e via Pietro Mauri. E Falconara? «Esiste già un'isola pedonale - spiega l'assessore alla viabilità Fausto Api - Il centro cittadino è off limits alle auto dalle 18 alle 20 durante la settimana e dalle 10 alle 20 la domenica e nei giorni festivi. Pensiamo a interventi di più ampio respiro, che però vanno attentamente valutati. In ogni caso l'idea è quella di procedere nel breve periodo, quindi nel giro di qualche settimana, all'estensione dell'attuale isola pedonale, che va da via Bixio fino a via XX Settembre, per poi intervenire con una soluzione più corposa nel lungo periodo. Il tutto è naturalmente in fase di studio, anche perché provvedimenti simili ne presuppongono altri. Occorrerà individuare nuove aree di sosta e pensare a un potenziamento del trasporto pubblico». Se il progetto complessivo deve ancora essere definito, si prevedono già comunque due domeniche a piedi, allietate da altrettante manifestazioni collaterali: gran festa di Carnevale il 22 febbraio in centro a Falconara e gara ciclistica il 14 marzo a Castelferretti. Contemporaneamente l'ufficio ambiente sarà presente nelle principali piazze dei due centri con uno stand per informare e sensibilizzare i cittadini sulle problematiche legate alle polveri. Funzione divulgativa ed educativa. «L'obiettivo - conclude l'assessore Api - è di consentire alla comunità di vivere a pieno la città».

 
CORRIERE ADRIATICO
By-pass, i comitati insistono

Nonostante il via libera della Regione i residenti chiedono verifiche. Sollevano dubbi di impatto ambientale sulla proposta di arretramento della ferrovia

di Marina Minnelli

FALCONARA - "Nonostante i dubbi delle autorità preposte, la Regione Marche ha emesso e trasmesso ai ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e dell'Ambiente il decreto di parere favorevole per il progetto del by-pass ferroviario, ma a noi residenti non ci stiamo e continuiamo a chiedere indagini più approfondite". Loris Calcina e Massimo De' Paolis, per i comitati di Villanova e Fiumesino, hanno ancora una volta evidenziato tutti i problemi legati ad un progetto che, secondo le intenzioni di Rfi - Rete Ferroviaria Italiana, dovrebbe spostare la ferrovia dalla costa e quindi dal transito attraverso la raffineria Api, per portarla a poche centinaia di metri dalle ultime case del quartiere. "Dal documento istruttorio del decreto regionale - spiega Calcina - si evince che, nelle controdeduzioni alle osservazioni formulate dai comitati, Rfi non ha tenuto in nessun conto del nostro parere e dei problemi sollevati eppure non siamo stati i soli a mettere in evidenza alcune questioni scottanti". Infatti, come attestano i verbali della conferenza dei servizi svoltasi nel mese di settembre 2003, gli stessi dirigenti della Regione fanno notare che "il progetto non indica gli effetti positivi sull'ambiente, non indica come debba essere dismesso il vecchio tracciato, l'area abbandonata ed il ponte sull'Esino, con conseguente incertezza sull'impatto ambientale". Ma non basta perché nella zona interessata dal by-pass è presente (e tutelato) il complesso monumentale di S. Lorenzo, "la cui veduta sarà impedita dal futuro viadotto ferroviario" e inoltre ci potrebbero essere anche gravi problemi per i numerosi fossi che attraversano la campagna. Dubbi, durante la conferenza, sono stati espressi anche dal Soprintendente ai Beni Architettonici delle Marche, Pier Luigi Salvati, il quale si domanda "se il progetto è, qualitativamente, all'altezza degli obiettivi che si vogliono raggiungere, poiché sembra nel complesso poco approfondito". "A questo punto - concludono Calcina e De' Paolis - vorremmo capire meglio la sostanza e la forza del progetto del vice ministro Baldassarri, che, prevedendo un arretramento più verso l'interno, appare indubbiamente più lungimirante per il futuro di tutto il territorio in quanto prodromo di uno spostamento di tutta la linea, mentre il by-pass è fine a se stesso e serve solo a danneggiare i cittadini".

