IL MESSAGGERO |
By pass ferroviario, i
comitati dei cittadini tornano all’attacco: «Arretramento su
tutta la costa»
di LETIZIA LARICI
FALCONARA - No al by pass
destinato a collegare la linea trasversale per Roma,
superando il nodo Api-Falconara. I comitati cittadini di
Villanova e Fiumesino tornano a chiedere soluzioni
alternative. «Nonostante la procedura di valutazione di
impatto ambientale della variante abbia evidenziato le gravi
lacune del progetto - ha spiegato Loris Calcina, presidente
del comitato di Villanova - la Regione ha emesso parere
favorevole. Inoltre l'8 settembre, in sede di Conferenza di
servizi, sono state sollevate varie controdeduzioni
completamente ignorate. Secondo l'ingegner Vincenzo
Marzialetti del servizio opere pubbliche della Regione il
progetto non chiarirebbe le questioni legate all'impatto
ambientale». Per i comitati occorre ripensare a un
arretramento della linea ferroviaria su tutta la costa sino
a Pesaro, mentre l'attuale by pass prevede semplicemente un
allontanamento dei binari dalla raffineria Api. Atteso per
fine mese il parere del Cipe sulla fattibilità economica del
progetto.
Stop al traffico. Ma non
ora Soluzioni in fase di studio
di LETIZIA LARICI
FALCONARA - Falconara e
Castelferretti verso il blocco del traffico, ma non da
questa domenica. Ancora da definire il programma di
interventi da attuare per combattere le famigerate polveri
sottili. Per ora esiste una bozza di progetto, realizzata da
Polizia Municipale, ufficio ambiente e assessorati
all'ambiente, urbanistica e lavori pubblici, che deve
passare al vaglio della Giunta. In linea di massima
comunque, domenica 15 febbraio potrebbe scattare il
provvedimento per la chiusura del centro di Castelferretti.
Orari e modalità sono ancora da definire, anche se la zona
interdetta dovrebbe essere quella compresa tra via Giordano
Bruno e via Pietro Mauri. E Falconara? «Esiste già un'isola
pedonale - spiega l'assessore alla viabilità Fausto Api - Il
centro cittadino è off limits alle auto dalle 18 alle 20
durante la settimana e dalle 10 alle 20 la domenica e nei
giorni festivi. Pensiamo a interventi di più ampio respiro,
che però vanno attentamente valutati. In ogni caso l'idea è
quella di procedere nel breve periodo, quindi nel giro di
qualche settimana, all'estensione dell'attuale isola
pedonale, che va da via Bixio fino a via XX Settembre, per
poi intervenire con una soluzione più corposa nel lungo
periodo. Il tutto è naturalmente in fase di studio, anche
perché provvedimenti simili ne presuppongono altri.
Occorrerà individuare nuove aree di sosta e pensare a un
potenziamento del trasporto pubblico». Se il progetto
complessivo deve ancora essere definito, si prevedono già
comunque due domeniche a piedi, allietate da altrettante
manifestazioni collaterali: gran festa di Carnevale il 22
febbraio in centro a Falconara e gara ciclistica il 14 marzo
a Castelferretti. Contemporaneamente l'ufficio ambiente sarà
presente nelle principali piazze dei due centri con uno
stand per informare e sensibilizzare i cittadini sulle
problematiche legate alle polveri. Funzione divulgativa ed
educativa. «L'obiettivo - conclude l'assessore Api - è di
consentire alla comunità di vivere a pieno la città». |
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CORRIERE ADRIATICO |
By-pass, i comitati insistono
Nonostante il via libera della
Regione i residenti chiedono verifiche. Sollevano dubbi di
impatto ambientale sulla proposta di arretramento della
ferrovia
di Marina Minnelli
FALCONARA - "Nonostante i
dubbi delle autorità preposte, la Regione Marche ha emesso e
trasmesso ai ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e
dell'Ambiente il decreto di parere favorevole per il
progetto del by-pass ferroviario, ma a noi residenti non ci
stiamo e continuiamo a chiedere indagini più approfondite".
Loris Calcina e Massimo De' Paolis, per i comitati di
Villanova e Fiumesino, hanno ancora una volta evidenziato
tutti i problemi legati ad un progetto che, secondo le
intenzioni di Rfi - Rete Ferroviaria Italiana, dovrebbe
spostare la ferrovia dalla costa e quindi dal transito
attraverso la raffineria Api, per portarla a poche centinaia
di metri dalle ultime case del quartiere. "Dal documento
istruttorio del decreto regionale - spiega Calcina - si
evince che, nelle controdeduzioni alle osservazioni
formulate dai comitati, Rfi non ha tenuto in nessun conto
del nostro parere e dei problemi sollevati eppure non siamo
stati i soli a mettere in evidenza alcune questioni
scottanti". Infatti, come attestano i verbali della
conferenza dei servizi svoltasi nel mese di settembre 2003,
gli stessi dirigenti della Regione fanno notare che "il
progetto non indica gli effetti positivi sull'ambiente, non
indica come debba essere dismesso il vecchio tracciato,
l'area abbandonata ed il ponte sull'Esino, con conseguente
incertezza sull'impatto ambientale". Ma non basta perché
nella zona interessata dal by-pass è presente (e tutelato)
il complesso monumentale di S. Lorenzo, "la cui veduta sarà
impedita dal futuro viadotto ferroviario" e inoltre ci
potrebbero essere anche gravi problemi per i numerosi fossi
che attraversano la campagna. Dubbi, durante la conferenza,
sono stati espressi anche dal Soprintendente ai Beni
Architettonici delle Marche, Pier Luigi Salvati, il quale si
domanda "se il progetto è, qualitativamente, all'altezza
degli obiettivi che si vogliono raggiungere, poiché sembra
nel complesso poco approfondito". "A questo punto -
concludono Calcina e De' Paolis - vorremmo capire meglio la
sostanza e la forza del progetto del vice ministro
Baldassarri, che, prevedendo un arretramento più verso
l'interno, appare indubbiamente più lungimirante per il
futuro di tutto il territorio in quanto prodromo di uno
spostamento di tutta la linea, mentre il by-pass è fine a se
stesso e serve solo a danneggiare i cittadini". |
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UNIONE SARDA |
Misteriosa moria di pesci
davanti a Platamona
Allarme ambientale
di Paolo Pasca
Misterioso episodio alla
Marina di Sorso. In un tratto di spiaggia di circa due
chilometri compreso tra la seconda e la terza discesa a mare
si è verificata una moria di pesci e di meduse. Secondo
quanto dichiarato da alcuni testimoni tutto sarebbe
cominciato mercoledì sera quando il avrebbe assunto una
intensa colorazione bianca. Subito dopo le onde hanno
cominciato a trasportare sulla battigia i pesci e le meduse.
