RASSEGNA STAMPA 27.08.2003

 

MESSAGGERO
«Villanova, lavori a metà: intervenite»

Il Comune stanzia fondi per il 2004

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - Consegnate in Comune le 200 firme della petizione per chiedere la ristrutturazione delle strade e dei marciapiedi rimasti esclusi dal recente “lifting” effettuato a Villanova. A prendere l’iniziativa il comitato di zona che ha incontrato Giancarlo Scortichini, assessore all’ambiente del Comune di Falconara, a cui sono stati esposti i problemi del rione. «I lavori di ristrutturazione di strade e marciapiedi che hanno interessato soltanto alcune vie del quartiere Villanova - hanno detto i cittadini - sono stati progettati e finanziati nell'ambito dell'accordo stipulato nel Novembre 1999 tra Ministero dell'Ambiente e Regione Marche al fine di "realizzare vie di fuga aggiuntive" per il Piano di emergenza esterno. Ma considerato il pessimo stato di strade e marciapiedi anche delle restanti vie del quartiere, non interessate dagli attuali lavori finanziati (via Aspromonte, via D. Chiesa, via Campanella, via B. Santarelli, via Calatafimi), per sicurezza, pulizia, decoro ed equità chiediamo che il Comune si faccia carico della ristrutturazione delle strade e dei marciapiedi di tutte le vie del quartiere Villanova rimaste escluse dall'attuale ristrutturazione». Il comitato di quartiere ha anche proposto al Comune di inserire «nella prossima variazione del bilancio comunale lo stanziamento necessario alla ristrutturazione dei marciapiedi e delle strade di Villanova rimaste escluse. Una richiesta questa avanzata a titolo individuale, tengono a precisare i comitati, che volutamente non hanno coinvolto forze politiche, né di maggioranza né di opposizione, «per non strumentalizzare la situazione». Dal canto suo la Giunta ha preso visione della richiesta contenuta nella petizione popolare e, considerata l’impossibilità dell’inserimento nella prossima variazione del bilancio comunale, ha indicato, sotto forma di parere di giunta, l’inserimento della ristrutturazione dei restanti marciapiedi e strade del quartiere nel piano delle opere pubbliche 2004». Quindi, i cittadini dovranno attendere il prossimo anno per vedere completato il restyling del quartiere.

 
CORRIERE ADRIATICO
Ex Montedison, niente alberghi

Tra pochi mesi partirà il recupero dell'area dismessa da vent'anni Il Comune deve decidere la destinazione. Il Prg prevede l'utilizzo per il tempo libero Il by pass ritarda, resta la barriera della linea ferroviaria

FALCONARA - Per il recupero della ex Montedison, la grande struttura industriale che si trova fra i comuni di Montemarciano e Falconara dismessa da una ventina di anni, è ormai questione di pochi mesi. Entro qualche settimana la Sovrintendenza darà il suo parere sulla conservazione degli edifici facenti parte del complesso, in totale sono oltre 300 mila metri cubi. Una volta stabiliti i termini del vincolo per quello che viene considerato un reperto da "archeologia industriale" potrà partire l'elaborazione del progetto per il riutilizzo di tutta l'area. "Il vincolo ci sarà - spiega Furio Durpetti, dirigente del settore urbanistica - rimane da vedere il suo contenuto complessivo, in ogni caso dovrà consentire la bonifica del terreno ed un recupero conservativo dei diversi edifici". Sulla destinazione futura della ex fabbrica chimica il Comune di Falconara non ha ancora deciso, anche se il Prg recentemente approvato prevede un uso pubblico in ambito ricreativo, sportivo e ludico. "Le idee sono molteplici - prosegue Durpetti - in questo grande spazio potrebbero trovare posto impianti sportivi, un acquaparco, strutture commerciali ed altro ancora. E' esclusa, invece, l'ipotesi di destinare l'area alla grande distribuzione perché la copianificazione prevede per questo un'altra zona, i terreni verso lo svincolo dell'A14". Difficile, inoltre, pensare a strutture alberghiere o ricettive perché tra la ex Montedison e la spiaggia rimarrà la barriera della linea ferroviaria, infatti il progettato by-pass con l'internamento di una parte della linea ferroviaria Bologna-Ancona, partirà solo dopo il complesso. "Il Comune di Montemarciano - dice Durpetti - non ha ritenuto di affrontare il problema dell'arretramento della ferrovia, certo liberare quell'area avrebbe voluto dire poter impostare un discorso diverso legato anche allo sfruttamento degli spazi verso mare ad uso turistico". Nel Prg l'area della ex Montedison nella zona cosiddetta delle "Pojole" prevede il "recupero ed il riuso quale polo territoriale per il tempo libero" con la razionalizzazione ed il potenziamento della viabilità territoriale ed interurbana, con il raddoppio della statale 16 collegato alla realizzazione di grandi spazi a parcheggio. Contemporaneamente dovrebbe anche essere avviata la valorizzazione della risorsa spiaggia attraverso interventi di bonifica degli immobili e con interventi di protezione e difesa a mare della costa. "Stabilito il tipo di vincolo - prosegue Durpetti - avvieremo insieme alla Sovrintendenza un confronto e concertare azioni che rendano possibile il ripristino ed il recupero degli edifici e la bonifica dell'intera area anche in considerazione dei volumi a disposizione che sono davvero notevoli".

 
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