MESSAGGERO |
Allarme macchia nera in mare
ma la chiazza si dissolve da sola
di M.Ben.
Una macchia nera in mare ha
creato allarme ieri mattina nella zona del Ciarnin. Sono
stati gli stessi bagnini che hanno le loro concessioni nella
zona poco a sud della parte centrale del lungomare
senigalliese ad avvertire la Capitaneria di porto. La
macchia, di forma circolare e con un diametro di circa 6-7
metri, si è fortunatamante dissolta con le correnti nel giro
di poche ore. Questa circostanza fa escludere l'allarmante
ipotesi, inizialmente presa in seria considerazione, che si
possa essere trattato di uno sversamento di carburante dal
serbatoio di qualche imbarcazione a motore o di altro
materiale oleoso, il quale invece sarebbe rimasto compatto
ed omogeneo a lungo anche a dispetto del mare leggermente
increspato di ieri mattina. Un campione d'acqua è stato
comunque prelevato e consegnato ai tecnici dell'Arpam. Ora
si fa l'ipotesi, ancora non ufficialmente confermata, che si
possa essere trattato di materiale proveniente dalla
lavorazione dello zuccherificio Sadam di Jesi, versato in
mare con piena autorizzazione delle autorità trattandosi di
materiale non inquinante. Analoghe macchie sono state notate
anche a Falconara e a Marina di Montemarciano. Meno
probabile che si possa essere trattato di alghe portate sul
pelo dell'acqua dalle correnti calde. Nessun problema
comunque per la balneazione, anche perché nel giro di poche
ore della macchia nera non c'erano più tracce. |
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RESTO DEL CARLINO |
«Il ricorso lo abbiamo
discusso»
FALCONARA — Botta, risposta e
controrisposta. E' questo quello che sta accadendo nella
maggioranza falconarese. Dopo il documento che affermava
l'unità nel ricorrere al Tar contro la Regione sul concesso
rinnovo alla raffineria Api, e dopo che altri tre
consiglieri della Margherita si sono dichiarati «estraniati
dal procedimento di valutazione» sull'argomento, oggi ad
intervenire è il coordinatore della Margherita, Marco
Salustri. «Quanto affermato dai tre consiglieri della
Margherita — ribatte Salustri — non corrisponde al vero in
quanto gli stessi sanno benissimo che giovedì 31 luglio,
hanno partecipato ad una riunione di partito incentrata
esclusivamente sul ricorso al Tar del Comune contro il
rinnovo della concessione. Sanno altresì benissimo — spiega
ancora — che tutti avrebbero voluto più tempo per discutere
dell'iniziativa, ma che sul merito la maggioranza dei
presenti ha condiviso le finalità del ricorso approvato
all'unanimità dalla Giunta, compresi i tre assessori della
Margherita». Il coordinatore del Circolo, poi, cerca di dare
una spiegazione al comportamento delle tre «mosche bianche
(?)». «Se, poi, qualcuno vuole per problemi che attengono
più alla sfera personale che a contenuti politici, creare
zizzania o pretesti immotivati lo dica chiaramente. Le
scelte della Margherita — conclude — sono state sempre
discusse liberamente all'interno del partito. Nel rispetto
del programma elettorale da tutti condiviso e la sintesi
delle posizioni da trasferire anche nei rapporti con gli
altri partiti di maggioranza, deve tener conto degli
orientamenti assunti democraticamente». |
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CORRIERE ADRIATICO |
La maggioranza s'incrina
sull'Api
"D'accordo sul merito, non
sul metodo. Prima Carletti ci doveva consultare"
Sdi e Margherita bacchettano
il sindaco sull'impugnazione del rinnovo
di Marina Minnelli
FALCONARA - "Nulla da
eccepire sotto il profilo amministrativo alla delibera del
30 luglio scorso con la quale il sindaco esprime la volontà
di impugnare davanti al Tar il provvedimento di rinnovo
della concessione alla raffineria Api ed il protocollo
d'intesa, ma è evidente l'enorme rilievo politico della
decisione e la necessità che le forze di maggioranza
condividano e sostengano l'azione del primo cittadino,
mentre i segretari ed i gruppi politici di maggioranza hanno
appreso la notizia dalla stampa". Il capo gruppo dello Sdi,
Romeo Maiolini, si domanda se il mandato ricevuto conferisce
al sindaco anche la legittimazione politica ad assumere
autonomamente iniziative di questo tipo. "Tra l'altro -
prosegue Maiolini - nel partito di maggioranza si registra
una profonda frattura tra il livello comunale e quello
sovracomunale e cioè le segreterie provinciali e regionali
dei Ds e gli organi competenti a decidere sulla concessione
alla fine hanno deliberato in un senso che non ha
soddisfatto il livello comunale, ma solo gli altri due.
Tutto ciò può solo confondere i cittadini". Polemici, non
sulla sostanza della decisione, ma sul metodo, anche i
consiglieri della Margherita Giulio Cosimi, Gaetano Moschini
e Anna Vittoria Banzi, secondo i quali il sindaco doveva
"parlare prima con le forze di maggioranza e non decidere
autonomamente e poi far sapere che tutti sono d'accordo".
"Non siamo mai stati consultati su questo argomento - dice
Moschini - e del ricorso al Tar abbiamo saputo solo leggendo
l'elenco delle delibere che ci viene periodicamente
inviato". Non è tanto la questione del ricorso, "su cui però
ci sarebbe bisogno di un serio approfondimento", ma il
metodo a far discutere i tre rappresentanti della
Margherita. "Non c'è stato il minimo accenno - commenta
Moschini - avrebbe dovuto farcelo sapere prima, non è una
delibera come tutte le altre". Moschini però non vuole
parlare di crisi nella maggioranza, ma solo di
"puntualizzazione assolutamente necessaria". Nessun commento
di Giovanni Graziosi, capo gruppo della Margherita,
rientrato da un lungo periodo di vacanze. In questi giorni
oltre a Maiolini e ai consiglieri della Margherita, anche i
comitati cittadini "25 agosto", Villanova e Fiumesino,
tornano a parlare della vicenda legata alla concessione, e
per ricordare il tragico incidente di quattro anni fa,
costato la vita a due operai, hanno diffuso un manifesto che
parla di quartieri "prigionieri del petrolio" e punta il
dito accusatore contro tutti i politici colpevoli di avere
votato al favore del rinnovo. |
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