RASSEGNA STAMPA 30.06.2003

 

MESSAGGERO
Il sindacato critica Carletti «Se resta fuori, sbaglia»

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - «E’ difficile valutare la situazione, ma la Regione ha lavorato, cercando di trovare un terreno comune con Provincia e Comune. Se l’ente locale davvero non firmerà perderà l’occasione di costruire un percorso condiviso». Reagisce così Andrea Fiordelmondo, Uil, alla notizia che il Comune di Falconara oggi pomeriggio in Regione, nel corso del tavolo istituzionale, non firmerà il protocollo d’intesa e le prescrizioni che daranno il via libera al rinnovo della concessione Api da quest’anno fino al 2020, in coincidenza con il contratto firmato tra Enel e raffineria per la fornitura di energia elettrica tramite l’Igcc. Il parere della Regione sul futuro dello stabilimento doveva già arrivare il 15 giugno scorso, ma il termine era slittato per lavorare ancora sui contenuti del protocollo d’intesa che stabilisce la natura delle relazioni tra Regione, Provincia, Comune e Api. In particolare, il Comune non condivideva il documento e per questo fino a venerdì i tecnici si sono incontrati più volte per trovare un punto di contatto. E qualcosa è stato fatto perché al Comune è stata riconosciuta la validità del prg, la possibilità di realizzare il porto e il contratto di quartiere di Fiumesino. Elementi che l’Api non ha mai visto di buon occhio e su cui, quindi, ha ceduto. Per il Comune, evidentemente, non abbastanza. «Per noi è una questione di principio» ci aveva riferito l’altro giorno il primo cittadino Giancarlo Carletti. «Chiediamo un’integrazione totale di quanto espresso nelle delibere di giunta. Non accettiamo perifrasi su una questione così delicata come l’Api». Una posizione questa del sindaco non condivisa da Fiordelmondo: «Se si chiede di inserire integralmente nel protocollo d’intesa la posizione di un ente rispetto ad un altro, allora viene meno il valore del documento, che è di trovare una sintesi delle principali esigenze di tutti». E se oggi pomeriggio, chiediamo a Fiordelmondo, Regione e Provincia firmassero da sole il via libera per il rinnovo ventennale all’Api, dilemma che ha anche causato l’uscita dei Verdi dalla Regione, che succederebbe? «Il voler imporre le proprie idee ad ogni costo - ribatte - non è condivisibile. Se a livello tecnico-legislativo esiste la titolarità per il rinnovo, non vedo perché non accettarlo». Intanto l’assessore regionale all’ambiente, Marco Amagliani, ribatte alle dichiarazioni dei comitati cittadini nel corso della manifestazione di sabato. «Non ho mai detto - assicura – che il contenuto dello studio Svim è un’opinione personale, ma solo che i preliminari non prefigurano un futuro diverso da quello attuale».

L’ira dei Verdi

Pollice verso su tutta la linea

Il Consiglio federale dei Verdi delle Marche ribadisce la sfiducia alla giunta regionale e l' uscita dalla maggioranza di centrosinistra dopo il rinnovo della concessione alla Raffineria Api. Secondo i Verdi era «improcrastinabile fissare definitivamente l' incompatibilità della Raffineria Api con il territorio circostante prevedendo il non rinnovo della concessione la cui scadenza è fissata al 2008». Nel documento viene ricordato il no del Comune di Falconara, richiamati il pronunciamento della Provincia e la stessa piattaforma programmatica del centrosinistra, che ha vinto le elezioni regionali nel 2000. Pollice verso anche sulle prescrizioni alla base del rinnovo della concessione, sulla mancata indicazione dei tempi di dismissione, bonifica e riconversione dell’area.

il testo integrale del documento politico

 
RESTO DEL CARLINO
«Protocollo troppo blando e senza sanzioni»

