Falconara fronteggia
l’emergenza
LA SIMULAZIONE Ore 9.30,
scatta l’evacuazione
di LETIZIA LARICI
FALCONARA - Ambulanze della
Croce Gialla, pattuglie di vigili urbani e scuolabus che
attraversano la città. Chi questa mattina si troverà ad
assistere ad un via vai inconsueto non si allarmi. Si tratta
solo di una simulazione del piano di emergenza per persone
non autosufficienti. In pratica l'ufficio ambiente ha deciso
di mettere alla prova l'efficienza del sistema anticalamità
in fase di preparazione da due anni. Il piano si propone di
mettere a punto gli interventi per sopperire alle necessità
di alcune categorie meno protette, come disabili, anziani o
persone con difficoltà deambulatorie, in caso di eventi
calamitosi interessanti l'area cittadina. Tra questi
ovviamente assumono rilievo anche eventuali situazioni di
pericolo o compromissione della sicurezza collettiva,
originate da ipotetici incidenti nell'impianto di
raffinazione Api. Il sistema di emergenza si articola in tre
fasi: l'attivazione da parte del centro emergenze del
Comune, che coordina le comunicazioni alla popolazione e gli
interventi; la raccolta e il trasporto delle persone
interessate al palazzotto dello sport ed infine le
operazioni di ripristino della normalità, una volta cessato
l'allarme. Questa mattina alle 9.30, 75 cittadini verranno
prelevati dai quartieri di Villanova e Fiumesino da squadre
operative composte da vigili urbani, militi della Croce
Gialla e autisti di scuolabus, per essere condotti al Pala
Badiali, adattato come presidio sanitario. Terminata la
simulazione, gli stessi soggetti dopo un breve ristoro
verranno riaccompagnati nelle proprie abitazioni. Il piano è
frutto di un'indagine conoscitiva condotta dall'ufficio
ambiente che ha delineato la mappa di persone e strade
oggetto di possibili interventi. Individuate 44 persone di
Villanova e 31 di Fiumesino suscettibili di usufruire degli
interventi.
Ceresoni: «Intanto via le
autobotti»
Il Comune non ha solo una
circolazione più scorrevole tra i suoi obiettivi, ma anche
la “cacciata” delle autobotti che attualmente attraversano
in lungo e in largo la città. In questi giorni un’ordinanza
proposta dall’amministrazione comunale è al vaglio dell’Anas
e della Provincia. «Molti tir diretti alla raffineria Api di
Falconara – spiega l’assessore al traffico Simone Ceresoni -
invece di uscire ed entrare al casello di Ancona nord
preferiscono quello di Senigallia. Le autobotti finora hanno
attraversato indisturbati strade come via Tommaso D’Aquino,
via Capanna, viale dei Pini, via degli Oleandri e viale
Leopardi assolutamente non adatte a questo tipo di uso. La
nuova viabilità cittadina (vedi articolo a fianco) dovrebbe
già essere un disincentivo, ma per essere più sicuri stiamo
sollecitando un’ordinanza che vieti il passaggio di questi
mezzi pesanti nelle vie cittadine». |
Il boicottaggio gela
l'emergenza simulata
L'esercitazione vicino alla
raffineria solleva la protesta: "Troppo freddo, stiamo a
casa"
MARINA MINELLI
FALCONARA - Rischia di
saltare per un boicottaggio quasi generalizzato
l'esercitazione che l'ufficio ambiente del Comune di
Falconara ha programmato per questa mattina a partire dalle
10 tra Villanova e Fiumesino, i due quartieri più vicini
agli impianti della raffineria Api, per la messa a punto
delle vie di fuga. Nessuno contesta l'opportunità di
simulare un'emergenza e di trovarsi dunque addestrati in
caso di necessità, ma i residenti chiedono come mai proprio
in pieno inverno, con le previsioni meteo che annunciano
temperature molto rigide. In molti hanno già protestato per
i tempi e i modi e soprattutto perché, come spiega Gianni
Cardinali, "io non ci penso neanche a mettere mia madre di
92 anni per la strada in attesa del pulmino che la dovrebbe
portare al punto di raccolta, con questo freddo rischia una
malattia e poi cosa le dico, come le spiego tutto questo
traffico solo per una prova, una simulazione?". L'aria
gelida tratterrà fra le mura domestiche molti altri anziani
e disabili anche per qualcuno potrebbero essere proprio
figli e nipoti a prestarsi appunto per la simulazione e
vedere come sono stati organizzati, in teoria, i soccorsi.
