RASSEGNA STAMPA 12.01.2004

 

IL MESSAGGERO
Amagliani e le polveri «Nessuna ritirata Qualcuno non ha capito che siamo in emergenza»

di FABIO PIANGERELLI

«Ma quale retromarcia? Quale ritirata? La Regione va avanti. Qui gli unici sconfitti, fino adesso, sono solo i cittadini. La tutela della salute deve essere la priorità di un ente pubblico. La Regione è in prima linea. Pretendiamo che lo siano anche i sindaci».
Assessore Amagliani, è un fatto. Dopo la sollevazione dei sindaci, la prima domenica senz’auto indicata dalla delibera, il 18 gennaio, salta. Non è una ritirata?
«Continuate a raccontare la vicenda come se fosse una partita di calcio, in cui c’è uno che vince e uno che perde. Ripeto, sinora gli unici sconfitti sono i cittadini perché i politici che sono stati chiamati ad amministrare non hanno saputo avviare sino ad ora atti decisi per la riduzione del Pm10. Noi continueremo a insistere perché i sindaci prendano le misure indicate da quella delibera. Non ci ritiriamo. L’aver sospeso il 18 gennaio, è solo un gesto di disponibilità di fronte a difficoltà organizzative che molti sindaci ci hanno prospettato. Significa che se non sarà il 18, sarà la domenica successiva, o due domeniche dopo. La riapertura del tavolo di confronto servirà proprio per mettere a punto un calendario che possa essere rispettato da tutti. E parliamo di gennaio, febbraio e marzo perché sono i mesi di concentrazione più a rischio».
Vede perché in molti hanno sbattuto i pugni sul tavolo? Forse perché hanno vissuto questa delibera come un qualcosa caduto dall’alto, senza preavviso.
«Non prendiamoci in giro. Mi appello all’intelligenza di tutti. Non voglio far polemica con i sindaci. Ma sono costretto a riprendere il cammino che ha portato a questa delibera. Alla fine del 2002 la Regione ha varato una delibera analoga, supportata da un protocollo di intesa con tutti i sindaci delle città coinvolte. Tra questi, anche quelli che in questi giorni hanno gridato allo scandalo, alla mancata concertazione, al provvedimento preso senza ascoltare gli enti locali. Ebbene, in quell’atto, si affermava che il problema delle polveri va affrontato con determinazione. E che la Regione indicava una serie di misure destinate a limitare la produzione delle polveri nell’aria.Si proponevano targhe alterne alla domenica, il divieto di circolazione per i mezzi non catalizzati e diesel non Euro dal lunedì al sabato, nelle fasce orarie di punta, dalle 7,30 alle 9,30 e dalle 7,30 alle 18,30... In più, si indicavano interventi precisi, come la predisposizione di nuove corsie preferenziali per i bus, la costruzione di parcheggi scambiatori, la limitazione del traffico nei centri storici. Dopo la pubblicazione di quella delibera, solo città come Pesaro e Fano hanno avviato un percorso. Noi, allora, che abbiamo fatto? A dicembre si è rilanciato con un’altra delibera, che riassumeva lo spirito di quella precedente, introducendo limitazioni minori. Invece che targhe alterne ogni domenica per tre mesi, una domenica di stop alle auto a gennaio, febbraio e marzo. Abbiamo ridotto a tre giorni alla settimana lo stop alle auto non catalizzate e in fasce orarie non di punta. Questo abbiamo fatto. Dov’è la mancata concertazione?».
Forse perché stavolta avete indicato esattamente in quali domeniche fermare le auto. «Bene, discutiamone. E’ quello che si è deciso l’altro giorno. Come vede, nessuna ritirata. La delibera è pienamente in vigore. E poi, scusi, non posso proprio trattenermi...».
Prego...
«Si è capito o no di che cosa stiamo parlando? Si è capito o no che i valori del Pm 10 stanno assumendo il carattere di una vera e propria emergenza ambientale da affrontare con decisione? La normativa parla chiaro: se si supera per 35 volte l’anno i 60 microgrammi al metro cubo siamo fuorilegge. Abbiamo città che lo hanno sforato 170 volte. Nel 2004 il limite è abbassato a 55, nel 2005 sarà a 50. Signori, che vogliamo fare? E’ questa la domanda che faccio a chi contesta i provvedimenti che abbiamo proposto».
Amagliani, la critica più diffusa è che si tratta di un palliativo. Accanto servirebbero finanziamenti per i parcheggi, incentivazioni per il mezzo pubblico. La Regione, invece, ha paradossalmente diminuito i contributi per il trasporto pubblico.
«Se il Governo centrale taglia i trasferimenti, la Regione deve attrezzarsi. Ma a fronte di un taglio in bilancio di circa il 15 per cento, per i trasporti siamo riusciti a fermarci al 2. Ma è vero, ho capito lo spirito dell’osservazione. E posso essere anche d’accordo. Il punto però è un altro: la battaglia alle polveri richiede atti a breve, medio e lungo termine. Lavoreremo per incentivare il mezzo pubblico e per assicurare fondi per i parcheggi. Ma intanto, non si può restare con le mani in mano. Cerchiamo di abbassare queste polveri limitando nei mesi invernali il traffico veicolare».
Amagliani, se anche quest’anno i Comuni non vi seguiranno, che poteri avete?
«Se vi ricordate Albertini, a Milano, non ne voleva sapere. Il Governatore Formigoni ha avocato a sè la pratica e ha fermato lui, le auto. D’Ambrosio può farlo. Ma credo che il buonsenso di tutti alla fine prevarrà».

