MESSAGGERO |
Api, porte aperte per 3.000
Invasione in raffineria. Ma Carletti dà forfait
di MARINA VERDENELLI
FALCONARA - Invasione di visitatori ieri alla raffineria
Api per l'iniziativa Apincontra che per la prima volta ha
aperto le porte dell’impianto al pubblico. L'affluenza ha
superato le previsioni tanto che l'orario di visita, che
doveva terminare alle ore 17, è stato prolungato fino alle
19. Tanti i cittadini che volevano vedere da vicino come
lavora e funziona il colosso dei carburanti. Più di tremila
i visitatori registrati nell'arco della giornata e che a
flotte si sono precipitati nello stabilimento, chi con figli
al seguito, chi con zaini e berretto proprio come ad una
gita fuori porta. Per tutti un giro in pullman nel quale
sono stati illustrati il ciclo di raffinazione del petrolio,
la tecnologia e i sistemi di sicurezza, poi un ricco buffet.
Presenti anche le massime autorità civili e cittadine dal
prefetto di Ancona Maninchedda al sindaco Sturani, dal
presidente della Provincia Giancarli al generale regionale
dei Carabinieri Antonio Reho, dagli onorevoli Duca,
Abbondanzieri, al presidente di Confindustria Carlo
Lucarelli. E ancora l'assessore regionale all'ambiente Marco
Amagliani che alle ore 11.30 ha partecipato all'incontro
istituzionale programmato, il capogruppo di Rc in consiglio
comunale Massimo Marcelli Flori, il direttore dell'aeroporto
Giuliana Guazzati e Antonio Minetti dell'autorità ambientale
delle Marche. Assente il sindaco Carletti che ha disertato
l'invito del presidente Aldo Brachetti Peretti, un segno
evifdente per confermare il “no” forte e chiaro alla
raffineria. Soddisfatte invece le autorità presenti che, a
turno, hanno fatto il giro panoramico in pullman. «La
raffineria - ha commentato il generale del comando regionale
dei Carabinieri Antonio Reho - è un polo energetico di
rilievo nazionale. Tutte le misure adottate al suo interno
sono ineceppibili». Colpito dai sistemi di sicurezza il
prefetto Maninchedda. «Hanno 40 persone fisse - ha detto -
24 ore al giorno, tutti i giorni, pronte ad intervenire in
caso di emergenza. Sono un'impresa tecnologica avanzata e al
passo coi tempi». Ha trovato conferma alle sue posizioni il
presidente della Provincia Giancarli. «La visita - ha detto
- sottolinea quanto firmato con il protocollo d'intesa.
Certo, siamo in presenza di aziende particolari sulle quali
occorre essere sempre attenti e vigili». Colpito dalla sala
controllo il sindaco Sturani. «L'attenzione posta è
impeccabile - ha detto - così come la forte professionalità
delle maestranze. Speriamo che la qualità e la difesa
dell'ambiente siano sempre i primi obiettivi». Increduli e
divertiti i visitatori ai quali, per motivi di sicurezza,
veniva chiesta la carta d'identità all'ingresso. «Ho
scoperto verità diverse - ha detto Giuseppina Arzeli,
insegnante, residente ad Ancona - non è il mostro che
dicono. Ben venga tutto ciò che porta occupazione». Di tono
opposto i commenti di Fausto Budini, presidente del comitato
dei cittadini di Fiumesino. «Brachetti Peretti dice che
l'Api non è un mostro con gli artiglioni. E’ vero! - scrive
Budini - Ma emette fuoco e fiamme e fumi puzzolenti e pieni
di gas dalle sue fauci e dalle sue narici, e come dice la
canzone “ogni scarafone è bell'a mamma soja” e forse anche
alle amministrazioni regionale e provinciale. Siamo felici
di questa festa odierna, anzi vorremmo che ci fossero tutti
i giorni, almeno non saremmo ossessionati dai fragorosi
rumori e l'aria sarebbe sicuramente più pulita».
E’ sbocciata la Margherita
Marco Salustri presidente del partito
di Let.Lar.
