MESSAGGERO |
I COMITATI CITTADINI «Il by-pass? Uno spreco»
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - No alla possibilità di un arretramento
completo della ferrovia dopo l’intervento tampone, a breve
termine, del by-pass Api. La pensano così i comitati
cittadini che non appoggiano l’intesa siglata la scorsa
settimana tra il presidente della Regione D’Ambrosio e
quello della Provincia Giancarli proprio sulla questione del
trasporto ferroviario. «La realizzazione a breve del by-pass
– avevano stabilito i due esponenti di Regione e Provincia -
non esclude a lungo termine la possibilità di investire
ancora di più sull’infrastruttura, realizzando il completo
arretramento della ferrovia e lasciando libero tutto il
fronte mare da Pesaro in giù». Decisione ora criticata dai
comitati. «Il punto è che verrà realizzata – spiegano -
un’opera (il by-pass) a beneficio di un’azienda privata con
una spesa di denaro pubblico pari a circa 240 miliardi delle
vecchie lire, e poi si spenderà ulteriore denaro pubblico
per attuare l’arretramento completo della ferrovia. I soldi
della comunità sono forse bruscolini? La chiave per la
soluzione del rebus estivo propostoci dai due presidenti ce
l’hanno nel cassetto”. Secondo i comitati, infatti, lo
stesso studio Svim indica una valida ipotesi alternativa
alla realizzazione del by-pass che prevede un raccordo
ferroviario a raso con un raggio di curvatura migliore
dell’attuale soluzione presentata perché con impatti
ambientali, paesaggistici e sociali praticamente nulli,
nonché con costi di realizzazione e di esercizio inferiori».
Infine, le associazioni cittadine avanzano anche una loro
proposta: «potrebbe essere sufficiente la realizzazione di
un muro in cemento armato tra la linea ferroviaria e gli
impianti di produzione». |
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RESTO DEL CARLINO |
By pass, spunta un altro progetto
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — «Ma i soldi dello Stato, quelli che noi
stessi paghiamo, sono bruscolini?». E' questo
l'interrogativo che ha aperto la conferenza stampa di ieri
dei comita dei quartieri di Villanova e Fiumesino sul
progetto del by pass ferroviario. I cittadini contestano la
perorata possibilità di effettuare, in un eventuale futuro,
oltre che il by pass anche l'arretramento della ferrovia,
quando la pericolosità potrebbere essere «isolata da due
mura elevate a monte e mare della ferrovia nel tratto che
attraversa la raffineria Api». «Contestiamo — ha detto
Massimo De Paolis — che ci sia un'intesa tra il presidente
Giancarli e il governatore D'Ambrosio sul possibile
arretramento della ferrovia una volta realizzato il by pass
ferroviario. A cosa servirebbero allora i 240 miliardi di
lire spesi per effettuare quest'ultimo? E' legittimo quindi
il nostro dubbio che il progetto del by pass venga attuato
solo per favorire un'azienda privata». Un'ipotesi ancora più
difficile da ingoiare visto che i comitati sostengono,
inoltre, l'esistenza di un progetto alternativo e meno
impattante per i due quartieri. «Gli approfondimenti
urbanistici dello Svim — ha spiegato Loris Calcina —
comprendono una valida ipotesi di soluzione alternativa alla
realizzazione del by pass Api. Questo progetto — ha
continuato — prevede impatti ambientali, paesaggistici e
sociali praticamente nulli e costi di gran lunga inferiori».
L'Api riparte dopo lo stop e garantisce più sicurezza
FALCONARA — E' stato completato in questi giorni il
riavviamento della raffineria Api di Falconara dopo la
fermata generale annuale. Durata complessivamente 18 giorni,
la fermata è stata dedicata alla realizzazione di una serie
di interventi di manutenzione nell'ottica del potenziamento
dell'affidabilità degli impianti e, quindi, della loro
sicurezza di funzionamento. Le attività di manutenzione —
spiega in una nota l'azienda — hanno coinvolto una media
giornaliera di 500 addetti, con punte fino ai 700, per un
totale di 100 mila ore lavorate. Locale per ben il 90% delle
ditte impegnate, che hanno messo a disposizione tecnici,
operai specializzati e operai di base. Lo svolgimento delle
attività, pur in presenza di una massiccio numero di
addetti, non ha fatto registrare alcun infortunio,
testimoniando «la capacità delle ditte appaltatrici di
adeguarsi agli standard di sicurezza della raffineria». La
fermata ha comportato un investimento complessivo di circa
10 milioni di euro, che si vanno, quindi, ad aggiungere ai
30 milioni di investimenti in sicurezza e ambiente
realizzati nel corso del biennio. Tra gli interventi di
maggiore portata, quelli relativi ai tre impianti di
desolforazione, propedeutici al miglioramento della qualità
ambientale dei combustibili prodotti; la sostituzione dei
bruciatori nell'impianto post-combustore, per una migliore
resa sia in efficienza che in performance ambientali; il
potenziamento dei sistemi di controllo delle emissioni del
sito e l'ottimizzazione della rete elettrica di raffineria.
