RASSEGNA STAMPA 19.07.2003

 

RESTO DEL CARLINO
«Abbiamo un solo obiettivo: rendere questa area più sicura»

FALCONARA — In relazione allo sversamento di greggio in mare, avvenuto la mattina del 15 luglio, l'assessore regionale all'ambiente, Marco Amagliani, scrive: «La Regione e le sue strutture tecniche sono state tempestive ed efficaci nella loro azione, in piena sinergia con le altre: questa è la vera garanzia per tutti». Amagliani dichiara di avere a cuore la qualità della vita dei marchigiani ed aggiunge: «Le critiche dei comitati mi sembrano preconcette e strumentali se non provocatorie. La valutazione sulle prescrizioni collegate al rinnovo della concessione all'Api, non può esser fatta a meno di venti giorni dalla loro emanazione. Stiamo concretamente operando per accelerare i controlli e sono sicuro che il risultato sarà quello auspicato: la messa in sicurezza dell'area. E' necessaria, però, la collaborazione di tutte le componenti per portare a termine un'operazione importante e delicata per il futuro dei cittadini e di Falconara».

Ferrovia, un rumore infernale

di Alessandra Pascucci

FALCONARA — Vita dura per i residenti di Villanova, che hanno perso il sonno da quando, cinque anni fa, lo scalo merci marchigiano è stato trasferito sotto le loro finestre. Le notti di Ilda Balestrino, Vincenzo Bracaccini, Sauro Calusio e tanti altri abitanti di via Ugo Bassi sono scandite dai rumori infernali causati dalla movimentazione dei convogli. «Gli addetti ai lavori — spiega Bracaccini — praticano la cosiddetta “manovra a spinta”, che consiste nello sganciare i vagoni e spingerli violentemente con la motrice: le carrozze prendono la rincorsa e si fermano solo quando urtano i convogli fermi sullo stesso binario». L'inquinamento acustico della zona era stato monitorato alcuni anni fa ed i controlli avevano verificato il continuo superamento del limite di decibel consentito. L'esito dei rilevamenti aveva spinto il sindaco ad emettere nell'agosto del 2000 un'ordinanza invitando il compartimento anconetano delle Ferrovie ad assicurarsi che «la movimentazione dei carri ferroviari avvenga con le modalità e le tecnologie disponibili, al fine di evitare l'urto violento dei veicoli durante la fascia compresa tra le 22 e le 6 del giorno seguente». Il provvedimento era stato ripreso anche da un “ordine di servizio” del capo compartimentale ma, a tre anni di distanza, i residenti aspettano ancora che tali indicazioni vengano osservate. «E' inutile emettere un'ordinanza se poi non si controlla che venga rispettata», si lamenta la Balestrino. «Abbiamo tempestato di telefonate la polizia ferroviaria — aggiunge Calusio — ma chi lavora allo scalo sembra infischiarsene della nostra salute mentale. Perdere il sonno ci porterà all'esaurimento nervoso». I residenti di via Ugo Bassi rivolgono l'ennesimo appello al sindaco e ai vertici delle ferrovie: «Intensificate i controlli per tutelare il nostro diritto al riposo».

 
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