IL MESSAGGERO |
Guerra delle polveri. Rc attacca Sturani «Campagna
ostile»
di CLAUDIA GRANDI
Polveri sottili ancora al centro della polemica. In
difesa di Amagliani(autore della contestata delibera sulle
limitazioni del traffico) scende in campo anche la
segreteria provinciale di Rifondazione (partito di cui
l'assessore è esponente) che stigmatizza il comportamento
«ostile» dei sindaci che «nasconde, dietro presunti problemi
di incomunicabilità, campagne di delegittimazione immotivata
del principale organo istituzionale delle Marche». Intanto,
in vista del tavolo tecnico fissato per domani in Regione
tra l'assessore all'ambiente Marco Amagliani e i 28 Comuni
interessati dal provvedimento, questa mattina si riuniranno
nel capoluogo i 49 Comuni della provincia di Ancona (non
solo quelli, dunque, al di sopra degli 11mila abitanti),
l'assessore provinciale Patrizia Casagrande, Anas, Conerobus
e Trenitalia. Scopo dell'incontro, mettere a punto una
proposta omogenea da presentare nel corso del tavolo
regionale. Perché anche l'azienda di trasporto pubblico
locale, l'Anas e le ferrovie? Perché secondo Provincia
(nella foto il presidente Giancarli) e Comuni, il problema
delle polveri sottili, il famigerato Pm10, non può essere
risolto se non concertando soluzioni alternative al traffico
dei mezzi privati. Il che significa, come spiega l'assessore
all'ambiente Casagrande, potenziare il trasporto pubblico
tramite la realizzazione di corsie preferenziali, fare
maggiore affidamento sul trasporto su rotaia, migliorare la
circolazione delle auto. E la proposta che la Provincia
sottoporrà domani alla Regione, parte proprio da questi
presupposti. «Per affrontare la questione inquinamento -
spiega la Casagrande - è necessario guardare al di là del
problema contingente, vale a dire l'innalzamento dei livelli
di Pm10 nell'aria. Penso quindi allo sblocco del raddoppio
della variante alla statale 76, alle corsie preferenziali
per i bus, alla canalizzazione del traffico veicolare
tramite rotatorie in sostituzione dei semafori e al
potenziamento degli investimenti per le centraline di
rilevamento dell'inquinamento». E proprio in tema di
centraline, ieri il numero di impianti della provincia di
Ancona è salito, grazie all'installazione di una nuova
centralina a Jesi, in viale della Vittoria. Centralina che
si aggiunge alle sei già esistenti: le tre di Ancona (via
Bocconi, via Conca e piazza Roma), quella di Marina di
Montemarciano (lungo la statale 16), Falconara (via
Campanella) e Senigallia (viale Bonopera). Presto, poi, gli
impianti saliranno ulteriormente, grazie alle due centraline
che saranno acquistate per Fabriano e Osimo. Tra le proposte
alternative alla delibera regionale, oggi sarà avanzata tra
le altre quella del Comune di Ancona: bus gratis in
occasione delle domeniche senz'auto. E di polveri sottili ha
parlato ieri la giunta regionale che ha condiviso la
condotta tenuta dall'assessore Amagliani ed ha auspicato, in
occasione del tavolo di domani, un confronto positivo tra
Regione e Autonomie locali che possa portare a soluzioni
subito operative. |
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CORRIERE ADRIATICO |
La giunta promuove il
porticciolo turistico
Falconara, incontro con i
sindacati sul Prg
FALCONARA - Procedono a pieno
ritmo i confronti tra amministrazione comunale e categorie
sociali, politiche e produttive. Lunedì è stata la volta dei
sindacati. Il segretario provinciale della Cisl Massimo
Giacchetti e il responsabile di zona per Falconara Giovanni
Focanti, Carlo Sarzana per la Cgil e Andrea Fiordelmondo
della Uilcem, insieme a Gilberto Zoppi, segretario generale
della Camera del Lavoro di Ancona, sono stati ricevuti nella
Sala del Leone da una rappresentanza della giunta. Sindaco e
assessori, affiancati dal dirigente dell'urbanistica Furio
Durpetti, hanno illustrato il nuovo Piano regolatore,
strumento di carattere urbanistico e di azione politica. "La
progettazione del Prg - spiega l'amministrazione in una nota
- ha potuto tener conto delle normative più recenti e di un
continuo confronto con i comuni dell'ambito territoriale e
con Provincia e Regione". Soprattutto la zona dell'uscita
autostradale Ancona Nord e l'area della Gabella
"rappresentano un interessante terreno di copianificazione -
scrive l'amministrazione comunale in una nota - al quale la
stessa Regione Marche ha riconosciuto grandi potenzialità
per la presenza di importanti infrastrutture (nodo
ferroviario, aeroporto, grande viabilità". Insieme alla
trasformazione e alla riqualificazione, idea cardine
dell'intero Prg rimane comunque quella del recupero, per
Falconara, di una vocazione marittima troppo a lungo
soffocata. L'arretramento della linea ferroviaria, la
riorganizzazione di una nuova viabilità e la realizzazione
del porto turistico permetterebbero alla città di
riconquistare un rapporto più autentico con il mare. Proprio
su quest'ultimo punto, unitamente alla richiesta di maggiori
dettagli sulla viabilità (Statali 76 e 16), si sono
concentrati gli interventi dei rappresentati sindacali
presenti che hanno espresso perplessità sulla vicinanza del
futuro porto turistico di Falconara con quello di Ancona e
sulle possibili ripercussioni sul lavoro della Raffineria
Api e degli operatori balneari. Ma il progetto, ha
assicurato l'Amministrazione, è stato valutato attentamente
tenendo conto della navigazione attorno all'Api e delle sue
possibili evoluzioni. Inoltre è stato aperto un confronto
con l'Autorità Portuale di Ancona che vedrebbe di buon
occhio un alleggerimento del traffico insistente su quello
dorico. Sul piano della componente turistica, infine, la
richiesta di posti barca sembra essere in continuo aumento e
"la riorganizzazione della costa prevista dal Prg
comporterebbe una nuova immagine della città, capace di
offrire un territorio maggiormente curato, attrezzato e
appetibile".
