RASSEGNA STAMPA 04.11.2003

 

MESSAGGERO
Nuovo interporto, il Governo studia il progetto

JESI - Il commissario straordinario del governo incontra i vertici dell'Interporto di Jesi. «Il progetto di realizzazione dell'Interporto di Jesi acquista un maggiore interesse perché collegato al progetto che porterà a trasferire lo scalo ferroviario merci di Falconara nell'area dell'interporto» ha detto con soddisfazione Alessandro Rizzardi commissario straordinario del governo per le opere strategiche della Legge Obiettivo per l'Umbria, le Marche e la Sardegna al termine dell'incontro con Ignazio Ezio Callari vice-presidente della società Interporto Marche spa. «Seguirò attentamente la realizzazione dell'Interporto di Jesi, che potrà avere certamente un ruolo strategico per lo sviluppo dell'economia marchigiana». Il nostro progetto è infatti una tra le 70 grandi opere infrastrutturali in corso di realizzazione inserito su richiesta della Regione Marche nella Legge Obiettivo. Per il commissario Rizzardi si è trattato del primo contatto con lo stato di attuazione dell'opera al quale faranno seguito prossimi incontri con i vertici della società Interporto Marche spa già in calendario per la fine del mese di novembre a Roma. G. Mo

Fascino, soldi, lazialità ecco Brachetti Peretti

Vita e opere del signor Api

di GUGLIELMO QUAGLIAROTTI

ROMA - Romano, 39 anni, laureato negli Stati Uniti in Business and Amministration alla Columbia University, Ugo Brachetti Peretti, new entry del cda del club bianco-celeste, oltre ad essere vice presidente dell’Api (Anonima Petroli italiana spa) vanta una solida tradizione sportiva. Appassionato di motociclette, di auto, di volo (possiede perfino un elicottero di Aerospaziale), ha sempre respirato in famiglia la passione per la squadra laziale. Senza trascurare di frequantare donne dotate di fascino (sul settimanale Chi è comparsa di recente una sua fotografia con la famosa indossatrice Linda Evangelista) e amici di rango, come Matteo Marzotto, Edoardo Teodorani (figlio di Maria Sole Agnelli) e Paolo Barilla. A trasmettergli il «virus» per il club bianco-celeste (insieme all’impegno per l’attività industriale dell’Api che quest’anno ha festeggiato con 1700 punti vendita in Italia i suoi 70 anni di attività) è stato soprattutto il padre Aldo. Imprenditore originario di Fermo, Aldo Brachetti Peretti ha dato vita infatti in Italia «all’unica società veramente privata del settore petrolifero in Italia» (il presidente Ciampi lo ha nominato di recente cavaliere del lavoro insieme a Romiti). In realtà, l’Api ha sempre avuto un ruolo di primo piano in campo sportivo. Il periodo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 è stato ricco di successi grazie a Giacomo Agostini, pluricampione del mondo di motociclismo e testimonial di prestigio dei lubrificanti Api. Sempre nelle due ruote, nel 1991 Api è stata presente con la sponsorizzazione del pilota Paolo Casoli del team Yamaha-Agostini, partecipante al campionato mondiale classe 250 cc. Nella motonautica, il marchio Api è stato inoltre presente con Giulio De Angelis più volte campione del mondo su entrobordo corsa, classe 2500 cc e, in tempi più recenti, nel 1995, con una imbarcazione vittoriosa nella Viareggio-Bstia-Viareggio. Per anni Api è stata sponsor della squadra di pallavolo di Falconara. Un lungo percorso sportivo che ora è approdato alla squadra biancazzurra. «Forse perché - osserva con garbata ironia Aldo Brachetti - sentivamo parlare troppo spesso del mito imbattibile della Roma magica...».

