Carletti: «L’Api produce gas
per raffinare il petrolio»
FALCONARA - «E’ evidente -
dice il sindaco Carletti - che attraverso la giustificazione
della produzione di gas per produrre energia elettrica,
l’Api realizza lo scopo di proseguire la sua vera attività
che è quella di raffinazione del petrolio. Ben altro è il
sistema per produrre energia elettrica in Italia, ove
accanto ai punti di produzione energetica non si trovano
impianti di raffinazione del petrolio, ma apparecchiature di
gas metano. La Regione Marche ripensi e riveda l’illegittimo
atto di rinnovo della concessione alla raffineria Api e
l’Api provveda alla produzione dell’energia elettrica
ricorrendo all’uso del gas metano come si opera in ogni
altra parte del Paese. La raffineria intanto precisa che i
lavori di revisione della centrale Turbogas non sono stati
“ordinati” dal Ministero ma rientrano nelle normali
manutenzioni periodiche preventive. |
Carletti: 'L'Api ricorra al
gas metano'
FALCONARA — «Ben venga
l'energia elettrica, purché prodotta da fonti non
inquinanti». E' il titolo della lettera aperta con la quale
il sindaco Carletti mette in luce le problematiche legate
all'impianto Turbogas dell'Api. Con la missiva, datata 4
ottobre, Carletti intende rispondere a quelle che ritiene
«trionfalistiche dichiarazioni» rilasciate all'indomani del
«rocambolesco rinnovo concesso dalla Regione Marche alla
raffinazione fino al 2020». Una proroga che, secondo il
primo cittadino, è stata strumentalmente legata
«all'esigenza di produrre energia elettrica nelle Marche,
che l'Api, in tal modo, garantirebbe». «Nessuno pensa di
limitare la produzione dell'energia elettrica – mette in
chiaro Carletti –. Resta, tuttavia, la questione
fondamentale: (tale produzione) non può essere realizzata
attraverso fonti e strumenti che rivestano carattere
inquinante e di danno ambientale, altrimenti meglio non
produrla». Passando ad analizzare il caso specifico dell'Api
di Falconara, il sindaco spiega come l'industria faccia «uso
del tar (morchia residua del processo di raffinazione) per
ottenere il quale ha bisogno di tutto l'impianto di
raffinazione che ha allestito, trasformando poi tale residuo
in gas che serve a produrre energia elettrica». Secondo
Carletti, «attraverso la giustificazione della produzione di
gas per produrre, a sua volta, energia elettrica, l'Api
realizza lo scopo di proseguire, perennemente, la sua vera
attività che è quella di raffinazione del petrolio con tutte
le conseguenze antiambientali che si determinano. Ben altro
è il sistema per produrre energia elettrica in tutto il
resto d'Italia, ove (…) viene fatto uso del metano, gas
innocuo, non inquinante». A questo proposito viene citato il
cogeneratore di Osimo, rivelatosi un caso esemplare.
«Attesta la non necessità del procedimento di raffinazione
del petrolio per la produzione dell'energia elettrica»,
Carletti invita la Regione a ripensare e rivedere
«l'illegittimo atto di rinnovo della concessione per la
raffinazione del petrolio conferita alla raffineria Api fino
al 2020 sulla base di un presupposto di necessità
energetica, come spiegato, non sussistente». L'Api, dal
canto suo, «provveda alla produzione dell'energia elettrica
ricorrendo all'uso del gas metano come si opera in ogni
altra parte del Paese». |