RASSEGNA STAMPA 15.01.2004

 

IL MESSAGGERO
Raddoppio dei sospiri, a primavera l’appalto La Provincia: «Cantiere aperto entro l’anno»

di C.Gr.

Il raddoppio della variante alla Ss16 è più vicino. Si è tenuto ieri mattina l'ennesimo incontro tra il presidente della Provincia Giancarli e i tecnici dell'Anas per definire tempi e modi per arrivare all'appalto dei lavori. Dopo la chiusura della valutazione di impatto ambientale (al documento manca solo la firma del ministro) e l'ok della sovrintendente Lippi a fine dicembre scorso, la seconda fase, vale a dire la conferenza dei servizi presso il ministero delle Infrastrutture, partirà a breve e una volta conclusa anche questa si potrà arrivare all'appalto dei lavori, probabilmente, dice la Provincia, entro la fine della prossima primavera. Il cantiere, invece, potrà essere aperto entro la fine del 2004. Soddisfatta per l'accelerazione, l'assessore Casagrande che considera l'opera un elemento importante anche per la battaglia contro l'inquinamento. Così come importante è il potenziamento del trasporto su ferro: Danilo Antonini (Trenitalia) ha ieri annunciato che entro l'anno sarà operativa la stazione di Falconara-stadio, entro il 2005 quella di Ancona-stadio del Conero. A breve, poi, i chilometri percorsi su ferro aumenteranno nelle Marche di 100mila unità.

 
CORRIERE ADRIATICO
Senz'auto per respirare

Le richieste di Provincia e Comuni contro l'inquinamento. Troppe polveri, viabilità ferma per tre giorni alla settimana

di EDOARDO DANIELI

Blocco del traffico da venerdì a domenica, limitazione per gli impianti termici e industriali, accordo di programma per l'applicazione del bollino blu, deviazione del traffico pesante sull'A/14. Sono le linee guida che saranno presentate questa mattina alla Regione e che sono stati elaborati in un incontro che si è svolto ieri. All'iniziativa, promossa dall'assessore provinciale Patrizia Casagrande, hanno preso parte una trentina di comuni e tecnici e amministratori di Anas, Conerobus e Trenitalia. Il documento, approvato all'unanimità, è stato poi inviato anche alle amministrazioni che non hanno preso parte all'incontro e che, in massima parte, l'hanno comunque sottoscritto. Una presa di posizione unitaria che spazza via l'ondata di polemiche suscitate dal provvedimento che la Regione ha preso per ridurre l'inquinamento da polveri sottili - i famigerati Pm 10 - e che ha visto la reazione compatta delle amministrazioni che hanno chiesto - e ottenuto - di contribuire al processo decisionale e una gradualità degli interventi. "Sono molto soddisfatta dell'incontro - ha commentato in chiusura l'assessore Casagrande - perchè stato un sereno confronto scevro da polemiche che ha prodotto un documento, approvato da tutti, che domani (oggi per chi legge, ndr) presenterò alla Regione". E' passato in sostanza il ragionamento che problemi come quello dell'inquinamento atmosferico non possono essere affrontati se non su area vasta, un tema sempre caro all'amministrazione provinciale. Molto lungo e dettagliato l'elenco delle proposte che partono dalla suddivisione del territorio in quattro fasce. Tra i provvedimenti immediati richiesti la chiusura al traffico dalle 8 e 30 alle 13 e dalle 16 alle 18 e 30 di tutti i venerdì, sabato e domenica dal prima febbraio al 31 marzo nei comuni di Senigallia, Montemarciano, Falconara, Chiaravalle, Ancona, Osimo, Jesi e Monsano. Il provvedimento riguarda veicoli catalizzati e non catalizzati. Nel caso i livelli di inquinamento non dovessero migliorare, il provvedimento potrà essere esteso anche agli altri comuni della provincia. Blocco totale per tutti l'8 febbraio e il 14 marzo. In tutti i comuni della provincia, prevista la limitazione degli impianti termici civili (la temperatura non deve superare i 20 gradi) e degli impianti industriali (che devono fermare la loro potenzialità al 75%). E veniamo al bollino blu, la certificazione di qualità dei gas di scarico delle automobili. La Provincia si è impegnata a definire un accordo di programma con le associazioni di categoria per l'applicazione del bollino blu prevedendo tariffe convenzionate assumendosi, almeno per il primo anno, una parziale copertura degli oneri. Nelle richieste che Provincia e Comuni avanzano c'è poi spazio ai progetti più a lungo termine per ridurre l'inquinamento: in particolare la realizzazione di progetti di mobilità integrata che consentano la riduzione dell'uso del mezzo pubblico. Infine è partita forte la richiesta di deviare il traffico pesante sull'A/14 nei giorni in cui scatteranno i blocchi.

