IL MESSAGGERO |
Amagliani e le polveri
«Nessuna ritirata Qualcuno non ha capito che siamo in
emergenza»
di FABIO PIANGERELLI
«Ma quale retromarcia? Quale
ritirata? La Regione va avanti. Qui gli unici sconfitti,
fino adesso, sono solo i cittadini. La tutela della salute
deve essere la priorità di un ente pubblico. La Regione è in
prima linea. Pretendiamo che lo siano anche i sindaci».
Assessore Amagliani, è un fatto. Dopo la sollevazione dei
sindaci, la prima domenica senz’auto indicata dalla
delibera, il 18 gennaio, salta. Non è una ritirata?
«Continuate a raccontare la vicenda come se fosse una
partita di calcio, in cui c’è uno che vince e uno che perde.
Ripeto, sinora gli unici sconfitti sono i cittadini perché i
politici che sono stati chiamati ad amministrare non hanno
saputo avviare sino ad ora atti decisi per la riduzione del
Pm10. Noi continueremo a insistere perché i sindaci prendano
le misure indicate da quella delibera. Non ci ritiriamo.
L’aver sospeso il 18 gennaio, è solo un gesto di
disponibilità di fronte a difficoltà organizzative che molti
sindaci ci hanno prospettato. Significa che se non sarà il
18, sarà la domenica successiva, o due domeniche dopo. La
riapertura del tavolo di confronto servirà proprio per
mettere a punto un calendario che possa essere rispettato da
tutti. E parliamo di gennaio, febbraio e marzo perché sono i
mesi di concentrazione più a rischio».
Vede perché in molti hanno sbattuto i pugni sul tavolo?
Forse perché hanno vissuto questa delibera come un qualcosa
caduto dall’alto, senza preavviso.
«Non prendiamoci in giro. Mi appello all’intelligenza di
tutti. Non voglio far polemica con i sindaci. Ma sono
costretto a riprendere il cammino che ha portato a questa
delibera. Alla fine del 2002 la Regione ha varato una
delibera analoga, supportata da un protocollo di intesa con
tutti i sindaci delle città coinvolte. Tra questi, anche
quelli che in questi giorni hanno gridato allo scandalo,
alla mancata concertazione, al provvedimento preso senza
ascoltare gli enti locali. Ebbene, in quell’atto, si
affermava che il problema delle polveri va affrontato con
determinazione. E che la Regione indicava una serie di
misure destinate a limitare la produzione delle polveri
nell’aria.Si proponevano targhe alterne alla domenica, il
divieto di circolazione per i mezzi non catalizzati e diesel
non Euro dal lunedì al sabato, nelle fasce orarie di punta,
dalle 7,30 alle 9,30 e dalle 7,30 alle 18,30... In più, si
indicavano interventi precisi, come la predisposizione di
nuove corsie preferenziali per i bus, la costruzione di
parcheggi scambiatori, la limitazione del traffico nei
centri storici. Dopo la pubblicazione di quella delibera,
solo città come Pesaro e Fano hanno avviato un percorso.
Noi, allora, che abbiamo fatto? A dicembre si è rilanciato
con un’altra delibera, che riassumeva lo spirito di quella
precedente, introducendo limitazioni minori. Invece che
targhe alterne ogni domenica per tre mesi, una domenica di
stop alle auto a gennaio, febbraio e marzo. Abbiamo ridotto
a tre giorni alla settimana lo stop alle auto non
catalizzate e in fasce orarie non di punta. Questo abbiamo
fatto. Dov’è la mancata concertazione?».
Forse perché stavolta avete indicato esattamente in quali
domeniche fermare le auto. «Bene, discutiamone. E’ quello
che si è deciso l’altro giorno. Come vede, nessuna ritirata.
La delibera è pienamente in vigore. E poi, scusi, non posso
proprio trattenermi...».
Prego...
«Si è capito o no di che cosa stiamo parlando? Si è capito o
no che i valori del Pm 10 stanno assumendo il carattere di
una vera e propria emergenza ambientale da affrontare con
decisione? La normativa parla chiaro: se si supera per 35
volte l’anno i 60 microgrammi al metro cubo siamo
fuorilegge. Abbiamo città che lo hanno sforato 170 volte.
Nel 2004 il limite è abbassato a 55, nel 2005 sarà a 50.
Signori, che vogliamo fare? E’ questa la domanda che faccio
a chi contesta i provvedimenti che abbiamo proposto».
Amagliani, la critica più diffusa è che si tratta di un
palliativo. Accanto servirebbero finanziamenti per i
parcheggi, incentivazioni per il mezzo pubblico. La Regione,
invece, ha paradossalmente diminuito i contributi per il
trasporto pubblico.
