IL MESSAGGERO |
La raffineria compie 70 anni
Dal deposito al petrolio
FALCONARA - L’Api compie 70
anni e così sottolinea l’evento il presidente Brachetti
Peretti. «Siamo diventati uno dei principali gruppi
industriali del Paese senza mai ricorrere a tagli di
personale. Api è presente sul mercato da sette decenni, come
unico gruppo petrolifero italiano totalmente indipendente da
capitali e supporti di Stato». Con queste parole Aldo
Brachetti Peretti, presidente del Gruppo Api, ha descritto
la filosofia dell’azienda che nel 2003 ha compiuto 70 anni
di vita. Nata nel 1933 per iniziativa di un piccolo gruppo
di imprenditori marchigiani, l’Api-anonima petroli italiani
viene rilevata nello stesso anno da Ferdinando Peretti, che
decide di mantenere nelle Marche il fulcro della sua
attività, ponendo le basi per la trasformazione di un
piccolo deposito di carburanti in una delle più avanzate
raffinerie italiane e, in futuro, del più importante polo
energetico della regione. E’ del 1939, infatti, la
costruzione, a Falconara Marittima, di un deposito costiero
di prodotti petroliferi che negli anni verrà trasformato in
un sito produttivo fino ad assumere la fisionomia
dell’attuale raffineria. Nel 1949 Api ottiene la concessione
per la lavorazione di petrolio greggio e nel 1950 la
raffineria di Falconara entra per la prima volta in
produzione. Oggi Api, con la raffineria e le altre società
controllate, conta 2.500 addetti diretti e indiretti, ha una
quota del 5% del mercato nazionale dei prodotti petroliferi
e fattura circa 3.6 miliardi di euro l’anno.
Decreto choc, la Regione
ferma le auto in città
Da gennaio una domenica a
piedi al mese. E limitazioni per tre volte a settimana
di CLAUDIA GRANDI
Terapia d'urto della Regione
contro l'inquinamento. E' stata approvata ieri dalla giunta
regionale una delibera con cui vengono adottati
provvedimenti per combattere le polveri sottili nelle città:
limitazioni della circolazione ogni domenica, lunedì e
giovedì e tre domeniche di blocco totale. Interessati dal
provvedimento 28 Comuni marchigiani, di cui otto nella
provincia di Ancona: oltre al capoluogo, anche Senigallia,
Jesi, Fabriano, Osimo, Falconara Marittima, Chiaravalle e
Loreto, vale a dire (così come previsto dalla delibera
regionale) tutti i Comuni sopra gli 11.000 abitanti. Non è
comunque escluso che in un futuro prossimo anche le città
più piccole possano aderire spontaneamente alle
prescrizioni. Ecco, dunque, che cosa accadrà a partire
dall'immediato. Le limitazioni della circolazione dei
veicoli, anzitutto: nelle aree urbane, che ciascun Comune
individuerà autonomamente, non potranno circolare i veicoli
non catalizzati, diesel non Euro, ciclomotori e motoveicoli
non catalizzati, nelle giornate di domenica, lunedì e
giovedì, dalle 8,30 alle 13 e dalle 16 alle 18,30. Oltre ai
provvedimenti di limitazione della circolazione, è previsto
poi il blocco del traffico per i veicoli privati dalle 8
alle 20 nelle domeniche 18 gennaio, 8 febbraio e 14 marzo.
