MESSAGGERO |
Proroga Api, il sì della
Provincia nero su bianco
Ad un mese di distanza dal
via libera della Regione i eri è stato sottoscritto l’atteso
protocollo aggiuntivo che riconcilia gli enti
Carletti, ricorso al Tar
contro i Ds. Brachetti Peretti: «Peccato l’ostinazione del
sindaco»
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA Anche la Provincia
firma il rinnovo della concessione Api, unendosi, a distanza
di un mese, alla scelta della Regione. La svolta ieri
mattina in Regione dove, alla presenza di tecnici ed
assessori (assente Marco Amagliani, assessore regionale
all’ambiente), Enzo Giancarli, presidente della Provincia,
ha siglato accanto a Vito D’Ambrosio, governatore delle
Marche, e ad Aldo Maria Brachetti Peretti, presidente
dell’Api, il via libera per il rinnovo della concessione
allo stabilimento petrolifero per altri venti anni. Ad
ufficializzare la decisione di Giancarli la firma di un
protocollo aggiuntivo al protocollo d’intesa già
sottoscritto il 30 giugno tra Regione e Api che, in
sostanza, ripercorre le tappe del rinnovo della concessione
da fine giugno a ieri. D’Ambrosio si è detto soddisfatto per
tre motivi. «Il primo è la conferma della condivisione della
strada intrapresa dalla Regione. Il secondo è che la
questione è stata affrontata in un’ottica istituzionale, i
rapporti tra enti non possono infatti esser legati a momenti
peculiari, ma ad una visione di continuità. Infine, un
motivo personale: il recupero di un rapporto amichevole con
Giancarli con cui, per un attimo, ci siamo trovati su
posizioni diverse. Anche se le divergenze che ci sono state
non hanno mai intaccato i nostri rapporti personali: ci
conosciamo da quando lo proclamai sindaco di Arcevia».
Rammarico ha, invece, espresso Brachetti Peretti. «Mi spiace
– ha detto – per la posizione del Comune di Falconara, così
radicalizzata, che non va a favore dei cittadini. I comuni
succedutisi per oltre 70 anni hanno fatto una scelta
precisa. E l’Api ha dato lavoro a molti, anche il sindaco e
sua moglie sono stati per un periodo dipendenti della
raffineria. Ma vedo che non c’è volontà di confronto, le
posizioni, invece, vanno motivate. Dal canto nostro, faremo
tutto quello previsto dalla prescrizioni che per noi sono
economicamente pesanti, ma che abbiamo accettato».
Sull’importanza dei rapporti di amicizia è tornato Giancarli
che ha ammesso: «Anche se per qualche giorno si sono
interrotti i rapporti con il presidente della Regione, il
legame di amicizia non è mai stato messo in discussione.
Oggi sono soddisfatto per la mia firma al rinnovo perché
sono supportato sia a livello tecnico (le prescrizioni sono
state formulate anche secondo le nostre indicazioni) sia a
livello politico. Nell’ultimo consiglio provinciale,
infatti, mi è stato dato il via libera per questa scelta a
larghissima maggioranza, con un solo voto contrario e
l’astensione dei Verdi».
Arretriamo? D’accordo
Linea Fs. La Regione firma la
disponibilità
FALCONARA «Il progetto del
by-pass non precluderà ulteriori iniziative future che
propongano un generale arretramento dell’attuale tracciato
ferroviario». Questo il senso dell’intesa siglata sempre
ieri mattina tra il presidente della Regione, Vito
D’Ambrosio, e quello della Provincia, Enzo Giancarli.
«Abbiamo concordato – ha detto il governatore delle Marche –
che la realizzazione del by-pass Api non sarà alternativo o
ostativo ad un futuro arretramento totale della ferrovia
nell’ottica della costituzione del Corridoio adriatico».
Ricordiamo, infatti, che Giancarli era stato l’unico
politico a contrapporre l’idea del Corridoio adriatico al
progetto del by-pass Api, una bretella ferroviaria che,
innestandosi all’altezza degli attuali binari in zona Rocca,
porta allo spostamento del passaggio dei treni dall’interno
della raffineria Api all’esterno, passando dietro Fiumesino
e Villanova per poi riallacciarsi al tracciato odierno. Un
provvedimento mai appoggiato dai comitati di quartiere che
hanno, invece, chiesto al presidente della Provincia di
continuare la sua attività sul fronte dell’arretramento
completo della ferrovia. E ieri in Regione è arrivata questa
condivisione con D’Ambrosio: sì alla realizzazione a breve
del by-pass per evitare il transito all’interno della
raffineria dei treni, ma senza escludere a lungo termine la
possibilità di investire ancora di più e realizzare il
completo arretramento della ferrovia, lasciando libero tutto
il fronte mare da Pesaro in giù. Idea, da tempo accarezzata,
per restituire vitalità al turismo nostrano e alle coste,
sempre più danneggiate dall’erosione, ma mai analizzata
concretamente. Una sorta, quindi, di benestare in anticipo
per eventuali stravolgimenti delle infrastrutture in futuro.
