MESSAGGERO |
Rinnovo Api, è sì anche in Provincia
Nodo concessione. Il consiglio provinciale vota a
maggioranza. Si astengono i Verdi. Binci: «Per settembre
pronto il ricorso al Tar»
Giancarli: «Ripresi i rapporti con D’Ambrosio. Spero che
il Comune si unisca a noi»
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - Pronto entro settembre, a firma dei Verdi, il
ricorso al Tar contro il rinnovo della concessione
ventennale all’Api, rilasciata dalla Regione. Era nell'aria
ed ora lo confermano. I Verdi delle Marche, supportati anche
dai vertici nazionali, andranno in tribunale: continuano a
lottare contro un rinnovo che, a loro dire, non ha basi né
giuridiche né tecniche. Ad anticipare alcuni dettagli è
l’assessore provinciale ai trasporti, Massimo Binci (Verdi),
che abbiamo incontrato ieri in consiglio provinciale durante
la discussione di un ordine del giorno della maggioranza
proprio sull’Api, a cui il Sole che ride ha cercato di
contrapporre, senza successo, un suo documento. Su che basi,
abbiamo chiesto a Binci, vi rivolgete al Tar? «Tanti i
motivi – risponde – Si va dalla situazione di area ad alto
rischio ambientale al rinnovo di una concessione che è stata
data pur se ancora permane l’inquinamento della falda
sottostante il terreno della raffineria. Poi, c’è
l’incompatibilità dello stabilimento col centro abitato a
cui è troppo vicino, per non parlare del rinnovo anticipato
dato a priori, senza attendere l’esito degli studi
commissionati». Come vi state muovendo? «Abbiamo affidato il
caso ad un pool di avvocati, esperti di simili problematiche
ambientali». Che i Verdi siano convinti di questa strada lo
conferma anche la scelta di ieri di astenersi, (per ora
senza strascichi di crisi, in Provincia), in consiglio
provinciale, sull’ordine del giorno proposto dalla
maggioranza - Badiali (Ds), Bandoni (Rc), Casali (Pdci),
Grendene (Sdi), Lanari (Margherita) – relativo al caso Api.
Nel documento, approvato a larga maggioranza, compresa Fi e
parte di An (contrario solo Massimo Bello), la giunta e il
presidente Giancarli si sono impegnati a sottoscrivere il
protocollo che la Regione ha firmato con l’Api di Falconara.
Ricordiamo, infatti, che la Provincia a fine giugno aveva
disertato, insieme al Comune di Falconara che non è
intenzionato a ripensarci, la sottoscrizione del rinnovo a
causa di incomprensioni con la Regione. Dal canto suo Enzo
Giancarli, presidente della Provincia, ha ben accolto questo
via libera al rinnovo della concessione Api dal Consiglio
provinciale perché «coerente con la filosofia sempre
esternata dall’ente fin da marzo in un’intervista proprio al
Messaggero». Ma cosa è cambiato in queste settimane, come
mai, presidente Giancarli, ora, è pronto a firmare il
protocollo? «Avevo invitato il presidente D’Ambrosio al
confronto su questioni vitali e la risposta c’è stata».
Allora sulla sanità tutto sistemato? «Abbiamo ripreso i
rapporti, ora affrontiamo la questione Api, poi il resto».
Ma quando firmerà il rinnovo? «Domani mattina mi sentirò col
presidente della Regione e concorderemo le modalità. Mi
auguro che anche il Comune di Falconara si unisca a noi».
Dello stesso avviso pure Marco Amagliani, assessore
regionale all’ambiente, presente ieri in Provincia. Critico,
invece, Enrico Cesaroni (Fi) che ironicamente ha detto
«prima ero il solo a pensare che fosse giusto concedere il
rinnovo all’Api, ora sono in buona compagnia: c’è stato un
voltafaccia incredibile. Che almeno pensino a rimborsare gli
abitanti di Villanova e Fiumesino per il valore deprezzato
della loro case a causa della vicinanza alla raffineria.
Altrimenti tutto questo è solo fumo negli occhi dei
cittadini».
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RESTO DEL CARLINO |
Più «morbido» il nuovo by pass
FALCONARA — Sono passate con i voti favorevoli dei
partiti di maggioranza e di Forza Italia, le osservazioni al
progetto preliminare di Rfi che riguarda la linea Adriatica
Falconara-Orte. Astenuti Rifondazione comunista, Alleanza
nazionale e Verdi. Il Comune ha proposto un tracciato
modificato, con una maggiore estensione dei viadotti,
proprio per rendere il by pass ancor più permeabile al
territorio in rispetto dei laghi e del giardino botanico
esistente. E' stato anche abbreviato il percorso stabilito
da Trenitalia e reso più sinuoso rispetto al precedente
molto più sinuoso. Ad assistere alla discussione in aula sul
progetto fortemente contestato dai Comitati, anche alcuni
rappresentanti degli organismi cittadini dei quartieri di
Villanova e Fiumesino.
