RASSEGNA STAMPA 24.12.2003

 

IL MESSAGGERO
La raffineria compie 70 anni Dal deposito al petrolio

FALCONARA - L’Api compie 70 anni e così sottolinea l’evento il presidente Brachetti Peretti. «Siamo diventati uno dei principali gruppi industriali del Paese senza mai ricorrere a tagli di personale. Api è presente sul mercato da sette decenni, come unico gruppo petrolifero italiano totalmente indipendente da capitali e supporti di Stato». Con queste parole Aldo Brachetti Peretti, presidente del Gruppo Api, ha descritto la filosofia dell’azienda che nel 2003 ha compiuto 70 anni di vita. Nata nel 1933 per iniziativa di un piccolo gruppo di imprenditori marchigiani, l’Api-anonima petroli italiani viene rilevata nello stesso anno da Ferdinando Peretti, che decide di mantenere nelle Marche il fulcro della sua attività, ponendo le basi per la trasformazione di un piccolo deposito di carburanti in una delle più avanzate raffinerie italiane e, in futuro, del più importante polo energetico della regione. E’ del 1939, infatti, la costruzione, a Falconara Marittima, di un deposito costiero di prodotti petroliferi che negli anni verrà trasformato in un sito produttivo fino ad assumere la fisionomia dell’attuale raffineria. Nel 1949 Api ottiene la concessione per la lavorazione di petrolio greggio e nel 1950 la raffineria di Falconara entra per la prima volta in produzione. Oggi Api, con la raffineria e le altre società controllate, conta 2.500 addetti diretti e indiretti, ha una quota del 5% del mercato nazionale dei prodotti petroliferi e fattura circa 3.6 miliardi di euro l’anno.

Decreto choc, la Regione ferma le auto in città

Da gennaio una domenica a piedi al mese. E limitazioni per tre volte a settimana

di CLAUDIA GRANDI

Terapia d'urto della Regione contro l'inquinamento. E' stata approvata ieri dalla giunta regionale una delibera con cui vengono adottati provvedimenti per combattere le polveri sottili nelle città: limitazioni della circolazione ogni domenica, lunedì e giovedì e tre domeniche di blocco totale. Interessati dal provvedimento 28 Comuni marchigiani, di cui otto nella provincia di Ancona: oltre al capoluogo, anche Senigallia, Jesi, Fabriano, Osimo, Falconara Marittima, Chiaravalle e Loreto, vale a dire (così come previsto dalla delibera regionale) tutti i Comuni sopra gli 11.000 abitanti. Non è comunque escluso che in un futuro prossimo anche le città più piccole possano aderire spontaneamente alle prescrizioni. Ecco, dunque, che cosa accadrà a partire dall'immediato. Le limitazioni della circolazione dei veicoli, anzitutto: nelle aree urbane, che ciascun Comune individuerà autonomamente, non potranno circolare i veicoli non catalizzati, diesel non Euro, ciclomotori e motoveicoli non catalizzati, nelle giornate di domenica, lunedì e giovedì, dalle 8,30 alle 13 e dalle 16 alle 18,30. Oltre ai provvedimenti di limitazione della circolazione, è previsto poi il blocco del traffico per i veicoli privati dalle 8 alle 20 nelle domeniche 18 gennaio, 8 febbraio e 14 marzo. Nella delibera regionale vengono inoltre indicati diversi interventi che, se applicati dai Comuni, potranno comportare la riduzione delle limitazioni, da tre a due o anche ad un solo giorno settimanale. Interventi che puntano alla razionalizzazione e alla migliore circolazione dei veicoli (rotatorie, semafori automatizzati, segnaletica, creazione di vie preferenziali); la creazione di parcheggi scambiatori e di relativi collegamenti con il servizio pubblico; l'introduzione del taxi collettivo. E ancora, l'ampliamento delle zone da pedonalizzare, il controllo annuale dei gas di scarico (tramite il bollino blu), la razionalizzazione degli orari scolastici e della pubblica amministrazione. Infine l'impiego di carburanti alternativi e l'acquisto di mezzi pubblici esclusivamente eco-compatibili. «Non si tratta ancora di una zonizzazione definitiva - spiega l'assessore regionale ai Trasporti, Marco Amagliani - che sarà invece oggetto del Piano di risanamento dell'aria, ma di un elenco di Comuni che è stato costruito tenendo conto di vari elementi, come i dati dei monitoraggi provinciali, la densità abitativa, la presenza di attività industriali». Il provvedimento, in sostanza, punta a respingere la "logica dell'emergenza", per intraprendere invece la strada della prevenzione: e così, per il momento, la limitazione della circolazione e i blocchi alle auto, avranno una durata indefinita. «Non ci siamo posti limiti di tempo - aggiunge l'assessore -. E' ovvio che con l'abbassarsi dei livelli di polveri sottili nell'aria potremo allentare il provvedimento, riducendo il numero di giornate di limitazione. Con queste misure, comunque, prevediamo di ridurre l'inquinamento del 10-15%, dal momento che dai rilevamenti effettuati dalle centraline di 12 dei 28 Comuni interessati, sono emersi sforamenti dei limiti consentiti».La legge prevede che la media giornaliera di 60 microgrammi per metro cubo di presenza di polveri sottili nell'aria non debba superare le 35 volte in un anno: valori, questi, superati ad Ancona (66 volte), a Senigallia (47), Montemarciano (141) e Falconara (52). «Non capisco - dice Amagliani - come i sindaci non siano finora intervenuti di fronte a situazioni simili. Il nostro era un atto dovuto». L'attuale delibera si aggiunge ad un precedente provvedimento con cui si prevedeva, per una spesa di 170.500 euro, contributi ai Comuni fino al 50% per la progettazione e programmazione di parcheggi scambiatori e riqualificazione dei parcheggi esistenti, indagini e studi per la limitazione della circolazione privata nei centri urbani e l'istituzione di servizi a chiamata.