Visibilmente soddisfatto Enzo Giancarli ai cui progetti è
stata lasciata la porta socchiusa. Dal canto suo il Comune
di Falconara, dove verrà realizzato il by-pass appoggia il
progetto, ma non il rinnovo della concessione rilasciata
all’Api contro cui è ricorsa al Tar. Mossa che non preoccupa
la Regione, sicura che il Tribunale convaliderà la sua
scelta.
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RESTO DEL CARLINO |
Firma anche Giancarli ma fa
modificare il Prg
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — Doppio scacco per
il presidente della Provincia, Enzo Giancarli che ieri ha
firmato innanzitutto il protocollo d'intesa aggiuntivo per
il rinnovo della concessione alla raffineria Api e ha
richiesto al Comune di Falconara di modificare la «variantina»
al Prg nella parte che riguarda la data di permanenza
dell'impianto petrolifero. Come dire invece di 2008 è
necessario mettere 2020. Una «revisione» obbligatoria
sottoscritta anche dai Verdi. C'era un clima disteso ieri
all'ottavo piano del palazzo della Regione. D'Ambrosio
affiatatissimo con Giancarli dopo i dissapori sanitari, Aldo
Brachetti Peretti, presidente di Api raffineria, soddisfatto
per l'adesione di Giancarli, anche se non era stata mai
messa in discussione. «Con questa ulteriore adesione — ha
detto il governatore D'Ambrosio — si dimostra come la strada
intrapresa era quella giusta. Il procedimento di rinnovo
della concessione ha tenuto in considerazione le esigenze
del territorio». Parole che vanno a sostenere quanto
dichiarato pochi minuti dopo da Brachetti Peretti: «Mi
rallegro della posizione della Provincia, ma non comprendo
quella così radicalizzata del Comune che non è
nell'interesse della cittadinanza. E' importante motivare
certi convincimenti, valutando anche le esigenze di un
territorio. Noi — sottolinea Brachetti Peretti — abbiamo
bisogno di produrre molto e vi assicuro che le prescrizioni
sono di una pesantezza di carattere economico estrema». «In
questo protocollo — ha aggiunto Giancarli — c'é anche la
volontà di salvaguardare la sicurezza e tutelare
l'ambiente». Aspri, invece, i toni verso il ricorso al Tar
del Comune: «L'amministrazione falconarese — ha sottolineato
D'Ambrosio — poteva agire in altri modi e con altri sistemi.
Ritengo che questo ricorso sia sbagliato nel metodo e nel
merito. Abbiamo lavorato nell'interesse della regione quella
con la «r» minuscola e non maiuscola». E critica il
comportamento della Giunta Carletti anche la segreteria dei
Ds regionale: «Abbiamo compreso e condiviso la scelta del
Comune di Falconara di non sottoscrivere il protocollo
d'intesa, ma non condividiamo e comprendiamo la scelta di
ricorrere al Tar contro il rilascio della concessione, per
questo auspichiamo che l'amministrazione torni a
confrontarsi con Provincia e Regione». Ieri Provincia e
Regione hanno anche sottoscritto una lettera di intenti
sulla infrastrutturazione ferroviaria del nodo di Falconara.
LA FIRMA DEL PROTOCOLLO
LA FIRMA DEL PROTOCOLLO
d'intesa con la raffineria Api non garantisce ai cittadini e
all'ambiente nulla di più di quanto previsto dalle leggi
vigenti». Il capogruppo dei Verdi, Marco Moruzzi accusa la
Regione di non avere avuto «il coraggio di prescrivere
all'Api l'immediato arretramento degli impianti della sponda
destra del fiume Esino dove i serbatoi ed altre strutture
costruite sulla foce determinano un livello elevato di
rischio». Per l'ambientalista la Regione si sarebbe
rimangiata «il proprio piano di assetto idrogeologico e
tutti gli altri studi realizzati».
Incidente per Brachetti
junior
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — «Mio figlio è
salvo per miracolo». Un Brachetti Peretti visibilmente
provato ha lasciato ieri la Capitale per firmare il
protocollo aggiuntivo a quello precedentemente stilato tra
l'azienda Api e la Regione Marche. Un volto triste il suo
per l'incidente accaduto pochi giorni fa al suo primogenito
Ferdinando (nella foto) di 43 anni. Accaduto a Roma nelle
ore di punta, Ferdinando a bordo della sua moto è stato
letteralmente investito da un auto che sopraggiungeva da
un'opposta direzione. L'impatto è stato fortissimo tanto che
il ragazzo è stato sbalzato dall'alltra parte della
carreggiata che stava percorrendo. Preoccupanti erano le sue
condizioni, tanto che è stato trasportato subito al
Policlinico di Roma dove ha subito un intervento per
bloccare le emoraggie riportate. Tre lunghissime ore per la
famiglia Brachetti Peretti che ha vissuto nell'angoscia, nel
pericolo che sopraggiungessero delle complicazioni.