FALCONARA — Il Consiglio federale dei Verdi delle Marche ha approvato all' unanimità un documento politico in cui ribadiscono la sfiducia alla giunta regionale e l' uscita dalla maggioranza di centro sinistra dopo il rinnovo della concessione alla Raffineria Api di Falconara. Secondo i Verdi delle Marche era «improcrastinabile fissare definitivamente l' incompatibilità della raffineria Api con il territorio circostante prevedendo il non rinnovo della concessione la cui scadenza è fissata al 2008». Nel documento viene ricordato che il Comune di Falconara «ha già espresso il proprio parere contrario al rinnovo della concessione e, con l' approvazione del nuovo Prg, sta pianificando un futuro senza Api»; la Provincia di Ancona, nel suo Piano territoriale di coordinamento, «ha sancito, oltre all' incompatibilità dell' Api con il territorio, la necessità di una riconversione dell' area, da conseguirsi attraverso una concertazione con il Comune di Falconara e la Regione Marche». Inoltre, la piattaforma programmatica del centro sinistra, che ha vinto le elezioni regionali nel 2000 e «ha eletto su quel programma di governo Vito D' Ambrosio presidente della giunta regionale, dichiara l' incompatibilità della raffineria con il territorio e prevede la riconversione di quell' area con la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali». Quanto alle prescrizioni alla base del rinnovo della concessione, la «gran parte ricalca sostanzialmente il contenuto di normative preesistenti, i contenuti del protocollo d' intesa sono blandi e poco stringenti sugli impegni che la raffineria dovrà assumersi, e a fronte di ciò non esiste un sistema sanzionatorio che imponga il rispetto degli accordi che oggi si vanno a sottoscrivere». Nel quadro del rinnovo della concessione, «non sono assolutamente indicati i tempi della dismissione, della bonifica, della riconversione dell' area e degli sviluppi occupazionali». Il sito, oltre a ciò, viene individuato come «polo energetico ambientalmente avanzato che anche in futuro ospiterà impianti industriali per la produzione di energia compromettendo le possibilità di riconversione del territorio verso vocazioni eco-compatibili come terziario avanzato, sviluppo area aeroportuale, porto e turismo». Il parlamentino dei Verdi denuncia infine nel documento «l' assoluta chiusura politica del presidente e della giunta che non hanno voluto accogliere nessuna delle istanze politiche avanzate dagli ambientalisti«, e «un comportamento ripetutamente inaffidabile e inadeguato, con chiusura anche nei riguardi di soggetti sociali rilevanti come il sindacato». «L' operato della giunta — concludono i Verdi, riferendosi anche alle tematiche della sanità, dell' agricoltura, dell' ambiente e dell' energia — ha creato un solco e un' insoddisfazione diffusa nella regione, anche per incapacità di ascoltare e saper rappresentare la pluralità dei soggetti che hanno concorso a vario titolo alla riconferma del centro sinistra per la seconda volta al governo delle Marche».

'Ci sono condizioni per sottoscrivere il rinnovo'

ANCONA — Per Gilberto Gasparoni, segretario di Confartigianato trasporti Marche, la Regione, così come gli altri enti locali, Comune e Provincia, «sono nella condizione di sottoscrivere il rinnovo della concessione alla raffineria Api». Gasparoni ricorda che è stato elaborato un procotollo attraverso il quale è possibile monitorare l' attività svolta dall' Api e verificare l' attuazione delle prescrizioni che sono state «sostanzialmente condivise da tutte le parti interessate». Dunque, «ci sono oggi tutte le condizioni — dice — per garantire sia i posti di lavoro che per salvaguardare e sviluppare la sicurezza interna ed esterna al sito industriale e mettere in campo tutte le opportunità per migliorare l' ambiente circostante». Per il segretario della Cgia trasporti, la Regione deve comunque decidere (il termine era fissato entro il 15 giugno), dato che «sono state coinvolte in questa scelta tutte le parti sociali». Inoltre, le imprese - 300 solo i trasportatori con 350/400 addetti - che «sono chiamate a fare investimenti continuamente, debbono avere un quadro di certezze, come altrettanto chiedono i lavoratori».

 
CORRIERE ADRIATICO
"Ci sono le condizioni per mantenere l'Api"

"La raffineria può creare ricchezza" I Verdi ribadiscono la sfiducia alla giunta regionale Interviene la Cgia. Oggi la firma in Regione

Per Gilberto Gasparoni, segretario di Confartigianato Trasporti Marche, la Regione, così come gli altri enti locali, Comune e Provincia, "sono nella condizione di sottoscrivere il rinnovo della concessione alla Raffineria Api". Gasparoni ricorda che è stato elaborato un protocollo attraverso il quale è possibile monitorare l'attività svolta dall'Api e verificare l'attuazione delle prescrizioni che sono state "sostanzialmente condivise da tutte le parti interessate". Dunque, "ci sono oggi tutte le condizioni - dice - per garantire sia i posti di lavoro che per salvaguardare e sviluppare la sicurezza interna ed esterna al sito industriale e mettere in campo tutte le opportunità per migliorare l' ambiente circostante". Per il segretario della Cgia Trasporti, la Regione deve comunque decidere (il termine era fissato entro il 15 giugno), dato che "sono state coinvolte in questa scelta tutte le parti sociali". Inoltre, le imprese - 300 solo i trasportatori con 350/400 addetti - che "sono chiamate a fare investimenti continuamente, debbono avere un quadro di certezze, come altrettanto chiedono i lavoratori". "Un polo energetico come l'Api - sottolinea inoltre Gasparoni - è di rilevante interesse non solo per i lavoratori, che devono avere prospettive occupazionali, ma anche per tutta la comunità da quella della zona di Falconara all'intera regione dato che l'Api fornisce energia all'intera area". Per la Confartigianato Trasporti "è importante il mantenimento della raffineria, perché questa proseguendo nel piano di investimenti non solo potrà fornire prodotti eco-compatibili, ma consentirà, se opportunamente coinvolta, di creare ricchezza per la comunità locale divenendo un'opportunità per la popolazione e il sistema produttivo". Intanto i Verdi ribadiscono la sfiducia alla giunta regionale dopo il rinnovo della concessione alla raffineria Api. Secondo i Verdi era "improcastinabile fissare definitivamente l'incompatibilità della raffineria con il territorio circostante prevedendo il non rinnovo della concessione". Il Comune di Falconara, ricordano i Verdi, "ha già espresso il proprio parere contrario" e con il nuovo Prg sta "pianificando un futuro senza Api", la Provincia "ha sancito oltre all'incompatibilità territoriale dell'Api col territorio la necessità di una riconversione dell'area".

