Ex-Montedison. «Si indaghi in
Regione»
La spiaggia dei veleni. E’
giallo su uno studio che portò nel 2000 il Consiglio
regionale a dichiarare l ’area ad alto rischio ambientale
La Forestale chiede al Pm
ulteriori approfondimenti. Anche negli uffici dell’Ente
di GIAMPAOLO MILZI
FALCONARA - La “spiaggia dei
veleni” di fronte all'ex Montedison? All'epoca il dottor
Bucci, dirigente dell'Arpam, se ne occupò. Ma solo
marginalmente. Ma in quale epoca? Metà anni '90, ben prima
che l'inchiesta giudiziaria partita nel 2001 (a gennaio
partirà un processo contro manager e imprenditori) facesse
detonare l'ecoscandalo dei 20 ettari contaminati da scorie
tra Falconara e Marina di Montemarciano. Insomma - come è
emerso dagli ultimi interrogatori attuati dal Corpo
Forestale nell'inchiesta-bis stralcio su eventuali omissioni
di atti d'ufficio da parte di amministratori e funzionari
pubblici - quello delle montagne di “ceneraccio” zeppe di
pirite e altre porcherie scaricate “piratescamente” sul lido
era da parecchio un segreto di Pulcinella. Le giubbe verdi,
oltre al numero uno dell'area chimica Arpam Bucci, hanno
sentito come persone informate sui fatti Roberto Oreficini e
Paolo Raffaelli, nel 1994 - 1995 sindaci di Falconara e
Montemarciano. Che hanno fornito due conferme: allora, dopo
la dismissione dello stabilimento ma prima che passasse in
mani private, si tennero più conferenze dei servizi sul caso
inquinamento. Incontri plurilaterali in cui fu esaminato,
tra l'altro, il progetto di bonifica “Aquater” presentato
dall'Enichem; a quei tempi arsenico, piombo e altri metalli
micidiali per l'ambiente venivano classificati come
materiale inerte, pericoloso sì, ma non più di tanto, da
riciclare per fondi strade, campi sportivi e altre opere
pubbliche. Alla stessa conclusione era giunta ('94)
un'inchiesta del pm Bilotta, archiviata dopo una parziale
evacuazione di scorie, e basata su una perizia giudiziaria
sull'entità della contaminazione di cui sarebbe comunque
interessante rispolverare gli esiti. Sembra, però, che si
sia persa per strada. Per la Forestale - che comunque ha
acquisito e si è studiata bene un'altra perizia giudiziaria,
quella recente e allarmante del grande esperto Biancani - il
giallo resta eccome. Da qui, tre giorni fa, la presentazione
di nuove richieste al pm inquirente Lionello: poter
interrogare di nuovo Bucci e gli altri funzionari Arpam che
parteciparono alle conferenze dei servizi di 8-9 anni fa, si
occuparono della contaminazione e delle analisi; conoscere
quei vecchi responsi di laboratorio; poter indagare a fondo
anche nei meandri degli uffici della Regione. Anche lì
infatti si sapeva. Tanto che la spiaggia Montedison costituì
un vertice del triangolo (porto d'Ancona e bassa Vallesina
gli altri due) dichiarato “area ad alto rischio ambientale”
dal Consiglio regionale. Con una delibera (la n° 305 del
1/3/2000) basata su uno studio di valutazione sul campo
presentato in Regione prima del marzo '99. Chi fece quello
studio? E perché già nel '99 non fu interessata la
Magistratura? Mistero. L'Arpam ha negato di aver studiato
allora la spiaggia dei veleni.
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