MESSAGGERO |
«Carletti? Sull’Api continua
a sbagliare»
Il segretario Ds. Vannucci
critica le decisioni di Falconara pronta a ricorrere contro
il rinnovo della concessione
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - «Poteva firmare
anche subito, ma che lo faccia adesso è comunque una
soddisfazione perché ha distinto i problemi generali con la
Regione dal caso specifico, l’Api». Commenta così il
segretario regionale Ds, Masssimo Vannucci, la decisione di
Enzo Giancarli di firmare oggi in Regione il rinnovo
all’Api, mentre il Comune ha annunciato la scelta di
ricorrere al Tar proprio per annullare questo documento che
sancisce la permanenza della raffineria a Falconara per
altri venti anni. Tre enti, quindi, governati dal
centro-sinistra ma che non la pensano allo stesso modo su
una questione così delicata come l’Api. La Regione è stata
la prima a dare il via libera stilando un protocollo
d’intesa a suggello del rinnovo della concessione dove sono
state inserite una serie di prescrizioni per migliorare la
convivenza tra lo stabilimento e il territorio. Prescrizioni
mai appoggiate dal Comune di Falconara e che, in un primo
momento, sembrava non andassero giù neanche alla Provincia
che aveva disertato, a sorpresa, l’appuntamento di fine
giugno per firmare insieme alla Regione il rinnovo. Poi,
Enzo Giancarli, presidente della Provincia, aveva chiarito
che non era l’Api ad aver causato quel comportamento, ma
frizioni sedimentate con la Regione. Pomo della discordia
tra i due enti è la sanità, ma D’Ambrosio, governatore delle
Marche, pare aver recuperato con Giancarli, almeno sulla
questione raffineria. Anche se rimane da vedere come e se si
risolverà la faccenda sanità. Dal canto suo, Giancarli ha
dimostrato, in quest’occasione, tutto il suo peso politico,
fatto che nell’ambito dei Ds conterà, in futuro. Frizione
superata da oggi, quindi, tra il presidente della Regione e
della Provincia grazie alla firma per il rinnovo all’Api?
«Beh, superata - spiega il segretario regionale Ds - In
questo caso, su tale tema c’è piena convergenza: ha prevalso
l’interesse generale e non specifico». I Ds regionali cosa
pensano della questione raffineria: come è stata affrontata?
«La Regione ha fatto bene il proprio dovere. Siamo
perfettamente d’accordo col lavoro svolto dall’assessore
all’ambiente Amagliani e appoggiamo anche la scelta del
presidente Giancarli di firmare il rinnovo della
concessione. Per noi è una soddisfazione». Invece cosa pensa
della posizione del Comune di Falconara? «Dispiace la sua
decisione. Ha partecipato a tutto il percorso per il
rinnovo, sfilandosi dalle trattative all’ultimo. La sua è
una visione sbagliata, ha guardato più all’interesse di una
parte che generale, dell’economia della Regione, dei
lavoratori e di tutti i cittadini». Pensa che ricorrendo al
Tar il Comune riuscirà a cambiare le cose? «Non credo. Sarà
solo una spesa inutile di soldi ed energia. E non capisco il
perché di tutto questo. I Ds Marche a dicembre 2002 avevano
firmato un documento concordato con cui avrebbero affrontato
la questione Api. Quindi non vedo perché adesso il Comune
debba prenderne le distanze». Ma l’ente locale afferma che
questa nuova concessione contiene poche garanzie per il
territorio ed i cittadini. «Non è vero, questo sarebbe
successo se il rinnovo fosse stato dato dal Ministero. Poi,
alla fine si può sempre giocare al rialzo, ma è anche giusto
che ci ha le sue responsabilità se le prenda». |
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RESTO DEL CARLINO |
"Strappo pesante con il Comune"
FALCONARA — «Quello
con il Comune di Falconara è uno strappo veramente pesante».
L'assessore regionale all'Ambiente, Marco Amagliani non
commenta il ricorso al Tar dell'amministrazione falconarese,
ma esprime rammarico per il mancato accordo sul protocollo
d'intesa che oggi verrà sottoscritto anche dal presidente
della Provincia, Enzo Giancarli dopo le divergenze di
opinioni sul piano sanitario regionale. «Mi auguravo — dice
Amagliani — che il Comune avesse, anche se in un secondo
momento, aderito al protocollo, ma così non è stato e ne
prendo atto. Torno comunque a ripetere quello che già ho
detto più volte: abbiamo fatto delle scelte in base
all'unica strada percorribile. Per quanto riguarda invece la
posizione di Giancarli, non avevo dubbi che il presidente,
come lui stesso aveva dichiarato, sottoscrivesse il
protocollo d'intesa». La firma sul documento verrà apposta
questa mattina alle 12.30. Si fanno invece aspri i toni tra
Rifondazione comunista e i Verdi. «Dopo aver rinunciato per
anni a un impegno istituzionale e politico costante e
coerente per costruire le condizioni necessarie a qualsiasi
percorso di riconversione-dismissione della raffineria Api
di Falconara, i Verdi delle Marche provano ora a «far cassa
tentando di 'colpevolizzare' strumentalmente Rifondazione
solo perché l'assessore Amagliani ha fatto, e bene, il suo
dovere». Lo scrive il segretario regionale del Prc delle
Marche Giuliano Brandoni, in una nota con la quale ieri ha
replicato alle accuse mosse dagli ecologisti
all'amministratore regionale per il parere favorevole dato
dalla Regione al rinnovo della concessione ventennale
all'impianto. «La scelta della giunta regionale, condivisa
dalla Provincia di Ancona, di costruire un protocollo di
intesa e una griglia di prescrizioni cogenti in concomitanza
con il rinnovo della concessione di raffinazione all'Api
rappresenta — spiega Brandoni — l'atto tecnicamente e
politicamente più avanzato costruito durante la lunga storia
del confronto tra raffineria Api e istituzioni locali.
