MESSAGGERO |
«Non siamo zerbini»
Binci: «Verdi legati agli
impegni elettorali»
«Noi Verdi non siamo
attaccati alle poltrone, checché ne dica il presidente D'
Ambrosio, come la nostra scelta sull' Api in Provincia sta a
dimostrare». Interviene ancora, dopo le dichiarazione rese
al Messaggero dopo che gli è stata ritirata la delega per il
suo no al rinnovo della concessione alla raffineria Api,
l'ex assessore provinciale ai trasporti e all'ambiente
Massimo Binci. «Siamo legati invece all'impegno preso con
gli elettori e alle scelte fatte dagli iscritti nelle
assemblee. Siamo disposti a confrontarci con gli alleati del
centrosinistra, ma senza imposizioni. Un confronto in cui
non si possono più separare la questione provinciale da
quella regionale, perché a questo ci hanno costretto i
nostri alleati, e noi su questa base siamo pronti al dialogo
sui contenuti. Per Giancarli dopo l'uscita dalla maggioranza
in Regione i Verdi non potevano restare nella giunta
provinciale, cioè che la cacciata dei Verdi era inevitabile
a meno di un'abiura del nostro programma e della posizione
presa in Regione contro il rinnovo della concessione all'
Api. Ma perché allora lascia una casella aperta ai Verdi?
Forse Ds e Rc, dopo aver rotto l' alleanza con il nostro
partito vogliono anche scegliere chi deve rappresentare i
Verdi. Ci vorrebbero cambiare a loro piacimento. Forse,
vogliono degli zerbini verdi. Ma se i Verdi accettassero
questo, perderebbero la loro forza». |
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RESTO DEL CARLINO |
Il 15 Luglio scorso l'API non
avvertì L 15 LUGLIO
SCORSO L'API non avvertì la Capitaneria di porto, il Comune
o l'Arpam dello sversamento in mare di circa 400-500 litri
di petrolio greggio. Mentre la raffineria diede una versione
che posticipava di 47 minuti l'incidente». Sono le
conclusioni tratte, comparando i documenti ufficiali, dai
comitati falconaresi che si erano opposti al rinnovo della
concessione all'impianto petrolifero. I residenti del
quartieri antistanti sottolineano in particolare che la
raffineria riferì all'Arpa che l'incidente era avvenuto alle
11.50, e non alle 11.03. L'allertamento della Capitaneria
scattò dopo l'avvistamento dello spandimento oleoso (alle
11.03) da parte del velivolo della Capitaneria «Orca 9» in
attività di vigilanza ecologica. E non su segnalazione da
parte dell'Api. «Abbiamo chiesto più volte alla Regione
quale ritenga che sia l'affidabilità istituzionale dell'Api
— dicono i comitati — ma nessuno degli amministratori ci ha
mai risposto».
Dopo il ben servito
DOPO il ben servito ricevuto
dal presidente Giancarli, l'ex assessore provinciale dei
Verdi, Massimo Binci, esce allo scoperto difendendo le
posizioni del suo partito e criticando l'atteggiamento sia
del suo ex presidente che di D'Ambrosio. «Giancarli — dice
Binci — sostiene che la rottura in sede regionale sul caso
Api ha costretto i Verdi ad abbandonare anche la giunta
provinciale a meno di un'abiura del nostro programma
elettorale. Detto questo, Ds e Rifondazione dopo aver rotto
l'alleanza vogliono anche scegliere chi deve rappresentare i
Verdi nelle Amministrazioni. Se accadesse questo i Verdi
perderebbero la loro forza e autonomia. Noi, invece, non
siamo legati alle poltrone, come è facilmente dimostrabile.
Siamo legati all'impegno preso con gli elettori e, per
questo, siamo disposti al confronto con gli alleati senza
imposizioni e senza la divisione tra questione regionale e
provinciale». |
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CORRIERE ADRIATICO |
Sversamento, i comitati
attaccano "Nessuna segnalazione dall'Api"
"Ci fu l'avvistamento del
velivolo della Capitaneria"
FALCONARA - Il 15 luglio
l'Api non avvertì la Capitaneria di porto, il Comune o
l'Arpa dello sversamento in mare di circa 400-500 litri di
petrolio greggio. Mentre l'Api diede una versione che
posticipava di 47 minuti l'incidente. Sono le conclusioni
tratte dai documenti ufficiali dai comitati. Documenti
pubblicati sul sito web www.comitati-cittadini.net.
L'associazione dei comitato di Villanova, Fiumesino e "25
agosto" sottolineano che la raffineria riferì all'Arpa che
l'incidente era avvenuto alle 11.50, e non alle 11.03. L'allertamento
della Capitaneria scattò dopo l'avvistamento dello
spandimento oleoso (alle 11:03) da parte del velivolo della
Capitaneria. E non su segnalazione da parte dell'Api.
"Verdi, ma non zerbini"
Binci critica Ds e Rc: "Non
possono decidere buoni e cattivi"
"Noi Verdi non siamo
attaccati alle poltrone, checché ne dica il presidente della
Regione D'Ambrosio, come la nostra scelta sull'Api, in
Provincia, sta a dimostrare". Esordisce così, nel primo
intervento ufficiale dopo che gli è stata ritirata la delega
per il suo no (l'unico all'interno della giunta) al rinnovo
della concessione alla raffineria Api di Falconara, l'ex
assessore provinciale ai trasporti e all'ambiente di Ancona
Massimo Binci. Interviene il giorno dopo le dichiarazioni
del capogruppo in Provincia Marco Pecoraro Scanio, Binci. E
il fratello del leader dei Verdi a livello nazionale, l'ex
ministro Alfonso Pecoraro Scanio, ha annunciato una verifica
all'interno del partito per la settimana entrante. Confronto
che non esclude l'ingresso di un altro esponente dei Verdi
in giunta. Come il presidente Giancarli, tra l'altro, sembra
auspicare. "Siamo legati all'impegno preso con gli elettori
e alle scelte fatte dagli iscritti nelle assemblee -
aggiunge intanto l'ex assessore -. Siamo disposti a
confrontarci con gli alleati del centrosinistra, ma senza
imposizioni e nel rispetto dell'identità di ognuno. Un
confronto - evidenzia Binci - in cui non si possono più
separare la questione provinciale da quella regionale,
perché a questo ci hanno costretto i nostri alleati, e noi
su questa base siamo pronti al dialogo sui contenuti". "Il
presidente Giancarli - dice ancora Binci - afferma che dopo
l'uscita dalla maggioranza in Regione i Verdi non potevano
restare nella giunta provinciale, cioè che la cacciata dei
Verdi era inevitabile a meno di un'abiura del nostro
programma elettorale e della posizione presa in Regione
contro il rinnovo della concessione all'Api. Ma perché
allora - si domanda - lascia una casella aperta ai Verdi?
Perché Ds e Rifondazione vogliono fare i capoclasse che
segnano i buoni e i cattivi sulla lavagna, anche se la
classe non è la loro. Dopo aver rotto l'alleanza con il
nostro partito - continua l'ex assessore - vogliono anche
scegliere chi deve rappresentare i Verdi nelle
amministrazioni; ci vorrebbero cambiare a loro piacimento.
Forse, vogliono degli zerbini verdi". Ma, conclude Binci,
"se i Verdi accettassero questo, perderebbero autonomia e
forza". |
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