MESSAGGERO |
L’Enel riapre la centrale e scatta l’allarme rosso
di F.Cas.
CAMERATA PICENA La probabile riapertura della centrale
elettrica di Camerata Picena, ha fatto drizzare le orecchie
dell'assessorato Tutela e risanamento ambientale della
Regione. Le scarse informazioni ricevuta dall'assessorato
circa gli effettivi programmi aziendali della Società
elettrica hanno immediatamente attivato un urgente
interessamento che sfocerà in un incontro con il Consiglio
di amministrazione dell'Enel nelle prossime settimane.
«Vogliamo innanzitutto capire di che tipo di riattivazione
stiamo parlando» dice Maurizio Quercetti dell'assessorato
all'Ambiente. La centrale di trova in un'area che comprende
Ancona, Falconara e la Bassa Valle dell'Esino, dove c'è già
una cospicua presenza di colossi industriali ad elevato
impatto ambientale. La raffineria Api, lo Zuccherifico e le
due altre centrali elettriche pienamente operative hanno
fatto sì che il territorio venisse dichiarato ad elevato
rischio di crisi ambientale. Tale dichiarazione, in sostanza
con consentirebbe l'apertura di una terza centrale
pienamente attiva. «Cercheremo di stabilire - replica
Quercetti - se le 100 ore di funzionamento annuale
dichiarate dall'Enel per il funzionamento di questa centrale
siano effettive o meno. Un maggiore sfruttamento
dell'impianto, visto la bassa resa a causa delle strutture
ormai obsolete, potrebbe provocare un impatto atmosferico
fino ad un quinto dell'impatto della raffineria Api». La
centrale risalente agli anni '70, aveva cessato di
funzionare circa due anni fa, divenendo impianto di riserva
a freddo cioè senza manutenzione. Le intenzioni dichiarate
dell'Enel, sono di farla diventare di riserva a caldo, cioè
con manutenzioni regolari e pronta in tempi rapidissimi al
funzionamento nei casi di emergenza. I rischi più immediati
riguardano l'inquinamento acustico e la qualità dell'aria.
Non dovrebbe invece aumentare di molto quello
elettromagnetico. L'architetto Antonio Minetti (assessorato
all'Ambiente) spiega che al momento il quadro è molto
incerto: «Stiamo aspettando le indicazioni dei ministeri
dell'Industria e dell'ambiente per conoscere le normative
precise. Il ministero dell'Ambiente, in particolare, ha
mosso dichiarazioni pesanti per quanto riguarda queste
riaperture. Esiste infatti la concreta possibilità di gravi
danni ambientali, ma senza indicazioni più chiare da Roma
non siamo in grado di valutare la situazione».
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RESTO DEL CARLINO |
Amagliani: «Non c'è nessun problema di balneazione»
FALCONARA — «Da aprile le condizioni di balneazione a
Falconara non presentano alcun problema, neanche dal punto
di vista chimico, le analisi certificate, eseguite dall'Arpam
sul litorale di Falconara non hanno mai registrato un
superamento dei limiti previsti per la balneazione, né dal
punto di vista microbiologico, né da quello chimico».
L'assessore regionale all'ambiente, Marco Amagliani vuole
tranquillizzare i cittadini e i turisti di Falconara, sullo
stato del mare. Per accertarsene si è rivolto all'Arpam per
avere una relazione sulla situazione delle acque che conduce
un monitoraggio costante e minuzioso, a partire dal
campionamento che, per portare a risultati attendibili, deve
essere effettuato secondo metodi prescritti dalla normativa
vigente: mai nei tre giorni successivi a precipitazioni;
bimensilmente; con bottiglie sterili, da maneggiare con
pinze per non influire sulla sterilità; a 50 cm dal pelo
dell'acqua (e ciò vale ancor più per gli idrocarburi); ad
una distanza dalla riva il cui fondale misuri da 80 a 120 cm
di profondità; a più di 5 metri dalla scogliera. I campioni
prelevati vanno trasportati in laboratorio, in condizioni di
refrigerazione e le analisi vanno eseguite entro 24 ore.
«Sono tutti accorgimenti — ha spiegato l'assessore —
adottati dal Servizio Acque dell'Arpam che è laboratorio di
eccellenza. Inoltre le analisi sono firmate da un tecnico
che se ne assume la responsabilità. Sui tre parametri
microbiologici i valori, sono più del 50% al di sotto di 100
che è la soglia di normalità».
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CORRIERE ADRIATICO |
"Litorale balneabile"
Amagliani replica ai Verdi sulle condizioni del mare di
Falconara
"Non vi è alcun problema di balneazione per il litorale
di Falconara". Lo scrive - in una nota - l'assessore
regionale all'ambiente Marco Amagliani, riferendo che "l'
Arpam ha certificato che tutti i valori non solo sono nella
norma, ma oltre il 50% inferiori ai parametri di normalità".
"Le analisi certificate eseguite dall'Arpam sul litorale di
Falconara dal 1 aprile 2003 a oggi - prosegue Amagliani -
non hanno mai registrato un superamento dei limiti previsti
per la balneazione, nè dal punto di vista microbiologico, nè
da quello chimico (oli minerali, Ph, trasparenza ecc). In
caso contrario la balneazione sarebbe stata vietata". Nei
giorni scorsi il capogruppo dei Verdi in Regione, Marco
Moruzzi, aveva presentato un'interrogazione sulla presenza
di idrocarburi oltre i limiti di legge nelle acque
antistanti la spiaggia di Falconara, ricordando che
l'associazione "Il Falco Azzurro" dall'inizio di luglio sta
eseguendo in questo punto un monitoraggio settimanale delle
acque per controllare lo stato di inquinamento in relazione
ai requisiti di balneabilità, dopo aver denunciato lo
scarico a mare di acque fognarie non sottoposte a
depurazione. "Con questa dichiarazione - replica l'assessore
Amagliani - intendiamo tranquillizzare i cittadini e i
turisti di Falconara, dopo notizie circa presunti valori
oltre la soglia limite". "Da aprile - ribadisce in
conclusione la nota - le condizioni di balneazione a
Falconara non presentano alcun problema".
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