 
CORRIERE ADRIATICO
"La forza dell'indipendenza"

L'Api compie 70 anni. Messaggio del presidente Aldo Brachetti Peretti ai dipendenti

FALCONARA - "Api è presente sul mercato da sette decenni, come unico gruppo petrolifero italiano totalmente indipendente da capitali e supporti di Stato. Api ha sempre mantenuto la propria integrità con la forza della propria indipendenza e delle proprie idee". Con queste parole Aldo Brachetti Peretti, presidente del Gruppo Api, ha descritto la filosofia dell'azienda che nel 2003 ha compiuto 70 anni di vita nel messaggio di ringraziamento che ha inviato ai dipendenti in occasione del Natale. Una lettera che arriva proprio mentre nella raffineria si iniziano a smantellare i serbatoi dirimpetto la statale. Nata nel 1933 per iniziativa di un piccolo gruppo di imprenditori marchigiani, l'Api-anonima petroli italiani, viene rilevata nello stesso anno da Ferdinando Peretti, che decide di mantenere nelle Marche il fulcro della sua attività, ponendo le basi per la trasformazione di un piccolo deposito di carburanti in una delle più avanzate raffinerie italiane e, in futuro, del più importante polo energetico della regione. E' del 1939, infatti, la costruzione, a Falconara Marittima, di un deposito costiero di prodotti petroliferi che negli anni verrà trasformato in un sito produttivo fino ad assumere la fisionomia dell'attuale raffineria. Nel 1949 Api ottiene la concessione per la lavorazione di petrolio greggio e nel 1950 la raffineria di Falconara entra per la prima volta in produzione. Nel 1971 viene realizzato un oleodotto sottomarino lungo 16 km, collegato ad una piattaforma in mare aperto che consente l'ormeggio di petroliere di grande stazza per lo scarico di greggio. La capacità di Api di gestire la crisi del 1973 la porta a superare il difficile momento e a proseguire nella crescita. Nel 1977, con la scomparsa del fondatore, assume la guida del Gruppo l'attuale presidente Aldo Brachetti Peretti, che avvia la trasformazione organizzativa dell'azienda. L'accresciuta sensibilità sui temi della salvaguardia dell'ambiente e del risparmio energetico negli anni '80, portano la raffineria ad avviare un programma di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti, ancora in corso. "Mentre altre società italiane e internazionali hanno gettato la spugna per le instabilità peculiari del nostro paese, in particolare del settore petrolifero, Api ha creato le condizioni di sviluppo, tenendo il passo con le nuove tecnologie, sempre nel pieno rispetto dell'ambiente e talvolta in anticipo rispetto alle normativa vigenti" ha sottolineato il presidente Aldo Brachetti Peretti ripercorrendo le tappe della storia di Api. "Questa azienda - ha concluso il presidente nel messaggio di ringraziamento a tutti i dipendenti - è divenuta una importante realtà industriale e commerciale di questo paese, contando soprattutto sull'autofinanziamento, senza mai ricorrere a strumenti critici quali tagli di personale o cassa intergrazione". Una dimostrazione, anche questa, del profondo attaccamento alla realtà sociale del territorio.

