MESSAGGERO |
«Viva Binci, abbasso la
raffineria»
I Verdi pronti al divorzio da
Giancarli
La Federazione dei Verdi,
riunita per valutare la situazione venutasi a creare a
seguito del ritiro delle deleghe al proprio assessore
Massimo Binci, esprime in un documento «la più viva
contrarietà per quanto accaduto» e «piena fiducia»
nell'operato di Binci, che ha «correttamente portato in
giunta con il voto la posizione dei Verdi sull'Api».
Inoltre, «quell'atto politico, nell' incrinare i rapporti
con il presidente della Provincia e con la maggioranza di
centro sinistra, potrebbe anche pregiudicare la stessa
presenza dei Verdi in quella maggioranza che, anche grazie
ai Verdi, aveva portato alla vittoria del centro sinistra e
all'elezione del presidente Enzo Giancarli». Nel documento
viene ribadita la contrarietà dei Verdi a tutti i livelli -
comunale, provinciale e regionale - al rinnovo della
concessione alla raffineria Api ricordando che, dal 1999,
tutte le amministrazioni coinvolte (Comune di Falconara,
Provincia, Regione) si erano «chiaramente espresse sulla
incompatibilità con il territorio dell'impianto, prevedendo
a tal fine una riconversione dell' area e il mantenimento
dei livelli occupazionali». La Federazione provinciale si
dice poi preoccupata «per il riemergere nelle forze
politiche del centrosinistra di vecchie logiche tardo
industrialiste, che portano al sostanziale blocco nella
programmazione di uno sviluppo compatibile, reale e
duraturo, di Falconara Marittima e della bassa Vallesina». I
Verdi riaffermano la volontà di caratterizzare la propria
azione politica «affinché non venga mai più concesso il
rinnovo della concessione» all'Api. I Verdi ritengono a
questo punto necessario «verificare la sussistenza delle
condizioni che finora avevano consentito di partecipare a
pieno titolo alla maggioranza provinciale; ciò potrà
avvenire attraverso un chiarimento definitivo con il
presidente Giancarli e comunque dopo aver promosso un'
analisi ampia e approfondita» all' interno del partito.
«Riteniamo comunque non accettabile - conclude il documento,
approvato con 4 voti a favore, uno contrario e due astenuti
- l'apertura di una discussione sui nomi». |
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RESTO DEL CARLINO |
I comitati dei cittadini
solidali con Binci: «E' il segnale di un'insofferenza»
FALCONARA — I comitati
cittadini intervengono in merito all'estromissione
dell'assessore Binci (Verdi) dalla Giunta provinciale: «Alla
luce di quanto accaduto – scrivono i portavoce Calcina,
Budini e Griffoni – i comitati non possono che esprimere la
propria solidarietà e stima a Massimo Binci come uomo e come
politico. L'allontanamento dal governo del territorio di
coloro che si permettono di non approvare provvedimenti
collegati al rinnovo della concessione Api, è il segno
tangibile di insofferenza verso tutti coloro che ricordano e
ripeteranno continuamente che i programmi politici ed
elettorali di chi governa Provincia e Regione non
prevedevano il rinnovo della concessione all'Api. I comitati
non dimenticheranno politici partiti che non hanno
dimostrato coerenza con quanto dichiarato».
«Via da questa maggioranza
se Giancarli non chiarisce»
ANCONA — I Verdi attendono un
chiarimento dal presidente della Provincia di Ancona e solo
dopo questo atto politico decideranno se e come restare in
maggioranza. La Federazione dei Verdi si è infatti riunita
per valutare la situazione venutasi a creare a seguito del
ritiro delle deleghe al proprio assessore Massimo Binci,
esprime in un documento «la più viva contrarietà per quanto
accaduto» e «piena fiducia» nell'operato di Binci, che ha
«correttamente portato in giunta con il voto la posizione
dei Verdi sull'Api». Inoltre, «quell' atto politico,
nell'incrinare i rapporti con il presidente della Provincia
e con la maggioranza di centro sinistra, potrebbe anche
pregiudicare la stessa presenza dei Verdi in quella
maggioranza che, anche grazie ai Verdi, aveva portato alla
vittoria del centro sinistra e all'elezione del presidente
Enzo Giancarli». Nel documento viene ribadita la contrarietà
dei Verdi a tutti i livelli — comunale, provinciale e
regionale — al rinnovo della concessione alla raffineria Api
ricordando che, dal 1999, tutte le amministrazioni coinvolte
(Comune di Falconara, Provincia, Regione) si erano
«chiaramente espresse sulla incompatibilità con il
territorio dell'impianto, prevedendo a tal fine una
riconversione dell'area e il mantenimento dei livelli
occupazionali». Alla luce della situazione che si è
determinata, i Verdi ritengono a questo punto necessario
«verificare la sussistenza delle condizioni che finora
avevano consentito di partecipare a pieno titolo alla
maggioranza provinciale; ciò potrà avvenire attraverso un
chiarimento definitivo con il presidente Giancarli.
