RASSEGNA STAMPA 25.07.2003

 

MESSAGGERO
L’Enel riapre la centrale e scatta l’allarme rosso

di F.Cas.

CAMERATA PICENA La probabile riapertura della centrale elettrica di Camerata Picena, ha fatto drizzare le orecchie dell'assessorato Tutela e risanamento ambientale della Regione. Le scarse informazioni ricevuta dall'assessorato circa gli effettivi programmi aziendali della Società elettrica hanno immediatamente attivato un urgente interessamento che sfocerà in un incontro con il Consiglio di amministrazione dell'Enel nelle prossime settimane. «Vogliamo innanzitutto capire di che tipo di riattivazione stiamo parlando» dice Maurizio Quercetti dell'assessorato all'Ambiente. La centrale di trova in un'area che comprende Ancona, Falconara e la Bassa Valle dell'Esino, dove c'è già una cospicua presenza di colossi industriali ad elevato impatto ambientale. La raffineria Api, lo Zuccherifico e le due altre centrali elettriche pienamente operative hanno fatto sì che il territorio venisse dichiarato ad elevato rischio di crisi ambientale. Tale dichiarazione, in sostanza con consentirebbe l'apertura di una terza centrale pienamente attiva. «Cercheremo di stabilire - replica Quercetti - se le 100 ore di funzionamento annuale dichiarate dall'Enel per il funzionamento di questa centrale siano effettive o meno. Un maggiore sfruttamento dell'impianto, visto la bassa resa a causa delle strutture ormai obsolete, potrebbe provocare un impatto atmosferico fino ad un quinto dell'impatto della raffineria Api». La centrale risalente agli anni '70, aveva cessato di funzionare circa due anni fa, divenendo impianto di riserva a freddo cioè senza manutenzione. Le intenzioni dichiarate dell'Enel, sono di farla diventare di riserva a caldo, cioè con manutenzioni regolari e pronta in tempi rapidissimi al funzionamento nei casi di emergenza. I rischi più immediati riguardano l'inquinamento acustico e la qualità dell'aria. Non dovrebbe invece aumentare di molto quello elettromagnetico. L'architetto Antonio Minetti (assessorato all'Ambiente) spiega che al momento il quadro è molto incerto: «Stiamo aspettando le indicazioni dei ministeri dell'Industria e dell'ambiente per conoscere le normative precise. Il ministero dell'Ambiente, in particolare, ha mosso dichiarazioni pesanti per quanto riguarda queste riaperture. Esiste infatti la concreta possibilità di gravi danni ambientali, ma senza indicazioni più chiare da Roma non siamo in grado di valutare la situazione».

 
RESTO DEL CARLINO
Amagliani: «Non c'è nessun problema di balneazione»

FALCONARA — «Da aprile le condizioni di balneazione a Falconara non presentano alcun problema, neanche dal punto di vista chimico, le analisi certificate, eseguite dall'Arpam sul litorale di Falconara non hanno mai registrato un superamento dei limiti previsti per la balneazione, né dal punto di vista microbiologico, né da quello chimico». L'assessore regionale all'ambiente, Marco Amagliani vuole tranquillizzare i cittadini e i turisti di Falconara, sullo stato del mare. Per accertarsene si è rivolto all'Arpam per avere una relazione sulla situazione delle acque che conduce un monitoraggio costante e minuzioso, a partire dal campionamento che, per portare a risultati attendibili, deve essere effettuato secondo metodi prescritti dalla normativa vigente: mai nei tre giorni successivi a precipitazioni; bimensilmente; con bottiglie sterili, da maneggiare con pinze per non influire sulla sterilità; a 50 cm dal pelo dell'acqua (e ciò vale ancor più per gli idrocarburi); ad una distanza dalla riva il cui fondale misuri da 80 a 120 cm di profondità; a più di 5 metri dalla scogliera. I campioni prelevati vanno trasportati in laboratorio, in condizioni di refrigerazione e le analisi vanno eseguite entro 24 ore. «Sono tutti accorgimenti — ha spiegato l'assessore — adottati dal Servizio Acque dell'Arpam che è laboratorio di eccellenza. Inoltre le analisi sono firmate da un tecnico che se ne assume la responsabilità. Sui tre parametri microbiologici i valori, sono più del 50% al di sotto di 100 che è la soglia di normalità».

 
CORRIERE ADRIATICO
"Litorale balneabile"

Amagliani replica ai Verdi sulle condizioni del mare di Falconara

"Non vi è alcun problema di balneazione per il litorale di Falconara". Lo scrive - in una nota - l'assessore regionale all'ambiente Marco Amagliani, riferendo che "l' Arpam ha certificato che tutti i valori non solo sono nella norma, ma oltre il 50% inferiori ai parametri di normalità". "Le analisi certificate eseguite dall'Arpam sul litorale di Falconara dal 1 aprile 2003 a oggi - prosegue Amagliani - non hanno mai registrato un superamento dei limiti previsti per la balneazione, nè dal punto di vista microbiologico, nè da quello chimico (oli minerali, Ph, trasparenza ecc). In caso contrario la balneazione sarebbe stata vietata". Nei giorni scorsi il capogruppo dei Verdi in Regione, Marco Moruzzi, aveva presentato un'interrogazione sulla presenza di idrocarburi oltre i limiti di legge nelle acque antistanti la spiaggia di Falconara, ricordando che l'associazione "Il Falco Azzurro" dall'inizio di luglio sta eseguendo in questo punto un monitoraggio settimanale delle acque per controllare lo stato di inquinamento in relazione ai requisiti di balneabilità, dopo aver denunciato lo scarico a mare di acque fognarie non sottoposte a depurazione. "Con questa dichiarazione - replica l'assessore Amagliani - intendiamo tranquillizzare i cittadini e i turisti di Falconara, dopo notizie circa presunti valori oltre la soglia limite". "Da aprile - ribadisce in conclusione la nota - le condizioni di balneazione a Falconara non presentano alcun problema".

 
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