RASSEGNA STAMPA 02.01.2004

 

CORRIERE DELLA SERA
Nave esplode a Porto Torres, due morti

Le vittime erano gli addetti alla stazione di pompaggio andata distrutta, salvi gli altri 15 marinai della «Panam Serena»

Stava scaricando benzene: fiamme alte dieci metri, due traghetti in pericolo. Nube di fumo fino a Sassari

di Alberto Pinna

PORTO TORRES (Sassari) - Una petroliera si è incendiata ed è esplosa mentre scaricava benzene nello scalo marittimo della zona industriale di Porto Torres; dispersi 2 dei 15 marinai, tutti russi, ucraini e lettoni. Poche speranze di trovarli vivi: i corpi sono stati probabilmente ridotti in brandelli dalle esplosioni e inceneriti dalle fiamme. Due marinai si sono salvati lanciandosi nelle acque del porto, gli altri hanno abbandonato la nave calando una scialuppa. In pericolo anche due traghetti delle compagnie Tirrenia e Grimaldi: il Tara e lo Spendid, ormeggiati a meno di 200 metri dalla petroliera, hanno dovuto lasciare immediatamente le banchine e sono usciti dal porto. Emergenza sulla nave cisterna Agip Palermo, che scaricava idrocarburi: l’equipaggio è riuscito a bloccare le operazioni, ad avviare i motori e a prendere il largo. La petroliera esplosa è la Panam Serena, 6.500 tonnellate di stazza, 118 metri di lunghezza, nuovissima (varata pochi mesi fa), bandiera delle Bahamas. L’incendio è divampato poco prima delle 11,30, preceduto da un boato a seguito da tre esplosioni. Le fiamme, alte dieci metri, hanno sprigionato una nube di fumo, densa e nera che si è diffusa su un raggio di 20 chilometri, investendo Porto Torres, Sassari e i centri vicini: le squadre di soccorso si sono avvicinate al pontile con maschere antigas, una decina di persone sono state allontanate dall’area portuale con sintomi (non gravi) di intossicazione. L’allarme è stato ridimensionato in serata, il sistema di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico non ha rilevato - assicurano Asl e prefettura - significative alterazioni dei valori. Il porto è stato chiuso, ritorni di fiamma si sono sviluppati anche nel tardo pomeriggio nelle condutture dell’oleodotto che collega i pontili con gli stabilimenti petrolchimici dell’Enichem-Syndyal, ai quali il benzene era destinato. Per il rischio di nuove esplosioni i traghetti di Tirrenia e Grimaldi, dopo aver sostato per alcune ore in rada, sono stati dirottati sul porto di Olbia, da dove a notte inoltrata hanno potuto imbarcarsi 1.200 passeggeri. «E’ accaduto tutto in un istante, ancora non riesco a capire come: un’esplosione dalle stazioni di pompaggio, poi subito il fuoco. Abbiamo cercato di attivare l’impianto antincendio automatico, ma le fiamme avanzavano e siamo andati via» ha raccontato il comandante della Panam Serena, Sergeys Pahomovs, 46 anni, ucraino. Ucraino è pure uno dei dispersi, Sergejs Cubajevskis, 39 anni. L’altro è lettone, Jaroslavs Petruhins, 23 anni, il più giovane a bordo. Cubajevskis e Petruhins manovravano le aperture delle stazioni di pompaggio: non lo hanno fatto con le dovute precauzioni? Troppo presto per saperlo. C’è un’altra ipotesi: «Quando le cisterne sono vuote la brusca immissione di aria esterna può scatenare esplosioni» dice Luciano Cadoni, comandante dei vigili del fuoco di Sassari. La Panam Serena aveva quasi completato le operazioni di scarico; arrivata la mattina del 31 dicembre da Dunkirk (Francia) doveva lasciare Porto Torres alle 14 di ieri, destinazione Rotterdam. Aveva svuotato 3 delle 4 cisterne, rimanevano non più di 200/300 delle 8.400 tonnellate di benzene. Una nave moderna, a doppio scafo, dotazioni di sicurezza a posto. Un rischio è stato forse sottovalutato: nelle operazioni di scarico i vapori di benzene a contatto con l’aria formano una miscela esplosiva. E’ proprio ciò che è accaduto. Il primo boato alle 11.20 e subito il fuoco. Poi tre esplosioni (l’ultima poco dopo mezzogiorno). La più forte ha aperto uno squarcio sulla fiancata destra nave e dal ponte le fiamme hanno avvolto presto tutto lo scafo. Dopo 4 ore l’incendio era sotto controllo. Il problema è adesso il porto. Da più di due anni lo scalo commerciale è chiuso al traffico passeggeri per lavori di ampliamento, i traghetti da e per Genova attraccano alle banchine dello scalo industriale e migliaia di passeggeri sbarcano e s’imbarcano a pochissima distanza dalle petroliere che scaricano sostanze ad alto rischio. «Quella di ieri è stata una catastrofe evitata» dice Gilda Usai Cermelli, sindaco di Porto Torres. Per ora (e non si sa per quanti giorni) lo scalo industriale sarà vietato ai traghetti: «Dobbiamo far ispezionare la Panam Serena - afferma Antonio Camboni, comandante delle capitanerie di porto della Sardegna - vedere se il relitto, che è inclinato di 60 gradi, rischia di affondare».

 
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