RASSEGNA STAMPA 14.01.2004

 

IL MESSAGGERO
Guerra delle polveri. Rc attacca Sturani «Campagna ostile»

di CLAUDIA GRANDI

Polveri sottili ancora al centro della polemica. In difesa di Amagliani(autore della contestata delibera sulle limitazioni del traffico) scende in campo anche la segreteria provinciale di Rifondazione (partito di cui l'assessore è esponente) che stigmatizza il comportamento «ostile» dei sindaci che «nasconde, dietro presunti problemi di incomunicabilità, campagne di delegittimazione immotivata del principale organo istituzionale delle Marche». Intanto, in vista del tavolo tecnico fissato per domani in Regione tra l'assessore all'ambiente Marco Amagliani e i 28 Comuni interessati dal provvedimento, questa mattina si riuniranno nel capoluogo i 49 Comuni della provincia di Ancona (non solo quelli, dunque, al di sopra degli 11mila abitanti), l'assessore provinciale Patrizia Casagrande, Anas, Conerobus e Trenitalia. Scopo dell'incontro, mettere a punto una proposta omogenea da presentare nel corso del tavolo regionale. Perché anche l'azienda di trasporto pubblico locale, l'Anas e le ferrovie? Perché secondo Provincia (nella foto il presidente Giancarli) e Comuni, il problema delle polveri sottili, il famigerato Pm10, non può essere risolto se non concertando soluzioni alternative al traffico dei mezzi privati. Il che significa, come spiega l'assessore all'ambiente Casagrande, potenziare il trasporto pubblico tramite la realizzazione di corsie preferenziali, fare maggiore affidamento sul trasporto su rotaia, migliorare la circolazione delle auto. E la proposta che la Provincia sottoporrà domani alla Regione, parte proprio da questi presupposti. «Per affrontare la questione inquinamento - spiega la Casagrande - è necessario guardare al di là del problema contingente, vale a dire l'innalzamento dei livelli di Pm10 nell'aria. Penso quindi allo sblocco del raddoppio della variante alla statale 76, alle corsie preferenziali per i bus, alla canalizzazione del traffico veicolare tramite rotatorie in sostituzione dei semafori e al potenziamento degli investimenti per le centraline di rilevamento dell'inquinamento». E proprio in tema di centraline, ieri il numero di impianti della provincia di Ancona è salito, grazie all'installazione di una nuova centralina a Jesi, in viale della Vittoria. Centralina che si aggiunge alle sei già esistenti: le tre di Ancona (via Bocconi, via Conca e piazza Roma), quella di Marina di Montemarciano (lungo la statale 16), Falconara (via Campanella) e Senigallia (viale Bonopera). Presto, poi, gli impianti saliranno ulteriormente, grazie alle due centraline che saranno acquistate per Fabriano e Osimo. Tra le proposte alternative alla delibera regionale, oggi sarà avanzata tra le altre quella del Comune di Ancona: bus gratis in occasione delle domeniche senz'auto. E di polveri sottili ha parlato ieri la giunta regionale che ha condiviso la condotta tenuta dall'assessore Amagliani ed ha auspicato, in occasione del tavolo di domani, un confronto positivo tra Regione e Autonomie locali che possa portare a soluzioni subito operative.

 
CORRIERE ADRIATICO
La giunta promuove il porticciolo turistico

Falconara, incontro con i sindacati sul Prg

FALCONARA - Procedono a pieno ritmo i confronti tra amministrazione comunale e categorie sociali, politiche e produttive. Lunedì è stata la volta dei sindacati. Il segretario provinciale della Cisl Massimo Giacchetti e il responsabile di zona per Falconara Giovanni Focanti, Carlo Sarzana per la Cgil e Andrea Fiordelmondo della Uilcem, insieme a Gilberto Zoppi, segretario generale della Camera del Lavoro di Ancona, sono stati ricevuti nella Sala del Leone da una rappresentanza della giunta. Sindaco e assessori, affiancati dal dirigente dell'urbanistica Furio Durpetti, hanno illustrato il nuovo Piano regolatore, strumento di carattere urbanistico e di azione politica. "La progettazione del Prg - spiega l'amministrazione in una nota - ha potuto tener conto delle normative più recenti e di un continuo confronto con i comuni dell'ambito territoriale e con Provincia e Regione". Soprattutto la zona dell'uscita autostradale Ancona Nord e l'area della Gabella "rappresentano un interessante terreno di copianificazione - scrive l'amministrazione comunale in una nota - al quale la stessa Regione Marche ha riconosciuto grandi potenzialità per la presenza di importanti infrastrutture (nodo ferroviario, aeroporto, grande viabilità". Insieme alla trasformazione e alla riqualificazione, idea cardine dell'intero Prg rimane comunque quella del recupero, per Falconara, di una vocazione marittima troppo a lungo soffocata. L'arretramento della linea ferroviaria, la riorganizzazione di una nuova viabilità e la realizzazione del porto turistico permetterebbero alla città di riconquistare un rapporto più autentico con il mare. Proprio su quest'ultimo punto, unitamente alla richiesta di maggiori dettagli sulla viabilità (Statali 76 e 16), si sono concentrati gli interventi dei rappresentati sindacali presenti che hanno espresso perplessità sulla vicinanza del futuro porto turistico di Falconara con quello di Ancona e sulle possibili ripercussioni sul lavoro della Raffineria Api e degli operatori balneari. Ma il progetto, ha assicurato l'Amministrazione, è stato valutato attentamente tenendo conto della navigazione attorno all'Api e delle sue possibili evoluzioni. Inoltre è stato aperto un confronto con l'Autorità Portuale di Ancona che vedrebbe di buon occhio un alleggerimento del traffico insistente su quello dorico. Sul piano della componente turistica, infine, la richiesta di posti barca sembra essere in continuo aumento e "la riorganizzazione della costa prevista dal Prg comporterebbe una nuova immagine della città, capace di offrire un territorio maggiormente curato, attrezzato e appetibile".

