Turbogas, decibel senza padrone
La rabbia dei tre comitati Fiumesino, Villanova e 25
agosto: ricorreremo contro la Procura
Non c’è certezza che i sibili notturni arrivino dalla
Igcc, esposti archiviati
di GIAMPAOLO MILZI
FALCONARA Non c’è prova che provengano dalla Turbogas gli
"ululati" notturni che da anni rovinano il sonno a molti
falconaresi. E comunque, per il futuro, la centrale di
cogenerazione che trasforma in preziosa energia elettrica
gli scarti di produzione (tar) della raffineria Api non
”fischierà” più. Parola dell'azienda, che alla vigilia del
fermo mensile di straordinaria manutenzione dell'impianto
Igcc concertato col ministero per chiudere per sempre il suo
"rodaggio infinito", incassa la decisione della procura di
Repubblica di archiviare una buona sfilza (più della metà)
degli esposti che i comitati dei residenti, a partire dalle
prime prove di funzionamento della Turbogas, nel 1999, le
avevano "sparato" contro. Un orientamento assolutorio della
magistratura che non va giù alla gente dei quartieri di
Villanova e Fiumesino. I comitati, appena si sono visti
notificare la richiesta d'archiviazione, hanno subito
preannunciato un mega-ricorso. «Le cartucce con le quali
avevamo caricato i nostri esposti erano potenti e
motivatissime» hanno commentato in sostanza, e a caldo,
alcuni leader dei comitati, che in attesa di approfondire le
motivazioni della procura puntano già il dito contro l'Arpam,
i cui monitoraggi sono richiamati nell'atto giudiziario. Che
citerebbe, in particolare, una relazione di un anno fa, in
cui i tecnici dell'Arpam fanno presente come le fonti alla
base del complessivo eccesso di decibel nell'area abitata ai
confini col complesso della raffineria siano molteplici:
certo, tra i sospetti c'è il rumore della Turbogas, ma anche
il caotico traffico veicolare della Ss16, i fischi e lo
sferragliare dei treni lungo i binari, i boati dei velivoli
all'aeroporto; troppa confusione all'origine, insomma, e
nessuna prova mirata contro la centrale elettrica, al quale
non può essere imposto il ruolo di capro espiatorio. Ma
almeno un passaggio della relazione sugli esiti dei
controlli fonometrici sul campo, appare un po' sibillino. Là
dove l'Arpam si dichiara impossibilitata a discernere le
fonti d'inquinamento acustico in base alla strumentazione
tecnica attualmente in suo possesso. Un "attualmente" che
dovrebbe riferirsi a un paio d'anni fa, visto che
l'archiviazione della procura riguarderebbe gli esposti
(oltre una decina) presentati fino al giugno 2001 ed
esaminati dai pm Mansi e Minunni. E che quindi lascerebbe
una porta aperta al contropiede oppositivo dei comitati
"Fiumesino", "Villanova" e "25 agosto". Convinti che
all'origine di fischi e boati ci sia proprio la torcia a
mare annessa alla centrale Igcc.
L’Api: «La gente ci vuol bene»
L’azienda “punge” Carletti assente: «Ha perso
un’occasione»
di LETIZIA LARICI
FALCONARA Grande soddisfazione da parte dell’ Api per
l’esito dell’iniziativa Apincontra. Oltre 3000 persone
sabato scorso hanno accolto l’invito della raffineria, che
per la prima volta ha aperto le proprie porte al pubblico.
«Un’ affluenza – commentano dalla raffineria - che va oltre
le più rosee previsioni, considerato soprattutto che su 3000
visitatori, a sorpresa, l’80% proveniva da Falconara. Un
dato significativo che sta ad indicare l’interesse degli
abitanti del territorio limitrofo, intenzionati a
comprendere a pieno la realtà odierna senza pregiudizi. Così
anche gli stessi falconaresi, attraverso la visita degli
impianti, si sono potuti rendere conto della trasformazione
subita dalla raffineria nel corso degli ultimi anni». E
”l’operazione trasparenza”, questa la definizione
dell’iniziativa, che verrà sicuramente ripetuta, pare abbia
fatto centro, tanto che la chiusura delle porte è stata
posticipata dalle 17 alle 19. Tra i politici c’erano davvero
tutti, dal presidente della Provincia Enzo Giancarli
all’assessore regionale all’ambiente Marco Amagliani. Unico
assente, il sindaco di Falconara Giancarlo Carletti,
personalmente invitato a partecipare dal presidente dell’Api
Aldo Brachetti Peretti. «Riteniamo – dicono dall’Api- che
abbia perso una grande opportunità. Siamo rammaricati per la
sua defezione. Avrebbe potuto spiegare pubblicamente le
proprie ragioni e soprattutto ascoltare i commenti positivi
dei propri concittadini».
IL SUPERESPERTO Biancani: centrale che non inquina
FALCONARA «La tecnologia dell'impianto Igcc si conferma
particolarmente pulita», le sue «prestazioni ottime»,
«migliorabile l'affabilità». Firmato Nedo Biancani,
coordinatore della commissione "super partes" che su
sollecitazione e non su decreto del ministero dell'Ambiente
(interessato a valutare la correttezza e validità di alcuni
esposti cittadini) nel primo semestre 2002 ha verificato,
appunto, l'affidabilità dell'impianto di cogenerazione
elettrica Turbogas in tutte le sue componenti. Come
risultato di molteplici sopralluoghi effettuati sul sito e
di attenti esami di tutte le documentazioni necessarie, con
la piena collaborazione dell'Api - precisa e chiarisce
Biancani - la commissione ha prodotto nel giugno 2002 un
rapporto preliminare che nelle sue "Osservazioni conclusive"
promuove la centrale Igcc, suggerendo continue analisi,
controlli e "migliorie". Gli interventi effettuati
dall'azienda «hanno già significativamente migliorato la
regolarità di esercizio dell'impianto e, segnatamente,
l'impatto sull'ambiente interno ed esterno in termini di
disturbi arrecati e rumore (...) con emissioni specifiche
ben al di sotto dei limiti autorizzativi», si legge nelle
osservazioni. «Migliorie per eliminare alcune problematiche
secondarie erano già state individuate dalla società, che ne
aveva affidato progettazione e realizzazione, e la
commissione ne ha verificato l'efficacia - ha aggiunto
Biancani - dando altresì suggerimenti per migliorare
ulteriormente l'affidabilità dell'impianto». In tal senso,
nel 2003, «la commissione ha preso atto della piena
disponibilità dell'azienda» e, per quanto riguarda gli
«interventi già studiati e da realizzare nel corso della
fermata programmata per ottobre 2003 (...), a valle del
riavviamento dell'impianto verificherà e validerà gli
obiettivi raggiunti che saranno evidenziati in un rapporto
finale». G.M.
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