RASSEGNA STAMPA 26.10.2003

 

MESSAGGERO
«Non siamo zerbini»

Binci: «Verdi legati agli impegni elettorali»

«Noi Verdi non siamo attaccati alle poltrone, checché ne dica il presidente D' Ambrosio, come la nostra scelta sull' Api in Provincia sta a dimostrare». Interviene ancora, dopo le dichiarazione rese al Messaggero dopo che gli è stata ritirata la delega per il suo no al rinnovo della concessione alla raffineria Api, l'ex assessore provinciale ai trasporti e all'ambiente Massimo Binci. «Siamo legati invece all'impegno preso con gli elettori e alle scelte fatte dagli iscritti nelle assemblee. Siamo disposti a confrontarci con gli alleati del centrosinistra, ma senza imposizioni. Un confronto in cui non si possono più separare la questione provinciale da quella regionale, perché a questo ci hanno costretto i nostri alleati, e noi su questa base siamo pronti al dialogo sui contenuti. Per Giancarli dopo l'uscita dalla maggioranza in Regione i Verdi non potevano restare nella giunta provinciale, cioè che la cacciata dei Verdi era inevitabile a meno di un'abiura del nostro programma e della posizione presa in Regione contro il rinnovo della concessione all' Api. Ma perché allora lascia una casella aperta ai Verdi? Forse Ds e Rc, dopo aver rotto l' alleanza con il nostro partito vogliono anche scegliere chi deve rappresentare i Verdi. Ci vorrebbero cambiare a loro piacimento. Forse, vogliono degli zerbini verdi. Ma se i Verdi accettassero questo, perderebbero la loro forza».

 
RESTO DEL CARLINO
Il 15 Luglio scorso l'API non avvertì

L 15 LUGLIO SCORSO L'API non avvertì la Capitaneria di porto, il Comune o l'Arpam dello sversamento in mare di circa 400-500 litri di petrolio greggio. Mentre la raffineria diede una versione che posticipava di 47 minuti l'incidente». Sono le conclusioni tratte, comparando i documenti ufficiali, dai comitati falconaresi che si erano opposti al rinnovo della concessione all'impianto petrolifero. I residenti del quartieri antistanti sottolineano in particolare che la raffineria riferì all'Arpa che l'incidente era avvenuto alle 11.50, e non alle 11.03. L'allertamento della Capitaneria scattò dopo l'avvistamento dello spandimento oleoso (alle 11.03) da parte del velivolo della Capitaneria «Orca 9» in attività di vigilanza ecologica. E non su segnalazione da parte dell'Api. «Abbiamo chiesto più volte alla Regione quale ritenga che sia l'affidabilità istituzionale dell'Api — dicono i comitati — ma nessuno degli amministratori ci ha mai risposto».

Dopo il ben servito

DOPO il ben servito ricevuto dal presidente Giancarli, l'ex assessore provinciale dei Verdi, Massimo Binci, esce allo scoperto difendendo le posizioni del suo partito e criticando l'atteggiamento sia del suo ex presidente che di D'Ambrosio. «Giancarli — dice Binci — sostiene che la rottura in sede regionale sul caso Api ha costretto i Verdi ad abbandonare anche la giunta provinciale a meno di un'abiura del nostro programma elettorale. Detto questo, Ds e Rifondazione dopo aver rotto l'alleanza vogliono anche scegliere chi deve rappresentare i Verdi nelle Amministrazioni. Se accadesse questo i Verdi perderebbero la loro forza e autonomia. Noi, invece, non siamo legati alle poltrone, come è facilmente dimostrabile. Siamo legati all'impegno preso con gli elettori e, per questo, siamo disposti al confronto con gli alleati senza imposizioni e senza la divisione tra questione regionale e provinciale».

 
CORRIERE ADRIATICO
Sversamento, i comitati attaccano "Nessuna segnalazione dall'Api"

"Ci fu l'avvistamento del velivolo della Capitaneria"

FALCONARA - Il 15 luglio l'Api non avvertì la Capitaneria di porto, il Comune o l'Arpa dello sversamento in mare di circa 400-500 litri di petrolio greggio. Mentre l'Api diede una versione che posticipava di 47 minuti l'incidente. Sono le conclusioni tratte dai documenti ufficiali dai comitati. Documenti pubblicati sul sito web www.comitati-cittadini.net. L'associazione dei comitato di Villanova, Fiumesino e "25 agosto" sottolineano che la raffineria riferì all'Arpa che l'incidente era avvenuto alle 11.50, e non alle 11.03. L'allertamento della Capitaneria scattò dopo l'avvistamento dello spandimento oleoso (alle 11:03) da parte del velivolo della Capitaneria. E non su segnalazione da parte dell'Api.

"Verdi, ma non zerbini"

Binci critica Ds e Rc: "Non possono decidere buoni e cattivi"

"Noi Verdi non siamo attaccati alle poltrone, checché ne dica il presidente della Regione D'Ambrosio, come la nostra scelta sull'Api, in Provincia, sta a dimostrare". Esordisce così, nel primo intervento ufficiale dopo che gli è stata ritirata la delega per il suo no (l'unico all'interno della giunta) al rinnovo della concessione alla raffineria Api di Falconara, l'ex assessore provinciale ai trasporti e all'ambiente di Ancona Massimo Binci. Interviene il giorno dopo le dichiarazioni del capogruppo in Provincia Marco Pecoraro Scanio, Binci. E il fratello del leader dei Verdi a livello nazionale, l'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, ha annunciato una verifica all'interno del partito per la settimana entrante. Confronto che non esclude l'ingresso di un altro esponente dei Verdi in giunta. Come il presidente Giancarli, tra l'altro, sembra auspicare. "Siamo legati all'impegno preso con gli elettori e alle scelte fatte dagli iscritti nelle assemblee - aggiunge intanto l'ex assessore -. Siamo disposti a confrontarci con gli alleati del centrosinistra, ma senza imposizioni e nel rispetto dell'identità di ognuno. Un confronto - evidenzia Binci - in cui non si possono più separare la questione provinciale da quella regionale, perché a questo ci hanno costretto i nostri alleati, e noi su questa base siamo pronti al dialogo sui contenuti". "Il presidente Giancarli - dice ancora Binci - afferma che dopo l'uscita dalla maggioranza in Regione i Verdi non potevano restare nella giunta provinciale, cioè che la cacciata dei Verdi era inevitabile a meno di un'abiura del nostro programma elettorale e della posizione presa in Regione contro il rinnovo della concessione all'Api. Ma perché allora - si domanda - lascia una casella aperta ai Verdi? Perché Ds e Rifondazione vogliono fare i capoclasse che segnano i buoni e i cattivi sulla lavagna, anche se la classe non è la loro. Dopo aver rotto l'alleanza con il nostro partito - continua l'ex assessore - vogliono anche scegliere chi deve rappresentare i Verdi nelle amministrazioni; ci vorrebbero cambiare a loro piacimento. Forse, vogliono degli zerbini verdi". Ma, conclude Binci, "se i Verdi accettassero questo, perderebbero autonomia e forza".

 
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