Un temporale e la città si
allaga
di Alessandra Pascucci
FALCONARA — Gli acquazzoni
dei giorni scorsi hanno messo sotto esame le strade della
città e, anche se nel tratto di Flaminia che costeggia il
centro sono stati evitati i soliti allagamenti d'autunno, in
periferia rimangono alcuni punti critici. Uno di questi è il
tratto di via Marconi che precede l'incrocio con via
dell'Artigianato: qui, dopo ogni temporale, si forma una
gigantesca pozzanghera, che in genere impiega giorni ad
asciugarsi. L'acqua stagnante, per giunta in prossimità di
una curva, mette in pericolo la stabilità dei veicoli e crea
disagi a residenti ed artigiani della zona. Anche le strade
recentemente asfaltate a Villanova fanno acqua. Dopo le
piogge degli ultimi giorni, si sono allagati i due lati di
via Quadrio (dal civico 32 al 57) ed il tratto di via
Barilari all'altezza del civico 3, mentre nella porzione di
Flaminia antistante la panetteria Coacci la pioggia ha
trascinato la terra della vicina aiuola verso la fogna, con
conseguente intasamento ed allagamento. I residenti,
sostenuti dal comitato cittadino, hanno quindi sottoscritto
una domanda indirizzata al sindaco ed al direttore del Cam,
chiedendo un intervento urgente.
Il sindaco replica a
Rifondazione sul nodo variante
di Fabrizio Ilacqua
CHIARAVALLE — «Partecipiamo
sia ai tavoli tecnici sia a quelli politici». Così il
sindaco Daniela Montali replica a Rifondazione Comunista che
aveva accusato l'amministrazione comunale ulivista di
«esercitare scarso peso nelle sedi opportune» in merito alla
questione della nuova variante alla statale 16. «Non abbiamo
delegato a nessuno il compito di rappresentarci — osserva il
sindaco —. Ci sono in ballo, per la bretella che dovrebbe
bypassare Falconara, vari progetti. Uno dell'Anas, uno di
Falconara, ma soprattutto anche un progetto tutto nostro e
che è del tutto diverso da quello proposto
dall'amministrazione Carletti. Il nostro, alternativo a
quello di Falconara che se approvato, convoglierebbe un
ulteriore flusso di traffico presso il casello di Ancona
Nord, mira proprio a decongestionare quella zona». |
Rifatto l'asfalto, restano le
buche "L'acqua piovana adesso ristagna"
di MARINA MINELLI
FALCONARA - La recente
asfaltatura di alcune strade nel quartiere di Villanova ha
risolto solo parzialmente i problemi della zona tanto è vero
che in questi giorni di maltempo sono emerse alcune
difficoltà legate soprattutto al ristagno dell'acqua.
La questione è stata subito
segnalata dal comitato cittadino a Cam ed amministrazione
comunale con la richiesta di provvedere ad una tempestiva
sistemazione delle strade. In particolare i responsabili del
comitato di Villanova segnalano che in via Quadrio, dal
civico n. 32 al 57, l'acqua ristagna abbondantemente sia sul
lato destro che su quello sinistro della via, in via
Barilari, nella zona del civico n. 3, l'acqua forma una
vasta pozza e in via Flaminia, nella zona del civico n. 663
(vicino alla panetteria Coacci), la pioggia trascina la
terra dalla aiuola alla fogna con conseguente intasamento ed
allagamento.
"In considerazione di quanto
esposto - scrivono i residenti di Villanova - chiediamo
cortesemente a tecnici ed amministratori, nell'ambito delle
rispettive competenze, un urgente intervento tecnico al fine
di eliminare le cause che hanno determinato i preoccupanti
problemi manifestatisi e per scongiurare eventuali danni
alle proprietà che possono essere causati dal mancato
deflusso dell'acqua piovana".
Mappa delle zone a
rischio-frana
Serve una verifica anche per
controllare alcune vecchie opere di contenimento La ricerca
di Piccinini e Nanni era stata commissionata dall'ex sindaco
Oreficini
Uno studio sulla stabilità
rivela: "Falconara va monitorata"
di MARINA MINELLI
FALCONARA - "Non è il caso di
lanciare allarmi o parlare di possibili catastrofi, quello,
ma è ormai evidente che quello di cui hanno bisogno alcune
zone di Falconara è solo una seria e capillare rete di
monitoraggi per tenere sotto controllo una situazione non
proprio ottimale". Il giudizio è di Davide Piccinini,
geologo ed autore, insieme al collega Torquato Nanni, di uno
studio sulle instabilità di parte del territorio falconarese.
