RASSEGNA STAMPA 15.09.2003

 

MESSAGGERO
«La Regione non protegge la nostra costa»

Si cerca di creare un fronte unitario contro il piano di difesa del litorale elaborato dal governo marchigiano. «Costi scaricati sui Comuni»

Erosione: il sindaco di Montemarciano incontra i colleghi di Falconara e Senigallia

di GIULIA MANCINELLI

SENIGALLIA - Giornate di forte vento, di mareggiate e qualche spruzzo di pioggia. Una combinazione che fa tremare il tratto di costa fra Senigallia e Marina di Montemarciano, costantemente alle prese con il pericolo dell'erosione. Un avvio di settembre tutt'altro che all'insegna del bel tempo e del clima mite ha subito riproposto l'annoso problema che "flagella" il litorale senigalliese ma soprattutto quello della frazione di Marina di Montemarciano. Lo spettro dell'erosione che torna prepotentemente a devastare la costa è tutt'altro che un fantasma. «E' un problema reale che comporta danni ingenti - dice il primo cittadino di Montemarciano Gerardo Cingolani - siamo già nella fase di pre-allarme e con l'arrivo dell'autunno la situazione peggiorerà sicuramente. Bisogna assolutamente intervenire perché con l'arrivo della stagione invernale si andrebbe di male in peggio». Il maltempo di questi giorni ha limitato i danni provocati dall'erosione solo grazie alla casualità che ha fatto sì che spirasse un vento di levante piuttosto che di ponente. «Ogni volta che soffia il vento di ponente i pericoli sono più limitati e comunque circoscritti sempre alla medesima zona dal momento che si tratta di un vento che colpisce il litorale "verticalmente" - spiega Cingolani - le preoccupazioni maggiori arrivano quando spira il vento di levante che per così dire si abbatte trasversalmente sulla costa. In questo secondo caso i risultati, direi devastanti, sono sempre molto ben visibili». Più volte il Comune di Montemarciano ha fatto appello alla Regione Marche affinché tuteli maggiormente il tratto di costa di Marina. «La nostra spiaggia, oggi più penalizzata che nel passato, rischia di essere sottoposta ad un pericolo costantemente in crescita e sempre maggiore nel futuro prossimo - ribadisce il primo cittadino - per questo chiediamo per l'ennesima volta alla alla Regione Marche una progettazione immediata che metta al sicuro la spiaggia di Marina». Un appello che potrebbe essere lanciato in sinergia anche con Senigallia e Falconara, entrambi seppur in misura diversa, interessati dal fenomeno erosivo. Un risultato importante in vista di un'azione congiunta potrebbe arrivare già da martedì prossimo, dal "vertice" organizzato dai tre Comuni. «Domani mi incontrerò con il sindaco di Senigallia e di Falconara per cercare di mettere a punto un'intesa comune per arrivare alla formulazione di osservazioni da avanzare al Piano di difesa della costa studiato dalla Regione Marche che non ci vede affatto soddisfatti e anzi lascia spazio a molte perplessità - dichiara Cingolani -. Se troveremo un accordo con gli altri due comuni, ben venga e così presenteremo le nostre osservazioni congiunte, altrimenti proseguiremo comunque la nostra azione e avanzeremo le osservazioni che riteniamo opportune». È determinato il primo cittadino e risoluto nel mettere fine ad un "eterno" problema che affligge la costa. «Ribadiremo che l'onere di proteggere il nostro litorale non deve essere "scaricato" solo sui comuni - aggiunge - la Regione deve farsi carico congiuntamente e poi anche i comuni dell'entroterra devono fare la loro parte perché la spiaggia di Marina è il punto di riferimento di tutta la Vallesina perché l'erosione non è e non deve essere un problema che riguarda esclusivamente Montemarciano».

 
CORRIERE ADRIATICO
Villanova, il Cam rimette mano ai lavori "Elimineremo il fango"

Il Cam raccoglie la segnalazione dei residenti di Villanova circa i problemi legati alle piogge dei giorni scorsi. E fa sapere che "per lo sversamento di fanghiglia dovuto al dilavamento della terra dall'aiuola antistante la panetteria Coacci, in via Flaminia, è allo studio una sua ulteriore sistemazione e la sostituzione di piccoli vecchi tombini inadeguati al ricevimento delle acque piovane con delle nuove e più funzionali caditoie in ghisa". Nei prossimi giorni si provvederà poi alla piantumazione nell'aiuola di arbusti e cespugli e "in attesa che le piante raggiungano un volume consistente l'area verde verrà coperta con un telo sintetico che avrà il compito di trattenere il terreno impedendone lo scorrimento". Questo accorgimento "non basta però da solo a impedire l'intasamento delle fognature". E per evitarlo, "in occasione dei lavori di asfaltatura e di rifacimento dei marciapiedi realizzati dal Cam in questi ultimi mesi nel quartiere, sono state potenziate le caditoie con la realizzazione di nuove fognature lungo la Flaminia nel tratto che attraversa Villanova per rendere più scorrevole il deflusso delle acque meteoriche. Il Cam assicura poi che le strade di Villanova continueranno "ad essere oggetto di verifiche sulla capacità di assorbimento e scorrimento dell'acqua piovana".

 
LA SICILIA
In mare tonnellate di gasolio

Gela, incidente al petrolchimico. Esposto di Italia Nostra

di Maria Concetta Goldini

Cinque tonnellate di sostanze petrolifere si sono sversate a mare a seguito di un incidente verificatosi durante le manovre di caricamento della motocisterna « Giacinta» al porto isola del petrolchimico di Gela. L'episodio si è verificato ieri intorno all'1,30. La petroliera, una delle circa 100 che ogni mese vengono a prelevare o scaricare prodotti petroliferi al sito industriale gelese, dopo l'ormeggio al porto isola, aveva avviato il caricamento di circa 11 mila tonnellate di Lco. Si tratta di un gasolio semilavorato ed oleoso impiegato prevalentemente nella distillazione del greggio e che avrebbe dovuto poi essere trasportato in Turchia. A causare lo sversamento a mare delle sostanze inquinanti, secondo quanto riferito dall' Ufficio cicondariale marittimo, sarebbe stata la rottura di una manichetta, il tubo che trasporta il prodotto petrolifero alla cisterna della nave. L'equipaggio dell'imbarcazione avrebbe commesso un errore nella chiusura della valvola delle ricezione dell'olio. Queste le prime ipotesi sull'accaduto ma ulteriori indagini sono in corso per fare luce sull'incidente. E' scattato subito l'allarme e sono intervenuti mezzi antinquinamento dell'Eni in servizio permanente al porto isola e per tutta la giornata di ieri sono stati impegnati a bonificare il tratto marino separando l'acqua dalla sostanze oleose ed eliminando ogni traccia del prodotto. « Il prodotto fuoriuscito a seguito dell'incidente - dice il comandante dell' ufficio circondariale marittimo di Gela Marco Iacono - non si è diffuso». Il presidente di Italia Nostra, Saverio Di Blasi ha presentato un esposto alla Procura. «Chiediamo accurate indagini sull'incidente. I responsabili del grave danno causato all'ambiente ed alla fauna marina devono essere perseguiti».

 
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