RASSEGNA STAMPA 09.01.2004

 

IL MESSAGGERO
«Amagliani, sospendi quella delibera»

Stop alle auto, i sindaci in rivolta contro l’assessore: «Demagogia, non si governa così»

di CLAUDIA GRANDI e CLAUDIA PASQUINI

ANCONA - Comuni e Province contro la Regione. I sindaci delle 28 città marchigiane interessate dalla delibera regionale con cui si obbligano le amministrazioni a limitare il traffico, dicono no: riuniti ieri in assemblea per trovare una strategia comune, hanno deciso di chiedere la «sospensione dell’immediata efficacia della delibera regionale», oltre all’istituzione di un tavolo tecnico di concertazione e finanziamenti per l’attuazione di programmi di potenziamento del trasporto pubblico. Istanze che i sindaci avanzeranno questa mattina all’assessore regionale all’Ambiente Marco Amagliani che li ha convocati per discutere la delibera. Provvedimento per il quale, addirittura, ad inizio riunione alcuni amministratori erano propensi a chiedere il ritiro immediato: i sindaci Sturani (Ancona), Di Ruscio (Fermo), Cingolani (Montemarciano), Solazzi (Mondolfo) e l’assessore Scortichini (Falconara). Alla fine si è scelta la strada più soft, ma comunque di rottura con la Regione, rea, secondo gli enti locali, di aver deliberato dall’alto senza stanziare neanche un soldo per la prevenzione. Anche perché Pesaro, dove c’è una concentrazione di Pm10 altissima, qualcosa farà: «Noi abbiamo sempre difeso la delibera, anche se non siamo troppo d’accordo sul merito - spiega l’assessore all’ambiente di Pesaro Gerardo Coraducci - per quanto riguarda le tre domeniche ecologiche previste da qui a marzo. Prima di decidere se accettarle o no, vogliamo finire il giro degli incontri di concertazione, che si concluderanno martedì prossimo». Durissimo il sindaco di Ancona Sturani, soprattutto nei confronti dell’assessore Amagliani: «Questa delibera – ha detto ai colleghi – non produce un solo risultato concreto, se non della demagogia bella e buona. Amagliani viene a insegnarci come combattere l’inquinamento, ma non mi risulta che l’assessore sia un professore. La Regione ha sbagliato: è troppo semplice governare in questo modo, imponendo dall’alto, senza mettere a disposizione finanziamenti». Un richiamo forte dunque, anche alla luce dell’intervista rilasciata ieri al Messaggero da Amagliani e che ha fatto infuriare tutti. «Sono arrabbiatissimo – ha proseguito il primo cittadino dorico – Ho letto dichiarazioni inaccettabili. I Comuni da anni stanno lavorando per combattere l’inquinamento. Piuttosto non si comprendono i criteri usati dalla Regione». A questa obiezione si è agganciato il sindaco di Montemarciano Cingolani: «Il nostro Comune registra livelli di inquinamento altissimi grazie all’Api e alla ss 16 – ha sottolineato - ma secondo la Regione non dobbiamo fare niente perché non siamo sopra gli undicimila abitanti. Vi sembra un provvedimento serio una delibera che si basa su un criterio del genere?». Agguerritissimo anche l’assessore falconarese Scortichini: «Amagliani ha rilasciato dichiarazioni gravi, sintomo di maleducazione, arroganza e dilettantismo– ha inveito – Di fronte a questo atteggiamento e a un provvedimento che colpisce a casaccio non possiamo stare zitti. C’è un valore politico in quanto accaduto che non può essere trascurato». Altrettanto dura la posizione del sindaco di Fermo, Di Ruscio: se la sospensione della delibera regionale non dovesse essere accolta, si dice pronto a presentare ricorso contro il provvedimento. «Singolare ciò che è successo» secondo l’assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande. «Nella provincia di Ancona c’è il 50% delle centraline di rilevamento delle Marche, a fronte di un’assenza di centraline nella provincia di Macerata. Nessuno ci ha coinvolto e la Regione ha voluto far apparire drammatici dati che non lo sono: qui si parla per slogan e banalità». A finire nel mirino degli amministratori, anche i tempi brevi di attuazione della delibera imposti dalla Regione: 10 giorni a partire da ieri, quando il documento è arrivato nelle mani dei sindaci; la prima domenica a piedi, poi, è fissata per il 18. Nel coro degli “intransigenti” ha tentato con successo una mediazione il sindaco di Fano Carnaroli. «Sul piano del metodo – ha detto – contesto la Regione, ma sul merito è innegabile l’esistenza del problema inquinamento che nella nostra provincia abbiamo affrontato con le targhe alterne (che non dispiacerebbero neanche a Sturani, ndr). Il muro contro muro, però, non serve a niente».

 
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