Il "Falco Azzurro" fa le
analisi al mare
Il progetto partirà il primo
maggio e prevede prelievi ogni quindici giorni Il costo del
servizio è di 2.000 euro che il presidente Fanesi preleverà
dalle quote di adesione L'associazione finanzia il controllo
delle acque
di MARINA MINNELLI
FALCONARA - Saranno destinate
al finanziamento di un progetto di monitoraggio delle acque
marine le quote 2004 dell'associazione "Il Falco Azzurro".
La nuova campagna di adesioni a "Il Falco Azzurro",
l'associazione che dallo scorso anno ha puntato i riflettori
sul problema dell'inquinamento del litorale falconarese,
prenderà il via entro breve e il presidente Massimo Fanelli
(nella foto durante una manifestazione) spera di "poter
confermare tutti i pionieri dell'anno scorso e di trovare
altri volontari. Le analisi effettuate nei mesi passati -
prosegue Fanelli - hanno evidenziato in ognuna dei parametri
diversi da quelli previsti dalla legge. Per la prossima
stagione vorremmo sviluppare un'attività che monitorizzi
ogni 15 giorni lo stato delle acque marine antistanti il
nostro litorale". L'associazione vorrebbe far partire il
monitoraggio il primo giorno di maggio 2004, in occasione di
quella che è ormai considerata la data di inizio della
stagione balneare, per poi proseguire ogni 15 giorni fino a
tutto agosto. "Tutto questo - prosegue il presidente de "Il
Falco Azzurro" - per verificare od obiettare ai dati forniti
dall'amministrazione comunale responsabile di tutte le
verifiche sull'argomento in questione". Un progetto costoso,
che prevede un investimento di almeno 2000 euro, tra analisi
specialistiche ed a norma di legge e la gestione del sito
Internet dove verranno pubblicati tutti i dati e che servirà
anche da veicolo per lo scambio di informazioni e notizie.
"E' chiaro quindi - commenta Fanelli - che la raccolta di
questa, seppur minima, cifra è fondamentale ed a questo
progetto verrà destinata quasi tutta la quota minima di
adesione di 10 euro. Sono gradite anche offerte maggiori".
Alcune aziende e gruppi di volontariato ed ecologisti, hanno
già manifestato la condivisione dell'iniziativa ed offerto
un contributo economico per il progetto. "La maggior parte
del finanziamento verrà comunque reperito attraverso le
quote sociali - afferma il presidente - proprio per questo
stiamo preparando anche le tessere per i soci ed abbiamo
fatto la richiesta al Comune per una bacheca in piazza ed
una sede in cui riunirci. Rimane comunque un forte desiderio
di idee e proposte di collaborazione da parte di tutti.
Anche l'invio di una semplice foto, come quelle che potete
trovare nel nostro sito, è un aiuto a sviluppare un progetto
ed un' idea comunicativa".
Ancona porto d'èlite, a
Falconara i Tir
L'idea di un falconarese che
propone un centro polifunzionale a servizio dell'aeroporto
all'ex caserma Saracini Ferrovia arretrata e un inedito
casello autostradale: si elimina la necessità di un'uscita
dal capoluogo Il progetto di un nuovo scalo all'ex
Montedison con un collegamento rapido all'A14
Ad Ancona il porto d'élite,
con tanto di alberghi vista mare e passeggiata a mare. A
Falconara, nell'area ex Montedison, il nuovo porto merci,
magari con annesso porticciolo turistico. E come per magia
non ci sarebbe bisogno neppure di una nuova strada per
collegare l'attuale scalo direttamente con l'autostrada e
spazzare via i Tir dalla Flaminia e da Torrette. Da
Falconara i mezzi pesanti raggiungerebbero l'A14 in un
attimo, con l'apertura di un casello autostradale Falconara
Nord. L'idea è del falconarese Nino Chiesi, che ha già messo
nero su bianco un progetto. Progetto ambizioso, che
inserisce in un dibattito intenso sui collegamenti tra il
porto dorico e la grande viabilità, ma anche sul futuro
dello stesso porto. Per quanto riguarda la viabilità, sono
ancora aperte le due possibilità di uscita a Nord e di
uscita a Ovest (o a Nord-Ovest) su cui devono pronunciarsi
l'Anas e il ministero alle infrastrutture. Per quanto
riguarda il porto, è in fase di approvazione il piano di
sviluppo - sia in Comune sia all'Authority - che prevede già
un nuovo assetto dello scalo. La filosofia è quella di
creare un collegamento migliore tra il porto e la città, con
il trasferimento del traffico merci dal porto storico alla
nuova darsena. Il porto storico viene dedicato al traffico
passeggeri e alle crociere che il porto cercherà di
conquistare. Prendere in considerazione il nuovo progetto
scombinerebbe i piani sin qui approntati. Ma permetterebbe
una programmazione del territorio su area vasta, forse come
non era mai accaduto. Diversi i punti chiave del progetto
Chiesi, a partire da quello dell'arretramento della linea
ferroviaria, per cui la Provincia, proprio la settimana
scorsa, ha assegnato un incarico esterno per la redazione di
uno studio di pre fattibilità. "L'arretramento - spiega
Chiesi illustrando il suo progetto - consentirebbe di
liberare il lungomare tra Ancona e Falconara, lasciando
l'uso dei binari alla sola metropolitana di superficie". Un
progetto che già nelle intenzioni della Provincia ipotizza
la nuova stazione centrale tra Aspio e Osimo stazione.
"Nell'attuale stazione di Ancona si potrebbe estendere un
polo fieristico - precisa Nino Chiesi -. Le due gallerie
ferroviarie a sud potrebbero essere utilizzate per il
trasporto delle piccole merci, con la previsione di un polo
servizi a ridosso della stazione di Osimo". Il punto forte
del progetto riguarda proprio il trasferimento del porto
merci all'ex Montedison. "Quell'area è altamente inquinata.
Ma nel caso della realizzazione di un porto questo fatto non
creerebbe problemi - aggiunge Chiesi -. C'è lo spazio per la
realizzazione di quattro banchine in grado di assorbire fino
a dodici traghetti al giorno. E si potrebbe contare su
un'estensione al mare dello scalo merci. La realizzazione
nelle vicinanze di un nuovo casello autostradale
risolverebbe più problemi in un colpo solo. Penso al
collegamento dell'interporto, a un rapido collegamento tra
il nuovo porto e la grande viabilità. Inoltre, l'ex caserma
Saracini potrebbe diventare un centro polivalente al
servizio dello stesso porto e del vicino aeroporto". Il
piano ipotizza anche un forte utilizzo della linea
ferroviaria. Come metropolitana di superficie lungo la
costa, ma non solo. "Tra il nuovo porto e l'aeroporto
sarebbe possibile creare un circuito di collegamento
ferroviario, in grado di coprire il percorso in una ventina
di minuti", conclude Nino Chiesi. |