RASSEGNA STAMPA 05.10.2003

 

MESSAGGERO
Carletti: «L’Api produce gas per raffinare il petrolio»

FALCONARA - «E’ evidente - dice il sindaco Carletti - che attraverso la giustificazione della produzione di gas per produrre energia elettrica, l’Api realizza lo scopo di proseguire la sua vera attività che è quella di raffinazione del petrolio. Ben altro è il sistema per produrre energia elettrica in Italia, ove accanto ai punti di produzione energetica non si trovano impianti di raffinazione del petrolio, ma apparecchiature di gas metano. La Regione Marche ripensi e riveda l’illegittimo atto di rinnovo della concessione alla raffineria Api e l’Api provveda alla produzione dell’energia elettrica ricorrendo all’uso del gas metano come si opera in ogni altra parte del Paese. La raffineria intanto precisa che i lavori di revisione della centrale Turbogas non sono stati “ordinati” dal Ministero ma rientrano nelle normali manutenzioni periodiche preventive.

 
RESTO DEL CARLINO
Carletti: 'L'Api ricorra al gas metano'

FALCONARA — «Ben venga l'energia elettrica, purché prodotta da fonti non inquinanti». E' il titolo della lettera aperta con la quale il sindaco Carletti mette in luce le problematiche legate all'impianto Turbogas dell'Api. Con la missiva, datata 4 ottobre, Carletti intende rispondere a quelle che ritiene «trionfalistiche dichiarazioni» rilasciate all'indomani del «rocambolesco rinnovo concesso dalla Regione Marche alla raffinazione fino al 2020». Una proroga che, secondo il primo cittadino, è stata strumentalmente legata «all'esigenza di produrre energia elettrica nelle Marche, che l'Api, in tal modo, garantirebbe». «Nessuno pensa di limitare la produzione dell'energia elettrica – mette in chiaro Carletti –. Resta, tuttavia, la questione fondamentale: (tale produzione) non può essere realizzata attraverso fonti e strumenti che rivestano carattere inquinante e di danno ambientale, altrimenti meglio non produrla». Passando ad analizzare il caso specifico dell'Api di Falconara, il sindaco spiega come l'industria faccia «uso del tar (morchia residua del processo di raffinazione) per ottenere il quale ha bisogno di tutto l'impianto di raffinazione che ha allestito, trasformando poi tale residuo in gas che serve a produrre energia elettrica». Secondo Carletti, «attraverso la giustificazione della produzione di gas per produrre, a sua volta, energia elettrica, l'Api realizza lo scopo di proseguire, perennemente, la sua vera attività che è quella di raffinazione del petrolio con tutte le conseguenze antiambientali che si determinano. Ben altro è il sistema per produrre energia elettrica in tutto il resto d'Italia, ove (…) viene fatto uso del metano, gas innocuo, non inquinante». A questo proposito viene citato il cogeneratore di Osimo, rivelatosi un caso esemplare. «Attesta la non necessità del procedimento di raffinazione del petrolio per la produzione dell'energia elettrica», Carletti invita la Regione a ripensare e rivedere «l'illegittimo atto di rinnovo della concessione per la raffinazione del petrolio conferita alla raffineria Api fino al 2020 sulla base di un presupposto di necessità energetica, come spiegato, non sussistente». L'Api, dal canto suo, «provveda alla produzione dell'energia elettrica ricorrendo all'uso del gas metano come si opera in ogni altra parte del Paese».

 
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