IL MESSAGGERO |
Esino arrossato, sotto accusa i prelievi all’Api
di G.M.
FALCONARA - Con quali modalità vennero compiuti i
prelievi d'acqua dopo l'eco-sos del 9 marzo 2001, scattato a
seguito di uno strano arrossamento del tratto di foce
dell'Esino limitrofo all'Api? Nell'udienza processuale di
ieri pomeriggio il pm Lionello ha ottenuto da giudice la
futura acquisizione di nuove testimonianze, quelle dei
tecnici (tra questi la dottoressa Silvia Piersigilli) che
operarono assieme nel corso del sopralluogo funzionale alle
analisi che poi individuarono una contaminazione da
idrocarburi, solidi sospesi e altri valori al di sopra dei
limiti di sicurezza di legge. Quattro gli imputati: l'ex
direttore della raffineria Giovanni Saronne e gli attuali
direttore e legale rappresentante aziendali Franco Bellucci
e Clemente Napolitano, accusati di non aver impedito
(complici perdite dei sistemi di scarico dell'impresa) un
inquinamento alla foce del fiume nel periodo 1997 - 2001; il
consulente esterno Franceasco Rossi, al quale viene
contestato un certificato di collaudo: una svista
superficiale e ininfluente, non un reato di falso, secondo
il prof. Agostinacchio, chiamato a deporre ieri su
sollecitazione della difesa di Rossi. Il processo riprende
il 21 gennaio per la discussione.
Api, meno emissioni e riduzione dei rifiuti
Domani all’università la presentazione del rapporto
ambientale 2002 da parte della raffineria
di LETIZIA LARICI
FALCONARA - Emissioni ridotte, miglioramento nella
gestione dei rifiuti e risparmio nei consumi delle materie
prime. E’quanto emerge dal rapporto ambientale 2002 della
Raffineria Api, che sarà presentato integralmente domani
alle 9.30 nell’aula magna dell’Università Politecnica delle
Marche. E’ comunque già possibile dare alcune anticipazioni,
fornite ieri dal direttore Franco Bellucci. «Il rapporto
ambientale – ha sottolineato Bellucci- conferma per il 2002
la drastica riduzione degli ossidi di zolfo, passati da
4.362 a 1.970 tonnellate, per una diminuzione complessiva
del 55% negli ultimi 4 anni. Performance positiva anche per
gli ossidi di azoto, scesi da 1.200 a 913 tonnellate. Un
dato particolarmente significativo che sta ad indicare come
i limiti imposti dalla legge siano stati ampliamente
rispettati, con valori inferiori di circa il 25% rispetto al
livello massimo stabilito dal Ministero dell’Ambiente.
Diminuite infine le emissioni di polveri sospese totali,
abbattute del 54% in 4 anni, oltre a quelle di composti
organici volativi(-5% rispetto al 2001)». Alla riduzione
delle sostanze inquinanti fa eco il contenimento dei consumi
e del quantitativo di rifiuti prodotti, scesi da 19.600
tonnellate a circa 6.700. Soddisfatto l’ingegner Bellucci,
che sottolinea l’impegno dell’Api nella politica di
compatibilità ambientale, testimoniata anche da ingenti
investimenti economici. «Quest’anno – ha osservato – abbiamo
speso 15 milioni di euro, di cui il 75% destinato alle
attività di prevenzione dell’inquinamento». Iniziato nel
frattempo lo smantellamento dei 7 serbatoi che costeggiano
la raffineria sul lato Flaminia. Il primo dovrebbe essere
eliminato entro il 23 dicembre, mentre la conclusione
dell’intera operazione è fissata per la fine di aprile 2004.
«Siamo in anticipo – ha concluso Bellucci- rispetto alle
previsioni del protocollo d’intesa». Il rapporto completo
sarà illustrato domani, nel corso di un incontro – lezione
al quale prenderanno parte gli studenti di alcune scuole
superiori e delle facoltà scientifiche dell’Università. Alla
giornata, coordinata da Mario Tozzi, conduttore di Gaia,
interverranno il presidente del Grtn Bollino, i presidi
delle facoltà di ingegneria e scienze Latini e Olmo, oltre a
Luciano Falocco, amministratore di Ecosistemi , Clemente
Napoletano e Vincenzo Cleri della raffineria. Intanto
proprio per mercoledì il Comune di Falconara ha organizzato
una simulazione del piano di emergenza diretta ai cittadini
disabili. |
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CORRIERE ADRIATICO |
I comitati precisano "Atto
dovuto altro che intesa"
FALCONARA - Lo smantellamento
dei primi sette serbatoi di stoccaggio dei carburanti
dall'area della Raffineria Api era un atto dovuto, in base
alle prescrizioni del Comitato tecnico regionale di
prevenzione incendi successive all'incendio del 25 agosto
1999, e non è effetto del Protocollo di intesa firmato da
Regione, Provincia e Raffineria. Lo sostengono in una nota i
Comitati cittadini, in risposta alle affermazioni
dell'assessore regionale all'ambiente Marco Amagliani.
