RASSEGNA STAMPA 31.10.2003

 

MESSAGGERO
«Viva Binci, abbasso la raffineria»

I Verdi pronti al divorzio da Giancarli

La Federazione dei Verdi, riunita per valutare la situazione venutasi a creare a seguito del ritiro delle deleghe al proprio assessore Massimo Binci, esprime in un documento «la più viva contrarietà per quanto accaduto» e «piena fiducia» nell'operato di Binci, che ha «correttamente portato in giunta con il voto la posizione dei Verdi sull'Api». Inoltre, «quell'atto politico, nell' incrinare i rapporti con il presidente della Provincia e con la maggioranza di centro sinistra, potrebbe anche pregiudicare la stessa presenza dei Verdi in quella maggioranza che, anche grazie ai Verdi, aveva portato alla vittoria del centro sinistra e all'elezione del presidente Enzo Giancarli». Nel documento viene ribadita la contrarietà dei Verdi a tutti i livelli - comunale, provinciale e regionale - al rinnovo della concessione alla raffineria Api ricordando che, dal 1999, tutte le amministrazioni coinvolte (Comune di Falconara, Provincia, Regione) si erano «chiaramente espresse sulla incompatibilità con il territorio dell'impianto, prevedendo a tal fine una riconversione dell' area e il mantenimento dei livelli occupazionali». La Federazione provinciale si dice poi preoccupata «per il riemergere nelle forze politiche del centrosinistra di vecchie logiche tardo industrialiste, che portano al sostanziale blocco nella programmazione di uno sviluppo compatibile, reale e duraturo, di Falconara Marittima e della bassa Vallesina». I Verdi riaffermano la volontà di caratterizzare la propria azione politica «affinché non venga mai più concesso il rinnovo della concessione» all'Api. I Verdi ritengono a questo punto necessario «verificare la sussistenza delle condizioni che finora avevano consentito di partecipare a pieno titolo alla maggioranza provinciale; ciò potrà avvenire attraverso un chiarimento definitivo con il presidente Giancarli e comunque dopo aver promosso un' analisi ampia e approfondita» all' interno del partito. «Riteniamo comunque non accettabile - conclude il documento, approvato con 4 voti a favore, uno contrario e due astenuti - l'apertura di una discussione sui nomi».

 
RESTO DEL CARLINO
I comitati dei cittadini solidali con Binci: «E' il segnale di un'insofferenza»

FALCONARA — I comitati cittadini intervengono in merito all'estromissione dell'assessore Binci (Verdi) dalla Giunta provinciale: «Alla luce di quanto accaduto – scrivono i portavoce Calcina, Budini e Griffoni – i comitati non possono che esprimere la propria solidarietà e stima a Massimo Binci come uomo e come politico. L'allontanamento dal governo del territorio di coloro che si permettono di non approvare provvedimenti collegati al rinnovo della concessione Api, è il segno tangibile di insofferenza verso tutti coloro che ricordano e ripeteranno continuamente che i programmi politici ed elettorali di chi governa Provincia e Regione non prevedevano il rinnovo della concessione all'Api. I comitati non dimenticheranno politici partiti che non hanno dimostrato coerenza con quanto dichiarato».

«Via da questa maggioranza se Giancarli non chiarisce»

