RASSEGNA STAMPA 14.11.2003

 

LA SICILIA
Raffinazione: stop agli impianti

Annuncio dell'azienda dopo che il Gip del Tribunale ha rigettato l'istanza di dissequestro temporaneo

di M.C.G.

Domani si fermano tutti gli impianti di Raffinazione. La decisione è stata assunta dalla direzione Aziendale nella tarda mattinata di ieri dopo la notizia che il Gip ha rigettato l'istanza di dissequestro temporaneo degli impianti. Istanza su cui il Pm Serafina Cannatà titolare dell'inchiesta aveva espresso parere sfavorevole ritenendo che negli atti prodotti dalla Raffineria non vi fossero elementi nuovi utili a dimostrare che non c'è danno per l'ambiente. Il piano di sequestro dei 97 serbatoi ordinato dalla Procura prosegue con uno slittamento di due giorni per motivi tecnici. Si concluderà mercoledì prossimo invece che lunedì Gli impianti di Raffinazione si fermano invece entro domenica. La Raffineria ha già presentato alla Procura una nuova richiesta di dissequestro dei serbatoi con documenti che attestano gli avvenuti lavori di manutenzione. Dovrebbe essere la volta buona. Il Pm li esaminerà oggi e se riterrà i documenti sufficienti accoglierà la richiesta, diversamente la invierà anche questa con parere contrario al Gip. Un nuovo no al dissequestro allungherebbe i tempi di riavvio della raffineria. Alla luce di questi fatti ieri mattina i tre segretari Fulc Alessandro Piva, Salvatore Licata e Silvio Ruggeri hanno sottoscritto con la Raffineria un verbale d'intesa in cui si stabilisce la fermata degli impianti di raffinazione entro domenica. Nel verbale è scritto che «Gli impianti di produzione utilities rimangono al momento in marcia. Le fermate di manutenzione già avviate prima della notifica del sequestro, come gli altri lavori programmati, proseguiranno regolarmente ad esclusione di tutti i lavori relativi ai serbatoi oggetto del sequestro. Negli impianti oggetto di fermata proseguiranno i lavori di manutenzione previsti, tali da non pregiudicare un pronto riavviamento della produzione». L'ipotesi è quella che gli «impianti di raffinazione» resteranno in ombra per una settimana, il tempo necessario ad ottenere dalla magistratura il dissequestro. Una fermata tecnica, insomma. I vertici della Fulc dopo le rassicurazioni di Eni dai più alti vertici cioè l'amministratore delegato Vittorio Mincato a quelli locali, che a Gela non si chiude e c'è disponibilità ad investire, ritengono di avere avuto le necessarie garanzie a salvaguardia del lavoro. Ieri la Fulc ha ribadito che la magistratura ha fatto il suo dovere per far rispettare le leggi, la tutela ambientale e la salute ma il compito del sindacato è quello di garantire l'occupazione. E fino ad ora non c'è da temere che l'Eni voglia smobilitare. Nel pomeriggio sono stati riuniti i consigli di fabbrica per fare il punto della situazione. Tra i lavoratori è emersa un'esigenza: quella di forme di controllo per evitare di trovarsi mese dopo mese di fronte ad emergenze ecogiudiziarie che creano tensioni e paure. Ai sindacati è stato chiesto meno appiattimento sulle posizioni dell'Azienda, più protagonismo. Ieri, mentre in mattinata la notizia del no al dissequestro aveva alimentato paure e tensioni, il sindaco Rosario Crocetta non ha risparmiato bordate alla Raffineria. «E che si aspettavano? Hanno presentato alla Procura due foglietti di carta e nessuna garanzia - ha detto il sindaco - certo che la risposta doveva essere negativa. Questo comportamento dell'Azienda non mi piace affatto. Sul fatto che non chiudono la Raffineria credo che abbiamo avuto garanzie autorevoli. Però non hanno voluto mantenere gli impianti fermi al minimo tecnico. Ora le vicende del dissequestro sono fatti loro. A noi interessa che Eni e Governo spendano i soldi per bonificare».

 
inizio pagina   rassegna stampa