"Nelle Marche 100 morti da smog"
L'allarme del Wwf che spinge per il decreto Amagliani
E
anche la giunta appoggia l'assessore e invita i Comuni "a un
confronto aperto" perché "prima di ogni cosa c'è la tutela
della salute dei cittadini". Il Prc in proposito ricorda ai
sindaci i propri doveri
ANCONA - Oltre cento morti
per colpa dello smog. Lo afferma il Wwf che ricorda che da
uno studio del 2000, condotto dal Centro europeo ambiente e
salute dell'Oms e dall'Anpa nelle 8 maggiori città italiane,
risulta che fra la popolazione di oltre 30 anni il 4,7 per
cento di tutti i decessi osservati nel 1998, pari a 3.472
casi, è attribuibile alla presenza del Pm 10 oltre 30
microgrammi/metrocubo. "Estrapolando questi dati per la
realtà marchigiana - sostiene il Wwf - è possibile
ipotizzare che le morti causate da Pm 10 nelle nostre città
superino il centinaio, e che migliaia siano le patologie
respiratorie causate dall'inquinamento atmosferico,
soprattutto tra anziani e bambini". Il Wwf appoggia quindi
la delibera Amagliani che vuole fermare le auto e giudica
"con stupore l'opposizione di una parte delle
amministrazioni interessate" a misure non più rinviabili. Su
un fatto però Comuni, Regione e Wwf sono d'accordo: i fondi
destinati dal ministero dell'Ambiente per i mezzi pubblici
non sono sufficienti. Da parte sua la giunta regionale si
schiera con il suo assessore all'Ambiente sul provvedimento
per contrastare l' inquinamento da polveri sottili in 28
Comuni e invita gli enti locali "ad un confronto aperto e
sereno". L'esecutivo ieri ha affrontato infatti la questione
delle polveri sottili e le misure da adottare per farvi
fronte. L'assessore Amagliani ha svolto una relazione
riepilogando la vicenda e illustrando la linea tenuta nel
confronto con gli enti locali "per giungere a conclusioni
positive partendo dalle misure previste dal protocollo
firmato dai sindaci nei primi mesi del 2003 e rimaste
purtroppo, da parte di molti, non applicate". Il governo
regionale ha condiviso la condotta di Amagliani e "ha
ribadito che al centro dei problemi rimane la tutela della
salute dei cittadini per garantire la quale la giunta
ritiene debba compiersi ogni sforzo utile e costruttivo".
L'incontro del tavolo tecnico di domani rappresenta dunque
un'occasione che va colta con spirito di apertura e dialogo
per confrontare proposte e ipotesi concrete, utili ad
affrontare con efficacia il problema dell'inquinamento da
polveri sottili". Per questo la giunta auspica "un confronto
positivo". Al fianco di Amagliani si schiera anche la
segreteria provinciale di Ancona di Rifondazione Comunista,
che esprime "stupore" per i "continui e strumentali"
attacchi alla giunta regionale e all'assessorato
all'Ambiente "da parte di alcuni sindaci della nostra
provincia" in merito alle misure da adottare contro le
polveri sottili. Secondo il Prc "l'assessorato all'ambiente
è accusato di imposizione per aver posto (non imposto) con
forza e determinazione l'irrisolto problema delle polveri
sottili Pm 10". Rifondazione ricorda poi ai sindaci che
dovrebbero essere proprio loro i primi responsabili sanitari
delle città che governano.
Cingolani "Assurdo
escluderci"
di S.M.