Secondo la capitaneria di Porto Torres si tratterebbe di
carpe di acqua dolce provenienti da qualche fiume, per altri
invece si tratterebbe di saraghi e spigole. La capitaneria
ha avviato le indagini per verificare la provenienza dei
pesci. Le analisi sono state affidate ai laboratori del
presidio multizonale di prevenzione della Asl n. 1, che
dovrà indicare le cause della moria. La bonifica della
spiaggia è stata invece richiesta al Comune di Sorso. Ieri
mattina il colore dell’acqua nel tratto di mare è tornato
normale, ma nella spiaggia erano presenti in grande quantità
pesci e meduse. Secondo alcune persone che risiedono nella
zona, le cause potrebbero essere legate al grande traffico
di petroliere davanti al porto industriale, particolarmente
intenso nei giorni scorsi. In ogni caso l’acqua del mare nel
tratto di costa interessato alla moria di pesci e delle
meduse è ricca di catrame e di altri elementi di sporcizia
provenienti dalle numerose navi che circolano nella zona.
Sul posto ieri mattina si sono recati i carabinieri della
stazione di Sorso al comando del maresciallo Giacomo
Bulciolu.
Spenti gli impianti del
petrolchimico
L’azienda chiude in attesa
che si ripari il pontile. Duemila operai resteranno a casa
per 40 giorni
È stata avviata ieri la
fermata di tutti gli impianti dello stabilimento
petrolchimico della Syndial, l’ex Enichem, a Porto Torres.
Terminato ieri all’alba lo sciopero di sette giorni dei
lavoratori chimici che avevano tenuto accesi, a minimo
regime, gli impianti, ha dunque preso il via un procedimento
che non ha precedenti nei quarant’anni di storia industriale
del nord Sardegna. Da oggi circa duemila operai saranno
messi in libertà per 40 giorni lavorativi, tempo necessario
secondo la direzione dell’azienda per ripristinare
l’agibilità del pontile liquidi, gravemente danneggiato
dall’esplosione della petroliera Panam Serena. Ieri sera le
segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil anno diffuso un
comunicato congiunto dai toni fortemente allarmati,
definendo drammatica la situazione: «Per la prima volta si
ferma il più grande petrolchimico italiano. Se le
preoccupazioni delle organizzazioni sindacali e dei
lavoratori dovessero rivelarsi fondate, l’area di
Sassari-Alghero-Porto Torres si troverebbe davanti al
tracollo economico. Dopo anni di ristrutturazioni feroci che
hanno comportato la perdita di migliaia di posti di lavoro,
siamo arrivati all’epilogo della storia industriale del nord
ovest della Sardegna». Da tempo i sindacati hanno fatto
sapere di considerare lo stop degli impianti e le ferie
forzate per i dipendenti l’anticamera dello smantellamento
definitivo del petrolchimico. Cgil, Cisl e Uil di Sassari
hanno indetto per venerdì prossimo, 13 febbraio, uno
sciopero generale di tutte le categorie. Fra una settimana
si terrà dunque una manifestazione a Porto Torres davanti
alla fabbrica. In cima alle rivendicazioni, il mantenimento
in marcia degli impianti, l’attuazione dell’accordo di
programma per la chimica sarda firmato il 14 luglio scorso
presso la presidenza del Consiglio dei ministri, l’avvio dei
processi di bonifica, risanamento e riqualificazione dei
siti chimici. Le stesse tematiche toccate nel breve
documento consegnate dai sindacati al presidente Ciampi nel
corso di un incontro che si è tenuto in prefettura a Sassari
due giorni fa: in quell’occasione il capo dello Stato si è
mostrato ben informato sul caso Porto Torres e ha promesso
di impegnarsi a risolvere i problemi. Nel frattempo, sul
fronte istituzionale qualcosa si muove: la presidenza del
Consiglio dei ministri ha fissato per martedì prossimo,
nella sua sede di via Po, a Roma, un vertice sulla
situazione occupazionale dell’area industriale di Porto
Torres. Tutti attorno a un tavolo: osservatorio nazionale
della chimica, ministero dell’Ambiente, Regione, Provincia,
Comune di Porto Torres, Sviluppo Italia, Eni, Confindustria
sassarese. Cgil, Cisl e Uil non sono fra i destinatari della
lettera inviata dalla presidenza del Consiglio. Fatto sta
che quella del 10 febbraio ha tutta l’aria di essere l’atto
di nascita di una task force. A spulciare i nomi dei
funzionari indicati per ciascun ente, sul tavolo dovrebbero
esserci due temi di prima grandezza: bonifica dei siti
ambientali e reindustrializzazione.
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