«Se il Governo centrale taglia i trasferimenti, la Regione
deve attrezzarsi. Ma a fronte di un taglio in bilancio di
circa il 15 per cento, per i trasporti siamo riusciti a
fermarci al 2. Ma è vero, ho capito lo spirito
dell’osservazione. E posso essere anche d’accordo. Il punto
però è un altro: la battaglia alle polveri richiede atti a
breve, medio e lungo termine. Lavoreremo per incentivare il
mezzo pubblico e per assicurare fondi per i parcheggi. Ma
intanto, non si può restare con le mani in mano. Cerchiamo
di abbassare queste polveri limitando nei mesi invernali il
traffico veicolare».
Amagliani, se anche quest’anno i Comuni non vi seguiranno,
che poteri avete?
«Se vi ricordate Albertini, a Milano, non ne voleva sapere.
Il Governatore Formigoni ha avocato a sè la pratica e ha
fermato lui, le auto. D’Ambrosio può farlo. Ma credo che il
buonsenso di tutti alla fine prevarrà». |
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LA SICILIA |
A Priolo il giallo del «corvo
dell'ambiente»
di P.M.
Priolo. Si pensava che un
primo volantino anonimo, che diceva peste e corna
dell'amministrazione Toppi, potesse costituire la casualità,
invece ne sono apparsi altri due, sempre dello stesso
genere, e questo sta a dimostrare che a Priolo c'è un vero e
proprio «corvo». Un personaggio, cioè, che non è certo
estraneo agli ambienti politici priolesi e, anzi, fa capire
di essere informato sulla vita cittadina, anche se tutte le
accuse che gratuitamente distribuisce sono da provare. A
quanto pare, quello che è riportato nei volantini è finito
anche nell'attenzione dell'autorità giudiziaria e nei giorni
scorsi il Palazzo di città è stato oggetto di più visite da
parte degli agenti della guardia di finanza che hanno
acquisito atti amministrativi. Tra l'altro il «corvo» nei
suoi messaggi si propone come colui che potrà fare scoprire
tutte le malefatte che, secondo lui, verrebbero commesse al
Comune di Priolo, e chiama in causa amministratori e
dipendenti. Intanto, qualche amministratore comunale che
viene indicato nel volantino dal "corvo", ha già esposto
denuncia contro ignoti presso il locale commissariato di
polizia. Su questa situazione è intervenuto, ieri, nel corso
di un pubblico comizio, il consigliere provinciale dei Ds
Angelo Musumeci. «Basta - ha affermato Musumeci - con queste
accuse anonime. Il Comune di Priolo sta attraversando
momenti non tanto sereni, sempre per questioni ambientali,
per cui qusti atti non hanno altro che aumentare la
tensione. Se qualcuno ha da dire qualcosa nei confronti
dell'amministrazione comunale, lo faccia, come sto facendo
io adesso, pubblicamente, senza trincerarsi dietro
l'anonimato. «Inoltre, invito i partiti e i movimenti
politici ad intervenire energicamente, perché con il loro
silenzio non fanno altro che farsi scavalcare da simili atti
che, proprio perché anonimi, sono sicuramente da
condannare». Inoltre, Angelo Musumeci ha trattato l'attuale
situazione ambientale di Priolo, invitando il sindaco ad
essere più presente nei rapporti con la popolazione, che
deve essere informata - ha affermato con una maggiore
assiduità, in considerazione delle tante inchieste che sono
state aperte dalla Procura della Repubblica. Per quanto
concerne, poi, l'interconnessione ErgMed, Angelo Musumeci si
è fatto promotore di un referendum popolare in modo che
possano essere i priolesi e non più il Palazzo a prendere
decisioni di interesse ambientale. Tra l'altro, l'attività
del «corvo» di Priolo viene enormemente favorita
dall'attuale situazione ambientale e da come viene
affrontata dall'amministrazione comunale. A giudizio del
sindaco Toppi, infatti, mai un'amministrazione comunale ha
avuto tale interesse verso l'ambiente, ma il «corvo» nel suo
messaggio vorrebbe che «le industrie del polo petrolchimico
venissero denunciate per tentata strage, perché hanno fatto
bere ai priolesi, per tanti anni, acqua al benzene».
Intanto, sono sempre in corso le indagini , condotte dal
commissariato di polizia in merito al primo volantino
scritto dal «corvo» di Priolo. Infatti, sul contenuto di
quel volantino avevano esposto denuncia sia il sindaco
Massimo Toppi che il suo vice Tonino Margagliotti, nessuna
notizia, tuttavia, trapela sull'eventuale individuazione del
cosiddetto «corvo». |
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