Nella delibera regionale vengono inoltre indicati diversi
interventi che, se applicati dai Comuni, potranno comportare
la riduzione delle limitazioni, da tre a due o anche ad un
solo giorno settimanale. Interventi che puntano alla
razionalizzazione e alla migliore circolazione dei veicoli
(rotatorie, semafori automatizzati, segnaletica, creazione
di vie preferenziali); la creazione di parcheggi scambiatori
e di relativi collegamenti con il servizio pubblico;
l'introduzione del taxi collettivo. E ancora, l'ampliamento
delle zone da pedonalizzare, il controllo annuale dei gas di
scarico (tramite il bollino blu), la razionalizzazione degli
orari scolastici e della pubblica amministrazione. Infine
l'impiego di carburanti alternativi e l'acquisto di mezzi
pubblici esclusivamente eco-compatibili. «Non si tratta
ancora di una zonizzazione definitiva - spiega l'assessore
regionale ai Trasporti, Marco Amagliani - che sarà invece
oggetto del Piano di risanamento dell'aria, ma di un elenco
di Comuni che è stato costruito tenendo conto di vari
elementi, come i dati dei monitoraggi provinciali, la
densità abitativa, la presenza di attività industriali». Il
provvedimento, in sostanza, punta a respingere la "logica
dell'emergenza", per intraprendere invece la strada della
prevenzione: e così, per il momento, la limitazione della
circolazione e i blocchi alle auto, avranno una durata
indefinita. «Non ci siamo posti limiti di tempo - aggiunge
l'assessore -. E' ovvio che con l'abbassarsi dei livelli di
polveri sottili nell'aria potremo allentare il
provvedimento, riducendo il numero di giornate di
limitazione. Con queste misure, comunque, prevediamo di
ridurre l'inquinamento del 10-15%, dal momento che dai
rilevamenti effettuati dalle centraline di 12 dei 28 Comuni
interessati, sono emersi sforamenti dei limiti consentiti».La
legge prevede che la media giornaliera di 60 microgrammi per
metro cubo di presenza di polveri sottili nell'aria non
debba superare le 35 volte in un anno: valori, questi,
superati ad Ancona (66 volte), a Senigallia (47),
Montemarciano (141) e Falconara (52). «Non capisco - dice
Amagliani - come i sindaci non siano finora intervenuti di
fronte a situazioni simili. Il nostro era un atto dovuto».
L'attuale delibera si aggiunge ad un precedente
provvedimento con cui si prevedeva, per una spesa di 170.500
euro, contributi ai Comuni fino al 50% per la progettazione
e programmazione di parcheggi scambiatori e riqualificazione
dei parcheggi esistenti, indagini e studi per la limitazione
della circolazione privata nei centri urbani e l'istituzione
di servizi a chiamata. |
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CORRIERE ADRIATICO |
"La forza dell'indipendenza"
L'Api compie 70 anni.
Messaggio del presidente Aldo Brachetti Peretti ai
dipendenti
FALCONARA - "Api è presente
sul mercato da sette decenni, come unico gruppo petrolifero
italiano totalmente indipendente da capitali e supporti di
Stato. Api ha sempre mantenuto la propria integrità con la
forza della propria indipendenza e delle proprie idee". Con
queste parole Aldo Brachetti Peretti, presidente del Gruppo
Api, ha descritto la filosofia dell'azienda che nel 2003 ha
compiuto 70 anni di vita nel messaggio di ringraziamento che
ha inviato ai dipendenti in occasione del Natale. Una
lettera che arriva proprio mentre nella raffineria si
iniziano a smantellare i serbatoi dirimpetto la statale.
Nata nel 1933 per iniziativa di un piccolo gruppo di
imprenditori marchigiani, l'Api-anonima petroli italiani,
viene rilevata nello stesso anno da Ferdinando Peretti, che
decide di mantenere nelle Marche il fulcro della sua
attività, ponendo le basi per la trasformazione di un
piccolo deposito di carburanti in una delle più avanzate
raffinerie italiane e, in futuro, del più importante polo
energetico della regione. E' del 1939, infatti, la
costruzione, a Falconara Marittima, di un deposito costiero
di prodotti petroliferi che negli anni verrà trasformato in
un sito produttivo fino ad assumere la fisionomia
dell'attuale raffineria. Nel 1949 Api ottiene la concessione
per la lavorazione di petrolio greggio e nel 1950 la
raffineria di Falconara entra per la prima volta in
produzione. Nel 1971 viene realizzato un oleodotto
sottomarino lungo 16 km, collegato ad una piattaforma in
mare aperto che consente l'ormeggio di petroliere di grande
stazza per lo scarico di greggio. La capacità di Api di
gestire la crisi del 1973 la porta a superare il difficile
momento e a proseguire nella crescita. Nel 1977, con la
scomparsa del fondatore, assume la guida del Gruppo
l'attuale presidente Aldo Brachetti Peretti, che avvia la
trasformazione organizzativa dell'azienda. L'accresciuta
sensibilità sui temi della salvaguardia dell'ambiente e del
risparmio energetico negli anni '80, portano la raffineria