Anche le attività di manutenzione dell'Igcc hanno operato in
funzione di una crescita dell'affidabilità, proseguendo il
programma già avviato nella fermata generale dello scorso
anno, quando vennero realizzati interventi sul sistema
torcia e sul Mixing Drum (apparecchiatura di accumulo del
gas di sintesi), che hanno portato all'eliminazione del
rumore generato dal loro funzionamento in particolari
assetti di marcia. La fermata attuale, come già quella
precedente, si è fondata sui principi e sulle elaborazioni
del progetto Merit (Manufacturing Enhanced Reliability and
Improvement Team), un programma di gestione delle
manutenzioni elaborato in collaborazione tra Shell e Api. Il
programma, che coinvolge diverse competenze tecniche
aziendali, si basa sull'analisi delle serie storiche e della
tipologia dei guasti riscontrati o riscontrabili sugli
impianti e le apparecchiature con l'obiettivo di prevenirli
attraverso una manutenzione ragionata e appropriata.
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CORRIERE ADRIATICO |
Api, uno stop per garantire
più sicurezza
Completata la fermata tecnica
della raffineria per poter migliorare l'affidabilità degli
impianti
Gli interventi hanno mirato
anche alla riduzione dell'inquinamento e del rumore
Uno stop per ripartire in
sicurezza. E' stato completato in questi giorni il
riavviamento della raffineria Api, dopo la fermata generale
annuale. La pausa tecnica dell'impianto è durata nel
complesso diciotto giorni, dedicati a una serie di
interventi di manutenzione per migliorare l'affidabilità
degli impianti e la loro sicurezza di funzionamento. "Le
attività di manutenzione - riferisce una nota dell' azienda
- hanno coinvolto una media giornaliera di 500 addetti, con
punte fino ai 700, per un totale di 100 mila ore lavorate".
Le ditte impegnate nella fermata, per il 90% imprese locali,
hanno messo a disposizione tecnici, operai specializzati e
operai di base. Un comunicato dell'azienda fa notare con
orgoglio che tutto è filato liscio: "Lo svolgimento delle
attività, pur in presenza di una massiccio numero di
addetti, non ha fatto registrare alcun infortunio,
testimoniando la capacità delle ditte appaltatrici - si
legge nella nota - di adeguarsi agli standard di sicurezza
della raffineria". Per un impianto di quella complessità, la
pausa "disintossicante" implica spese considerevoli. La
fermata ha comportato un investimento complessivo di circa
dieci milioni di euro, che si vanno, quindi, ad aggiungere
ai trenta milioni di investimenti in sicurezza e ambiente
realizzati nel corso del biennio. "Tra gli interventi di
maggiore portata - ricorda la nota dell'azienda
petrolchimica - , quelli relativi ai tre impianti di
desolforazione, propedeutici al miglioramento della qualità
ambientale dei combustibili prodotti; la sostituzione dei
bruciatori nell'impianto post-combustore, per una migliore
resa sia in efficienza che in performance ambientali; il
potenziamento dei sistemi di controllo delle emissioni del
sito e l'ottimizzazione della rete elettrica di raffineria".
Anche le attività di manutenzione della centrale turbogas
Igcc hanno operato "in funzione di una crescita
dell'affidabilità - spiega l'azienda nel comunicato che
spiega i risvolti della fermata -, proseguendo il programma
già avviato nella fermata generale dello scorso anno, quando
vennero realizzati interventi sul sistema torcia e sul
Mixing Drum (apparecchiatura di accumulo del gas di
sintesi), che hanno portato all'eliminazione del rumore
generato dal loro funzionamento in particolari assetti di
marcia". La fermata attuale, come già quella precedente, si
è fondata sui principi e sulle elaborazioni del progetto
Merit (Manufacturing Enhanced Reliability and Improvement
Team), un programma di gestione delle manutenzioni elaborato
in collaborazione tra Shell e Api. Il programma, che
coinvolge diverse competenze tecniche aziendali, si basa
sull' analisi delle serie storiche e della tipologia dei
guasti riscontrati o riscontrabili sugli impianti e le
apparecchiature con l'obiettivo di prevenirli attraverso una
manutenzione appropriata. |
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