Raddoppio dei sospiri, a primavera l’appalto La
Provincia: «Cantiere aperto entro l’anno»
di C.Gr.
Il raddoppio della variante alla Ss16 è più vicino. Si è
tenuto ieri mattina l'ennesimo incontro tra il presidente
della Provincia Giancarli e i tecnici dell'Anas per definire
tempi e modi per arrivare all'appalto dei lavori. Dopo la
chiusura della valutazione di impatto ambientale (al
documento manca solo la firma del ministro) e l'ok della
sovrintendente Lippi a fine dicembre scorso, la seconda
fase, vale a dire la conferenza dei servizi presso il
ministero delle Infrastrutture, partirà a breve e una volta
conclusa anche questa si potrà arrivare all'appalto dei
lavori, probabilmente, dice la Provincia, entro la fine
della prossima primavera. Il cantiere, invece, potrà essere
aperto entro la fine del 2004. Soddisfatta per
l'accelerazione, l'assessore Casagrande che considera
l'opera un elemento importante anche per la battaglia contro
l'inquinamento. Così come importante è il potenziamento del
trasporto su ferro: Danilo Antonini (Trenitalia) ha ieri
annunciato che entro l'anno sarà operativa la stazione di
Falconara-stadio, entro il 2005 quella di Ancona-stadio del
Conero. A breve, poi, i chilometri percorsi su ferro
aumenteranno nelle Marche di 100mila unità.
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Senz'auto per respirare
Le richieste di Provincia e Comuni contro l'inquinamento.
Troppe polveri, viabilità ferma per tre giorni alla
settimana
di EDOARDO DANIELI
Blocco del traffico da venerdì a domenica, limitazione
per gli impianti termici e industriali, accordo di programma
per l'applicazione del bollino blu, deviazione del traffico
pesante sull'A/14. Sono le linee guida che saranno
presentate questa mattina alla Regione e che sono stati
elaborati in un incontro che si è svolto ieri.
All'iniziativa, promossa dall'assessore provinciale Patrizia
Casagrande, hanno preso parte una trentina di comuni e
tecnici e amministratori di Anas, Conerobus e Trenitalia. Il
documento, approvato all'unanimità, è stato poi inviato
anche alle amministrazioni che non hanno preso parte
all'incontro e che, in massima parte, l'hanno comunque
sottoscritto. Una presa di posizione unitaria che spazza via
l'ondata di polemiche suscitate dal provvedimento che la
Regione ha preso per ridurre l'inquinamento da polveri
sottili - i famigerati Pm 10 - e che ha visto la reazione
compatta delle amministrazioni che hanno chiesto - e
ottenuto - di contribuire al processo decisionale e una
gradualità degli interventi. "Sono molto soddisfatta
dell'incontro - ha commentato in chiusura l'assessore
Casagrande - perchè stato un sereno confronto scevro da
polemiche che ha prodotto un documento, approvato da tutti,
che domani (oggi per chi legge, ndr) presenterò alla
Regione". E' passato in sostanza il ragionamento che
problemi come quello dell'inquinamento atmosferico non
possono essere affrontati se non su area vasta, un tema
sempre caro all'amministrazione provinciale. Molto lungo e
dettagliato l'elenco delle proposte che partono dalla
suddivisione del territorio in quattro fasce. Tra i
provvedimenti immediati richiesti la chiusura al traffico
dalle 8 e 30 alle 13 e dalle 16 alle 18 e 30 di tutti i
venerdì, sabato e domenica dal prima febbraio al 31 marzo
nei comuni di Senigallia, Montemarciano, Falconara,
Chiaravalle, Ancona, Osimo, Jesi e Monsano. Il provvedimento
riguarda veicoli catalizzati e non catalizzati. Nel caso i
livelli di inquinamento non dovessero migliorare, il
provvedimento potrà essere esteso anche agli altri comuni
della provincia. Blocco totale per tutti l'8 febbraio e il
14 marzo. In tutti i comuni della provincia, prevista la
limitazione degli impianti termici civili (la temperatura
non deve superare i 20 gradi) e degli impianti industriali
(che devono fermare la loro potenzialità al 75%). E veniamo
al bollino blu, la certificazione di qualità dei gas di
scarico delle automobili. La Provincia si è impegnata a
definire un accordo di programma con le associazioni di
categoria per l'applicazione del bollino blu prevedendo
tariffe convenzionate assumendosi, almeno per il primo anno,
una parziale copertura degli oneri. Nelle richieste che
Provincia e Comuni avanzano c'è poi spazio ai progetti più a
lungo termine per ridurre l'inquinamento: in particolare la
realizzazione di progetti di mobilità integrata che
consentano la riduzione dell'uso del mezzo pubblico. Infine
è partita forte la richiesta di deviare il traffico pesante
sull'A/14 nei giorni in cui scatteranno i blocchi.
