Un bus che corre pulito
Dei 700 autobus italiani
alimentati con ecocombustibile, 64 sono marchigiani Una
flotta che dal 2004 aumenterà Largo al metano sui mezzi
pubblici. Alla Regione 40 milioni di euro
di FABIO LO SAVIO
ANCONA - "Il metano ti dà una
mano" recitava un efficace spot. A distanza di qualche anno
sembra proprio che tale asserzione sia ancora valida.
Infatti per combattere l'inquinamento legato al traffico il
ministero dell'Ambiente sta finanziando le Regioni che
puntano sulla sostituzione dei vecchi mezzi per il trasporto
pubblico sostituendoli con veicoli alimentati con
ecocombustibili, tra i quali appunto il metano. Nella Marche
la qualità dell'aria che respiriamo non è eccellente
soprattutto in città. Nell'ultimo anno a Pesaro, ad esempio,
è stato superato il limite di 50 mg/m3 per 137 giorni contro
i 35 previsti da D.M. 60/02, soprattutto nel periodo
invernale quando il riscaldamento e la mancanza di ricambio
d'aria fanno aumentare le concentrazioni di particelle
nocive nell'aria. Confrontando i dati con quelli delle altre
città del centro Italia i risultati sono simili
evidenziando, quindi, come il problema sia globale. Nel
complesso sono ben 14 le città della nostra regione ad alto
rischio di inquinamento. Nella lista nera figurano nomi
"prevedibili" come quelli di Falconara ed Ancona, ma anche
quelli di città "insospettabili" come Jesi, Fabriano e
Senigallia. L'emergenza inquinamento quindi si fa
preoccupante. La Regione Marche ha già avuto a disposizione
dal ministero 40 milioni di euro per sovvenzionare le
aziende private che decidono di acquistare questi mezzi e di
allestire impianti di rifornimento interni, "anche se i
costi sono ben più alti di quanto la Regione ci metta a
disposizione", ha spiegato Marcello Pesaresi della
Confservizi Marche. Conerobus spa ad esempio, che gestisce
il trasporto pubblico in 22 città dell'hinterland anconetano
ha indetto una gara d'appalto per la creazione di un
impianto di rifornimento di questo gas all'interno della sua
sede "per una spesa totale di circa un milione di euro" ma
dalla Regione Marche avrà un sostegno pari a circa 300 mila
euro. Dei 700 autobus a metano circolanti in Italia, 64
viaggiano sul territorio marchigiano, quindi quasi il 10% a
livello nazionale, ma presto, a partire dalla prossima
primavera, la flotta aumenterà ulteriormente perché altri
finanziamenti sono in arrivo da Roma. La dislocazione sul
territorio regionale è piuttosto capillare: nel Montefeltro
21 mezzi pubblici ecologici circolano regolarmente, "ed
entro il giugno 2004 avremo 18 nuovi autobus puliti a
circolare ad Ancona", ha spiegato Sergio Talamonti. Nella
Marche anche a Jesi, Macerata, Recanati, Fermo e Pesaro il
trasporto pubblico "pulito" è già attivo. L'utilizzo di
metano per i mezzi pubblici contribuisce in modo
determinante a ridurre la produzione di anidride carbonica
ritenuta responsabile del surriscaldamento terrestre. Ogni
giorno sul nostro territorio sono in movimento 1280 veicoli
adibiti al trasporto pubblico, 448 dei quali prestano
servizio urbano e sub-urbano nelle quattro provincie. Per
quanto riguarda i mezzi extraurbani invece, ad oggi 832, la
scelta sta ricadendo su mezzi alimentati a gasolio
desulforato dotati di marmitta catalitica a doppio filtro
capaci di una maggiore autonomia e quindi più pratici per
coprire lunghe tratte. Generalmente acquistare un autobus a
metano costa molto di più di uno a gasolio (250 mila euro
circa contro 195 mila), ma le spese di gestione sono
inversamente proporzionali ai chilometri percorsi: più si
circola più si risparmia. I dati dicono che un autobus a
metano fa risparmiare circa 7000 euro l'anno, ma le ragioni
ambientali già da sole dovrebbero giustificare i
finanziamenti pubblici.
Carletti presenta il conto
Sversamento di gasolio
Il giorno dopo lo schianto
mortale sulla variante. Ed è subito polemica. Questa volta
non per la pericolosità della strada, bensì per i risvolti
ambientali che lo sversamento di gasolio, seguito al
ribaltamento di un mezzo pesante proveniente dalla
raffineria di Falconara, ha provocato. A scendere in campo è
Giancarlo Carletti, sindaco di Falconara, il quale ha
emanato un'ordinanza affinchè l'ufficio ambiente del Comune,
sotto la supervisione dell'Arpam, proceda in tempi brevi ad
effettuare interventi di messa in sicurezza di emergenza in
collaborazione con Anas, Api Raffineria e vigili del fuoco,
ciascuno per la propria competenza. Tali interventi -
riferisce una nota dell'ufficio stampa dell'amministrazione
- dovranno in particolare essere rivolti alle scarpate
interessate allo sversamento, su cui è necessario eseguire
scavi e/o trincee almeno fino al rinvenimento delle terre
armate, che limitino il deflusso del gasolio da recuperare e
smaltire e consentano di individuare il terreno contaminato
e la presenza di eventuali zone di accumulo di gasolio. nel
caso di rinvenimento di sacche di gasolio - prosegue la nota
- le stesse dovranno essere subito idoneamente rimosse e
smaltite, come pure il terreno visibilmente inquinato dal
gasolio". Intanto nella giornata di ieri la strada è stata
completamente riaperta dopo che il manto stradale, rovinato
dalla fuoriuscita di gasolio, è stato ripristinato. |