"Nelle Marche 100 morti da smog"

L'allarme del Wwf che spinge per il decreto Amagliani

E anche la giunta appoggia l'assessore e invita i Comuni "a un confronto aperto" perché "prima di ogni cosa c'è la tutela della salute dei cittadini". Il Prc in proposito ricorda ai sindaci i propri doveri

ANCONA - Oltre cento morti per colpa dello smog. Lo afferma il Wwf che ricorda che da uno studio del 2000, condotto dal Centro europeo ambiente e salute dell'Oms e dall'Anpa nelle 8 maggiori città italiane, risulta che fra la popolazione di oltre 30 anni il 4,7 per cento di tutti i decessi osservati nel 1998, pari a 3.472 casi, è attribuibile alla presenza del Pm 10 oltre 30 microgrammi/metrocubo. "Estrapolando questi dati per la realtà marchigiana - sostiene il Wwf - è possibile ipotizzare che le morti causate da Pm 10 nelle nostre città superino il centinaio, e che migliaia siano le patologie respiratorie causate dall'inquinamento atmosferico, soprattutto tra anziani e bambini". Il Wwf appoggia quindi la delibera Amagliani che vuole fermare le auto e giudica "con stupore l'opposizione di una parte delle amministrazioni interessate" a misure non più rinviabili. Su un fatto però Comuni, Regione e Wwf sono d'accordo: i fondi destinati dal ministero dell'Ambiente per i mezzi pubblici non sono sufficienti. Da parte sua la giunta regionale si schiera con il suo assessore all'Ambiente sul provvedimento per contrastare l' inquinamento da polveri sottili in 28 Comuni e invita gli enti locali "ad un confronto aperto e sereno". L'esecutivo ieri ha affrontato infatti la questione delle polveri sottili e le misure da adottare per farvi fronte. L'assessore Amagliani ha svolto una relazione riepilogando la vicenda e illustrando la linea tenuta nel confronto con gli enti locali "per giungere a conclusioni positive partendo dalle misure previste dal protocollo firmato dai sindaci nei primi mesi del 2003 e rimaste purtroppo, da parte di molti, non applicate". Il governo regionale ha condiviso la condotta di Amagliani e "ha ribadito che al centro dei problemi rimane la tutela della salute dei cittadini per garantire la quale la giunta ritiene debba compiersi ogni sforzo utile e costruttivo". L'incontro del tavolo tecnico di domani rappresenta dunque un'occasione che va colta con spirito di apertura e dialogo per confrontare proposte e ipotesi concrete, utili ad affrontare con efficacia il problema dell'inquinamento da polveri sottili". Per questo la giunta auspica "un confronto positivo". Al fianco di Amagliani si schiera anche la segreteria provinciale di Ancona di Rifondazione Comunista, che esprime "stupore" per i "continui e strumentali" attacchi alla giunta regionale e all'assessorato all'Ambiente "da parte di alcuni sindaci della nostra provincia" in merito alle misure da adottare contro le polveri sottili. Secondo il Prc "l'assessorato all'ambiente è accusato di imposizione per aver posto (non imposto) con forza e determinazione l'irrisolto problema delle polveri sottili Pm 10". Rifondazione ricorda poi ai sindaci che dovrebbero essere proprio loro i primi responsabili sanitari delle città che governano.

Cingolani "Assurdo escluderci"

di S.M.

