RASSEGNA STAMPA 29.07.2003

 

MESSAGGERO
Rinnovo Api, è sì anche in Provincia

Nodo concessione. Il consiglio provinciale vota a maggioranza. Si astengono i Verdi. Binci: «Per settembre pronto il ricorso al Tar»

Giancarli: «Ripresi i rapporti con D’Ambrosio. Spero che il Comune si unisca a noi»

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - Pronto entro settembre, a firma dei Verdi, il ricorso al Tar contro il rinnovo della concessione ventennale all’Api, rilasciata dalla Regione. Era nell'aria ed ora lo confermano. I Verdi delle Marche, supportati anche dai vertici nazionali, andranno in tribunale: continuano a lottare contro un rinnovo che, a loro dire, non ha basi né giuridiche né tecniche. Ad anticipare alcuni dettagli è l’assessore provinciale ai trasporti, Massimo Binci (Verdi), che abbiamo incontrato ieri in consiglio provinciale durante la discussione di un ordine del giorno della maggioranza proprio sull’Api, a cui il Sole che ride ha cercato di contrapporre, senza successo, un suo documento. Su che basi, abbiamo chiesto a Binci, vi rivolgete al Tar? «Tanti i motivi – risponde – Si va dalla situazione di area ad alto rischio ambientale al rinnovo di una concessione che è stata data pur se ancora permane l’inquinamento della falda sottostante il terreno della raffineria. Poi, c’è l’incompatibilità dello stabilimento col centro abitato a cui è troppo vicino, per non parlare del rinnovo anticipato dato a priori, senza attendere l’esito degli studi commissionati». Come vi state muovendo? «Abbiamo affidato il caso ad un pool di avvocati, esperti di simili problematiche ambientali». Che i Verdi siano convinti di questa strada lo conferma anche la scelta di ieri di astenersi, (per ora senza strascichi di crisi, in Provincia), in consiglio provinciale, sull’ordine del giorno proposto dalla maggioranza - Badiali (Ds), Bandoni (Rc), Casali (Pdci), Grendene (Sdi), Lanari (Margherita) – relativo al caso Api. Nel documento, approvato a larga maggioranza, compresa Fi e parte di An (contrario solo Massimo Bello), la giunta e il presidente Giancarli si sono impegnati a sottoscrivere il protocollo che la Regione ha firmato con l’Api di Falconara. Ricordiamo, infatti, che la Provincia a fine giugno aveva disertato, insieme al Comune di Falconara che non è intenzionato a ripensarci, la sottoscrizione del rinnovo a causa di incomprensioni con la Regione. Dal canto suo Enzo Giancarli, presidente della Provincia, ha ben accolto questo via libera al rinnovo della concessione Api dal Consiglio provinciale perché «coerente con la filosofia sempre esternata dall’ente fin da marzo in un’intervista proprio al Messaggero». Ma cosa è cambiato in queste settimane, come mai, presidente Giancarli, ora, è pronto a firmare il protocollo? «Avevo invitato il presidente D’Ambrosio al confronto su questioni vitali e la risposta c’è stata». Allora sulla sanità tutto sistemato? «Abbiamo ripreso i rapporti, ora affrontiamo la questione Api, poi il resto». Ma quando firmerà il rinnovo? «Domani mattina mi sentirò col presidente della Regione e concorderemo le modalità. Mi auguro che anche il Comune di Falconara si unisca a noi». Dello stesso avviso pure Marco Amagliani, assessore regionale all’ambiente, presente ieri in Provincia. Critico, invece, Enrico Cesaroni (Fi) che ironicamente ha detto «prima ero il solo a pensare che fosse giusto concedere il rinnovo all’Api, ora sono in buona compagnia: c’è stato un voltafaccia incredibile. Che almeno pensino a rimborsare gli abitanti di Villanova e Fiumesino per il valore deprezzato della loro case a causa della vicinanza alla raffineria. Altrimenti tutto questo è solo fumo negli occhi dei cittadini».