Secondo la prescrizione del Ctr l'azienda doveva "rilocalizzare
i depositi di benzine più prossimi alla ferrovia e alla
viabilità ordinaria, ovvero diminuire la capacità di
stoccaggio eliminando i depositi stessi" per garantire
"adeguate condizioni di sicurezza per la popolazione". Al
contrario, secondo i comitati un Protocollo tra Regione ed
Api "davvero efficace avrebbe dovuto prevedere lo
smantellamento di tutti e 14 i serbatoi a ridosso della SS
16 e delle case, autorizzati dal Ministero dell'Industria e
costruiti dall'Api a partire dal 1973 a 100 metri dalle
abitazioni del quartiere Villanova, risalenti agli anni
Quaranta e Cinquanta".
La raffineria smantella
l'inquinamento
L'Api inizia a togliere i
serbatoi lungo la statale e presenta il quarto rapporto
ambientale
MARINA MINELLI
FALCONARA - La raffineria Api
presenta il suo quarto rapporto ambientale e avvia lo
smantellamento dei sette serbatoi situati lungo la statale,
come da accordi sottoscritti con la Regione Marche nel
giugno scorso, al momento del rinnovo della concessione. Nel
rapporto (che si riferisce al 2002) vengono confermati il
"trend di riduzione delle emissioni, la gestione
migliorativa dei rifiuti e il risparmio nei consumi delle
materie prime", mentre per quanto concerne gli investimenti
in fatto di ambiente e sicurezza l'azienda falconarese parla
di un più 37% rispetto al '99, quasi sei milioni di euro che
si aggiungono ai nove milioni dell'esercizio ordinario. I
dati saranno resi noti ufficialmente domani durante un
incontro con gli studenti dell'Università Politecnica delle
Marche nell'aula magna della facoltà. "Mostrano - ha
commentato il direttore dell'impianto, Franco Bellucci - la
drastica riduzione degli ossidi di zolfo e la performance
positiva registrata dagli ossidi di azoto, ridotti in
quattro anni da 1200 a 913 tonnellate". Risultati positivi,
a seguito della decisione di privilegiare fonti energetiche
pulite (metano e gas di sintesi), sono stati registrati sul
versante delle polveri sospese totali (PST) e delle
emissioni di composti organici volativi (COV) diminuiti del
5% rispetto al 2001 e del 18% in quattro anni, "con un
indice specifico nettamente inferiore - ha fatto notare
Bellucci - al dato medio nazionale". Il quarto rapporto
ambientale indica consumi di acqua complessivi inferiori
rispetto al 2001 e ridotti del 24% a paragone di quattro
anni fa e minori consumi energetici ed un più contenuto
quantitativo di rifiuti prodotti: da 19.600 tonnellate del
'99 a circa 6.700 nel 2002. "Sempre nel 2002 - ha ricordato
Bellucci - la raffineria ha ottenuto la certificazione
ambientale Iso 14001 e quella per la sicurezza la Ohsas
18001 a dimostrazione che il nostro obiettivo è la riduzione
dell'impatto sul territorio e molto lo dobbiamo
all'attivazione della centrale Igcc". Alla presentazione del
rapporto ambientale prenderanno parte oltre al direttore
Bellucci anche l'amministratore delegato Clemente Napolitano,
il vice direttore Vincenzo Cleri e i presidi delle facoltà
di Ingegneria e Scienze, Giovanni Latini ed Ettore Olmo. Nel
corso dell'incontro, moderato dal conduttore della
trasmissione televisiva Gaia, Mario Tozzi, gli studenti
potranno confrontarsi con addetti ai lavori e tecnici su
sostenibilità ed efficienza energetica. Lo smantellamento
del primo serbatoio, iniziato ieri sulla parte ferrosa dopo
un lavoro di bonifica di un mese, dovrebbe concludersi entro
il 23 dicembre. "L'operazione è breve - ha spiegato il
direttore della raffineria - ma ci sono tempi tecnici
preparatori, dovremmo riuscire a rimuovere tutti e sette i
serbatoi entro aprile 2004".
Così i non autosufficienti
possono sfuggire al pericolo
Domani emergenza simulata
dell'ufficio ambiente
FALCONARA - Domani l'ufficio
Ambiente del Comune darà vita ad una "simulazione" del piano
di emergenza per persone non autosufficienti con difficoltà
a deambulare ed insufficiente capacità ad autoproteggersi.
Il progetto redatto dall'allora Centro Emergenze nel marzo
del 2000, è stato concepito per quelle persone residenti nei
quartieri di Villanova e di Fiumesino che in situazioni di
emergenza a seguito di incidente rilevante in Raffineria o
anche per cause legate a calamità naturali, vengano a
trovarsi in condizioni di disagio e di difficoltà. Il primo
passo per giungere alla redazione di questo piano di
emergenza, è stata la realizzazione di un'indagine
conoscitiva di tutti i potenziali fruitori degli interventi
programmati. All'indagine conoscitiva a suo tempo promossa
dall'Ufficio Ambiente, avevano risposto 44 persone di
Villanova e 31 persone di Fiumesino.Una volta svolta
l'indagine conoscitiva che ha delineato la mappa di persone,
strade e vie oggetto di possibili interventi, il Piano di
emergenza è entrato nel vivo. Sono state individuate 3 fasi:
attivazione dell'emergenza, fasi di raccolta e ricovero in
luogo sicuro, cessato allarme. Caratteristiche e particolari
del predetto piano di emergenza sono contenuti in un
opuscolo distribuito dall'amministrazione comunale.
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