RESTO DEL CARLINO (Rovigo) |
«Polveri nere di continuo
dalla centrale di Sermide»
di Franco Rizzi
Il gruppo massese di
Uniambiente (Lipu e Wwf: Andrea Boschini, Gianfausto Sogari,
Maurizio Ranzi e Germano Sprocatti) a fine agosto con una
lettera formale inviata ai sindaci di Bergantino, Castelnovo
Bariano, Castelmassa, Ceneselli, Calto, Felonica, Sermide e
Carbonara (competenti per territorio) fanno presente che la
centrale di Sermide (nonostante usi parzialmente il metano e
che sia in fase di ristrutturazione a turbogas) continua ad
inquinare gravemente, specie l'Altopolesine: la zona più
vicina è la località Bariano di Castelnovo, a meno di 400
metri in linea d'aria dall'ex Enel, come si vede anche dalla
foto che pubblichiamo qui sopra. Interpretando le
preoccupazioni di molti cittadini rodigini e mantovani sul
Po, continuando un'azione iniziata nel 1985, si denuncia che
«l'impianto di Sermide, oltre a non rispettare i programmi
presentati per la metanizzazione totale, da mesi e mesi
emette dal camino alto 220 metri grandi nubi di polveri nere
con una frequenza impressionante». «I cittadini — continua
Uniambiente — debbono far controllare periodicamente il
rendimento dei fumi emessi dalle caldaie domestiche
funzionanti a metano, sopportando oneri di non poco conto,
mentre da un gigantesco camino fuoriescono tonnellate di
polveri la cui pericolosità è stata più volte denunciata».
«Consapevoli della gravità del problema — concludono gli
ambientalisti di Castelmassa —, ancora una volta ci
rivolgiamo ai responsabili principali della salute pubblica,
cioè ai sindaci interessati, affinché volgano lo sguardo al
cielo ed intervengano con urgenza e concretezza per evitare
un altro autunno di polveri cadenti».
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CORRIERE ADRIATICO |
Qualità dell'aria, l'Arpam
punta i piedi
Quattro centraline
"fantasma". L'agenzia regionale non certifica i dati, è
querelle
di BRUNO LUMINARI
Che fine hanno fatto le
quattro centraline che avrebbero dovuto captare e leggere lo
stato di salubrità dell'aria a Jesi (o lo stato di
inquinamento), fornendo risposte in tempo reale? E che fine
ha fatto il display che doveva essere installato in piazza
della Repubblica o nella facciata del palazzo municipale,
per informare i cittadini - direttamente e con la massima
trasparenza - su cosa respirano quotidianamente? Non se ne
sa nulla da mesi, bocche cucite. Nessun mistero, ma un caso
da chiarire. Le quattro centraline ci sono e funzionano, ma
il Comune non può rendere noti i risultati perché gli stessi
non sono certificati, o autenticati, da un ente preposto
come l'Arpam, l'agenzia regionale per la protezione
ambientale delle Marche. Occorre premettere che le quattro
centraline sono state date al Comune dal consorzio Jesi
Energia - proprietario della centrale Turbogas alla Sadam -
in attuazione della convenzione a suo tempo stipulata con
l'amministrazione comunale guidata da Marco Polita. A
corredo delle quattro centraline un assegno annuo di 200
milioni di lire, per il loro funzionamento e per altri
monitoraggi ambientali. Per qualche settimana la città venne
monitorata e si conobbero anche i risultati, come
l'inquinamento da ossido di carbonio lungo viale della
Vittoria (causa concentrazione del traffico), e tutte le
situazioni di altri elementi che inquinano l'aria in modo
più o meno sostenibile. Convinti e globali i plausi alla
rilevante iniziativa. Poi... poi non si è saputo più nulla.
Come se le centraline fossero scomparse, o come se i
risultati del monitoraggio fossero diventati top secret.
Niente di tutto questo. Pare proprio che sia soltanto una
questione di soldi. L'Arpam - ente vocato a certificare i
riscontri delle centraline di Jesi -, non ci pensa proprio a
farlo gratuitamente, anche perché sa di quei 200 milioni
annui di corredo che il consorzio Jesi Energia (formato
dalla Edison e dalla Sadam) elargisce al Comune. E li vuole,
tutti o in parte non lo sappiamo. Ma l'amministrazione
comunale non ci pensa proprio a farsi "depredare" del
piccolo tesoro, e - forse - sta cercando altre vie meno
costose per farsi certificare quei dati e quindi avere la
possibilità di renderli pubblici. Sarebbe interessante
conoscere, ad esempio, la qualità dell'aria in questa
lunghissima e torrida estate, con temperature desertiche e
umidità da sauna. Oppure sapere se, come e quando la
situazione si risolverà e gli jesini potranno leggere sul
display cosa respirano. |
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