 
RESTO DEL CARLINO
Più «morbido» il nuovo by pass

FALCONARA — Sono passate con i voti favorevoli dei partiti di maggioranza e di Forza Italia, le osservazioni al progetto preliminare di Rfi che riguarda la linea Adriatica Falconara-Orte. Astenuti Rifondazione comunista, Alleanza nazionale e Verdi. Il Comune ha proposto un tracciato modificato, con una maggiore estensione dei viadotti, proprio per rendere il by pass ancor più permeabile al territorio in rispetto dei laghi e del giardino botanico esistente. E' stato anche abbreviato il percorso stabilito da Trenitalia e reso più sinuoso rispetto al precedente molto più sinuoso. Ad assistere alla discussione in aula sul progetto fortemente contestato dai Comitati, anche alcuni rappresentanti degli organismi cittadini dei quartieri di Villanova e Fiumesino.

Un questionario per testare la vivibilità

di Maria Gloria Frattagli

FALCONARA — I cittadini di Ancona nord e quelli di Villanova potranno mettere nero su bianco i difetti del loro quartiere. Questo è infatti quanto prevede il «contratto di quartiere 2», un progetto che si basa essenzialmente sulla ristrutturazione del rione e che si fonda sulla totale (o quasi) collaborazione degli abitanti delle zone interessate. Il «contratto» Presto verrà recapitato un depliant dove si spiega principalmente che cos'è il «contratto di quartiere 2» e che riguarda interventi in campo edilizio, sociale e occupazionale. Che serve a migliorare la vivibilità, arricchendo la dotazione di servizi, la qualità edilizia, gli spazi sociali. E che è promosso dal ministero e dalla Regione che pubblicano il bando, i Comuni, poi, promuovono la partecipazione. I finanziamenti sono di origine pubblico-privata: il ministero stesso, la Regione, il Comune, altri soggetti pubblici e privati (profit e no profit). Attori protagonisti del «contratto» sono i residenti del quartiere e chi opera nella zona interessata. Sostanzialmente questa partecipazione si basa su incontri per individuare un percorso comune con il fine di migliorare l'estetica e la vivibilità del rione. Insomma un momento di consultazione e di confronto costruttivo. Il questionario Saranno in tutto tre i fogli dove sono elencate le domande che aiuteranno a comporre l'identikit del nuovo rione: inanzitutto il sesso, l'età, la professione (soprattutto se viene svolta nell'area interessata), se siete stranieri, e proprietari della casa in cui vivete, da quanti componmenti è formata la famiglia. Ma il succo del questionario viene al secondo foglio quello dove si chiede se è sufficiente la presenza dei servizi, degli spazi comuni, delle aree verdi, e qual è il grado della qualità edilizia. C'é poi la parte dove è necessario elencare come ogni residente percepisce il quartiere: se lo condisera vivibile, invivibile, a misura d'uomo, degradato, accogliente oppure abbandonato. E ancora se si vive bene e quanto si ritiene necessario migliorare il proprio rione. Infine le ultime domande saranno più «amministrative»: verrà richiesto un commento su come appare l'iniziativa del Comune, se lo scrivente ha mai preso parte a momenti di partecipazione comune e se è reale questa possibilità di affrontare insieme con l'amminsitrazione le problematiche del quartiere.

Passa a maggioranza il documento

JESI — Passa a maggioranza il documento della giunta contro la riattivazione della centrale turbogas di Camerata Picena. Non c'è stata unanimità perché Rc ha votato contro l'ordine del giorno proposto proprio dal centrosinistra. E pensare che la maggioranza l'aveva redatto per dire no alla scelta dell'Enel di riattivare il sito. Insomma, ad una lettura superficiale, i neocomunisti sarebbero favorevoli a quella scelta del gestore nazionale. Ma sarebbe tutto sommato sbagliato dargli questa interpretazione perché la distinzione è giunta dal Prc solo dopo che il centrosinistra aveva accettato la proposta dei Repubblicani europei di cancellare due passaggi in cui si muovevano forti critiche al Governo denunciate nel documento: «Si celano in realtà politiche economiche e piani energetici che nulla hanno a che vedere col reale fabbisogno nazionale». E ancora: «Il .Governo di centrodestra non è nuovo ad interventi di siffatta natura, che pongono al centro delle scelte politiche i meccanismi del mercato e l'esasperazione dei consumi anziché il rispetto della persona e dell'ambiente». I centristi avevano fiutato l'aria che giungeva dal Polo delle Libertà: con quei due paragrafi nessun gruppo consiliare avrebbero mai aderito al documento. E dunque Belcecchi si sarebbe trovato tra le mani un'indicazione ridimensionata. Siccome l'argomento è molto delicato (in pochi chilometri quadrati vi sono altre due centrali oltre a quella di Camerata, cioè Jesi e Falconara) arrivare all'ennesima spaccatura avrebbe aperto una falla nel fronte del rifiuto. Curzi, il rappresentante dei Repubblicani europei ha trovato la giusta via diplomatica ma quando tutti i tasselli sembravano al loro posto, Rifondazione è uscita con un emendamento che rimetteva al loro posto i due paragrafi. Tra i due mali, a quel punto il primo cittadino ha scelto il minore: traghettare il centrodestra verso la mozione che «esprime tutta la contrarietà alla proposta di riattivazione della centrale Enel di Camerata e sottolinea che la centrale si trova su un'area ad elevato rischio ambientale».