FALCONARA - Nasce la Margherita di Falconara. Ieri la
costituzione ufficiale nel corso di un congresso all’Hotel
Touring, cui sono intervenuti i vertici provinciali e
regionali del partito, tra cui il vice presidente del
consiglio provinciale Giancarlo Sagramola e il consigliere
regionale Marco Lucchetti. Presente anche il senatore Mario
Cavallaro. A dare lettura al documento costitutivo, il neo
presidente Marco Salustri: «Intendiamo rappresentare una
nuova realtà – ha esordito – intesa come luogo di
partecipazione, proposte e confronto democratico». Nominati
gli organi dirigenti e diciotto membri, candidati alle
elezioni del comitato provinciale, fissate per il 6 novembre
prossimo. Il congresso ha costituito occasione per alcune
riflessioni sull’esperienza locale. Immancabile il
riferimento all’organizzazione e all’attività di governo
della città. Così Salustri ha ribadito la piena fiducia
riposta nell’operato della giunta. «Appoggiamo il lavoro del
Comune – ha sottolineato - che sosterremo nell’approvazione
del piano regolatore, oltre che nell’attuazione del progetto
Bohigas. Ci auguriamo però la chiusura dei numerosi cantieri
attualmente aperti, entro la fine del mandato». Una
preoccupazione, sollevata alcuni giorni fa, che pare sia
stata fugata. «Abbiamo sollecitato il sindaco in tal senso –
ha sottolineato il capogruppo consiliare Giovanni Graziosi –
strappandogli la promessa che nel giro di due anni i lavori
in corso saranno portati a compimento».
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RESTO DEL CARLINO |
Villanova, il quartiere
replica alle accuse
FALCONARA – La lettera di
Carletti pubblicata mercoledì dalla stampa locale è stata,
secondo il Comitato di Villanova, un «inspiegabile “attacco
preventivo”». «L'attacco – scrive l'associazione – avviene
in un momento in cui anche gli associati al Comitato sono
impegnati a dare il loro contributo di idee nei “Tavoli” del
Contratto di Quartiere II», ritenuto un possibile strumento
«a patto che tutto quello che c'è già da fare per il
quartiere ed i residenti attendono da anni non sia
ulteriormente posticipato». In ogni caso, l'associazione
sottolinea la partecipazione attiva agli incontri con
proposte che riguardano vari aspetti della riqualificazione.
«E tra questi – proseguono – c'è il futuro del lungomare, su
cui nessuno può impedirci di avere un'idea diversa dal
Comune. Se l'obiettivo delle pesanti affermazioni rivolteci
contro è quello di allontanarci dai tavoli del Contratto di
quartiere, l'amministrazione si sbaglia: già da lunedì
continueremo ad esserci con le nostre proposte». Riguardo
alla presunta “autoincoronazione a rappresentanti di un
territorio”, l'associazione sottolinea che, sul grado di
consenso dei residenti alle varie iniziative, il numero di
adesioni parla chiaro: 300 per la petizione sul recupero
dell'area Antonelli, 200 per quella sulla ristrutturazione
di strade e marciapiedi, oltre a decine di segnalazioni
firmate dai residenti non iscritti inviate a tutte le
amministrazioni, alla Asl, all'Arpam sulle problematiche
ambientali ed igieniche del quartiere. L'associazione
ribadisce infine l'opposizione al by-pass ferroviario, che
verrà realizzato dove il Prg prevedeva la creazione di un
bosco urbano. «Il by-pss Api, - concludono gli associati –
secondo noi, che sappiamo ancora distinguere tra un bosco
urbano, il concetto di riqualificazione e una linea
ferroviaria che taglia ancora di più il quartiere verso la
città, non è una riqualificazione!».
Api, una visita raffinata
Circa 3.000 persone hanno
visitato gli impianti della Raffineria Api di Falconara, nel
primo open day organizzato dall'azienda per presentare la
sua attività e le misure di sicurezza adottate. C'erano
anche il presidente della società Aldo Brachetti Peretti,
l'assessore regionale Marco Amagliani e il presidente della
Provincia di Ancona Enzo Giancarli.
