RASSEGNA STAMPA 27.07.2003

 

CORRIERE ADRIATICO
Un bus che corre pulito

Dei 700 autobus italiani alimentati con ecocombustibile, 64 sono marchigiani Una flotta che dal 2004 aumenterà Largo al metano sui mezzi pubblici. Alla Regione 40 milioni di euro

di FABIO LO SAVIO

ANCONA - "Il metano ti dà una mano" recitava un efficace spot. A distanza di qualche anno sembra proprio che tale asserzione sia ancora valida. Infatti per combattere l'inquinamento legato al traffico il ministero dell'Ambiente sta finanziando le Regioni che puntano sulla sostituzione dei vecchi mezzi per il trasporto pubblico sostituendoli con veicoli alimentati con ecocombustibili, tra i quali appunto il metano. Nella Marche la qualità dell'aria che respiriamo non è eccellente soprattutto in città. Nell'ultimo anno a Pesaro, ad esempio, è stato superato il limite di 50 mg/m3 per 137 giorni contro i 35 previsti da D.M. 60/02, soprattutto nel periodo invernale quando il riscaldamento e la mancanza di ricambio d'aria fanno aumentare le concentrazioni di particelle nocive nell'aria. Confrontando i dati con quelli delle altre città del centro Italia i risultati sono simili evidenziando, quindi, come il problema sia globale. Nel complesso sono ben 14 le città della nostra regione ad alto rischio di inquinamento. Nella lista nera figurano nomi "prevedibili" come quelli di Falconara ed Ancona, ma anche quelli di città "insospettabili" come Jesi, Fabriano e Senigallia. L'emergenza inquinamento quindi si fa preoccupante. La Regione Marche ha già avuto a disposizione dal ministero 40 milioni di euro per sovvenzionare le aziende private che decidono di acquistare questi mezzi e di allestire impianti di rifornimento interni, "anche se i costi sono ben più alti di quanto la Regione ci metta a disposizione", ha spiegato Marcello Pesaresi della Confservizi Marche. Conerobus spa ad esempio, che gestisce il trasporto pubblico in 22 città dell'hinterland anconetano ha indetto una gara d'appalto per la creazione di un impianto di rifornimento di questo gas all'interno della sua sede "per una spesa totale di circa un milione di euro" ma dalla Regione Marche avrà un sostegno pari a circa 300 mila euro. Dei 700 autobus a metano circolanti in Italia, 64 viaggiano sul territorio marchigiano, quindi quasi il 10% a livello nazionale, ma presto, a partire dalla prossima primavera, la flotta aumenterà ulteriormente perché altri finanziamenti sono in arrivo da Roma. La dislocazione sul territorio regionale è piuttosto capillare: nel Montefeltro 21 mezzi pubblici ecologici circolano regolarmente, "ed entro il giugno 2004 avremo 18 nuovi autobus puliti a circolare ad Ancona", ha spiegato Sergio Talamonti. Nella Marche anche a Jesi, Macerata, Recanati, Fermo e Pesaro il trasporto pubblico "pulito" è già attivo. L'utilizzo di metano per i mezzi pubblici contribuisce in modo determinante a ridurre la produzione di anidride carbonica ritenuta responsabile del surriscaldamento terrestre. Ogni giorno sul nostro territorio sono in movimento 1280 veicoli adibiti al trasporto pubblico, 448 dei quali prestano servizio urbano e sub-urbano nelle quattro provincie. Per quanto riguarda i mezzi extraurbani invece, ad oggi 832, la scelta sta ricadendo su mezzi alimentati a gasolio desulforato dotati di marmitta catalitica a doppio filtro capaci di una maggiore autonomia e quindi più pratici per coprire lunghe tratte. Generalmente acquistare un autobus a metano costa molto di più di uno a gasolio (250 mila euro circa contro 195 mila), ma le spese di gestione sono inversamente proporzionali ai chilometri percorsi: più si circola più si risparmia. I dati dicono che un autobus a metano fa risparmiare circa 7000 euro l'anno, ma le ragioni ambientali già da sole dovrebbero giustificare i finanziamenti pubblici.

Carletti presenta il conto

Sversamento di gasolio

Il giorno dopo lo schianto mortale sulla variante. Ed è subito polemica. Questa volta non per la pericolosità della strada, bensì per i risvolti ambientali che lo sversamento di gasolio, seguito al ribaltamento di un mezzo pesante proveniente dalla raffineria di Falconara, ha provocato. A scendere in campo è Giancarlo Carletti, sindaco di Falconara, il quale ha emanato un'ordinanza affinchè l'ufficio ambiente del Comune, sotto la supervisione dell'Arpam, proceda in tempi brevi ad effettuare interventi di messa in sicurezza di emergenza in collaborazione con Anas, Api Raffineria e vigili del fuoco, ciascuno per la propria competenza. Tali interventi - riferisce una nota dell'ufficio stampa dell'amministrazione - dovranno in particolare essere rivolti alle scarpate interessate allo sversamento, su cui è necessario eseguire scavi e/o trincee almeno fino al rinvenimento delle terre armate, che limitino il deflusso del gasolio da recuperare e smaltire e consentano di individuare il terreno contaminato e la presenza di eventuali zone di accumulo di gasolio. nel caso di rinvenimento di sacche di gasolio - prosegue la nota - le stesse dovranno essere subito idoneamente rimosse e smaltite, come pure il terreno visibilmente inquinato dal gasolio". Intanto nella giornata di ieri la strada è stata completamente riaperta dopo che il manto stradale, rovinato dalla fuoriuscita di gasolio, è stato ripristinato.

 
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