RASSEGNA STAMPA 17.12.2003

 

IL MESSAGGERO
Falconara fronteggia l’emergenza

LA SIMULAZIONE Ore 9.30, scatta l’evacuazione

di LETIZIA LARICI

FALCONARA - Ambulanze della Croce Gialla, pattuglie di vigili urbani e scuolabus che attraversano la città. Chi questa mattina si troverà ad assistere ad un via vai inconsueto non si allarmi. Si tratta solo di una simulazione del piano di emergenza per persone non autosufficienti. In pratica l'ufficio ambiente ha deciso di mettere alla prova l'efficienza del sistema anticalamità in fase di preparazione da due anni. Il piano si propone di mettere a punto gli interventi per sopperire alle necessità di alcune categorie meno protette, come disabili, anziani o persone con difficoltà deambulatorie, in caso di eventi calamitosi interessanti l'area cittadina. Tra questi ovviamente assumono rilievo anche eventuali situazioni di pericolo o compromissione della sicurezza collettiva, originate da ipotetici incidenti nell'impianto di raffinazione Api. Il sistema di emergenza si articola in tre fasi: l'attivazione da parte del centro emergenze del Comune, che coordina le comunicazioni alla popolazione e gli interventi; la raccolta e il trasporto delle persone interessate al palazzotto dello sport ed infine le operazioni di ripristino della normalità, una volta cessato l'allarme. Questa mattina alle 9.30, 75 cittadini verranno prelevati dai quartieri di Villanova e Fiumesino da squadre operative composte da vigili urbani, militi della Croce Gialla e autisti di scuolabus, per essere condotti al Pala Badiali, adattato come presidio sanitario. Terminata la simulazione, gli stessi soggetti dopo un breve ristoro verranno riaccompagnati nelle proprie abitazioni. Il piano è frutto di un'indagine conoscitiva condotta dall'ufficio ambiente che ha delineato la mappa di persone e strade oggetto di possibili interventi. Individuate 44 persone di Villanova e 31 di Fiumesino suscettibili di usufruire degli interventi.

Ceresoni: «Intanto via le autobotti»

Il Comune non ha solo una circolazione più scorrevole tra i suoi obiettivi, ma anche la “cacciata” delle autobotti che attualmente attraversano in lungo e in largo la città. In questi giorni un’ordinanza proposta dall’amministrazione comunale è al vaglio dell’Anas e della Provincia. «Molti tir diretti alla raffineria Api di Falconara – spiega l’assessore al traffico Simone Ceresoni - invece di uscire ed entrare al casello di Ancona nord preferiscono quello di Senigallia. Le autobotti finora hanno attraversato indisturbati strade come via Tommaso D’Aquino, via Capanna, viale dei Pini, via degli Oleandri e viale Leopardi assolutamente non adatte a questo tipo di uso. La nuova viabilità cittadina (vedi articolo a fianco) dovrebbe già essere un disincentivo, ma per essere più sicuri stiamo sollecitando un’ordinanza che vieti il passaggio di questi mezzi pesanti nelle vie cittadine».

 
CORRIERE ADRIATICO
Il boicottaggio gela l'emergenza simulata

L'esercitazione vicino alla raffineria solleva la protesta: "Troppo freddo, stiamo a casa"

