RASSEGNA STAMPA 13.08.2003

 

MESSAGGERO
Allarme macchia nera in mare ma la chiazza si dissolve da sola

di M.Ben.

Una macchia nera in mare ha creato allarme ieri mattina nella zona del Ciarnin. Sono stati gli stessi bagnini che hanno le loro concessioni nella zona poco a sud della parte centrale del lungomare senigalliese ad avvertire la Capitaneria di porto. La macchia, di forma circolare e con un diametro di circa 6-7 metri, si è fortunatamante dissolta con le correnti nel giro di poche ore. Questa circostanza fa escludere l'allarmante ipotesi, inizialmente presa in seria considerazione, che si possa essere trattato di uno sversamento di carburante dal serbatoio di qualche imbarcazione a motore o di altro materiale oleoso, il quale invece sarebbe rimasto compatto ed omogeneo a lungo anche a dispetto del mare leggermente increspato di ieri mattina. Un campione d'acqua è stato comunque prelevato e consegnato ai tecnici dell'Arpam. Ora si fa l'ipotesi, ancora non ufficialmente confermata, che si possa essere trattato di materiale proveniente dalla lavorazione dello zuccherificio Sadam di Jesi, versato in mare con piena autorizzazione delle autorità trattandosi di materiale non inquinante. Analoghe macchie sono state notate anche a Falconara e a Marina di Montemarciano. Meno probabile che si possa essere trattato di alghe portate sul pelo dell'acqua dalle correnti calde. Nessun problema comunque per la balneazione, anche perché nel giro di poche ore della macchia nera non c'erano più tracce.

 
RESTO DEL CARLINO
«Il ricorso lo abbiamo discusso»

FALCONARA — Botta, risposta e controrisposta. E' questo quello che sta accadendo nella maggioranza falconarese. Dopo il documento che affermava l'unità nel ricorrere al Tar contro la Regione sul concesso rinnovo alla raffineria Api, e dopo che altri tre consiglieri della Margherita si sono dichiarati «estraniati dal procedimento di valutazione» sull'argomento, oggi ad intervenire è il coordinatore della Margherita, Marco Salustri. «Quanto affermato dai tre consiglieri della Margherita — ribatte Salustri — non corrisponde al vero in quanto gli stessi sanno benissimo che giovedì 31 luglio, hanno partecipato ad una riunione di partito incentrata esclusivamente sul ricorso al Tar del Comune contro il rinnovo della concessione. Sanno altresì benissimo — spiega ancora — che tutti avrebbero voluto più tempo per discutere dell'iniziativa, ma che sul merito la maggioranza dei presenti ha condiviso le finalità del ricorso approvato all'unanimità dalla Giunta, compresi i tre assessori della Margherita». Il coordinatore del Circolo, poi, cerca di dare una spiegazione al comportamento delle tre «mosche bianche (?)». «Se, poi, qualcuno vuole per problemi che attengono più alla sfera personale che a contenuti politici, creare zizzania o pretesti immotivati lo dica chiaramente. Le scelte della Margherita — conclude — sono state sempre discusse liberamente all'interno del partito. Nel rispetto del programma elettorale da tutti condiviso e la sintesi delle posizioni da trasferire anche nei rapporti con gli altri partiti di maggioranza, deve tener conto degli orientamenti assunti democraticamente».

 
CORRIERE ADRIATICO
La maggioranza s'incrina sull'Api

"D'accordo sul merito, non sul metodo. Prima Carletti ci doveva consultare"

Sdi e Margherita bacchettano il sindaco sull'impugnazione del rinnovo

di Marina Minnelli

FALCONARA - "Nulla da eccepire sotto il profilo amministrativo alla delibera del 30 luglio scorso con la quale il sindaco esprime la volontà di impugnare davanti al Tar il provvedimento di rinnovo della concessione alla raffineria Api ed il protocollo d'intesa, ma è evidente l'enorme rilievo politico della decisione e la necessità che le forze di maggioranza condividano e sostengano l'azione del primo cittadino, mentre i segretari ed i gruppi politici di maggioranza hanno appreso la notizia dalla stampa". Il capo gruppo dello Sdi, Romeo Maiolini, si domanda se il mandato ricevuto conferisce al sindaco anche la legittimazione politica ad assumere autonomamente iniziative di questo tipo. "Tra l'altro - prosegue Maiolini - nel partito di maggioranza si registra una profonda frattura tra il livello comunale e quello sovracomunale e cioè le segreterie provinciali e regionali dei Ds e gli organi competenti a decidere sulla concessione alla fine hanno deliberato in un senso che non ha soddisfatto il livello comunale, ma solo gli altri due. Tutto ciò può solo confondere i cittadini". Polemici, non sulla sostanza della decisione, ma sul metodo, anche i consiglieri della Margherita Giulio Cosimi, Gaetano Moschini e Anna Vittoria Banzi, secondo i quali il sindaco doveva "parlare prima con le forze di maggioranza e non decidere autonomamente e poi far sapere che tutti sono d'accordo". "Non siamo mai stati consultati su questo argomento - dice Moschini - e del ricorso al Tar abbiamo saputo solo leggendo l'elenco delle delibere che ci viene periodicamente inviato". Non è tanto la questione del ricorso, "su cui però ci sarebbe bisogno di un serio approfondimento", ma il metodo a far discutere i tre rappresentanti della Margherita. "Non c'è stato il minimo accenno - commenta Moschini - avrebbe dovuto farcelo sapere prima, non è una delibera come tutte le altre". Moschini però non vuole parlare di crisi nella maggioranza, ma solo di "puntualizzazione assolutamente necessaria". Nessun commento di Giovanni Graziosi, capo gruppo della Margherita, rientrato da un lungo periodo di vacanze. In questi giorni oltre a Maiolini e ai consiglieri della Margherita, anche i comitati cittadini "25 agosto", Villanova e Fiumesino, tornano a parlare della vicenda legata alla concessione, e per ricordare il tragico incidente di quattro anni fa, costato la vita a due operai, hanno diffuso un manifesto che parla di quartieri "prigionieri del petrolio" e punta il dito accusatore contro tutti i politici colpevoli di avere votato al favore del rinnovo.

 
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