 
RESTO DEL CARLINO
L'interporto cresce

JESI — Primo incontro, ieri mattina, tra il Commissario straordinario del Governo ed i vertici dell'Interporto di Jesi. A questo primo contatto ne seguirà, alla fine di questo mese, un secondo a Roma. «Il progetto di realizzazione dell'Interporto di Jesi acquista un maggiore interesse perché collegato al progetto che porterà a trasferire lo scalo ferroviario merci di Falconara nell'area dell'Interporto”. E' quanto affermato dall'ing. Alessandro Rizzardi, Commissario straordinario del Governo per le opere strategiche della legge Obiettivo per l'Umbria, Marche e Sardegna, al termine dell'incontro con l'ing. Ignazio Ezio Callari, vice presidente della società Interporto Marche Spa, che sostituiva il presidente, Roberto Pesaresi, a Milano per altri impegni. Nel corso della giornata marchigiana l'ing. Rizzardi aveva in agenda anche l'incontro con i vertici della Giunta Regionale e con quelli dell'Autorità del Porto. «Non è la prima volta che vengo nelle Marche — ha affermato il Commissario — e di certo non sarà l'ultima. Seguirò attentamente la realizzazione dei progetti rientranti nelle legge Obiettivo e tra questi anche quello dell'Interporto di Jesi che potrà avere certamente un ruolo strategico per lo sviluppo dell'economia marchigiana». Il progetto per la realizzazione dell'Interporto, in località Coppetella, rientra nel novero delle 70 grandi opere infrastrutturali in corso di realizzazione ed è stato inserito, su richiesta della Regione Marche, nelle Legge Obiettivo in virtù anche del soddisfacimento di uno dei requisiti essenziali, che si basa sulla presentazione del progetto preliminare. Per il Commissario Rizzardi si è trattato, come detto, di un primo contatto con lo stato di attuazione dell'opera; ad esso ne seguiranno altri, primo dei quali quello che vedrà i vertici della società Interporto Marche Spa alla fine di novembre a Roma. Insomma un incontro interlocutorio, ma è importante che qualcosa si metta finalmente in movimento.

Udc rinnovato, Silvino Brunori segretario

FALCONARA – Si è riunito lo scorso 30 ottobre il Comitato comunale dell'Unione democratici cristiani. L'assemblea degli iscritti, presieduta dal responsabile organizzativo provinciale del partito Lucconi, ha proceduto all'elezione del Segretario e della Direzione del Partito. La votazione è stata preceduta da una relazione di Lucconi, che ha introdotto un dibattito, con un importante intervento dell'avvocato Proto, consigliere comunale. Proto ha illustrato la situazione politico-amministrativa del Comune, evidenziando le problematiche di Falconara. In particolare, l'assemblea ha condiviso le iniziative poste in essere dal consigliere in ordine al rinnovo della concessione all'Api, stigmatizzando nel contempo «l'assurda posizione tenuta dall'amministrazione comunale, in palese opposizione ad una scelta di duraturo sviluppo economico della comunità». Al termine della conferenza, l'assemblea, all'unanimità dei voti, ha eletto Segretario Silvino Brunori, mentre la Direzione è composta da Alfredo Vastola, Lorenzo Cusumano, Benedetto Orselli, Salvatore Dell'Anno, Mirella Andreanelli, Carlo Giuliani e Calogero Rallo.

FERRARA

Turbogas «La legge non ci difende»

«La legge è inadeguata e non protegge la salute pubblica»: l'allarme è arrivato ieri con una nota del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che fa proprie e rilancia le tesi degli studi sulle emissioni delle centrali a turbogas elaborati da Nicola Armaroli, ricercatore del Cnr di Bologna, e dal medico Claudio Po. I maxi-impianti da 780 megawat, come quello previsto nel petrolchimico alle porte di Ferrara, sarebbero «altamente inquinanti» e la normativa non sarebbe in grado di difendere i cittadini. «Per ottenere l'autorizzazione di nuove centrali — dichiara Armaroli nel documento del Consiglio nazionale delle Ricerche — si richiede la stima di particolato ultragrossolano emesso direttamente dai camini. Questo approccio è idoneo a stimare le polveri degli impianti a olio combustibile o a carbone ma si rivela inutile per valutare l'inquinamento da polveri di centrali a gas che producono particolato di piccola taglia». Il ricercatore Cnr ricorda come una centrale da 780 megawatt bruci un miliardo di metri cubi di gas all'anno e produca centinaia di tonnellate di polveri fini e ultrafini. «In nessuno dei progetti per nuovi impianti, inclusi quelli già autorizzati dal ministero dell'ambiente, si fa menzione della produzione di questi pericolosi inquinanti» si legge nel documento. E l'apertura dei turbogas (oltre a Ferrara ne sono previsti a Ravenna, Parma, Mantova e altri sono ancora in fase di studio) andrebbe ad aggravare una situazione della Pianura Padana già critica sul piano ambientale. «La lacuna nei progetti italiani di centrali è molto grave — sottolinea ancora Armaroli — perché è dimostrato che proprio dal particolato di taglia minuta arrivano i danni maggior alla salute: più le particelle sono piccole più penetrano lungo le vie respiratorie». Secondo il ricercatore dunque la costruzione di questo tipo di impianti «non può essere disgiunta da severe misure compensative — come previsto, ad esempio dalla legislazione della California — per non peggiorare la qualità dell'aria nelle aree dove i turbogas vengono realizzati».