 
UNIONE SARDA
Misteriosa moria di pesci davanti a Platamona

Allarme ambientale

di Paolo Pasca

Misterioso episodio alla Marina di Sorso. In un tratto di spiaggia di circa due chilometri compreso tra la seconda e la terza discesa a mare si è verificata una moria di pesci e di meduse. Secondo quanto dichiarato da alcuni testimoni tutto sarebbe cominciato mercoledì sera quando il avrebbe assunto una intensa colorazione bianca. Subito dopo le onde hanno cominciato a trasportare sulla battigia i pesci e le meduse. Secondo la capitaneria di Porto Torres si tratterebbe di carpe di acqua dolce provenienti da qualche fiume, per altri invece si tratterebbe di saraghi e spigole. La capitaneria ha avviato le indagini per verificare la provenienza dei pesci. Le analisi sono state affidate ai laboratori del presidio multizonale di prevenzione della Asl n. 1, che dovrà indicare le cause della moria. La bonifica della spiaggia è stata invece richiesta al Comune di Sorso. Ieri mattina il colore dell’acqua nel tratto di mare è tornato normale, ma nella spiaggia erano presenti in grande quantità pesci e meduse. Secondo alcune persone che risiedono nella zona, le cause potrebbero essere legate al grande traffico di petroliere davanti al porto industriale, particolarmente intenso nei giorni scorsi. In ogni caso l’acqua del mare nel tratto di costa interessato alla moria di pesci e delle meduse è ricca di catrame e di altri elementi di sporcizia provenienti dalle numerose navi che circolano nella zona. Sul posto ieri mattina si sono recati i carabinieri della stazione di Sorso al comando del maresciallo Giacomo Bulciolu.

Spenti gli impianti del petrolchimico

L’azienda chiude in attesa che si ripari il pontile. Duemila operai resteranno a casa per 40 giorni

È stata avviata ieri la fermata di tutti gli impianti dello stabilimento petrolchimico della Syndial, l’ex Enichem, a Porto Torres. Terminato ieri all’alba lo sciopero di sette giorni dei lavoratori chimici che avevano tenuto accesi, a minimo regime, gli impianti, ha dunque preso il via un procedimento che non ha precedenti nei quarant’anni di storia industriale del nord Sardegna. Da oggi circa duemila operai saranno messi in libertà per 40 giorni lavorativi, tempo necessario secondo la direzione dell’azienda per ripristinare l’agibilità del pontile liquidi, gravemente danneggiato dall’esplosione della petroliera Panam Serena. Ieri sera le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil anno diffuso un comunicato congiunto dai toni fortemente allarmati, definendo drammatica la situazione: «Per la prima volta si ferma il più grande petrolchimico italiano. Se le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori dovessero rivelarsi fondate, l’area di Sassari-Alghero-Porto Torres si troverebbe davanti al tracollo economico. Dopo anni di ristrutturazioni feroci che hanno comportato la perdita di migliaia di posti di lavoro, siamo arrivati all’epilogo della storia industriale del nord ovest della Sardegna». Da tempo i sindacati hanno fatto sapere di considerare lo stop degli impianti e le ferie forzate per i dipendenti l’anticamera dello smantellamento definitivo del petrolchimico. Cgil, Cisl e Uil di Sassari hanno indetto per venerdì prossimo, 13 febbraio, uno sciopero generale di tutte le categorie. Fra una settimana si terrà dunque una manifestazione a Porto Torres davanti alla fabbrica. In cima alle rivendicazioni, il mantenimento in marcia degli impianti, l’attuazione dell’accordo di programma per la chimica sarda firmato il 14 luglio scorso presso la presidenza del Consiglio dei ministri, l’avvio dei processi di bonifica, risanamento e riqualificazione dei siti chimici. Le stesse tematiche toccate nel breve documento consegnate dai sindacati al presidente Ciampi nel corso di un incontro che si è tenuto in prefettura a Sassari due giorni fa: in quell’occasione il capo dello Stato si è mostrato ben informato sul caso Porto Torres e ha promesso di impegnarsi a risolvere i problemi. Nel frattempo, sul fronte istituzionale qualcosa si muove: la presidenza del Consiglio dei ministri ha fissato per martedì prossimo, nella sua sede di via Po, a Roma, un vertice sulla situazione occupazionale dell’area industriale di Porto Torres. Tutti attorno a un tavolo: osservatorio nazionale della chimica, ministero dell’Ambiente, Regione, Provincia, Comune di Porto Torres, Sviluppo Italia, Eni, Confindustria sassarese. Cgil, Cisl e Uil non sono fra i destinatari della lettera inviata dalla presidenza del Consiglio. Fatto sta che quella del 10 febbraio ha tutta l’aria di essere l’atto di nascita di una task force. A spulciare i nomi dei funzionari indicati per ciascun ente, sul tavolo dovrebbero esserci due temi di prima grandezza: bonifica dei siti ambientali e reindustrializzazione.

 
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