RASSEGNA STAMPA 03.11.2003

 

CORRIERE ADRIATICO
Il "Falco Azzurro" fa le analisi al mare

Il progetto partirà il primo maggio e prevede prelievi ogni quindici giorni Il costo del servizio è di 2.000 euro che il presidente Fanesi preleverà dalle quote di adesione L'associazione finanzia il controllo delle acque

di MARINA MINNELLI

FALCONARA - Saranno destinate al finanziamento di un progetto di monitoraggio delle acque marine le quote 2004 dell'associazione "Il Falco Azzurro". La nuova campagna di adesioni a "Il Falco Azzurro", l'associazione che dallo scorso anno ha puntato i riflettori sul problema dell'inquinamento del litorale falconarese, prenderà il via entro breve e il presidente Massimo Fanelli (nella foto durante una manifestazione) spera di "poter confermare tutti i pionieri dell'anno scorso e di trovare altri volontari. Le analisi effettuate nei mesi passati - prosegue Fanelli - hanno evidenziato in ognuna dei parametri diversi da quelli previsti dalla legge. Per la prossima stagione vorremmo sviluppare un'attività che monitorizzi ogni 15 giorni lo stato delle acque marine antistanti il nostro litorale". L'associazione vorrebbe far partire il monitoraggio il primo giorno di maggio 2004, in occasione di quella che è ormai considerata la data di inizio della stagione balneare, per poi proseguire ogni 15 giorni fino a tutto agosto. "Tutto questo - prosegue il presidente de "Il Falco Azzurro" - per verificare od obiettare ai dati forniti dall'amministrazione comunale responsabile di tutte le verifiche sull'argomento in questione". Un progetto costoso, che prevede un investimento di almeno 2000 euro, tra analisi specialistiche ed a norma di legge e la gestione del sito Internet dove verranno pubblicati tutti i dati e che servirà anche da veicolo per lo scambio di informazioni e notizie. "E' chiaro quindi - commenta Fanelli - che la raccolta di questa, seppur minima, cifra è fondamentale ed a questo progetto verrà destinata quasi tutta la quota minima di adesione di 10 euro. Sono gradite anche offerte maggiori". Alcune aziende e gruppi di volontariato ed ecologisti, hanno già manifestato la condivisione dell'iniziativa ed offerto un contributo economico per il progetto. "La maggior parte del finanziamento verrà comunque reperito attraverso le quote sociali - afferma il presidente - proprio per questo stiamo preparando anche le tessere per i soci ed abbiamo fatto la richiesta al Comune per una bacheca in piazza ed una sede in cui riunirci. Rimane comunque un forte desiderio di idee e proposte di collaborazione da parte di tutti. Anche l'invio di una semplice foto, come quelle che potete trovare nel nostro sito, è un aiuto a sviluppare un progetto ed un' idea comunicativa".

Ancona porto d'èlite, a Falconara i Tir

L'idea di un falconarese che propone un centro polifunzionale a servizio dell'aeroporto all'ex caserma Saracini Ferrovia arretrata e un inedito casello autostradale: si elimina la necessità di un'uscita dal capoluogo Il progetto di un nuovo scalo all'ex Montedison con un collegamento rapido all'A14

Ad Ancona il porto d'élite, con tanto di alberghi vista mare e passeggiata a mare. A Falconara, nell'area ex Montedison, il nuovo porto merci, magari con annesso porticciolo turistico. E come per magia non ci sarebbe bisogno neppure di una nuova strada per collegare l'attuale scalo direttamente con l'autostrada e spazzare via i Tir dalla Flaminia e da Torrette. Da Falconara i mezzi pesanti raggiungerebbero l'A14 in un attimo, con l'apertura di un casello autostradale Falconara Nord. L'idea è del falconarese Nino Chiesi, che ha già messo nero su bianco un progetto. Progetto ambizioso, che inserisce in un dibattito intenso sui collegamenti tra il porto dorico e la grande viabilità, ma anche sul futuro dello stesso porto. Per quanto riguarda la viabilità, sono ancora aperte le due possibilità di uscita a Nord e di uscita a Ovest (o a Nord-Ovest) su cui devono pronunciarsi l'Anas e il ministero alle infrastrutture. Per quanto riguarda il porto, è in fase di approvazione il piano di sviluppo - sia in Comune sia all'Authority - che prevede già un nuovo assetto dello scalo. La filosofia è quella di creare un collegamento migliore tra il porto e la città, con il trasferimento del traffico merci dal porto storico alla nuova darsena. Il porto storico viene dedicato al traffico passeggeri e alle crociere che il porto cercherà di conquistare. Prendere in considerazione il nuovo progetto scombinerebbe i piani sin qui approntati. Ma permetterebbe una programmazione del territorio su area vasta, forse come non era mai accaduto. Diversi i punti chiave del progetto Chiesi, a partire da quello dell'arretramento della linea ferroviaria, per cui la Provincia, proprio la settimana scorsa, ha assegnato un incarico esterno per la redazione di uno studio di pre fattibilità. "L'arretramento - spiega Chiesi illustrando il suo progetto - consentirebbe di liberare il lungomare tra Ancona e Falconara, lasciando l'uso dei binari alla sola metropolitana di superficie". Un progetto che già nelle intenzioni della Provincia ipotizza la nuova stazione centrale tra Aspio e Osimo stazione. "Nell'attuale stazione di Ancona si potrebbe estendere un polo fieristico - precisa Nino Chiesi -. Le due gallerie ferroviarie a sud potrebbero essere utilizzate per il trasporto delle piccole merci, con la previsione di un polo servizi a ridosso della stazione di Osimo". Il punto forte del progetto riguarda proprio il trasferimento del porto merci all'ex Montedison. "Quell'area è altamente inquinata. Ma nel caso della realizzazione di un porto questo fatto non creerebbe problemi - aggiunge Chiesi -. C'è lo spazio per la realizzazione di quattro banchine in grado di assorbire fino a dodici traghetti al giorno. E si potrebbe contare su un'estensione al mare dello scalo merci. La realizzazione nelle vicinanze di un nuovo casello autostradale risolverebbe più problemi in un colpo solo. Penso al collegamento dell'interporto, a un rapido collegamento tra il nuovo porto e la grande viabilità. Inoltre, l'ex caserma Saracini potrebbe diventare un centro polivalente al servizio dello stesso porto e del vicino aeroporto". Il piano ipotizza anche un forte utilizzo della linea ferroviaria. Come metropolitana di superficie lungo la costa, ma non solo. "Tra il nuovo porto e l'aeroporto sarebbe possibile creare un circuito di collegamento ferroviario, in grado di coprire il percorso in una ventina di minuti", conclude Nino Chiesi.

 
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