 
CORRIERE ADRIATICO
"I Tir del porto se li tenga Ancona"

Il progetto di Chiesi con il doppio scalo incuriosisce. Ma il sindaco di Falconara non cambia idea

di AL. CAM.

Soprattutto ha destato curiosità. Il rivoluzionario progetto del falconarese Nino Chiesi, che prevede tra l'altro lo spostamento del porto merci da Ancona a Falconara, apparso ieri sul Corriere Adriatico, ha fatto il giro delle stanze delle amministrazioni comunali e della politica. Per piacere, piace. Ma i Comuni hanno già messo in moto gli ingranaggi di altri progetti. Ancona sta per approvare il piano di sviluppo del porto, che prevede una riorganizzazione delle funzioni dello scalo, in particolare con il trasferimento della movimentazione delle merci alla nuova darsena. E attende il responso dall'Anas e dal Governo sul collegamento diretto tra lo scalo e la grande viabilità. Anche Falconara ha avviato i suoi progetti, che pure per certi versi vanno di pari passo con il progetto Chiesi. Vedi l'arretramento dei binari ferroviari, che permetterebbe di meglio recuperare ad uso turistico il litorale e di utilizzare gli attuali binari per la sola metropolitana di superficie in via di realizzazione con nuove fermate. Stazione centrale diventerebbe il polo Aspio-Osimo. "Il progetto è ben definito - spiega il sindaco Giancarlo Carletti - ha già ottenuto pareri favorevoli. Inoltre, l'orientamento del ministero sembra andare nella stessa nostra direzione. Per l'area ex Montedison, è stato affidato l'incarico per un progetto di recupero a Bohigas. Lì, intanto si pone un problema di recupero dei fabbricati, che sono archeologia industriale. Per il resto, bisogna individuare la soluzione migliore per un progetto turistico e ricettivo". L'idea del porto Carletti l'aveva già accarezzata. "Ma per i Tir neanche se ne parla", risponde. L'idea di Chiesi, realizzato il porto all'ex Montedison, è quella di realizzare un collegamento rapido tra lo scalo e l'autostrada con la realizzazione di un casello Falconara nord. "La nostra idea - precisa dal canto suo il primo cittadino - era quella di spalmare le attività portuali lungo la costa, ma noi prevediamo un porto commerciale, che porti passeggeri. E poi, della questione dei Tir si occupa l'interporto, realizzato proprio per risolvere questo tipo di problemi". Un nuovo casello autostrada, dunque, non sembra nelle previsioni. "Piuttosto - spiega Carletti - stiamo lavorando per rendere più lineare la statale, nell'obiettivo di affiancarla all'autostrada. Stiamo discutendo della possibilità di inserire il progetto nell'ambito del Quadrilatero". Operazione fattibile? "A quanto pare sì, tanto che c'è il consenso del ministero".

Interporto Incontro al vertice

"Sì" dal Commissario

"Il progetto di realizzazione dell'Interporto di Jesi acquista un maggiore interesse perché collegato al progetto che porterà a trasferire lo scalo ferroviario merci di Falconara nell'area dell'interporto".

Così ha commentato l'ingegnere Alessandro Rizzardi - Commissario straordinario del governo per le opere strategiche della Legge Obiettivo per l'Umbria, le Marche e la Sardegna - al termine dell'incontro con l'ingegner Ignazio Ezio Callari, vice-presidente della società Interporto Marche spa, assente invece il presidente Roberto Pesaresi a Milano per impegni professionali. Nel corso della giornata marchigiana di ieri il commissario aveva in agenda anche l'incontro con i vertici della giunta regionale e con quelli dell'Autorità Portuale. "Non è la prima volta che vengo nelle Marche e di certo non sarà l'ultima", ha commentato Rizzardi. "Seguirò attentamente la realizzazione dei progetti rientranti nella Legge Obiettivo e tra questi anche quello dell'Interporto di Jesi, che potrà avere certamente un ruolo strategico per lo sviluppo dell'intera economia marchigiana". Il progetto dell'Interporto di Jesi è una tra le 70 grandi opere infrastrutturali in corso di realizzazione ed stato inserito su richiesta della Regione Marche nella Legge Obiettivo, in virtù anche del soddisfacimento di uno dei requisiti essenziali, che si basa sulla presentazione del progetto preliminare. Per il commissario Rizzardi si è trattato del primo contatto con lo stato di attuazione dell'opera al quale faranno seguito prossimi incontri con i vertici della società Interporto Marche spa già in calendario per la fine del mese di novembre a Roma.

 
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