Polveri, 8 febbraio tutti a piedi
Proposto anche lo stop a tutte le auto per tre giorni
alla settimana
di CLAUDIA GRANDI
La Provincia abbraccia la delibera regionale e la estende
anche ai veicoli catalizzati. E l'8 febbraio si parte con le
domeniche a piedi ad Ancona, Senigallia, Montemarciano,
falconara, Chiaravalle, Osimo, Jesi e Monsano. E' quanto
indicato (per il momento non come prescrizione, ma come
suggerimento per i Comuni) nel documento messo a punto
dall'assessore provinciale all'ambiente Patrizia Casagrande
e sottoscritto virtualmente dai Comuni ieri al termine
dell'assemblea (presenti anche Conerobus, Trenitalia e Anas)
convocata per stabilire una strategia unitaria da tenere
oggi in occasione del tavolo tecnico sulle polveri sottili
in Regione. Ebbene, la Provincia si presenterà in via
Gentile da Fabriano con un documento unitario con le linee
antismog. Il testo prevede anzitutto la suddivisione del
territorio provinciale in quattro zone: la 1, comprendente
Senigallia, Montemarciano, Falconara, Chiaravalle, Ancona,
Osimo e Loreto; la 1-bis con i 22 Comuni limitrofi ai
precedenti; la zona 2 con Jesi e Monsano e la 2-bis con i 19
limitrofi. Per le zone 1 e 2 la Provincia suggerisce inoltre
la chiusura al traffico delle aree individuata dai Comuni
dalle 8,30 alle 13 e dalle 16 alle 18,30 di tutti i venerdì,
sabato e domenica (anziché domenica, lunedì e giovedì come
nella delibera regionale) dal 1° febbraio al 31 marzo. Le
limitazioni, a differenza di quanto prescritto nella
delibera regionale, interesseranno anche i veicoli
catalizzati, con alcune eccezioni (auto elettriche, mezzi
delle forze dell'ordine, di soccorso, veicoli per il
trasporto di merci deperibili, ecc.). Previsti, a differenza
della delibera Amagliani, anche interventi sugli impianti di
riscaldamento, responsabili così come le auto di emissioni
inquinanti. E così nel documento provinciale, si chiede che
in tutti i Comuni la temperatura degli impianti non sia
superiore ai 20° se riscaldati con combustibili liquidi o
solidi e che negli impianti industriali non venga superato
il 75% della potenzialità massima. Ma accanto agli
interventi immediati, la Casagrande ha indicato ai Comuni
anche interventi di "emergenza": in caso di superamento del
limite di 55 microgrammi di Pm10 per tre giorni consecutivi,
scatterà il blocco domenicale per tutti i Comuni (in pratica
si estende la chiusura al traffico anche ai Comuni delle
zone uno-bis e due-bis), mentre se il superamento è per sei
giorni consecutivi il blocco per tutti i Comuni scatterà il
sabato e la domenica. Il blocco totale, poi. Saltata la
domenica a piedi del 18 gennaio, la Provincia, d'accordo con
i Comuni, è favorevole alla chiusura del traffico a tutti i
veicoli domenica 8 febbraio e domenica 14 marzo. Fin qui gli
interventi "contingenti". Sul lungo termine, poi, la
Provincia si impegna a definire un accordo di programma con
le associazioni di categoria per l'applicazione del bollino
blu, prevedendo tariffe convenzionate e assumendosi, almeno
per un anno, una parziale copertura degli oneri. E ancora,
deviazione del traffico pesante sull'A14 in concomitanza con
livelli di inquinamento elevati, agevolazioni per il
trasporto pubblico con finanziamenti regionali, sostegno
finanziario alla mobilità pedonale, ciclabile e ai parcheggi
scambiatori. Infine l'accordo di programma Regione-Comuni,
scaduto a marzo: oggi la Provincia chiederà ad Amagliani di
ridefinire il nuovo accordo entro luglio 2004.
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Legambiente chiede controlli
di Paolo Mangiafico
Priolo. Il circolo
Legambiente «L'Anatroccolo», tramite il suo presidente
Giuseppe Giaquinta, ha richiesto un monitoraggio ambientale
per le emissioni delle polveri della centrale elettrica Enel
di Marina di Priolo. Inoltre, considerato che i lavori della
trasformazione a ciclo combinato della centrale sono
terminati da tempo, «L'Anatroccolo» desidera sapere se gli
impegni che l'Enel aveva assunto nell'atto delle concessioni
delle autorizzazioni sono stati rispettati. In particolare
si fa riferimento all'abbattimento della vecchia ciminiera
che, con un'altezza di ben 192 metri, costituisce un grave
impatto visivo per l'intero litorale, pregiudicando, tra
l'altro, l'opera di rilancio balneare intrapresa negli
ultimi anni da numerosi operatori. Il monitoraggio sulle
emissioni di polveri si rende necessario perchè molti
progetti di nuove centrali a turbogas a ciclo combinato,
come è appunto quella di Marina di Priolo, non specificano
le emissioni di particolato «fine» ed «ultrafine». «Si
chiede, pertanto - scrive Giaquinta - di conoscere i
previsti valori di emissioni del particolato fine ed
ultrafine che viene emesso da questa centrale Enel, e quali
controlli vengono effettuati per verificare tali emissioni e
quali prescrizioni imposte nel caso che le stesse emissioni
dovessero superare i limiti della vigente legislazione in
materia». |