 
LA SICILIA
A Priolo il giallo del «corvo dell'ambiente»

di P.M.

Priolo. Si pensava che un primo volantino anonimo, che diceva peste e corna dell'amministrazione Toppi, potesse costituire la casualità, invece ne sono apparsi altri due, sempre dello stesso genere, e questo sta a dimostrare che a Priolo c'è un vero e proprio «corvo». Un personaggio, cioè, che non è certo estraneo agli ambienti politici priolesi e, anzi, fa capire di essere informato sulla vita cittadina, anche se tutte le accuse che gratuitamente distribuisce sono da provare. A quanto pare, quello che è riportato nei volantini è finito anche nell'attenzione dell'autorità giudiziaria e nei giorni scorsi il Palazzo di città è stato oggetto di più visite da parte degli agenti della guardia di finanza che hanno acquisito atti amministrativi. Tra l'altro il «corvo» nei suoi messaggi si propone come colui che potrà fare scoprire tutte le malefatte che, secondo lui, verrebbero commesse al Comune di Priolo, e chiama in causa amministratori e dipendenti. Intanto, qualche amministratore comunale che viene indicato nel volantino dal "corvo", ha già esposto denuncia contro ignoti presso il locale commissariato di polizia. Su questa situazione è intervenuto, ieri, nel corso di un pubblico comizio, il consigliere provinciale dei Ds Angelo Musumeci. «Basta - ha affermato Musumeci - con queste accuse anonime. Il Comune di Priolo sta attraversando momenti non tanto sereni, sempre per questioni ambientali, per cui qusti atti non hanno altro che aumentare la tensione. Se qualcuno ha da dire qualcosa nei confronti dell'amministrazione comunale, lo faccia, come sto facendo io adesso, pubblicamente, senza trincerarsi dietro l'anonimato. «Inoltre, invito i partiti e i movimenti politici ad intervenire energicamente, perché con il loro silenzio non fanno altro che farsi scavalcare da simili atti che, proprio perché anonimi, sono sicuramente da condannare». Inoltre, Angelo Musumeci ha trattato l'attuale situazione ambientale di Priolo, invitando il sindaco ad essere più presente nei rapporti con la popolazione, che deve essere informata - ha affermato con una maggiore assiduità, in considerazione delle tante inchieste che sono state aperte dalla Procura della Repubblica. Per quanto concerne, poi, l'interconnessione ErgMed, Angelo Musumeci si è fatto promotore di un referendum popolare in modo che possano essere i priolesi e non più il Palazzo a prendere decisioni di interesse ambientale. Tra l'altro, l'attività del «corvo» di Priolo viene enormemente favorita dall'attuale situazione ambientale e da come viene affrontata dall'amministrazione comunale. A giudizio del sindaco Toppi, infatti, mai un'amministrazione comunale ha avuto tale interesse verso l'ambiente, ma il «corvo» nel suo messaggio vorrebbe che «le industrie del polo petrolchimico venissero denunciate per tentata strage, perché hanno fatto bere ai priolesi, per tanti anni, acqua al benzene». Intanto, sono sempre in corso le indagini , condotte dal commissariato di polizia in merito al primo volantino scritto dal «corvo» di Priolo. Infatti, sul contenuto di quel volantino avevano esposto denuncia sia il sindaco Massimo Toppi che il suo vice Tonino Margagliotti, nessuna notizia, tuttavia, trapela sull'eventuale individuazione del cosiddetto «corvo».

 
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