ad avviare un programma di ristrutturazione e ammodernamento
degli impianti, ancora in corso. "Mentre altre società
italiane e internazionali hanno gettato la spugna per le
instabilità peculiari del nostro paese, in particolare del
settore petrolifero, Api ha creato le condizioni di
sviluppo, tenendo il passo con le nuove tecnologie, sempre
nel pieno rispetto dell'ambiente e talvolta in anticipo
rispetto alle normativa vigenti" ha sottolineato il
presidente Aldo Brachetti Peretti ripercorrendo le tappe
della storia di Api. "Questa azienda - ha concluso il
presidente nel messaggio di ringraziamento a tutti i
dipendenti - è divenuta una importante realtà industriale e
commerciale di questo paese, contando soprattutto
sull'autofinanziamento, senza mai ricorrere a strumenti
critici quali tagli di personale o cassa intergrazione". Una
dimostrazione, anche questa, del profondo attaccamento alla
realtà sociale del territorio. |
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
I tir del petrolio cambiano
pelle
Con l'entrata in funzione
dell'oleodotto il settore è in crisi. Ma ci sono nuovi
sbocchi professionali
Gli autotrasportatori
convenzionati con l'Eni possono riconvertirsi
Potenza. Ad una decisa svolta
la questione legata al futuro delle imprese di autotrasporto
convenzionate con l'Eni. La stessa va ricordato, si è creata
nell'ottobre del 2001, con l'entrata in funzione
dell'oleodotto che in pratica ha collegato le località
estrattive della Val d'Agri alla raffineria di Taranto. E,
proprio in seguito a questa gigantesca condotta gli
autotrasportatori convenzionati con l'Ente idrocarburi per
il trasferimento del prodotto hanno visto diminuire di oltre
l'80 per cento la loro attività. Un durissimo colpo, di
conseguenza, per gli interessati, molti dei quali indebitati
«fino al collo» per l'acquisto delle necessarie autocisterne
, giacché avevano creduto in un concreto futuro di lavoro.
Da qui, la recente decisione del governo regionale che ha
dato il via all'iniziativa ritenendola idonea per venire
incontro alle esigenze esistenziali degli interessati. Le
proposte agevolabili mentre escludono a priori ogni azione
riguardante l'attività di autotrasporto, puntano in
particolare su progetti che possono interessare i comparti
dell'industria, dell'artigianato, del turismo, dei servizi e
del commercio. In questa ottica i contributi mirano ad
incentivare gli investimenti iniziali e l'ampliamento di
quelli esistenti per accrescere , attraverso l'incremento di
uno o più fatti di produzione , le potenzialità di lavoro.
Non mancano gli interventi per incrementare la produttività
degli impianti esistenti o il trasferimento degli stessi in
nuove strutture. Gli oneri ammissibili - Le spese ritenute
oggetto di contributo sono, tra l'altro, quelle legate al
programma d'investimento, nel limite massimo del 5 per cento
del costo complessivo. Ancora, gli studi di fattibilità, i
macchinari, gli impianti e le attrezzature nuove di
fabbrica. Non sono esclusi i programmi informatici
strettamente connessi all'esigenze del ciclo produttivo.
Quello che non va dimenticato è il fatto che ogni azienda
non può presentare che una sola domanda di contributo. Tale
agevolazione può arrivare alla misura del 75 per cento della
spesa ritenuta ammissibile e, comunque, in maniera che non
superi i 100mila euro nel triennio precedente alla
concessione stessa. Le modalità di erogazione - Del
finanziamento all'azienda beneficiaria è in due soluzioni.
Una prima quota pari al 50 per cento dell'agevolazione
prevista, può essere concessa a titolo di anticipazione ,
previa presentazione della fidejussione bancaria o polizza
assicurativa in favore della Regione. La seconda tranche a
saldo, è subordinata invece alla conclusione dell'iniziativa
e, di conseguenza, dopo la verifica tecnico-amministrativa e
all'omologazione della spesa sostenuta le cui spese restano
a carico del beneficiario e alla dimostrazione della «piena
e completa funzionalità degli impianti produttivi
realizzati. La domanda di contributo va redatta in bollo
utilizzando la modulistica disponibile presso l'assessorato
alle attività produttive di via anzio. L'istanza va
trasmessa in plico raccomandato e, comunque, dovranno
pervenire alla regione non oltre 15 giorni dalla data di
scadenza del bando. I criteri di selezione sarà a punteggio.
Da un minimo di 5 punti previsti per chi adotta le nuove
tecniche e tecnologie della società d'informazione e della
comunicazione ad un massimo di 25 punti previsti per la
validità tecnica ed economica e finanziaria della stessa
iniziativa. Va ancora detto che la graduatoria formulata per
le aziende beneficiarie, rimarrà aperta, per un eventuale
scorrimento, seguendo rigorosamente l'ordine della stessa.
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