«Abbiamo un solo obiettivo:
rendere questa area più sicura»
FALCONARA — In relazione allo
sversamento di greggio in mare, avvenuto la mattina del 15
luglio, l'assessore regionale all'ambiente, Marco Amagliani,
scrive: «La Regione e le sue strutture tecniche sono state
tempestive ed efficaci nella loro azione, in piena sinergia
con le altre: questa è la vera garanzia per tutti».
Amagliani dichiara di avere a cuore la qualità della vita
dei marchigiani ed aggiunge: «Le critiche dei comitati mi
sembrano preconcette e strumentali se non provocatorie. La
valutazione sulle prescrizioni collegate al rinnovo della
concessione all'Api, non può esser fatta a meno di venti
giorni dalla loro emanazione. Stiamo concretamente operando
per accelerare i controlli e sono sicuro che il risultato
sarà quello auspicato: la messa in sicurezza dell'area. E'
necessaria, però, la collaborazione di tutte le componenti
per portare a termine un'operazione importante e delicata
per il futuro dei cittadini e di Falconara».
Ferrovia, un rumore
infernale
di Alessandra Pascucci
FALCONARA — Vita dura per i
residenti di Villanova, che hanno perso il sonno da quando,
cinque anni fa, lo scalo merci marchigiano è stato
trasferito sotto le loro finestre. Le notti di Ilda
Balestrino, Vincenzo Bracaccini, Sauro Calusio e tanti altri
abitanti di via Ugo Bassi sono scandite dai rumori infernali
causati dalla movimentazione dei convogli. «Gli addetti ai
lavori — spiega Bracaccini — praticano la cosiddetta
“manovra a spinta”, che consiste nello sganciare i vagoni e
spingerli violentemente con la motrice: le carrozze prendono
la rincorsa e si fermano solo quando urtano i convogli fermi
sullo stesso binario». L'inquinamento acustico della zona
era stato monitorato alcuni anni fa ed i controlli avevano
verificato il continuo superamento del limite di decibel
consentito. L'esito dei rilevamenti aveva spinto il sindaco
ad emettere nell'agosto del 2000 un'ordinanza invitando il
compartimento anconetano delle Ferrovie ad assicurarsi che
«la movimentazione dei carri ferroviari avvenga con le
modalità e le tecnologie disponibili, al fine di evitare
l'urto violento dei veicoli durante la fascia compresa tra
le 22 e le 6 del giorno seguente». Il provvedimento era
stato ripreso anche da un “ordine di servizio” del capo
compartimentale ma, a tre anni di distanza, i residenti
aspettano ancora che tali indicazioni vengano osservate. «E'
inutile emettere un'ordinanza se poi non si controlla che
venga rispettata», si lamenta la Balestrino. «Abbiamo
tempestato di telefonate la polizia ferroviaria — aggiunge
Calusio — ma chi lavora allo scalo sembra infischiarsene
della nostra salute mentale. Perdere il sonno ci porterà
all'esaurimento nervoso». I residenti di via Ugo Bassi
rivolgono l'ennesimo appello al sindaco e ai vertici delle
ferrovie: «Intensificate i controlli per tutelare il nostro
diritto al riposo».
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