Fiumesino, il sollievo del
comitato: «Tutto fermo, l'aria era più pulita»
FALCONARA – Dall'associazione
“Comitato del quartiere Fiumesino” arriva un plauso
all'iniziativa promossa con “Apincontra”. «Siamo felici
della festa odierna, – si legge in una nota – anzi vorremmo
che ci fossero tutti i giorni, almeno non saremo
ossessionati dai fragorosi rumori e l'aria sarà sicuramente
più pulita… così com'era oggi!». «Brachetti Peretti –
continua il Comitato – dice che l'Api “non è un mostro con
gli artiglioni”. È vero! Ma emette fuoco e fiamme e fumi
puzzolenti e pieni di gas dalle sue fauci e dalle sue
narici, e come dice la canzone “ogni scarafone è bell'a
mamma soja”… e forse anche alle amministrazioni regionale e
provinciale». Intanto l'associazione, congiuntamente
all'omologa di Villanova, si prepara a presentare ricorso
contro il rinnovo anticipato alla concessione della
raffineria, ad addendum a quello già avviato dal Comune di
Falconara. La strada legale è stata intrapresa anche per il
rogo del '99: alcuni cittadini di entrambi i comitati si
sono costituiti parte civile nel processo aperto per
l'incidente del 25 agosto, costato la vita a due operai. «Un
modo – spiega l'ammiraglio Massimo De Paolis, uno dei
portavoce – per aprire la strada a tutti coloro che si
sentono danneggiati da quel terribile evento. Riconoscendoci
parte civile, il giudice ha infatti ammesso che, in quell'occasione,
può essere stato provocato un danno anche all'esterno
dell'impianto». Il Comitato degli abitanti di Fiumesino è
nato attorno alla metà degli anni '90 proprio a difesa
dell'ambiente, dei diritti dei cittadini e della vivibilità
del quartiere, che si sviluppa ai margini della raffineria.
Anzi, come tengono a precisare i residenti, «è l'Api che si
è sviluppata ai margini del nucleo abitativo», come hanno
recentemente dimostrato gli storici Villani e Verdelli con
la ricerca “Fiumesino. Storia di un borgo adriatico”, fatta
pubblicare dal Comune di Falconara.
Carletti diserta il
«Festival Api»
FALCONARA – «Il sindaco non
potrà unirsi a noi per il momento istituzionale, ma ha
assicurato che farà di tutto per raggiungerci verso l'una».
Con queste parole il presidente Brachetti Peretti ha
motivato l'assenza di quel “posto in tribuna d'onore” che,
come annunciato giovedì, avrebbe riservato al primo
cittadino di Falconara. Al tavolo delle autorità, in
effetti, le sedie erano tutte occupate. Oltre al presidente
dell' Api c'erano Napolitano, amministratore delegato,
Bellucci, direttore dello stabilimento, Giancarli,
presidente della Provincia e Amagliani, assessore regionale.
Ma Carletti, com'era facile prevedere, all'Api ieri non c'è
andato, e non si sono fatti vedere neanche i suoi uomini,
cui, con una direttiva, era stata “sconsigliata” la visita
aziendale. Dietro l'assenza del sindaco non è mancato il
risvolto giallo: l'ufficio stampa del Comune ha precisato
che Carletti non ha mai ricevuto inviti “ufficiali”; «eppure
– risponde l'Api – abbiamo provveduto con fax, telefonate ed
inviti recapitati personalmente». Il primo cittadino si è
fatto comunque sentire: mentre i rappresentanti
istituzionali si rivolgevano alle 3mila persone che hanno
varcato le famose porte aperte, i falconaresi rimasti fuori
dai cancelli potevano leggere le ragioni
dell'amministrazione in un manifesto intitolato “Un festival
inopportuno”, affisso venerdì sera. «Il Comune – si legge in
uno dei bandi blu e neri, incollati accanto alle locandine
di Apincontra – si è dotato di un Prg, in cui la qualità
dell'ambiente urbano costituisce l'obiettivo primario e
strategico (...) La scelta si fonda su un modello di
sviluppo sostenibile che abbandoni la crescita industriale
di grande dimensione e l'occupazione indiscriminata del
territorio, sostenga il miglioramento della qualità
dell'abitare, la valorizzazione delle attività produttive
della media e piccola impresa, del commercio, dei servizi al
cittadino, la promozione di un turismo integrato, e del
settore sociale, ricreativo e sportivo.(…) La prospettiva
rimane quella di una generale riconversione per attività di
basso impatto ambientale(...) E' necessario che l'Api prenda
atto dello scenario che si configura nel lungo periodo in
conseguenza delle scelte di pianificazione del Comune, e che
per il medio periodo l'azienda, nella sua parte di
produzione dell'energia necessaria allo sviluppo di una
parte del territorio regionale, accompagni un processo di
riconversione che preveda la progressiva dismissione delle
attività di raffinazione. L'Api dovrà avviare studi di
fattibilità per addivenire, nei tempi necessari a garantire
il recupero degli investimenti e il mantenimento dei livelli
occupazionali, ad una nuova configurazione dell'intera area
che privilegi la produzione di energia secondo criteri
d'innovazione tecnologica, di minimo impatto ambientale,
integrabili con lo sviluppo della città verso il mare. L'Api
condivide le scelte di trasformazione contenute nel Prg…
anche in previsione di una sua auspicabile partecipazione
nell'attuazione degli interventi? La risposta a questi
interrogativi, per l'amministrazione e per la città, darà il
vero significato dell'operazione “Porte aperte”».