"Ma fatela d'estate l'esercitazione - esplode Alfredo
Campanelli - o eventualmente utilizzate delle controfigure,
mi sembra che altrove sia questa l'abitudine o no? Non è
possibile non solo muovere persone che si spostano con
difficoltà, ma anche spiegare loro i motivi del trambusto e
di una mezza giornata passata al palaBadiali". Della stessa
opinione Franco Budini che, pur valutando utile
l'esercitazione, non potendo prendere permessi sul lavoro
non se la sente di lasciare i genitori in una situazione di
disagio e difficoltà e Sandro Gramaccia che si terrà in casa
la mamma ultraottantenne e a rischio influenza. Ma in questi
casi nei due quartieri piccoli come Villanova e Fiumesino
dove tutti conoscono tutti e magari sono anche parenti,
spesso scatta la solidarietà, come nel caso di Giampaolo
Marini che si è informato sulla situazione dei vicini, due
anziani praticamente inamovibili i quali, proprio per questo
saranno recuperati dentro l'abitazione, e di altri due
pensionati privi di mezzi di trasporto. Intanto fra
Villanova e Fiumesino in questi giorni tutti sono in attesa
dell'annunciato smantellamento di sette serbatoi lungo
statale Adriatica. "Per adesso non ho visto nulla - dice
Liano Barchiesi, ex ferroviere residente nei palazzi
collocati proprio a ridosso degli impianti - ultimamente ci
sono stati solo i lavori per la copertura di un fosso, però
sono veramente soddisfatto per questa decisione. In questo
modo potrebbe anche diminuire la pressione psicologica e
finalmente ci sarebbe una inversione di tendenza, l'Api
invece di espandere il suo territorio si restringe". A metà
strada le valutazioni di alcuni residenti a Villanova che
ricordano come lo smantellamento di tutti i 14 serbatoi
fosse contenuto nelle prescrizioni emesse dal Comitato
Tecnico Regionale poco dopo l'incidente del '99. "Devono
togliergli tutti - affermano i residenti - altrimenti il
provvedimento non ha senso, d'altronde sono stati installati
intorno al 1973 quando i palazzi già c'erano". Dei lavori,
comunque, ancora nessuno nei due quartieri ha avuto una
percezione reale, forse perché, commentano, "avviene tutto
oltre il muro e dalla strada non si vede quasi nulla".
L'Api parla di ambiente
Oggi a Ingegneria
ANCONA - Il quarto rapporto
ambientale della Raffineria Api di Falconara, quello del
2002, sarà presentato questa mattina a partire dalle 9
nell'aula magna d'Ateneo alla facoltà di Ingegneria (Polo di
Monte Dago) dal direttore dell'impianto Franco Bellucci.
L'incontro si svilupperà attorno ai temi scottanti
dell'ambiente con la partecipazione dell'amministratore
delegato Clemente Napolitano, del vicedirettore Vincenzo
Cleri, e dei presidi Giovanni Latini di Ingegneria e Ettore
Olmo di Scienze dell'Università Politecnica delle Marche. Il
dibattito sarà moderato dal conduttore di "Gaia, il pianeta
che vive", Mario Tozzi e mira al coinvolgimento degli
studenti.
In cattedra il rapporto
ambientale
All'università incontro dei
dirigenti dell'Api con gli studenti
Oggi alle 9,30 nell'aula
magna di Monte Dago dell'università Politecnica delle
Marche, sarà presentato il quarto rapporto ambientale di Api
Raffineria con un incontro-lezione agli studenti delle
scuole superiori e delle facoltà scientifiche dell'ateneo
dorico. Coordina i lavori il conduttore della trasmissione
"Gaia", Mario Tozzi, e sono previsti interventi degli
amministratori delegati di Ecosistemi Silvano Falocco e
della Raffineria Api Clemente Napolitano. Nel rapporto, che
si riferisce al 2002, vengono confermati il "trend di
riduzione delle emissioni, la gestione migliorativa dei
rifiuti e il risparmio nei consumi delle materie prime",
mentre per quanto concerne gli investimenti in fatto di
ambiente e sicurezza l'azienda falconarese parla di un più
37% rispetto al '99, quasi sei milioni di euro che si
aggiungono ai nove milioni dell'esercizio ordinario. "I dati
- ha anticipato il direttore dell'impianto, Franco Bellucci
- mostrano la drastica riduzione degli ossidi di zolfo e la
performance positiva registrata dagli ossidi di azoto,
ridotti in quattro anni da 1200 a 913 tonnellate".
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