MARINA MINELLI

FALCONARA - Rischia di saltare per un boicottaggio quasi generalizzato l'esercitazione che l'ufficio ambiente del Comune di Falconara ha programmato per questa mattina a partire dalle 10 tra Villanova e Fiumesino, i due quartieri più vicini agli impianti della raffineria Api, per la messa a punto delle vie di fuga. Nessuno contesta l'opportunità di simulare un'emergenza e di trovarsi dunque addestrati in caso di necessità, ma i residenti chiedono come mai proprio in pieno inverno, con le previsioni meteo che annunciano temperature molto rigide. In molti hanno già protestato per i tempi e i modi e soprattutto perché, come spiega Gianni Cardinali, "io non ci penso neanche a mettere mia madre di 92 anni per la strada in attesa del pulmino che la dovrebbe portare al punto di raccolta, con questo freddo rischia una malattia e poi cosa le dico, come le spiego tutto questo traffico solo per una prova, una simulazione?". L'aria gelida tratterrà fra le mura domestiche molti altri anziani e disabili anche per qualcuno potrebbero essere proprio figli e nipoti a prestarsi appunto per la simulazione e vedere come sono stati organizzati, in teoria, i soccorsi. "Ma fatela d'estate l'esercitazione - esplode Alfredo Campanelli - o eventualmente utilizzate delle controfigure, mi sembra che altrove sia questa l'abitudine o no? Non è possibile non solo muovere persone che si spostano con difficoltà, ma anche spiegare loro i motivi del trambusto e di una mezza giornata passata al palaBadiali". Della stessa opinione Franco Budini che, pur valutando utile l'esercitazione, non potendo prendere permessi sul lavoro non se la sente di lasciare i genitori in una situazione di disagio e difficoltà e Sandro Gramaccia che si terrà in casa la mamma ultraottantenne e a rischio influenza. Ma in questi casi nei due quartieri piccoli come Villanova e Fiumesino dove tutti conoscono tutti e magari sono anche parenti, spesso scatta la solidarietà, come nel caso di Giampaolo Marini che si è informato sulla situazione dei vicini, due anziani praticamente inamovibili i quali, proprio per questo saranno recuperati dentro l'abitazione, e di altri due pensionati privi di mezzi di trasporto. Intanto fra Villanova e Fiumesino in questi giorni tutti sono in attesa dell'annunciato smantellamento di sette serbatoi lungo statale Adriatica. "Per adesso non ho visto nulla - dice Liano Barchiesi, ex ferroviere residente nei palazzi collocati proprio a ridosso degli impianti - ultimamente ci sono stati solo i lavori per la copertura di un fosso, però sono veramente soddisfatto per questa decisione. In questo modo potrebbe anche diminuire la pressione psicologica e finalmente ci sarebbe una inversione di tendenza, l'Api invece di espandere il suo territorio si restringe". A metà strada le valutazioni di alcuni residenti a Villanova che ricordano come lo smantellamento di tutti i 14 serbatoi fosse contenuto nelle prescrizioni emesse dal Comitato Tecnico Regionale poco dopo l'incidente del '99. "Devono togliergli tutti - affermano i residenti - altrimenti il provvedimento non ha senso, d'altronde sono stati installati intorno al 1973 quando i palazzi già c'erano". Dei lavori, comunque, ancora nessuno nei due quartieri ha avuto una percezione reale, forse perché, commentano, "avviene tutto oltre il muro e dalla strada non si vede quasi nulla".

L'Api parla di ambiente

Oggi a Ingegneria

ANCONA - Il quarto rapporto ambientale della Raffineria Api di Falconara, quello del 2002, sarà presentato questa mattina a partire dalle 9 nell'aula magna d'Ateneo alla facoltà di Ingegneria (Polo di Monte Dago) dal direttore dell'impianto Franco Bellucci. L'incontro si svilupperà attorno ai temi scottanti dell'ambiente con la partecipazione dell'amministratore delegato Clemente Napolitano, del vicedirettore Vincenzo Cleri, e dei presidi Giovanni Latini di Ingegneria e Ettore Olmo di Scienze dell'Università Politecnica delle Marche. Il dibattito sarà moderato dal conduttore di "Gaia, il pianeta che vive", Mario Tozzi e mira al coinvolgimento degli studenti.

In cattedra il rapporto ambientale

All'università incontro dei dirigenti dell'Api con gli studenti

Oggi alle 9,30 nell'aula magna di Monte Dago dell'università Politecnica delle Marche, sarà presentato il quarto rapporto ambientale di Api Raffineria con un incontro-lezione agli studenti delle scuole superiori e delle facoltà scientifiche dell'ateneo dorico. Coordina i lavori il conduttore della trasmissione "Gaia", Mario Tozzi, e sono previsti interventi degli amministratori delegati di Ecosistemi Silvano Falocco e della Raffineria Api Clemente Napolitano. Nel rapporto, che si riferisce al 2002, vengono confermati il "trend di riduzione delle emissioni, la gestione migliorativa dei rifiuti e il risparmio nei consumi delle materie prime", mentre per quanto concerne gli investimenti in fatto di ambiente e sicurezza l'azienda falconarese parla di un più 37% rispetto al '99, quasi sei milioni di euro che si aggiungono ai nove milioni dell'esercizio ordinario. "I dati - ha anticipato il direttore dell'impianto, Franco Bellucci - mostrano la drastica riduzione degli ossidi di zolfo e la performance positiva registrata dagli ossidi di azoto, ridotti in quattro anni da 1200 a 913 tonnellate".

 

 
inizio pagina   rassegna stampa