MONTEMARCIANO - Escluso dai ventotto comuni presi in considerazione dalla Regione per attuare il piano di emergenza contro lo smog, Montemarciano ha chiesto ed ottenuto maggiore considerazione. Ma solo dopo che il sindaco ha fatto sentire le sue ragioni. "Anche noi siamo interessati dal problema dell'inquinamento - spiega il sindaco Gerardo Cingolani - ma da soli non riusciamo a risolverlo, per questo motivo ho fatto presente la situazione venerdì scorso ad Amagliani il quale si è dimostrato disponibile". La delibera regionale fa infatti riferimento ai soli comuni con più di 11 mila abitanti e Montemarciano, che ne conta 9400, non è stato compreso. Di fatto l'unica zona critica nell'intera area comunale è la strada Statale, la stessa che ha creato situazioni di emergenza nelle altre cittadine costiere indicate dalla Regione. In sostanza Senigallia e Falconara sono comprese nel provvedimento anti-inquinamento, mentre Marina di Montemarciano che si trova nel mezzo è stata esclusa. Per ovvi motivi non può essere chiusa al traffico la Statale ma anche il Comune di Montemarciano vuole risolvere il fenomeno dell'inquinamento e per questo chiede una più ampia collaborazione per individuare un intervento adeguato. "Tre mesi di limitazioni al traffico non eliminano il problema - prosegue il sindaco - bisogna fare un discorso a largo respiro e non limitato a qualche giornata ecologica, programmando un intervento duraturo che permetta di rendere il traffico sulla Statale più scorrevole". La realizzazione della metropolitana di superficie potrebbe in parte risolvere la questione, portando la gente ad utilizzare un mezzo pubblico invece del proprio e disincentivare il traffico pesante potrebbe contribuire ulteriormente. L'emergenza è ben visibile dai dati rilevati, che dallo scorso 25 dicembre ad oggi segnalano soli quattro giorni di polveri sottili sotto il livello di guardia. Le PM10 hanno raggiunto il record negativo con 161,8 microgrammi nella giornata dell'otto gennaio.

 
LA SICILIA
La Raffineria ancora bloccata malgrado il dissequestro di altri 13 serbatoi.

La crisi continua a riversarsi sulle ditte dell'indotto

di M.C.G.

Serbatoi liberi, si arriva a quota 44. Il numero supera di gran lunga quello minimo per riavviare gli impianti della Raffineria ma già da ieri circolavano notizie non confortanti. Nel pomeriggio il personale della polizia marittima di frontiera che con quello della Guardia di Finanza in quota alla Procura hanno sempre eseguito i decreti del Gip Lirio Conti sui serbatoi, si sono recati alla Raffineria a restituire all'Azienda altri 13 serbatoi. In particolare sette serbatoi sono stati restituiti definitivamente mentre per sei il sequestro è stato trasformato da preventivo a probatorio. La Raffineria li ha nella sua disponibilità ma li dovrà mettere a disposizione per altri accertamenti. Comunque sia il numero minimo di 37 serbatoi è stato superato. Solo che per rimettere in marcia gli impianti non bastano 37 serbatoi qualsiasi ma ne servono alcuni specifici. In particolare i serbatoi denominati con i numeri 1005 e 1006. Tra quelli dissequestrati finora non c'è almeno uno di questi due serbatoi in uso per contenere le acque acide dei processi industriali. L'istanza non è stata accolta perché dai dati in possesso dei magistrati risultano ancora delle perdite. Per uno dei due il dissequestro appare lontano, per l'altro si attendono gli esiti di ulteriori accertamenti. Perciò già ieri sera negli ambienti sindacali circolava voce che nonostante la consistente restituzione di 13 serbatoi la Raffineria non ripartirà. Si dovranno attendere alcuni giorni. Si spera che le più recenti analisi che giungeranno su uno dei serbatoi che contiene acqua di processo siano positive in modo da ottenere la rimozione dei sigilli sull'ultimo anello che manca. La storia che si trascina da due mesi non è ancora chiusa mentre la crisi pesa sulle aziende e sui lavoratori. Oggi pomeriggio i sindacati avranno un incontro ad esempio con il Conapro che alla luce del fermo della Raffineria vorrebbe mettere in cassa integrazione alcuni dipendenti. Sul fronte dell'ambiente la Procura sta esaminando i dati dei rilevamenti atmosferici condotti come di routine dalla Provincia negli ultimi due mesi cioè da quando la Raffineria è ferma. Dati che contrasterebbero notevolmente con quelli dei mesi in cui l'industria è stata in attività. Si parla di risultati notevoli per il calo netto dell'inquinamento atmosferico ed interessanti nella comparazione e che potrebbero perciò essere utilizzati dall'accusa nei procedimenti ambientali contro le aziende Eni.

 
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