 
L'ADIGE
Il premio Langer a Marghera

Alla memoria di Bortolozzo, che lottò con Petrolchimico

Il riconoscimento a un operaio che da solo, contro i poteri forti, cercò la verità e la giustizia

Di FELICE ESPRO

Il Premio Alex Langer quest'anno ha un volto per certi versi anomalo. Non era uno scienziato, né una personalità impegnata nella lotta per i diritti dei popoli: Gabriele Bortolozzo era un umile operaio al Petrolchimico di Porto Marghera. Con la sua lotta, all'inizio solitaria e pionieristica, contro l'uso del cloruro di vinile monometro dichiarato cancerogeno fin dal 1973, ha promosso una generale crescita di coscienza civica e di strumenti di tutela della salute nei luoghi di lavoro e negli ambienti di vita. Con l'accurata inchiesta sulle morti e le malattie che avevano colpito i suoi compagni di lavoro, pubblicata nel 1994 da Medicina Democratica, ha fatto aprire le indagini che hanno portato al processo ai vertici di Montedison e Enichem, conclusosi con una generale assoluzione nel 2001. È morto il 12 settembre 1995 in seguito ad un incidente stradale. Il premio alla memoria di Gabriele Bortolozzo, con una dotazione di 10.000 euro, verrà consegnato il 6 luglio a Bolzano, al termine della manifestazione “Euromediterranea”, all'associazione che porta il suo nome, impegnata a continuare i suoi studi, il suo lavoro, la sua visione del mondo. Ne fanno parte anche i figli Beatrice e Gianluca, che la presiede. La consegna del Premio Langer sarà il momento culminante di Euromediterranea, in programma dal 30 giugno al 5 luglio e intitolata, quest´anno, «Pace-Guerra - Speranza Europa». Il programma prevede sette giorni molto fitti di appuntamenti tra convegni, mostre, proiezioni al Filmclub, feste all´aperto. L'obiettivo puntato sull'Europa unita dei 25 Paesi è così spiegato dai vertici della Fondazione dedicata al compianto leader storico dei Verdi, Alexander Langer: «Negli anni del suo mandato parlamentare, dal 1989 al 1995, Langer ha dedicato gran parte del suo impegno a costruire una casa europea aperta e solidale nei confronti di paesi e popoli disgregati da conflitti di tipo etnico, razziale e religioso. Nel 1992 il Parlamento europeo ha approvato una sua risoluzione sui problemi della sicurezza nei nuovi rapporti tra Est e Ovest, individuando, tra gli strumenti, anche un esercito europeo, ovvero un corpo civile di pace capace di promuovere la prevenzione dei conflitti, processi di riconciliazione e ricostruzione della convivenza, condizioni di pace, sicurezza, libertà e democrazia». E infatti nel contesto di Euromediterranea verrà presentato anche un corso per operatore di pace, realizzato dalla Formazione professionale della Provincia con varie associazioni locali e nazionali, per il quale le iscrizioni si chiuderanno il 31 luglio.

 
GAZZETTINO
Il 25 giugno è stata sversata nella ...

Il 25 giugno è stata sversata nella laguna di Venezia una tonnellata di toluendisocianato - sostanza altamente tossica - a seguito di un incidente verificatosi nell'impianto della Dow Poliuretani Italia di Porto Marghera, lo stesso impianto in cui il 28 novembre scorso si è verificato un grave incidente, con emissione di nube tossica che ha messo a repentaglio la vita delle popolazioni di Mestre e Marghera. Non è il caso di verificare da subito la compatibilità ambientale degli impianti di Marghera?

 
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