Riteniamo comunque non accettabile — conclude il documento,
approvato con 4 voti a favore, uno contrario e due astenuti
— l'apertura di una discussione sui nomi quando non esistano
margini per tale dibattito». |
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CORRIERE ADRIATICO |
L'ultimatum a Giancarli
Bordate pure da An "Il
centrosinistra a Palazzo di Vetro è in stato confusionale
Negarlo è ignorare quanto sta accadendo" I Verdi pronti ad
uscire dalla maggioranza in Provincia
di Marina Minnelli
"La verifica della nostra
partecipazione alla maggioranza provinciale a questo punto è
improcrastinabile, ma in ogni caso confermiamo la nostra
piena fiducia in Massimo Binci che ha correttamente portato
in giunta con il suo voto, la posizione dei Verdi sull'Api".
In due pagine la Federazione provinciale dei Verdi
sintetizza il proprio punto di vista sulla crisi in
Provincia scatenata dal ritiro della delega a Binci e guarda
con "viva preoccupazione" a quanto accaduto a Palazzo di
Vetro, afferma il portavoce Giorgio Marchetti. Perché "quell'atto
politico, nell'incrinare i rapporto con il Presidente della
Provincia e con la maggioranza di centrosinistra, potrebbe
pregiudicare la presenza dei Verdi in quella stessa
maggioranza". "Adesso - prosegue il documento - è necessario
un chiarimento con Giancarli che avverrà comunque dopo
un'analisi ampia ed approfondita all'interno del nostro
movimento, al fine di poter giungere ad una conclusione
delle vicenda con scelte chiare e coerenti con la nostra
politica ambientalista". I Verdi, inoltre, ritengono non
accettabile "l'apertura di una discussione sui nomi quando
non esistono i margini per tale dibattito". Nel documento i
Verdi oltre ad esprimere preoccupazione per "il riemergere
nelle forze politiche del centrosinistra di vecchie logiche
tardo industrialiste", ribadiscono la propria contrarietà, a
tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale, al
rinnovo della concessione alla raffineria. Sempre in
Provincia prosegue la polemica tra la maggioranza ed il
gruppo consiliare di Alleanza Nazionale che in una nota
afferma di godere "ottima salute" e soprattutto di non avere
alcun bisogno di "mascherare crisi interne". "La verità -
afferma in una nota il vice capogruppo Massimo Bello - è che
il centrosinistra, in consiglio provinciale ed in giunta, è
in un cronico stato confusionale sin dall'inizio del mandato
amministrativo e non riesce proprio ad ammetterlo, arrivando
addirittura a negare l'evidenza dei fatti accaduti in questi
mesi". Bello nel suo intervento replica alle considerazioni
degli esponenti del centrosinistra Amati, Badiali e Galdelli,
i quali "evidentemente - prosegue l'esponente di An - non si
sono accorti che i rapporti tra le forze politiche della
maggioranza, che governa la Provincia, risultano essere
abbastanza confusi". "Nessuna provocazione, quindi, da parte
nostra - aggiunge ancora Massimo Bello - ma soltanto la
presa d'atto di una situazione, che è sotto gli occhi di
tutti. Per quel che riguarda le iniziative di Alleanza
nazionale in consiglio provinciale, invitiamo Primo Galdelli,
Fabio Badiali e Silvana Amati a leggere le decine di
proposte e di atti presentati, che dimostrano un'attenzione
particolare alle questioni che riguardano il territorio".
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