La ricerca, effettuata nel 1996 su commissione dell'allora
sindaco Roberto Oreficini, è tornata di attualità in questi
giorni, dopo la segnalazione da parte del consigliere dello
Sdi Romeo Maiolini, il quale ha casualmente notato in alcune
vie al di sopra del parco Kennedy profonde crepe
nell'asfalto e nel terreno. "Ne ho parlato con il sindaco
Carletti - dice Maiolini - perché penso sia il caso di
indagare più a fondo per capire quello che sta succedendo
nella zona a monte del parco nato sui resti dello
sbancamento di una cava di argilla". Quell'argilla di cui è
fatto tutto il territorio di Falconara, formatosi per
stratificazione all'incirca due milioni e mezzo di anni fa e
poi tagliato, nel versante lato mare, in modo non proprio
favorevole al mantenimento della stabilità. "La situazione
giaciturale di questi strati allineati verso il mare di per
sé non è né insolita né critica - spiega Piccinini - ma se
vogliano intervenire con sbancamenti, riporti e successive
edificazioni è fondamentale che tutti gli interventi siano
ben studiati dal punto di vista ingegneristico. Si può fare
tutto o quasi, a patto di conoscere bene il terreno e
proteggere nel modo più adeguato le edificazioni". Tra
l'altro i problemi di parte del territorio cittadino, messi
a fuoco nei dettagli, dallo studio di Piccinini e Nanni,
sono stati ritenuti e riconfermati anche all'interno del
piano per l'assetto idrogeologico approvato nel giugno di
quest'anno dalla Regione Marche che ha inserito l'area fra
Palombina Vecchia e villa Terni (all'inizio di via
Barcaglione) tra quelle ad evidente rischio frana. "I
fenomeni rilevati tra il 1995 ed il 1996, all'epoca dei
rilievi - prosegue Piccinini - non erano particolarmente
preoccupanti, mentre andrebbe analizzata con più attenzione
la zona sotto villa Terni". Quanto alle strade sopra la ex
cava oggi parco, Davide Piccinini ricorda le immagini aeree
prese subito dopo la Seconda Guerra Mondiale nelle quali,
commenta, "appare evidentissimo il movimento provocato dallo
sbancamento effettuato per prelevare l'argilla necessaria
alla fornace Pierfederici". "Comunque - prosegue Piccinini -
adesso fare dei catastrofismi non ha senso mentre sarebbe il
caso che il Comune si decida a programmare in fretta una
rete di monitoraggi per capire se le opere di contenimento
realizzate all'epoca dell'urbanizzazione sono ancora
efficaci o no". La soluzione, secondo il geologo, potrebbe
essere la sistemazione lungo tutta la zona a rischio di "inclinometri",
i quali consentono, "con poca spesa, di avere la situazione
sempre sotto controllo e di intervenire in tempi
relativamente brevi".
L'ultimo atto della
Lorenzini
Villanova perde la sua
storica scuola "Un brutto segnale per il nostro quartiere"
La chiusura dopo l'esame di quinta dell'unica classe
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Ultimo atto e
anche ultimo anno di vita per la scuola elementare Lorenzini
di Villanova, dove lunedì entreranno in aula soltanto pochi
alunni di una quinta. Una sconfitta quella del definitivo
trasferimento del plesso scolastico e dello smistamento
degli alunni verso altre strutture cittadine che ai
rappresentanti del comitato di Villanova proprio non va giù.
"Abbiamo lottato per anni - commentano - fin da quanto ci
siamo resi conto che era in atto il preciso disegno di
affossare la scuola e tutte le sue attività. Tanto per fare
un esempio l'edificio non è mai stato restaurato e adesso le
aule sono in condizioni pietose, quindi è comprensibile che
i genitori preferiscano mandare altrove i loro figli".
Eppure la Lorenzini è stata, fin dalla creazione negli anni
'50, uno degli istituti all'avanguardia di Falconara come
ricorda Claudia Calcina, per cinque anni rappresentante dei
genitori e oggi spettatrice impotente di una chiusura
annunciata ed ormai inevitabile. "Per anni la scuola è stata
direzione didattica - spiega - e nel '76 sede del primo
tempo pieno sperimentale di Falconara. Mentre adesso, pur
con la sua unica quinta, resta l'unica struttura con il
tempo prolungato dell'istituto comprensivo nord.
Un'assurdità eliminare questo tempo pieno, perché con la
riforma si possono mantenere quelli già esistenti ma non
crearne altri, così gli utenti di tutta la zona nord di
Falconara saranno ancora più penalizzati". I rappresentanti
del comitato dei cittadini di Villanova hanno tentato, negli
anni passati, di fare fronte comune con i genitori per
evitare lo smantellamento della Lorenzini, ma le richieste
sono cadute nel vuoto, così come nulla è stato fatto,
affermano i residenti, "per la conservazione del vecchio
edificio". "Alla 'Lorenzini - proseguono i delegati del
comitato - attualmente sono state insediate,
provvisoriamente, le classi della scuola comunale di musica,
un laboratorio teatrale e, pare, anche alcuni corsi dell'Unitre.
Ma questo non ci fa ben sperare per un futuro uso pubblico e
per un quartiere la morte della scuola è un tristissimo
presagio, si svilisce tutta la zona perché viene tolto uno
dei servizi fondamentali". La struttura di via Campanelli 2,
tra l'altro, aveva avviato una serie di progetti legati
all'integrazione dei bambini provenienti da culture diverse,
ma queste iniziative, fortemente volute dagli insegnanti,
commenta Claudia Calcina, "sono state viste in modo
negativo, quasi fossero sintomo di un degrado limitato
invece alle condizioni dell'edificio". "Abbiamo saputo -
afferma - che alcune persone sono state dissuase
dall'iscrivere i figli a Villanova, quindi alla fine la
nuova prima non è stata fatta, d'altronde qui manca tutto,
la scuola non ha mai avuto un Pc, promesso e mai arrivato;
mentre eravamo noi mamme a sollecitare il Cam per la pulizia
del piccolo giardino infestato dalle erbacce". |