Perché, forse per la prima volta, l'azienda è sottoposta
agli obblighi e impegni precisi oltrechè a condividere un
percorso di riconversione che sarà tanto più concreto quanto
più vasto e coeso sarà l'impegno dell'opinione pubblica e di
movimenti della società civile». Brandoni e tutta
Rifondazione comunista «rivendica, senza timori di aver
condiviso la scelta compiuta dalla maggioranza regionale».
L'indice di gradimento su Carletti
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — Come valutate l'operato del primo cittadino,
pensate che abbia preso a cuore i problemi della città?
Questione Api, sicurezza, ambiente, tasse, servizi sociali,
commercio, iniziative culturali e sport, sono le
classificazioni sulle quali il Carlino vi chiede di
esprimere un voto. Non si tratta di un giudizio, ma di
testare l'operato di un sindaco che non ha ancora concluso
la sua battaglia contro la raffineria Api, anzi l'ha appena
riaperta, un primo cittadino che ha scelto, riscuotendo poca
popolarità, di rivoluzionare il piano dei parcheggi,
accattivandosi le antipatie di molti. C'è poi la sua volontà
di far cancellare su Falconara la definizione di città
dormitorio. Vi chiediamo insomma di esprimere un voto anche
sulla nuova impostazione che Carletti ha dato alla città, la
riscoperta della sua vera origine, progettando assieme agli
architetti spagnoli, nuovi quartieri per dare un'identità
diversa a Falconara. Parliamo di un sindaco che è stato
rieletto, che ha deciso di dare spazio e dimore collettive
(forse troppe) agli anziani, parliamo di quell'uomo che ha
sempre detto che la Cultura, quella con la «c» maiuscola,
doveva essere riscoperta, proprio a cominciare dal
territorio. Ha ideato un cartellone di spettacoli, che si
svolgono proprio nei luoghi più sconosciuti, quelli anche a
volte disprezzati. Ma Carletti è anche colui che ha
investito nel mattone, comprando stabili, vecchi e nuovi,
che ha ristrutturato, e che per questo è stato accusato di
aver abusato nel dispendio dei risparmi delel casse
comunali. Insomma è possibile valutare le due facce della
medaglia, il buono e il cattivo che c'é nella gestione
Carletti. Con questo coupon che pubblicheremo tutti i
giorni, invitiamo chi stima e chi no il professor Carletti a
uscire allo scoperto senza la paura di fornire le
generalità. Potranno esprimere il consenso o il dissenso. In
tal modo avanzeranno degli input all'amministrazione
comunale, delle proposte su quelle che sono le problematiche
verso le quali i cittadini si sentono trascurati, e quelle
che invece sono state risolte o dove si può fare ancora
meglio. Questa Falconara sta cambiando?
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CORRIERE ADRIATICO |
Rifondazione alza i toni Maggioranza in affanno
"Grave la cecità politica dei Ds. Siamo stati sempre
corretti nei confronti di sindaco e giunta, non siamo stati
ripagati con ugual moneta" Dopo il voto in Consiglio sulla
centrale
Rifondazione comunista spara a zero contro i Ds e getta
ombre oscure sul futuro dell'unità della coalizione di
centrosinistra.
Jesi - E' un messaggio dai toni pesanti e che, c'è da
scommettere, provocherà un terremoto politico, quello
diffuso ieri con una nota dal partito dei "bertinottiani"
jesini. "L'operato di Rifondazione comunista - si legge nel
comunicato - è stato sino ad oggi di grande correttezza,
operatività e lealtà nei confronti del sindaco Fabiano
Belcecchi e degli alleati di giunta. Non siamo stati
ripagati con egual moneta". Parole lapidarie, che pesano
come macigni. Il motivo di tanto risentimento è il voto, che
Rc bolla come "bipartisan", sull'ordine del giorno, discusso
nell'ultima riunione del consiglio comunale, riguardante la
riapertura della centrale elettrica di Camerata Picena. Dal
documento, su proposta dei Repubblicani europei, sono stati
eliminati alcuni passaggi contro il governo Berlusconi,
evidentemente per cercare un'espressione univoca del
consiglio contro l'attivazione di un nuovo impianto
turbogas. Un'operazione che Rc non ha digerito. Prima
votando contro l'ordine del giorno ed ora, tirando fuori un
risentimento forse celato da tempo, lanciando gravi accuse
contro la Quercia. "Grave è la cecità politica dei Ds jesini
- scrive il partito di sinistra - che hanno perso
un'occasione preziosa per rilanciare a tutti i livelli
l'opposizione alle scelte iperliberiste del Governo
Berlusconi ed anzi inseguendo i cespugli (vedi Re) hanno
confuso i propri voti con la destra. Voti ambigui e
trasversali come quello dell'ultimo consiglio comunale
minano l'unità già compromessa dalle smanie di protagonismo
dei cespugli e dei liberi battitori che oltre a dividere
generano un forte ritardo nell'attuazione del programma. Da
settembre - conclude la nota - cercheremo l'unità
rafforzando l'autonomia di Rifondazione".
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