Porte aperte: erano in
tremila
FALCONARA — Oltre 3.000
persone si sono presentate lungo il corso dell'intera
giornata ai cancelli della Raffineria Api per il primo open
day del petrolchimico (Apincontra), durante il quale i
tecnici hanno illustrato l'attività dell'impianto, il ciclo
di raffinazione del petrolio, il funzionamento dei sistemi
di sicurezza e la tecnologia di produzione elettrica
attraverso l'Igcc. Tecnologie che entro il 2005, in anticipo
di quattro anni sulla scadenza europea, faranno in modo che
il gasolio Api prodotto e commercializzato nelle Marche sarà
a tenore di zolfo quasi pari a zero. Lo riferisce un
comunicato sulla giornata, improntata — ha detto il
presidente della società Aldo Brachetti Peretti — alla
trasparenza e all'informazione dei cittadini, per un
rapporto costruttivo fra territorio e impresa». Brachetti
Peretti ha ribadito che il ruolo dell'Api come polo
energetico e principale risorsa energetica e tecnologica
delle Marche è oggi» insostituibile per colmare il deficit
di energia della regione». La sicurezza degli impianti e la
salvaguardia ambientale, con l'Api motore di crescita del
territorio, sono aspetti qualificanti del Protocollo
d'intesa firmato dalla Raffineria e dagli enti locali per il
rinnovo della concessione ventennale ad operare, e
l'assessore regionale all'ambiente Marco Amagliani e il
presidente della Provincia Enzo Giancarli vi hanno fatto
ripetutamente cenno. Amagliani ha sottolineato le
implicazioni sociali ed economiche (occupazione e fabbisogno
energetico) del rinnovo della concessione approvato dalla
Regione». Un'amministrazione seria non poteva non tener
conto di tutto questo, e la decisione è stata coerente con i
programmi della giunta». Un sistema congiunto innovativo per
monitorare quotidianamente le emissioni del sito di
Falconara è già stato presentato alla Ue nell'ambito del
programma Life, ha ricordato l'amministratore delegato di
Api Raffineria Clemente Napolitano, il quale ha citato anche
i progetti per incrementare l'efficienza produttiva degli
impianti sfruttando la tecnologia Igcc per produre
elettricità e calore attraverso il teleriscaldamento. Nei
piani c'è pure l'utilizzo di carburanti non fossili per
ridurre le emissioni.
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CORRIERE ADRIATICO |
"Un'apertura che fa bene"
Festa con palloncini, gelati
e zucchero filato. I commenti dei visitatori tra gli stand
di Marina Minnelli
FALCONARA - Palloncini,
gelati, zucchero filato, un clown ad intrattenere i bambini,
la dirigenza al gran completo a fare gli onori di casa e il
presidente Aldo Brachetti Peretti che abbraccia, quasi uno
per uno, gli ex dipendenti arrivati prestissimo per non
perdere neanche un minuto della giornata "a porte aperte"
organizzata dalla raffineria Api. Alle 11 nelle aree esterne
allestite con stand informativi, una sala video, uno spazio
giochi e le zone ristoro, il pubblico è già numerosissimo,
ci sono i dipendenti con mogli e figli, tanti falconaresi e
oltre 250 ragazzi di alcune classi dell'Itis "Volterra", del
liceo "Cambi" e dell'Itc "Serrani", per i quali era stato
organizzato di prima mattina un tour didattico ai luoghi
strategici dell'impianto. Per Samanta Della Bella, moglie di
un ingegnere da tre anni all'Api e mamma del piccolo
Tommaso, questa è la prima visita in raffineria. "Non vedevo
l'ora - dice - l'impressione complessiva è buona a adesso
spero di poter fare il giro completo insieme a mio marito".
