RASSEGNA STAMPA 10.12.2003

 

LA SICILIA
Ci sono scorte di «pet coke» per altri dieci giorni

Raffineria verso il collasso

di m.c.g.

Ci sono scorte di pet coke per altri dieci giorni ancora. Quindici al massimo. Poi, venendo meno la materia prima che alimenta la centrale termoelettrica si bloccherà anche l'impianto di dissalazione. Lo hanno detto i rappresentanti dell'Eni presenti ieri al tavolo «Borghini» ricordando ai presenti (Comune, Provincia, Regione, il prefetto, i rappresentanti del governo nazionale, sindacati) che a Gela c'è una raffineria ferma da 33 giorni con una situazione ormai al collasso. Se dovesse mancare anche l'acqua, a Gela al dramma economico si aggiungerebbe quello igienico e sociale. Ma il dissalatore non è al servizio solo di Gela ma di altri 12 Comuni tra cui Niscemi nel Nisseno, gli altri nell'Agrigentino. I tempi dei controlli e del dissequestro dei serbatoi sono lunghi. La Raffineria dopo il terzo rigetto da parte del Gip dell' istanza di dissequestro di 21 serbatoi, ha presentato altre due istanze per riavere quei serbatoi sferici che non poggiano a terra ed una decina di altri serbatoi che considera in sicurezza. L'Azienda sta anche valutando di presentare quel ricorso al Tribunale del Riesame a cui aveva rinunciato, ad udienza già fissata, due settimane fa. I tempi dei controlli dei serbatoi e quindi delle operazioni legate all'indagine della magistratura sono lunghi. Oggi non si intravedono soluzioni che consentano la ripresa in marcia degli impianti. Semmai si profilano tempi sempre più duri e difficili. Oltre alla Raffineria, altre società quali Syndial e Polimeri invitano il personale a godere delle ferie. La Raffineria ha deciso di trasferire via mare il greggio accumulato in questo mese per essere raffinato in altri siti. Questo anche per non fermare i pozzi che, senza flussante, potrebbero subire gravi danni. L'emigrazione del greggio gelese è considerato un segnale fortemente negativo. La spia del declino del sito industriale di Gela. In queste ore peraltro tra gli operatori della logistica portuale (gente che lavora a prestazioni quando arrivano le navi al porto industriale e perciò gravemente danneggiata dal fermo della Raffineria) sta maturando l'idea di una clamorosa protesta per impedire che il greggio prenda il largo verso le raffinerie italiane. La nave dovrebbe arrivare oggi al porto isola. Agitazioni all'indotto non solo per i riflessi di un'industria a luci spente ma anche per la convinzione ormai prevalente tra gli operai che il decreto «salvaindotto» è sconveniente e non praticabile. Punto e daccapo in una città dove l'esplosione di tensioni forti sembra dietro l'angolo.

 
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