ANCONA — I Verdi attendono un chiarimento dal presidente della Provincia di Ancona e solo dopo questo atto politico decideranno se e come restare in maggioranza. La Federazione dei Verdi si è infatti riunita per valutare la situazione venutasi a creare a seguito del ritiro delle deleghe al proprio assessore Massimo Binci, esprime in un documento «la più viva contrarietà per quanto accaduto» e «piena fiducia» nell'operato di Binci, che ha «correttamente portato in giunta con il voto la posizione dei Verdi sull'Api». Inoltre, «quell' atto politico, nell'incrinare i rapporti con il presidente della Provincia e con la maggioranza di centro sinistra, potrebbe anche pregiudicare la stessa presenza dei Verdi in quella maggioranza che, anche grazie ai Verdi, aveva portato alla vittoria del centro sinistra e all'elezione del presidente Enzo Giancarli». Nel documento viene ribadita la contrarietà dei Verdi a tutti i livelli — comunale, provinciale e regionale — al rinnovo della concessione alla raffineria Api ricordando che, dal 1999, tutte le amministrazioni coinvolte (Comune di Falconara, Provincia, Regione) si erano «chiaramente espresse sulla incompatibilità con il territorio dell'impianto, prevedendo a tal fine una riconversione dell'area e il mantenimento dei livelli occupazionali». Alla luce della situazione che si è determinata, i Verdi ritengono a questo punto necessario «verificare la sussistenza delle condizioni che finora avevano consentito di partecipare a pieno titolo alla maggioranza provinciale; ciò potrà avvenire attraverso un chiarimento definitivo con il presidente Giancarli. Riteniamo comunque non accettabile — conclude il documento, approvato con 4 voti a favore, uno contrario e due astenuti — l'apertura di una discussione sui nomi quando non esistano margini per tale dibattito».

 
CORRIERE ADRIATICO
L'ultimatum a Giancarli

Bordate pure da An "Il centrosinistra a Palazzo di Vetro è in stato confusionale Negarlo è ignorare quanto sta accadendo" I Verdi pronti ad uscire dalla maggioranza in Provincia

di Marina Minnelli

"La verifica della nostra partecipazione alla maggioranza provinciale a questo punto è improcrastinabile, ma in ogni caso confermiamo la nostra piena fiducia in Massimo Binci che ha correttamente portato in giunta con il suo voto, la posizione dei Verdi sull'Api". In due pagine la Federazione provinciale dei Verdi sintetizza il proprio punto di vista sulla crisi in Provincia scatenata dal ritiro della delega a Binci e guarda con "viva preoccupazione" a quanto accaduto a Palazzo di Vetro, afferma il portavoce Giorgio Marchetti. Perché "quell'atto politico, nell'incrinare i rapporto con il Presidente della Provincia e con la maggioranza di centrosinistra, potrebbe pregiudicare la presenza dei Verdi in quella stessa maggioranza". "Adesso - prosegue il documento - è necessario un chiarimento con Giancarli che avverrà comunque dopo un'analisi ampia ed approfondita all'interno del nostro movimento, al fine di poter giungere ad una conclusione delle vicenda con scelte chiare e coerenti con la nostra politica ambientalista". I Verdi, inoltre, ritengono non accettabile "l'apertura di una discussione sui nomi quando non esistono i margini per tale dibattito". Nel documento i Verdi oltre ad esprimere preoccupazione per "il riemergere nelle forze politiche del centrosinistra di vecchie logiche tardo industrialiste", ribadiscono la propria contrarietà, a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale, al rinnovo della concessione alla raffineria. Sempre in Provincia prosegue la polemica tra la maggioranza ed il gruppo consiliare di Alleanza Nazionale che in una nota afferma di godere "ottima salute" e soprattutto di non avere alcun bisogno di "mascherare crisi interne". "La verità - afferma in una nota il vice capogruppo Massimo Bello - è che il centrosinistra, in consiglio provinciale ed in giunta, è in un cronico stato confusionale sin dall'inizio del mandato amministrativo e non riesce proprio ad ammetterlo, arrivando addirittura a negare l'evidenza dei fatti accaduti in questi mesi". Bello nel suo intervento replica alle considerazioni degli esponenti del centrosinistra Amati, Badiali e Galdelli, i quali "evidentemente - prosegue l'esponente di An - non si sono accorti che i rapporti tra le forze politiche della maggioranza, che governa la Provincia, risultano essere abbastanza confusi". "Nessuna provocazione, quindi, da parte nostra - aggiunge ancora Massimo Bello - ma soltanto la presa d'atto di una situazione, che è sotto gli occhi di tutti. Per quel che riguarda le iniziative di Alleanza nazionale in consiglio provinciale, invitiamo Primo Galdelli, Fabio Badiali e Silvana Amati a leggere le decine di proposte e di atti presentati, che dimostrano un'attenzione particolare alle questioni che riguardano il territorio".

 
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