Polveri, 8 febbraio tutti a piedi

Proposto anche lo stop a tutte le auto per tre giorni alla settimana

di CLAUDIA GRANDI

La Provincia abbraccia la delibera regionale e la estende anche ai veicoli catalizzati. E l'8 febbraio si parte con le domeniche a piedi ad Ancona, Senigallia, Montemarciano, falconara, Chiaravalle, Osimo, Jesi e Monsano. E' quanto indicato (per il momento non come prescrizione, ma come suggerimento per i Comuni) nel documento messo a punto dall'assessore provinciale all'ambiente Patrizia Casagrande e sottoscritto virtualmente dai Comuni ieri al termine dell'assemblea (presenti anche Conerobus, Trenitalia e Anas) convocata per stabilire una strategia unitaria da tenere oggi in occasione del tavolo tecnico sulle polveri sottili in Regione. Ebbene, la Provincia si presenterà in via Gentile da Fabriano con un documento unitario con le linee antismog. Il testo prevede anzitutto la suddivisione del territorio provinciale in quattro zone: la 1, comprendente Senigallia, Montemarciano, Falconara, Chiaravalle, Ancona, Osimo e Loreto; la 1-bis con i 22 Comuni limitrofi ai precedenti; la zona 2 con Jesi e Monsano e la 2-bis con i 19 limitrofi. Per le zone 1 e 2 la Provincia suggerisce inoltre la chiusura al traffico delle aree individuata dai Comuni dalle 8,30 alle 13 e dalle 16 alle 18,30 di tutti i venerdì, sabato e domenica (anziché domenica, lunedì e giovedì come nella delibera regionale) dal 1° febbraio al 31 marzo. Le limitazioni, a differenza di quanto prescritto nella delibera regionale, interesseranno anche i veicoli catalizzati, con alcune eccezioni (auto elettriche, mezzi delle forze dell'ordine, di soccorso, veicoli per il trasporto di merci deperibili, ecc.). Previsti, a differenza della delibera Amagliani, anche interventi sugli impianti di riscaldamento, responsabili così come le auto di emissioni inquinanti. E così nel documento provinciale, si chiede che in tutti i Comuni la temperatura degli impianti non sia superiore ai 20° se riscaldati con combustibili liquidi o solidi e che negli impianti industriali non venga superato il 75% della potenzialità massima. Ma accanto agli interventi immediati, la Casagrande ha indicato ai Comuni anche interventi di "emergenza": in caso di superamento del limite di 55 microgrammi di Pm10 per tre giorni consecutivi, scatterà il blocco domenicale per tutti i Comuni (in pratica si estende la chiusura al traffico anche ai Comuni delle zone uno-bis e due-bis), mentre se il superamento è per sei giorni consecutivi il blocco per tutti i Comuni scatterà il sabato e la domenica. Il blocco totale, poi. Saltata la domenica a piedi del 18 gennaio, la Provincia, d'accordo con i Comuni, è favorevole alla chiusura del traffico a tutti i veicoli domenica 8 febbraio e domenica 14 marzo. Fin qui gli interventi "contingenti". Sul lungo termine, poi, la Provincia si impegna a definire un accordo di programma con le associazioni di categoria per l'applicazione del bollino blu, prevedendo tariffe convenzionate e assumendosi, almeno per un anno, una parziale copertura degli oneri. E ancora, deviazione del traffico pesante sull'A14 in concomitanza con livelli di inquinamento elevati, agevolazioni per il trasporto pubblico con finanziamenti regionali, sostegno finanziario alla mobilità pedonale, ciclabile e ai parcheggi scambiatori. Infine l'accordo di programma Regione-Comuni, scaduto a marzo: oggi la Provincia chiederà ad Amagliani di ridefinire il nuovo accordo entro luglio 2004.