 
CORRIERE ADRIATICO
La ferrovia nel parco

Falconara, il consiglio approva a maggioranza le osservazioni

Il nuovo tracciato tra l'orto botanico e i laghetti

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Verdi, Rifondazione Comunista e Alleanza Nazionale hanno espresso un voto contrario, ma la maggioranza compatta, insieme a Forza Italia, ha approvato ieri pomeriggio in consiglio comunale le osservazioni al progetto di RFI-Rete Ferroviaria Italiana per il by pass tra Marina di Montemarciano e Falconara. "Questo atto - ha commentato l'assessore all'urbanistica Fausto Api - ci serve per ufficializzare la posizione del Comune e per formulare una serie di proposte alternative lungo il tracciato in modo da tutelare alcune parti del territorio". Secondo l'assessore all'urbanistica la soluzione individuata da RFI è la tanto attesa risposta alla soluzione dei principali problemi connessi alla presenza delle strutture ferroviarie con particolare riguardo al recupero del "fronte mare" e ferma restando una valutazione "ampiamente positiva" del progetto, l'amministrative ha ritenuto di dover evidenziare delle zone di rispetto. Il tracciato, infatti, passa nella zona del "parco fluviale" ed uno dei punti delicati è rappresentato dall'attraversamento di via del Conventino, nel suo tratto tra l'abitato e la chiesa di San Lorenzo, mentre un'altra situazione per cui il Comune chiede maggiore attenzione sono i territori a monte dell'abitato di Fiumesino per cui dovranno essere previste adeguate barriere fonoassorbenti e tutta l'area dell'orto botanico e dei laghetti "da Sbacco" per i quali sono già stati effettuati interventi di salvaguardia e valorizzazione che non devono essere compromessi. In consiglio si è riparlato, su richiesta dei Verdi, dello sversamento in mare avvenuto nei giorni scorsi in una delle strutture della raffineria Api. "Ancora una volta - ha osservato l'assessore all'ambiente Scortichini - le informazioni sono arrivate per iniziativa dell'azienda né a noi, né all'Arpam che poco ci ha detto su quanto è avvenuto". Durante la seduta consiliare di ieri sono stati anche eletti i tre revisori dei conti che sono Giancarlo Ricci e Gino Manosi, indicati dalla maggioranza, e per la minoranza Leandro Tiranti.

La Provincia dice sì "L'Api fino al 2020"

Favorevole al rinnovo della concessione

Il consiglio provinciale dice sì al rinnovo della concesione fino al 2020 alla raffineria Api e la Provincia riprende formalmente i rapporti con la Regione Marche. Un ordine del giorno, presentato dai presidenti dei gruppi consiliari Fabio Badiali (Ds), Giuliano Brandoni (Prc), Giuseppe Casali (Pdci), Claudio Grendene (Sdi) e Pietro Lanari (Margherita) sull' adesione al protocollo d'intesa tra Regione e Api è stato approvato a larghissima maggioranza, dopo una discussione ampia durata per circa tre ore. Oltre ai consiglieri di maggioranza (i Verdi si sono astenuti e hanno presentato un proprio ordine del giorno che, però, non ha raccolto consensi), hanno votato a favore del rinnovo della concessione i consiglieri di Forza Italia e parte dei consiglieri di Alleanza Nazionale (Federica Buscarini e Paola Candi). Un solo voto contrario, quello del consigliere di An Massimo Bello. Al termine della discussione, il presidente Giancarli, nel ricordare il suo pronunciamento favorevole annunciato da tempo e la ripresa dei rapporti istituzionali con la Regione Marche dopo le vicende legate alla sanità, prendendo atto della posizione largamente favorevole all'ordine del giorno, ha ringraziato il consiglio provinciale per l'atto di fiducia manifestato.

 
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