Natalia Ferri, invece, figlia e nipote di ex dipendenti,
all'Api è quasi di casa, "sono venuta tante altre volte e mi
fa sempre piacere tornare. In effetti sono un po'
preoccupata per queste voci di chiusura, ma non ha senso,
questa azienda ha dato da mangiare a tante persone e ha
fatto del bene a molti". "Sono venuta perché ho visto gli
articoli sui giornali - spiega Angela Fallea - questa per
Falconara è una realtà importante e dato che ci è stata
offerta l'occasione per vederla da vicino mi sono detta
'perché non approfittarne?". Rosalino Priori, oggi dirigente
del gruppo sportivo Dinamis, all'Api ha lavorato per 22 anni
come responsabile del cantiere, e adesso torna come
osservatore per constatare che "i cambiamenti e i
miglioramenti sono stati davvero notevoli e queste aperture
periodiche alla gente fanno bene all'azienda". Di profondi
cambiamenti parlano anche tre ex, Guido Boncompagni,
Edelweiss Roccoletti e Gilberto Marinelli i quali ricordano
gli inizi negli anni '50. mentre osservano con molto
interesse i progressi tecnologici illustrati nei pannelli e
da un video proiettato a ciclo continuo.
In tremila per vedere la
raffineria
Nella tavola rotonda ribadito
che il patto d'intesa siglato tra azienda, Regione e
Provincia coniuga sviluppo e ambiente Amagliani: "Il rinnovo
della concessione è pienamente coerente con il programma
della giunta" Giancarli: "Avviata la strada della
collaborazione" Fino a sera lunghe file di visitatori per il
tour nello stabilimento
EDOARDO DANIELI
FALCONARA - L'Api attendeva
un migliaio di persone. Alla fine ne sono arrivate circa
tremila. Con la necessità di tenere i cancelli aperti due
ore più del previsto. E' in queste cifre il successo di "Apiincontra",
la giornata organizzata dalla raffineria di Falconara che ha
aperto le porte ai visitatori. Autorità, maestranze, ex
dipendenti si sono ritrovati in uno stabilimento che punta a
diventare il motore energetico dello sviluppo marchigiano. A
fare gli onori di casa Aldo Brachetti Peretti, presidente
dell'Api, marchigiano tra i marchigiani, come ha detto, a
presentare la nuova stagione dell'impianto falconarese:
quella nata dopo il rinnovo della concessione fino al 2020.
Un rinnovo che ha portato con sè un patto di intesa -
sottoscritto da Api, Regione, Provincia di Ancona ma non dal
Comune di Falconara - con il quale pubblico e privato hanno
sottoscritto i passaggi da fare per raggiungere uno sviluppo
sostenibile che tenga conto delle esigenze occupazionali e
della necessità di fronteggiare il deficit energetico della
regione. Ma la giornata di ieri non è stata solo l'occasione
per ribadire gli impegni assunti e illustrare il percorso
che ha condotto a metterli nero su bianco. Protagonista è
stata soprattutto la folla che è accorsa a Falconara - ben
oltre le aspettative degli organizzatori - e che si è
immersa nello stabilimento. Ha respirato la stessa aria che
le maestranze respirano ogni giorno. Aria fatta di timore,
tra idranti, bunker e chilometri di tubi che trasportano
materiale infiammabile - "non facciamo certo cioccolatini",
ha detto Brachetti Peretti, - ma anche di orgoglio per
l'impegno profuso e di aspettative. C'è una fila di alberi
di magnolia davanti al cuore della raffineria: è
l'indicatore biologico, che da dieci anni, fa dire alle
maestranze che il loro lavoro e gli investimenti
dell'azienda non sono vani. A beneficio dell'azienda, di chi
vi lavora, del territorio su cui questo lavoro si riflette.