Un questionario per testare la vivibilità
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — I cittadini di Ancona nord e quelli di
Villanova potranno mettere nero su bianco i difetti del loro
quartiere. Questo è infatti quanto prevede il «contratto di
quartiere 2», un progetto che si basa essenzialmente sulla
ristrutturazione del rione e che si fonda sulla totale (o
quasi) collaborazione degli abitanti delle zone interessate.
Il «contratto» Presto verrà recapitato un depliant dove si
spiega principalmente che cos'è il «contratto di quartiere
2» e che riguarda interventi in campo edilizio, sociale e
occupazionale. Che serve a migliorare la vivibilità,
arricchendo la dotazione di servizi, la qualità edilizia,
gli spazi sociali. E che è promosso dal ministero e dalla
Regione che pubblicano il bando, i Comuni, poi, promuovono
la partecipazione. I finanziamenti sono di origine
pubblico-privata: il ministero stesso, la Regione, il
Comune, altri soggetti pubblici e privati (profit e no
profit). Attori protagonisti del «contratto» sono i
residenti del quartiere e chi opera nella zona interessata.
Sostanzialmente questa partecipazione si basa su incontri
per individuare un percorso comune con il fine di migliorare
l'estetica e la vivibilità del rione. Insomma un momento di
consultazione e di confronto costruttivo. Il questionario
Saranno in tutto tre i fogli dove sono elencate le domande
che aiuteranno a comporre l'identikit del nuovo rione:
inanzitutto il sesso, l'età, la professione (soprattutto se
viene svolta nell'area interessata), se siete stranieri, e
proprietari della casa in cui vivete, da quanti componmenti
è formata la famiglia. Ma il succo del questionario viene al
secondo foglio quello dove si chiede se è sufficiente la
presenza dei servizi, degli spazi comuni, delle aree verdi,
e qual è il grado della qualità edilizia. C'é poi la parte
dove è necessario elencare come ogni residente percepisce il
quartiere: se lo condisera vivibile, invivibile, a misura
d'uomo, degradato, accogliente oppure abbandonato. E ancora
se si vive bene e quanto si ritiene necessario migliorare il
proprio rione. Infine le ultime domande saranno più
«amministrative»: verrà richiesto un commento su come appare
l'iniziativa del Comune, se lo scrivente ha mai preso parte
a momenti di partecipazione comune e se è reale questa
possibilità di affrontare insieme con l'amminsitrazione le
problematiche del quartiere.
Passa a maggioranza il documento
JESI — Passa a maggioranza il documento della giunta
contro la riattivazione della centrale turbogas di Camerata
Picena. Non c'è stata unanimità perché Rc ha votato contro
l'ordine del giorno proposto proprio dal centrosinistra. E
pensare che la maggioranza l'aveva redatto per dire no alla
scelta dell'Enel di riattivare il sito. Insomma, ad una
lettura superficiale, i neocomunisti sarebbero favorevoli a
quella scelta del gestore nazionale. Ma sarebbe tutto
sommato sbagliato dargli questa interpretazione perché la
distinzione è giunta dal Prc solo dopo che il centrosinistra
aveva accettato la proposta dei Repubblicani europei di
cancellare due passaggi in cui si muovevano forti critiche
al Governo denunciate nel documento: «Si celano in realtà
politiche economiche e piani energetici che nulla hanno a
che vedere col reale fabbisogno nazionale». E ancora: «Il
.Governo di centrodestra non è nuovo ad interventi di
siffatta natura, che pongono al centro delle scelte
politiche i meccanismi del mercato e l'esasperazione dei
consumi anziché il rispetto della persona e dell'ambiente».