L'intervento è riuscito e ora Ferdinando, vice presidente di
Api Holding, dovrà seguire un lungo periodo di
convalescenza.
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CORRIERE ADRIATICO |
Concessione all'Api, sì anche
della Provincia Siglato il protocollo d'intesa aggiuntivo
di MARINA MINELLI
Il presidente della
Provincia, Enzo Giancarli, ha aderito al protocollo d'intesa
con la raffineria Api per il rinnovo della concessione fino
al 2020. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della
Regione Vito D'Ambrosio per il quale la firma rappresenta il
recupero di "un rapporto ultra decennale con Giancarli,
un'amicizia solida mai intaccata dai problemi politici".
"L'adesione della Provincia - ha precisato D'Ambrosio -
dimostra, che la strada intrapresa è condivisa da due dei
tre soggetti interessati e competenti sul territorio". "Noi
- ha aggiunto D'Ambrosio - abbiamo seguito un percorso di
ragionevolezza e tutto il reticolo di accordi e prescrizioni
è stato costruito insieme ai tecnici del Comune di
Falconara". Secondo il presidente della Regione, rammaricato
per l'atteggiamento del sindaco Carletti su tutta la
vicenda, il Tar a cui si è rivolto il comune per cancellare
la concessione, "non farà altro che convalidare il nostro
operato. Questa volta è Falconara ad avere sbagliato nel
metodo". Impressione condivisa anche dal presidente di Apia
Raffineria, Aldo Brachetti Peretti il quale, pur
rallegrandosi per la posizione assunta dalla Provincia di
Ancona, ha osservato che "le decisioni prese negli ultimi 70
anni da diverse amministrazioni cittadine, non possono
essere cambiate da Carletti come se nulla fosse". "Il
sindaco fra l'altro - ha ricordato Brachetti Peretti - è
stato nostro dipendente e anche sua moglie per oltre 25
anni, ma questo non è servito a nulla, anzi porterà il
Comune ad investire altro denaro in una causa". Brachetti
Peretti ha anche parlato del futuro dell'azienda petrolifera
che oggi fornisce alle Marche il 25 % dell'energia elettrica
necessaria e sta investendo nelle fonti alternative. "Certo
- ha detto il presidente dell'Api - noi non produciamo
caramelle, ma stiamo facendo il possibile per la tutela del
territorio e le prescrizioni sono un vincolo pesante anche
dal punto di vista economico, ma il nostro obiettivo è
quello di contribuire allo sviluppo complessivo della
regione". Il presidente Giancarli ha fatto notare poi come
la firma del protocollo d'intesa, su prescrizioni
"costruite" a garanzia della sicurezza e a tutela
dell'ambiente sia stata largamente condivisa dal consiglio
provinciale che ha approvato la decisione con un voto
contrario ed un'astensione. Ieri Regione e Provincia hanno
anche sottoscritto una lettera d'intenti sulla "infrastrutturazione
ferroviaria del nodo di Falconara Marittima" per la
realizzazione del by-pass e per la valutazione di future
iniziative su un arretramento complessivo della linea
Adriatica.
I Ds contro Carletti
"Sbagliato il ricorso"
Dura presa di posizione della
segreteria regionale
I Ds delle Marche valutano
"positivamente" la conclusione dell'iter per il rinnovo
della concessione petrolifera alla Raffineria Api,
rilasciata dalla Regione "definendo un complesso ed
articolato sistema di obblighi, procedure e scadenze che
l'azienda deve rispettare a partire dai prossimi mesi e per
tutto il periodo di validità della stessa". Il rinnovo della
concessione "non si è trasformato quindi, come qualcuno
paventava, in un fatto burocratico. Le conclusioni sono
scaturite da un serio e proficuo confronto con le
aspettative dei cittadini falconaresi e dei lavoratori
dell'azienda". "Nel protocollo d'intesa - ribadiscono i Ds -
è stata recepita, nella sostanza se non letteralmente, gran
parte delle proposte avanzate dal Comune", per questo "così
come non abbiamo compreso e condiviso la scelta della giunta
comunale di Falconara di non sottoscrivere il protocollo
d'intesa, oggi tanto più - osservano i Ds - non condividiamo
e non comprendiamo la scelta di ricorrere al Tar contro il
rilascio della concessione". In questo modo la giunta
comunale "ha aperto una rottura della solidarietà tra i vari
livelli istituzionali (Comune, Provincia e Regione) che
avevano sottoscritto un'apposita intesa". Una rottura "tanto
più grave poichè avvenuta su un terreno sul quale è stato
possibile raggiungere sia un avanzato e utile punto di
equilibrio sia il sostegno della forze economiche e sociali,
in primo luogo dei sindacati e dei lavoratori". Una "rottura
istituzionale che rischia di isolare Falconara nel contesto
regionale e nazionale". "Auspichiamo - concludono i Ds - e
per questo continueremo a lavorare, che gli amministratori
comunali di Falconara possano rivedere le decisioni
adottate". |
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