Allarme Api, gasolio in mare
FALCONARA — Uno sversamento di gasolio in mare si è
verificato durante le operazioni di carico e scarico della
petroliera «Rapallo» presso il terminal della raffineria Api
di Falconara. Secondo l'azienda, una quantità tra i 5 e i 10
litri di greggio è fuoriuscita, forse a causa di
un'incrinatura in un tubo o di un guasto a una manichetta.
Sul posto è immediatamente intervenuta una motovedetta della
guardia costiera, che ha assistito alle operazioni di
contenimento della chiazza oleosa con l'applicazione di
panne da parte dell'Api.
Fessura in una condotta: sversamento di gasolio in
mare
FALCONARA — Una microfessurazione di 2 o 3 millimetri
all'oleodotto che conduce dalla raffineria Api alla prima
isola ha causato ieri, attorno alle 15, uno sversamento in
mare di circa dieci litri di gasolio, una macchia lunga 15
metri e larga cinque. Lo sversamento si è verificato al
momento della fase di carico della motonave Rapallo di
piccole dimensioni (sotto le 5mila tonnellate). Dalla
raffineria sono state subito allertate le unità operative
della Capitaneria di Porto e del Comune, l'ufficio ambiente.
Proprio la Capitaneria ha inviato sul luogo due motovedette
e un tecnico dell'Arpam. L'irrisorio episodio, appunto per
le sue caratteristiche, non ha reso necessaria la
circoscrizione dello sversamento. Non è stata quindi
mobilitata la Grecale I dell'Api e non sono state utilizzate
le panne galleggianti, ma le eliche che consentono la
dispersione del gasolio e l'ossigenazione dell'acqua. «Ci
siamo adoperati con i vigili ambientali - ha spiegato il
dirigente dell'ufficio ambiente Palo Angeloni - e abbiamo
consultato la Capitaneria di porto che ci ha rassicurato su
quanto accaduto tanto che non è stato necessario
circoscrivere lo sversamento». Un altro episodio molto
simile a quello accaduto ieri si era verificato lo scorso 15
luglio.
Sull'Api «parole grosse» tra Prc e Ds
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — L'Api divide e «inacidisce» ancora una volta
il momento di confronto del Consiglio comunale: ieri la
prima seduta dopo l'interruzione estiva. Una infinita serie
di botta e risposta robusti hanno intercalato momenti di
pacifico commento alle controdeduzioni che il Comune
presenterà alla Provincia che ha richiesto, a seguito del
rinnovo della concessione alla raffineria Api, di modificare
nel piano regolatore la data di permanenza dell'industria
petrolifera nel territorio falconarese. Ed è proprio questa
opposizione dell'amministrazione, a quanto richiesto invece
dall'ente provinciale, la goccia che ha fatto traboccare il
vaso. Rifondazione comunista per voce del suo capogruppo
Massimo Marcelli Flori non ha esitato ne limitato, nel suo
intervento, l'uso di parole forti e di attacco nei confronti
di un'unica persona: il sindaco. A lui, Flori ha imputato lo
strappo con Regione e Provincia e che dal 1987, anno di
insediamento del Governo Carletti, nel palazzo municipale
«si è fatto tutto tranne che politica». «Il rinnovo - ha
detto Marcelli Flori - era l'unica cosa giusta da fare e mai
nessuno, fino ad oggi, è stato in grado di dire perché è
stata una cosa sbagliata e come la Regione potesse
soddisfare, una volta estirpata la raffineria, il medesimo
fabbisogno energetico. Nessuno - ha proseguito - è riuscito
a fornire un'alternativa e l'isolamento scelto dal Comune
non favorisce di certo l'amministrazione». L'invito di
Carletti ad attenersi a quanto doveva essere commentato non
ha tardato a venire. Più impulsivo e accorato è stato invece
l'intervento dell'assessore all'urbanistica, Fausto Api che
ha ricordato ai due esponenti del Prc, i manifesti affissi
in città, in tempi non sospetti, dove Rifondazione
manifestava la sua contrarietà alla raffineria. «Rivendico
quel manifesto - ha detto rispondendo alle accuse, il
capogruppo Flori - perché in quel momento era opportuno
farlo». Una serie di altri commenti, questa volta però da
parte dei membri della maggioranza si sono susseguiti:
l'intervento di Barchiesi (Ds) è stato quello che ha fatto
comprendere il malessere ormai diffuso tra i banchi del
Consiglio comunale e soprattutto nelle file della
maggioranza: partecipare in modo democratico alle decisioni
prese dall'amministrazione comunale e non, al contrario,
conoscere le intenzioni quando già sono state attuate. Con
sedici voti favorevoli dei partiti della maggioranza e
quelli dei due esponenti di Alleanza nazionale, Astolfi e
Virgulti le controdeduzioni del Comune sono state approvate.
Tre, invece, i voti contrari: Proto (Lista Chiari e
Coerenti) e Rifondazione comunista (Marcelli Flori e
Amagliani). Cerioni e Brandoni di Forza Italia, Cosimi
(Margherita) e Barchiesi (Ds) si sono astenuti. |
Nuvole di fumo dall'Api Ma era un'esercitazione
Intanto il consiglio comunale approva la controdeduzione
per le decisioni assunte dalla Provincia E un micro
sversamento di gasolio in mare
di Marina Minnelli
FALCONARA - Un falso allarme, un micro sversamento di
gasolio in mare e il dibattito del consiglio comunale hanno
messo la raffineria dell'Api tre volte al centro
dell'attenzione nella giornata di ieri. In mattinata, alcuni
cittadini si sono allarmati per un fumo nero proveniente
dall'impianto. Si è subito temuto il peggio. L'allarme, come
il fumo, si è dissipato quando è stato chiarito che si
trattava di un'esercitazione. Lo sversamento di gasolio in
mare si è verificato invece durante le operazioni di carico
e scarico della petroliera "Rapallo" presso il terminal
della raffineria Api di Falconara. Circa 15 litri di greggio
sono fuoriusciti forse a causa di un'incrinatura in un tubo
o di un guasto a una manichetta. Sul posto è immediatamente
intervenuta una motovedetta della guardia costiera, che ha
assistito alle operazioni di contenimento della chiazza
oleosa con l'applicazione di panne da parte dell'Api. E di
Api si è parlato anche in consiglio comunale dove è passata
con i voti favorevoli della maggioranza (astenuti il
diessino Barchiesi e Cosimo della Margherita) dei Verdi e di
Alleanza Nazionale la "controdeduzione" del consiglio
comunale di Falconara alla deliberazione della Provincia di
Ancona che sposta al 2020 il termine ultimo per la
delocalizzazione della raffineria, violando, secondo i
tecnici legali ed urbanistici dell'amministrazione
cittadina, strumenti normativi già adottati. Dopo il ricorso
al Tar di inizio agosto, contro il rinnovo della concessione
ed il protocollo d'intesa sottoscritto da Regione Marche,
Provincia ed azienda, il comune di Falconara si muove ancora
una volta contro le decisioni degli enti territoriali
evidenziando la "contraddittorietà" fra le azioni avviate,
che parlano di riqualificazione e tutela ambientale, e "il
depennamento delle frasi che all'interno dei documenti
prevedevano la rimozione degli impianti della raffineria Api
alla scadenza delle vigenti concessioni". Sulla vicenda,
comunque, la discussione è stata lunga e, a tratti, anche
vivace.
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