 
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
I tir del petrolio cambiano pelle

Con l'entrata in funzione dell'oleodotto il settore è in crisi. Ma ci sono nuovi sbocchi professionali

Gli autotrasportatori convenzionati con l'Eni possono riconvertirsi

Potenza. Ad una decisa svolta la questione legata al futuro delle imprese di autotrasporto convenzionate con l'Eni. La stessa va ricordato, si è creata nell'ottobre del 2001, con l'entrata in funzione dell'oleodotto che in pratica ha collegato le località estrattive della Val d'Agri alla raffineria di Taranto. E, proprio in seguito a questa gigantesca condotta gli autotrasportatori convenzionati con l'Ente idrocarburi per il trasferimento del prodotto hanno visto diminuire di oltre l'80 per cento la loro attività. Un durissimo colpo, di conseguenza, per gli interessati, molti dei quali indebitati «fino al collo» per l'acquisto delle necessarie autocisterne , giacché avevano creduto in un concreto futuro di lavoro. Da qui, la recente decisione del governo regionale che ha dato il via all'iniziativa ritenendola idonea per venire incontro alle esigenze esistenziali degli interessati. Le proposte agevolabili mentre escludono a priori ogni azione riguardante l'attività di autotrasporto, puntano in particolare su progetti che possono interessare i comparti dell'industria, dell'artigianato, del turismo, dei servizi e del commercio. In questa ottica i contributi mirano ad incentivare gli investimenti iniziali e l'ampliamento di quelli esistenti per accrescere , attraverso l'incremento di uno o più fatti di produzione , le potenzialità di lavoro. Non mancano gli interventi per incrementare la produttività degli impianti esistenti o il trasferimento degli stessi in nuove strutture. Gli oneri ammissibili - Le spese ritenute oggetto di contributo sono, tra l'altro, quelle legate al programma d'investimento, nel limite massimo del 5 per cento del costo complessivo. Ancora, gli studi di fattibilità, i macchinari, gli impianti e le attrezzature nuove di fabbrica. Non sono esclusi i programmi informatici strettamente connessi all'esigenze del ciclo produttivo. Quello che non va dimenticato è il fatto che ogni azienda non può presentare che una sola domanda di contributo. Tale agevolazione può arrivare alla misura del 75 per cento della spesa ritenuta ammissibile e, comunque, in maniera che non superi i 100mila euro nel triennio precedente alla concessione stessa. Le modalità di erogazione - Del finanziamento all'azienda beneficiaria è in due soluzioni. Una prima quota pari al 50 per cento dell'agevolazione prevista, può essere concessa a titolo di anticipazione , previa presentazione della fidejussione bancaria o polizza assicurativa in favore della Regione. La seconda tranche a saldo, è subordinata invece alla conclusione dell'iniziativa e, di conseguenza, dopo la verifica tecnico-amministrativa e all'omologazione della spesa sostenuta le cui spese restano a carico del beneficiario e alla dimostrazione della «piena e completa funzionalità degli impianti produttivi realizzati. La domanda di contributo va redatta in bollo utilizzando la modulistica disponibile presso l'assessorato alle attività produttive di via anzio. L'istanza va trasmessa in plico raccomandato e, comunque, dovranno pervenire alla regione non oltre 15 giorni dalla data di scadenza del bando. I criteri di selezione sarà a punteggio. Da un minimo di 5 punti previsti per chi adotta le nuove tecniche e tecnologie della società d'informazione e della comunicazione ad un massimo di 25 punti previsti per la validità tecnica ed economica e finanziaria della stessa iniziativa. Va ancora detto che la graduatoria formulata per le aziende beneficiarie, rimarrà aperta, per un eventuale scorrimento, seguendo rigorosamente l'ordine della stessa.

 
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