I centristi avevano fiutato l'aria che giungeva dal Polo
delle Libertà: con quei due paragrafi nessun gruppo
consiliare avrebbero mai aderito al documento. E dunque
Belcecchi si sarebbe trovato tra le mani un'indicazione
ridimensionata. Siccome l'argomento è molto delicato (in
pochi chilometri quadrati vi sono altre due centrali oltre a
quella di Camerata, cioè Jesi e Falconara) arrivare
all'ennesima spaccatura avrebbe aperto una falla nel fronte
del rifiuto. Curzi, il rappresentante dei Repubblicani
europei ha trovato la giusta via diplomatica ma quando tutti
i tasselli sembravano al loro posto, Rifondazione è uscita
con un emendamento che rimetteva al loro posto i due
paragrafi. Tra i due mali, a quel punto il primo cittadino
ha scelto il minore: traghettare il centrodestra verso la
mozione che «esprime tutta la contrarietà alla proposta di
riattivazione della centrale Enel di Camerata e sottolinea
che la centrale si trova su un'area ad elevato rischio
ambientale».
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CORRIERE ADRIATICO |
La ferrovia nel parco
Falconara, il consiglio approva a maggioranza le
osservazioni
Il nuovo tracciato tra l'orto botanico e i laghetti
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Verdi, Rifondazione Comunista e Alleanza
Nazionale hanno espresso un voto contrario, ma la
maggioranza compatta, insieme a Forza Italia, ha approvato
ieri pomeriggio in consiglio comunale le osservazioni al
progetto di RFI-Rete Ferroviaria Italiana per il by pass tra
Marina di Montemarciano e Falconara. "Questo atto - ha
commentato l'assessore all'urbanistica Fausto Api - ci serve
per ufficializzare la posizione del Comune e per formulare
una serie di proposte alternative lungo il tracciato in modo
da tutelare alcune parti del territorio". Secondo
l'assessore all'urbanistica la soluzione individuata da RFI
è la tanto attesa risposta alla soluzione dei principali
problemi connessi alla presenza delle strutture ferroviarie
con particolare riguardo al recupero del "fronte mare" e
ferma restando una valutazione "ampiamente positiva" del
progetto, l'amministrative ha ritenuto di dover evidenziare
delle zone di rispetto. Il tracciato, infatti, passa nella
zona del "parco fluviale" ed uno dei punti delicati è
rappresentato dall'attraversamento di via del Conventino,
nel suo tratto tra l'abitato e la chiesa di San Lorenzo,
mentre un'altra situazione per cui il Comune chiede maggiore
attenzione sono i territori a monte dell'abitato di
Fiumesino per cui dovranno essere previste adeguate barriere
fonoassorbenti e tutta l'area dell'orto botanico e dei
laghetti "da Sbacco" per i quali sono già stati effettuati
interventi di salvaguardia e valorizzazione che non devono
essere compromessi. In consiglio si è riparlato, su
richiesta dei Verdi, dello sversamento in mare avvenuto nei
giorni scorsi in una delle strutture della raffineria Api.
"Ancora una volta - ha osservato l'assessore all'ambiente
Scortichini - le informazioni sono arrivate per iniziativa
dell'azienda né a noi, né all'Arpam che poco ci ha detto su
quanto è avvenuto". Durante la seduta consiliare di ieri
sono stati anche eletti i tre revisori dei conti che sono
Giancarlo Ricci e Gino Manosi, indicati dalla maggioranza, e
per la minoranza Leandro Tiranti.
La Provincia dice sì "L'Api fino al 2020"
Favorevole al rinnovo della concessione
Il consiglio provinciale dice sì al rinnovo della
concesione fino al 2020 alla raffineria Api e la Provincia
riprende formalmente i rapporti con la Regione Marche. Un
ordine del giorno, presentato dai presidenti dei gruppi
consiliari Fabio Badiali (Ds), Giuliano Brandoni (Prc),
Giuseppe Casali (Pdci), Claudio Grendene (Sdi) e Pietro
Lanari (Margherita) sull' adesione al protocollo d'intesa
tra Regione e Api è stato approvato a larghissima
maggioranza, dopo una discussione ampia durata per circa tre
ore. Oltre ai consiglieri di maggioranza (i Verdi si sono
astenuti e hanno presentato un proprio ordine del giorno
che, però, non ha raccolto consensi), hanno votato a favore
del rinnovo della concessione i consiglieri di Forza Italia
e parte dei consiglieri di Alleanza Nazionale (Federica
Buscarini e Paola Candi). Un solo voto contrario, quello del
consigliere di An Massimo Bello. Al termine della
discussione, il presidente Giancarli, nel ricordare il suo
pronunciamento favorevole annunciato da tempo e la ripresa
dei rapporti istituzionali con la Regione Marche dopo le
vicende legate alla sanità, prendendo atto della posizione
largamente favorevole all'ordine del giorno, ha ringraziato
il consiglio provinciale per l'atto di fiducia manifestato.
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