Tante le autorità presenti. Al tavolo dei relatori, accanto
a Brachetti Peretti, l'assessore all'ambiente della Regione
Marco Amagliani e il presidente della provincia di Ancona
Enzo Giancarli, Clemente Napolitano, a.d. di Api raffineria
e Franco Bellucci, direttore dello stabilimento. In platea,
consiglieri regionali (Favia, Cesaroni e Novelli), deputati
e senatori (Lion, Sbarbati, Duca, Abbondanzieri, Magnalbò),
insieme al Prefetto Maninchedda e ai vertici dell'Arma (il
comandante della Regione Reho e il comandante provinciale
Mauro Cipolletta), alla direttrice dell'aeroporto Giuliana
Cucchieri e al presidente regionale di Confidustria
Lucarelli. Presente qualche consigliere comunale falconarese
della minoranza (Astolfi, Conte, Benni, Cerioni, Badialetti,
Marcelli Flori, Amagliani e Proto) ed, unico della
maggioranza, il socialista Romeo Maiolini secondo il quale
"la sola strada percorribile è quella del dialogo e del
confronto". C'era anche l'assessore Graziosi che però ha
precisato di essere presente come insegnante con la sua
scuola. Mancava il sindaco di Falconara, Giancarlo Carletti,
il quale ha affidato a un manifesto il suo pensiero.
Definendo l'iniziativa "festival inopportuno". Non è mancato
invece il sindaco di Ancona, Fabio Sturani. "Ho notato -
commenta - una forte professionalità delle maestranze e
grandi passi avanti sul versante della sicurezza che però è
un settore da tenere sempre sotto controllo". La sicurezza
degli impianti e la salvaguardia ambientale sono punti
qualificanti del Protocollo d'intesa firmato dall'Api e
dagli enti territoriali per il rinnovo della concessione. Lo
ha affermato Brachetti Peretti; lo ha ribadito Marco
Amagliani, assessore all'Ambiente della Regione, nel corso
del dibattito. Amagliani ha anche sottolineato le
implicazioni sociali ed economiche legate alla concessione,
dalla difesa dell'occupazione alla produzione di energia per
l'economia della regione. "Penso che una amministrazione
seria non poteva non tenere conto di tutto ciò, quando ha
dovuto decidere per il rinnovo della concessione, e la
decisione - ha affermato - è stata coerente con i programmi
della Regione". Giancarli, dal canto suo, ha ricordato
l'adesione della sua amministrazione alla proposta di un
Protocollo d'intesa "che segna una strada di collaborazione
reciproca tra soggetti istituzionali e azienda, improntata
allo sviluppo del territorio e dell'azienda nel territorio,
come parte integrante e motore di crescita".
Il bunker della sicurezza
Ressa alle visite guidate
all'interno dello stabilimento
FALCONARA - Viaggio al centro
della raffineria. Una delle opportunità di "Apiincontra" che
molti hanno voluto sfruttare in occasione della giornata di
apertura dell'impianto. Prima tappa il cuore: la sala di
controllo. Un vero e proprio bunker, capace di resistere a
ogni sollecitazione esterna. Sia prodotta dalla raffineria
in caso di incidente, sia di origine esterna. File di
monitor collegati a computer che tengono ogni istante sotto
controllo la situazione: qualunque anomalia fa scattare la
reazione. Secondo procedure di sicurezza rigidissime. E
sempre in tema di sicurezza la seconda fermata del bus: è la
palazzina della squadra antincendio. Mezzi e dotazioni tali
da poter fronteggiare ogni emergenza. Ma tutta la raffineria
è costellata di quelli che la guida chiama "i punti rossi",
bocchettoni di acqua e schiuma. Si entra poi nel cuore
produttivo della raffineria: l'isola che fa affluire il
greggio dalle petroliere, la centrale di cogenerazione che
produce energia elettrica, i depositi, e, i punti di
trasformazione del greggio in prodotto finito. A bassa
pressione, all'inizio del procedimento; ad alta pressione
per l'ulteriore raffinazione. L'impianto più grande raffina
400 tonnellate all'ora. Nella parte a sud, c'è tutto il
settore della manutenzione: duecento persone che diventano
mille quando, ogni anno, tutti gli impianti vengono rimessi
a posto e diventano praticamente nuovi. Nella zona dei
depositi di gpl c'è un'altra novità: non più le "sfere",
fonte di rischio, ma un deposito "tumulato", come lo
definisce la guida, molto più sicuro. |
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