«Amagliani, sospendi quella
delibera»
Stop alle auto, i sindaci in
rivolta contro l’assessore: «Demagogia, non si governa così»
di CLAUDIA GRANDI e CLAUDIA
PASQUINI
ANCONA - Comuni e Province
contro la Regione. I sindaci delle 28 città marchigiane
interessate dalla delibera regionale con cui si obbligano le
amministrazioni a limitare il traffico, dicono no: riuniti
ieri in assemblea per trovare una strategia comune, hanno
deciso di chiedere la «sospensione dell’immediata efficacia
della delibera regionale», oltre all’istituzione di un
tavolo tecnico di concertazione e finanziamenti per
l’attuazione di programmi di potenziamento del trasporto
pubblico. Istanze che i sindaci avanzeranno questa mattina
all’assessore regionale all’Ambiente Marco Amagliani che li
ha convocati per discutere la delibera. Provvedimento per il
quale, addirittura, ad inizio riunione alcuni amministratori
erano propensi a chiedere il ritiro immediato: i sindaci
Sturani (Ancona), Di Ruscio (Fermo), Cingolani (Montemarciano),
Solazzi (Mondolfo) e l’assessore Scortichini (Falconara).
Alla fine si è scelta la strada più soft, ma comunque di
rottura con la Regione, rea, secondo gli enti locali, di
aver deliberato dall’alto senza stanziare neanche un soldo
per la prevenzione. Anche perché Pesaro, dove c’è una
concentrazione di Pm10 altissima, qualcosa farà: «Noi
abbiamo sempre difeso la delibera, anche se non siamo troppo
d’accordo sul merito - spiega l’assessore all’ambiente di
Pesaro Gerardo Coraducci - per quanto riguarda le tre
domeniche ecologiche previste da qui a marzo. Prima di
decidere se accettarle o no, vogliamo finire il giro degli
incontri di concertazione, che si concluderanno martedì
prossimo». Durissimo il sindaco di Ancona Sturani,
soprattutto nei confronti dell’assessore Amagliani: «Questa
delibera – ha detto ai colleghi – non produce un solo
risultato concreto, se non della demagogia bella e buona.
Amagliani viene a insegnarci come combattere l’inquinamento,
ma non mi risulta che l’assessore sia un professore. La
Regione ha sbagliato: è troppo semplice governare in questo
modo, imponendo dall’alto, senza mettere a disposizione
finanziamenti». Un richiamo forte dunque, anche alla luce
dell’intervista rilasciata ieri al Messaggero da Amagliani e
che ha fatto infuriare tutti. «Sono arrabbiatissimo – ha
proseguito il primo cittadino dorico – Ho letto
dichiarazioni inaccettabili. I Comuni da anni stanno
lavorando per combattere l’inquinamento. Piuttosto non si
comprendono i criteri usati dalla Regione». A questa
obiezione si è agganciato il sindaco di Montemarciano
Cingolani: «Il nostro Comune registra livelli di
inquinamento altissimi grazie all’Api e alla ss 16 – ha
sottolineato - ma secondo la Regione non dobbiamo fare
niente perché non siamo sopra gli undicimila abitanti. Vi
sembra un provvedimento serio una delibera che si basa su un
criterio del genere?». Agguerritissimo anche l’assessore
falconarese Scortichini: «Amagliani ha rilasciato
dichiarazioni gravi, sintomo di maleducazione, arroganza e
dilettantismo– ha inveito – Di fronte a questo atteggiamento
e a un provvedimento che colpisce a casaccio non possiamo
stare zitti. C’è un valore politico in quanto accaduto che
non può essere trascurato». Altrettanto dura la posizione
del sindaco di Fermo, Di Ruscio: se la sospensione della
delibera regionale non dovesse essere accolta, si dice
pronto a presentare ricorso contro il provvedimento.
«Singolare ciò che è successo» secondo l’assessore
all’Ambiente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande.
«Nella provincia di Ancona c’è il 50% delle centraline di
rilevamento delle Marche, a fronte di un’assenza di
centraline nella provincia di Macerata. Nessuno ci ha
coinvolto e la Regione ha voluto far apparire drammatici
dati che non lo sono: qui si parla per slogan e banalità». A
finire nel mirino degli amministratori, anche i tempi brevi
di attuazione della delibera imposti dalla Regione: 10
giorni a partire da ieri, quando il documento è arrivato
nelle mani dei sindaci; la prima domenica a piedi, poi, è
fissata per il 18. Nel coro degli “intransigenti” ha tentato
con successo una mediazione il sindaco di Fano Carnaroli.
«Sul piano del metodo – ha detto – contesto la Regione, ma
sul merito è innegabile l’esistenza del problema
inquinamento che nella nostra provincia abbiamo affrontato
con le targhe alterne (che non dispiacerebbero neanche a
Sturani, ndr). Il muro contro muro, però, non serve a
niente». |