MONTEMARCIANO - Escluso dai
ventotto comuni presi in considerazione dalla Regione per
attuare il piano di emergenza contro lo smog, Montemarciano
ha chiesto ed ottenuto maggiore considerazione. Ma solo dopo
che il sindaco ha fatto sentire le sue ragioni. "Anche noi
siamo interessati dal problema dell'inquinamento - spiega il
sindaco Gerardo Cingolani - ma da soli non riusciamo a
risolverlo, per questo motivo ho fatto presente la
situazione venerdì scorso ad Amagliani il quale si è
dimostrato disponibile". La delibera regionale fa infatti
riferimento ai soli comuni con più di 11 mila abitanti e
Montemarciano, che ne conta 9400, non è stato compreso. Di
fatto l'unica zona critica nell'intera area comunale è la
strada Statale, la stessa che ha creato situazioni di
emergenza nelle altre cittadine costiere indicate dalla
Regione. In sostanza Senigallia e Falconara sono comprese
nel provvedimento anti-inquinamento, mentre Marina di
Montemarciano che si trova nel mezzo è stata esclusa. Per
ovvi motivi non può essere chiusa al traffico la Statale ma
anche il Comune di Montemarciano vuole risolvere il fenomeno
dell'inquinamento e per questo chiede una più ampia
collaborazione per individuare un intervento adeguato. "Tre
mesi di limitazioni al traffico non eliminano il problema -
prosegue il sindaco - bisogna fare un discorso a largo
respiro e non limitato a qualche giornata ecologica,
programmando un intervento duraturo che permetta di rendere
il traffico sulla Statale più scorrevole". La realizzazione
della metropolitana di superficie potrebbe in parte
risolvere la questione, portando la gente ad utilizzare un
mezzo pubblico invece del proprio e disincentivare il
traffico pesante potrebbe contribuire ulteriormente.
L'emergenza è ben visibile dai dati rilevati, che dallo
scorso 25 dicembre ad oggi segnalano soli quattro giorni di
polveri sottili sotto il livello di guardia. Le PM10 hanno
raggiunto il record negativo con 161,8 microgrammi nella
giornata dell'otto gennaio. |
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LA SICILIA |
La Raffineria ancora bloccata
malgrado il dissequestro di altri 13 serbatoi.
La crisi continua a riversarsi
sulle ditte dell'indotto
di M.C.G.
Serbatoi liberi, si arriva a
quota 44. Il numero supera di gran lunga quello minimo per
riavviare gli impianti della Raffineria ma già da ieri
circolavano notizie non confortanti. Nel pomeriggio il
personale della polizia marittima di frontiera che con
quello della Guardia di Finanza in quota alla Procura hanno
sempre eseguito i decreti del Gip Lirio Conti sui serbatoi,
si sono recati alla Raffineria a restituire all'Azienda
altri 13 serbatoi. In particolare sette serbatoi sono stati
restituiti definitivamente mentre per sei il sequestro è
stato trasformato da preventivo a probatorio. La Raffineria
li ha nella sua disponibilità ma li dovrà mettere a
disposizione per altri accertamenti. Comunque sia il numero
minimo di 37 serbatoi è stato superato. Solo che per
rimettere in marcia gli impianti non bastano 37 serbatoi
qualsiasi ma ne servono alcuni specifici. In particolare i
serbatoi denominati con i numeri 1005 e 1006. Tra quelli
dissequestrati finora non c'è almeno uno di questi due
serbatoi in uso per contenere le acque acide dei processi
industriali. L'istanza non è stata accolta perché dai dati
in possesso dei magistrati risultano ancora delle perdite.
Per uno dei due il dissequestro appare lontano, per l'altro
si attendono gli esiti di ulteriori accertamenti. Perciò già
ieri sera negli ambienti sindacali circolava voce che
nonostante la consistente restituzione di 13 serbatoi la
Raffineria non ripartirà. Si dovranno attendere alcuni
giorni. Si spera che le più recenti analisi che giungeranno
su uno dei serbatoi che contiene acqua di processo siano
positive in modo da ottenere la rimozione dei sigilli
sull'ultimo anello che manca. La storia che si trascina da
due mesi non è ancora chiusa mentre la crisi pesa sulle
aziende e sui lavoratori. Oggi pomeriggio i sindacati
avranno un incontro ad esempio con il Conapro che alla luce
del fermo della Raffineria vorrebbe mettere in cassa
integrazione alcuni dipendenti. Sul fronte dell'ambiente la
Procura sta esaminando i dati dei rilevamenti atmosferici
condotti come di routine dalla Provincia negli ultimi due
mesi cioè da quando la Raffineria è ferma. Dati che
contrasterebbero notevolmente con quelli dei mesi in cui
l'industria è stata in attività. Si parla di risultati
notevoli per il calo netto dell'inquinamento atmosferico ed
interessanti nella comparazione e che potrebbero perciò
essere utilizzati dall'accusa nei procedimenti ambientali
contro le aziende Eni. |
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