RASSEGNA STAMPA 06.07.2003

 

MESSAGGERO
Api, i sindacati «Ripicche e ricorsi senza senso»

di Roberta Maccagnani

FALCONARA - «Non comprendo l’accanimento di Verdi e Comitati cittadini nel contrastare una decisione di competenza della Regione. E’ oltre ogni limite». Andrea Fiordelmondo (Uil-Cem) non condivide la volontà dei Verdi e dei comitati di portare davanti al Tar il rinnovo della concessione ventennale all’Api. Concessione che, per motivi diversi, Provincia di Ancona e Comune di Falconara non hanno firmato. «Se esiste una titolarità per decidere ed è della Regione – prosegue Fiordelmondo – non capisco l’atteggiamento di chi vuole ad ogni costo appigli diversi. Non so quali altri scopi possano indurre a fare ricorso contro la scelta della Regione, a cui tra l’altro riconosciamo, specialmente all’assessore Amagliani, serietà e trasparenza». Uno dei motivi di contrasto è la mancanza di un piano di riconversione, come rimediare? «Non capisco perché si debba per forza spingere sulla dismissione e non piuttosto, come poi è stato fatto, su un percorso che trasformi nel tempo l’attività in una fonte energetica compatibile. Questo particolare momento climatico ha anche dimostrato la necessità delle centrali, la cui importanza i Verdi si rifiutano di condividere a priori». Un altro aspetto criticato è la mancanza di una programmazione che migliori la vita dei due quartieri a ridosso della raffineria, cosa ne pensa? «Con i cambiamenti previsti per i serbatoi all’interno della raffineria si allarga la fascia di sicurezza, ma credo che alcune modifiche, che però non rientrano nelle competenze dell’azienda, vadano fatte. Se per creare la fascia di sicurezza lo stabilimento può sacrificare suoi spazi si potrebbe pensare la stessa cosa anche per una porzione del quartiere». Come avete giudicato, invece, la mancata firma per il rinnovo della Provincia? «Le ripicche non hanno il nostro appoggio. Forse è una buona mossa politica, ma non sociale».

CASO API: I VERDI IN FUGA DALLA REALTA’

di MARCO AMAGLIANI

LA FRONTE del recente rinnovo della concessione petrolifera rilasciata alla Raffineria Api di Falconara Marittima, i Verdi delle Marche minacciano legittimamente di ricorrere alle vie della giustizia amministrativa e nel contempo insinuano “puzza di bruciato”, palesando “accordi sottobanco tra maggioranza ed opposizione” a tutela degli interessi dell'Api a scapito dei cittadini. Siamo ormai all'insulto personale, mai appagante e per certi versi controproducente (Berlusconi docet). Esaminiamo comunque ancora una volta i termini della questione, che volutamente vengono distorti per coprire, tra l'altro, la confusione davvero clamorosa, presente nella mozione dagli stessi presentata in Consiglio Regionale, da cui si capisce che i Verdi credevano di trovarsi di fronte non ad una nuova concessione petrolifera, ma ad una, diciamo così, un po' estesa concessione demaniale! Può non piacere, ma l'azienda è proprietaria di quasi tutta l'area su cui è esteso lo stabilimento e quindi le leggi, le procedure ed i vincoli utilizzabili sono solo quelli, ma non è poco, delle concessioni petrolifere. I Verdi, che pure hanno esercitato ed esercitano in molte amministrazioni funzioni politico-amministrative dovrebbero conoscere bene e dovrebbero quindi confrontarsi e non sfuggire, come fanno qui ed ora, alla realtà giuridica della divisione dei poteri tra sfera politica e sfera amministrativa. Dovrebbero quindi sapere, come ha precisamente spiegato il Presidente D'Ambrosio, che gli atti amministrativi sono a carico dei dirigenti e che questi atti devono essere difendibili nelle sedi proprie e non possono contenere elementi politici o ideologici, né tantomeno fantasie e velleità. Ma tutto ciò è evidentemente troppo vero e razionale, meglio quindi ululare alla luna, chiedendo depositi cauzionali amministrativamente non prevedibili in tale ambito, oppure sistemi sanzionatori in parte già previsti nelle numerosissime leggi di riferimento ed inferiori al vero deterrente richiamato nella prescrizione n.1, che è la diffida e poi la procedura di revoca della concessione stessa nei casi di inadempimento. L'altro argomento è quello della “data ultima per la bonifica del suolo”, prescrizione certamente illegittima ove fosse stata inserita, essendo la Regione, non competente in materia poiché, come sanno benissimo Moruzzi e Montesi, la competenza è ritornata allo Stato, che infatti sta gestendo direttamente il relativo procedimento amministrativo. Sul tema della nuova foce dell'Esino, che costituisce obiettivo ineludibile della Giunta regionale, il Piano di Assetto Idrogeologico fornisce obiettivi e regole, non progetti pronti all'uso, che appunto devono essere proposti dai privati nelle zone a rischio ed approvati o modificati dalla pubblica amministrazione. Non dubitino i Verdi, e soprattutto i cittadini, su un impegno particolare mio e della Giunta su un problema di questa rilevanza. Infine gli studi SVIM. Come ha già dichiarato il direttore della stessa Agenzia, una cosa sono le libere elaborazioni culturali e tecnico-scientifiche dei consulenti delle singole materie, un'altra cosa è l'integrazione coerente delle stesse e un'altra ancora possono essere le decisioni di carattere politico-istituzionale sulle azioni da intraprendere per il risanamento e lo sviluppo dell'area. Al momento non è conclusa nemmeno la prima fase del lavoro ed è quindi più che strumentale prendere una sola delle elaborazioni e farne la soluzione unica e sovrana dei problemi dell'area. Posso immaginare che sia più comodo evitare il confronto con la durezza dei temi e dei problemi reali, con le regole del diritto amministrativo, con i contenuti e le procedure dei piani, dei programmi e degli interventi; certamente è più semplice far credere di fare “alta” politica attraverso le insinuazioni, qualche minaccia ed una manciata di parole d'ordine. Ho scelto la strada più ardua ma l'unica percorribile, a fronte della totale indifferenza ed abulia che ha caratterizzato l'atteggiamento precedente di tutte le forze politiche, nessuna esclusa; ma anche ciò viene rimosso, ed allora un avanzato protocollo d'intesa ed un severo e puntuale sistema prescrittivo divengono blandi e scontati documenti! C'è un tempo per la polemica anche aspra, e un tempo, per la costruzione e la collaborazione intelligente! Siamo in questa seconda fase.

 
inizio pagina   rassegna stampa