MESSAGGERO |
«Villanova, lavori a metà:
intervenite»
Il Comune stanzia fondi per
il 2004
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - Consegnate in
Comune le 200 firme della petizione per chiedere la
ristrutturazione delle strade e dei marciapiedi rimasti
esclusi dal recente “lifting” effettuato a Villanova. A
prendere l’iniziativa il comitato di zona che ha incontrato
Giancarlo Scortichini, assessore all’ambiente del Comune di
Falconara, a cui sono stati esposti i problemi del rione. «I
lavori di ristrutturazione di strade e marciapiedi che hanno
interessato soltanto alcune vie del quartiere Villanova -
hanno detto i cittadini - sono stati progettati e finanziati
nell'ambito dell'accordo stipulato nel Novembre 1999 tra
Ministero dell'Ambiente e Regione Marche al fine di
"realizzare vie di fuga aggiuntive" per il Piano di
emergenza esterno. Ma considerato il pessimo stato di strade
e marciapiedi anche delle restanti vie del quartiere, non
interessate dagli attuali lavori finanziati (via Aspromonte,
via D. Chiesa, via Campanella, via B. Santarelli, via
Calatafimi), per sicurezza, pulizia, decoro ed equità
chiediamo che il Comune si faccia carico della
ristrutturazione delle strade e dei marciapiedi di tutte le
vie del quartiere Villanova rimaste escluse dall'attuale
ristrutturazione». Il comitato di quartiere ha anche
proposto al Comune di inserire «nella prossima variazione
del bilancio comunale lo stanziamento necessario alla
ristrutturazione dei marciapiedi e delle strade di Villanova
rimaste escluse. Una richiesta questa avanzata a titolo
individuale, tengono a precisare i comitati, che volutamente
non hanno coinvolto forze politiche, né di maggioranza né di
opposizione, «per non strumentalizzare la situazione». Dal
canto suo la Giunta ha preso visione della richiesta
contenuta nella petizione popolare e, considerata
l’impossibilità dell’inserimento nella prossima variazione
del bilancio comunale, ha indicato, sotto forma di parere di
giunta, l’inserimento della ristrutturazione dei restanti
marciapiedi e strade del quartiere nel piano delle opere
pubbliche 2004». Quindi, i cittadini dovranno attendere il
prossimo anno per vedere completato il restyling del
quartiere. |
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CORRIERE ADRIATICO |
Ex Montedison, niente
alberghi
Tra pochi mesi partirà il
recupero dell'area dismessa da vent'anni Il Comune deve
decidere la destinazione. Il Prg prevede l'utilizzo per il
tempo libero Il by pass ritarda, resta la barriera della
linea ferroviaria
FALCONARA - Per il recupero
della ex Montedison, la grande struttura industriale che si
trova fra i comuni di Montemarciano e Falconara dismessa da
una ventina di anni, è ormai questione di pochi mesi. Entro
qualche settimana la Sovrintendenza darà il suo parere sulla
conservazione degli edifici facenti parte del complesso, in
totale sono oltre 300 mila metri cubi. Una volta stabiliti i
termini del vincolo per quello che viene considerato un
reperto da "archeologia industriale" potrà partire
l'elaborazione del progetto per il riutilizzo di tutta
l'area. "Il vincolo ci sarà - spiega Furio Durpetti,
dirigente del settore urbanistica - rimane da vedere il suo
contenuto complessivo, in ogni caso dovrà consentire la
bonifica del terreno ed un recupero conservativo dei diversi
edifici". Sulla destinazione futura della ex fabbrica
chimica il Comune di Falconara non ha ancora deciso, anche
se il Prg recentemente approvato prevede un uso pubblico in
ambito ricreativo, sportivo e ludico. "Le idee sono
molteplici - prosegue Durpetti - in questo grande spazio
potrebbero trovare posto impianti sportivi, un acquaparco,
strutture commerciali ed altro ancora. E' esclusa, invece,
l'ipotesi di destinare l'area alla grande distribuzione
perché la copianificazione prevede per questo un'altra zona,
i terreni verso lo svincolo dell'A14". Difficile, inoltre,
pensare a strutture alberghiere o ricettive perché tra la ex
Montedison e la spiaggia rimarrà la barriera della linea
ferroviaria, infatti il progettato by-pass con
l'internamento di una parte della linea ferroviaria
Bologna-Ancona, partirà solo dopo il complesso. "Il Comune
di Montemarciano - dice Durpetti - non ha ritenuto di
affrontare il problema dell'arretramento della ferrovia,
certo liberare quell'area avrebbe voluto dire poter
impostare un discorso diverso legato anche allo sfruttamento
degli spazi verso mare ad uso turistico". Nel Prg l'area
della ex Montedison nella zona cosiddetta delle "Pojole"
prevede il "recupero ed il riuso quale polo territoriale per
il tempo libero" con la razionalizzazione ed il
potenziamento della viabilità territoriale ed interurbana,
con il raddoppio della statale 16 collegato alla
realizzazione di grandi spazi a parcheggio.
Contemporaneamente dovrebbe anche essere avviata la
valorizzazione della risorsa spiaggia attraverso interventi
di bonifica degli immobili e con interventi di protezione e
difesa a mare della costa. "Stabilito il tipo di vincolo -
prosegue Durpetti - avvieremo insieme alla Sovrintendenza un
confronto e concertare azioni che rendano possibile il
ripristino ed il recupero degli edifici e la bonifica
dell'intera area anche in considerazione dei volumi a
disposizione che sono davvero notevoli". |
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