 
LA SICILIA
Legambiente chiede controlli

di Paolo Mangiafico

Priolo. Il circolo Legambiente «L'Anatroccolo», tramite il suo presidente Giuseppe Giaquinta, ha richiesto un monitoraggio ambientale per le emissioni delle polveri della centrale elettrica Enel di Marina di Priolo. Inoltre, considerato che i lavori della trasformazione a ciclo combinato della centrale sono terminati da tempo, «L'Anatroccolo» desidera sapere se gli impegni che l'Enel aveva assunto nell'atto delle concessioni delle autorizzazioni sono stati rispettati. In particolare si fa riferimento all'abbattimento della vecchia ciminiera che, con un'altezza di ben 192 metri, costituisce un grave impatto visivo per l'intero litorale, pregiudicando, tra l'altro, l'opera di rilancio balneare intrapresa negli ultimi anni da numerosi operatori. Il monitoraggio sulle emissioni di polveri si rende necessario perchè molti progetti di nuove centrali a turbogas a ciclo combinato, come è appunto quella di Marina di Priolo, non specificano le emissioni di particolato «fine» ed «ultrafine». «Si chiede, pertanto - scrive Giaquinta - di conoscere i previsti valori di emissioni del particolato fine ed ultrafine che viene emesso da questa centrale Enel, e quali controlli vengono effettuati per verificare tali emissioni e quali prescrizioni imposte nel caso che le stesse emissioni dovessero superare i limiti della vigente legislazione in materia».

 
IL GAZZETTINO
La notizia è di quelle che faranno sicuramente discutere.

Secondo un autorevolissimo studio del CNR di Bologna ad essere tra i maggiori responsabili della presenza nell'aria delle temutissime polveri sottili (Pm 10) oltre ai gas di scarico degli automezzi e alle emissioni derivanti dagli impianti di riscaldamento, vi sono anche gli scarichi nell'aria delle centrali termoelettriche a carbone o ad olio combustibile. Tali centrali nel nostro territorio sono presenti a Porto Marghera nella centrale dell'Edison e al Petrolchimico. "Visto che da qualche settimana sono scattate anche a Mestre delle rigide misure di limitazione al traffico dei veicoli non catalizzati nei gironi di giovedì e venerdì - dichiara il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - perché non pensare una sospensione di 2 giorni anche per queste centrali che contribuiscono in maniera altrettanto pericolosa a rendere irrespirabile l'aria? Certo, ci verrà risposto che non si può sospendere il ciclo della produzione, che ci sono problemi occupazionali e di sicurezza interna, ma perché mai, allora, l'artigiano o il piccolo imprenditore con l'automezzo non catalizzato non può lavorare in città per almeno 2 giorni alla settimana? Per lui non valgono le stesse osservazioni fatte sopra? Il dovere di rispettare le norme contro l'inquinamento vale solo per alcuni e per altri no?" dalla CGIA, inoltre, fanno sapere che il diritto al lavoro è forse diverso tra grande e piccole impresa? Se sei autonomo devi restartene a casa nel rispetto dell'ambiente mentre se sei una grande azienda no? "Siamo perfettamente consci - sottolinea Bortolussi - che la nostra è una provocazione molto forte ma il problema di fondo rimane. Chi inquina deve pagare o deve essere messo nelle condizioni di non farlo. Ma ciò deve valere per tutti. Grandi o piccoli che siano. Cittadini e imprenditori privati ma anche aziende pubbliche e Pubblica Amministrazione".

 
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