MESSAGGERO |
Il sindacato critica Carletti
«Se resta fuori, sbaglia»
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - «E’ difficile
valutare la situazione, ma la Regione ha lavorato, cercando
di trovare un terreno comune con Provincia e Comune. Se
l’ente locale davvero non firmerà perderà l’occasione di
costruire un percorso condiviso». Reagisce così Andrea
Fiordelmondo, Uil, alla notizia che il Comune di Falconara
oggi pomeriggio in Regione, nel corso del tavolo
istituzionale, non firmerà il protocollo d’intesa e le
prescrizioni che daranno il via libera al rinnovo della
concessione Api da quest’anno fino al 2020, in coincidenza
con il contratto firmato tra Enel e raffineria per la
fornitura di energia elettrica tramite l’Igcc. Il parere
della Regione sul futuro dello stabilimento doveva già
arrivare il 15 giugno scorso, ma il termine era slittato per
lavorare ancora sui contenuti del protocollo d’intesa che
stabilisce la natura delle relazioni tra Regione, Provincia,
Comune e Api. In particolare, il Comune non condivideva il
documento e per questo fino a venerdì i tecnici si sono
incontrati più volte per trovare un punto di contatto. E
qualcosa è stato fatto perché al Comune è stata riconosciuta
la validità del prg, la possibilità di realizzare il porto e
il contratto di quartiere di Fiumesino. Elementi che l’Api
non ha mai visto di buon occhio e su cui, quindi, ha ceduto.
Per il Comune, evidentemente, non abbastanza. «Per noi è una
questione di principio» ci aveva riferito l’altro giorno il
primo cittadino Giancarlo Carletti. «Chiediamo
un’integrazione totale di quanto espresso nelle delibere di
giunta. Non accettiamo perifrasi su una questione così
delicata come l’Api». Una posizione questa del sindaco non
condivisa da Fiordelmondo: «Se si chiede di inserire
integralmente nel protocollo d’intesa la posizione di un
ente rispetto ad un altro, allora viene meno il valore del
documento, che è di trovare una sintesi delle principali
esigenze di tutti». E se oggi pomeriggio, chiediamo a
Fiordelmondo, Regione e Provincia firmassero da sole il via
libera per il rinnovo ventennale all’Api, dilemma che ha
anche causato l’uscita dei Verdi dalla Regione, che
succederebbe? «Il voler imporre le proprie idee ad ogni
costo - ribatte - non è condivisibile. Se a livello
tecnico-legislativo esiste la titolarità per il rinnovo, non
vedo perché non accettarlo». Intanto l’assessore regionale
all’ambiente, Marco Amagliani, ribatte alle dichiarazioni
dei comitati cittadini nel corso della manifestazione di
sabato. «Non ho mai detto - assicura – che il contenuto
dello studio Svim è un’opinione personale, ma solo che i
preliminari non prefigurano un futuro diverso da quello
attuale».
L’ira dei Verdi
Pollice verso su tutta la
linea
Il Consiglio federale dei
Verdi delle Marche ribadisce la sfiducia alla giunta
regionale e l' uscita dalla maggioranza di centrosinistra
dopo il rinnovo della concessione alla Raffineria Api.
Secondo i Verdi era «improcrastinabile fissare
definitivamente l' incompatibilità della Raffineria Api con
il territorio circostante prevedendo il non rinnovo della
concessione la cui scadenza è fissata al 2008». Nel
documento viene ricordato il no del Comune di Falconara,
richiamati il pronunciamento della Provincia e la stessa
piattaforma programmatica del centrosinistra, che ha vinto
le elezioni regionali nel 2000. Pollice verso anche sulle
prescrizioni alla base del rinnovo della concessione, sulla
mancata indicazione dei tempi di dismissione, bonifica e
riconversione dell’area.
il testo
integrale del documento politico
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RESTO DEL CARLINO |
«Protocollo troppo blando e senza sanzioni»
FALCONARA — Il Consiglio federale dei Verdi delle Marche
ha approvato all' unanimità un documento politico in cui
ribadiscono la sfiducia alla giunta regionale e l' uscita
dalla maggioranza di centro sinistra dopo il rinnovo della
concessione alla Raffineria Api di Falconara. Secondo i
Verdi delle Marche era «improcrastinabile fissare
definitivamente l' incompatibilità della raffineria Api con
il territorio circostante prevedendo il non rinnovo della
concessione la cui scadenza è fissata al 2008». Nel
documento viene ricordato che il Comune di Falconara «ha già
espresso il proprio parere contrario al rinnovo della
concessione e, con l' approvazione del nuovo Prg, sta
pianificando un futuro senza Api»; la Provincia di Ancona,
nel suo Piano territoriale di coordinamento, «ha sancito,
oltre all' incompatibilità dell' Api con il territorio, la
necessità di una riconversione dell' area, da conseguirsi
attraverso una concertazione con il Comune di Falconara e la
Regione Marche». Inoltre, la piattaforma programmatica del
centro sinistra, che ha vinto le elezioni regionali nel 2000
e «ha eletto su quel programma di governo Vito D' Ambrosio
presidente della giunta regionale, dichiara l'
incompatibilità della raffineria con il territorio e prevede
la riconversione di quell' area con la garanzia del
mantenimento dei livelli occupazionali». Quanto alle
prescrizioni alla base del rinnovo della concessione, la
«gran parte ricalca sostanzialmente il contenuto di
normative preesistenti, i contenuti del protocollo d' intesa
sono blandi e poco stringenti sugli impegni che la
raffineria dovrà assumersi, e a fronte di ciò non esiste un
sistema sanzionatorio che imponga il rispetto degli accordi
che oggi si vanno a sottoscrivere». Nel quadro del rinnovo
della concessione, «non sono assolutamente indicati i tempi
della dismissione, della bonifica, della riconversione dell'
area e degli sviluppi occupazionali». Il sito, oltre a ciò,
viene individuato come «polo energetico ambientalmente
avanzato che anche in futuro ospiterà impianti industriali
per la produzione di energia compromettendo le possibilità
di riconversione del territorio verso vocazioni
eco-compatibili come terziario avanzato, sviluppo area
aeroportuale, porto e turismo». Il parlamentino dei Verdi
denuncia infine nel documento «l' assoluta chiusura politica
del presidente e della giunta che non hanno voluto
accogliere nessuna delle istanze politiche avanzate dagli
ambientalisti«, e «un comportamento ripetutamente
inaffidabile e inadeguato, con chiusura anche nei riguardi
di soggetti sociali rilevanti come il sindacato». «L'
operato della giunta — concludono i Verdi, riferendosi anche
alle tematiche della sanità, dell' agricoltura, dell'
ambiente e dell' energia — ha creato un solco e un'
insoddisfazione diffusa nella regione, anche per incapacità
di ascoltare e saper rappresentare la pluralità dei soggetti
che hanno concorso a vario titolo alla riconferma del centro
sinistra per la seconda volta al governo delle Marche».
'Ci sono condizioni per sottoscrivere il rinnovo'
ANCONA — Per Gilberto Gasparoni, segretario di
Confartigianato trasporti Marche, la Regione, così come gli
altri enti locali, Comune e Provincia, «sono nella
condizione di sottoscrivere il rinnovo della concessione
alla raffineria Api». Gasparoni ricorda che è stato
elaborato un procotollo attraverso il quale è possibile
monitorare l' attività svolta dall' Api e verificare l'
attuazione delle prescrizioni che sono state
«sostanzialmente condivise da tutte le parti interessate».
Dunque, «ci sono oggi tutte le condizioni — dice — per
garantire sia i posti di lavoro che per salvaguardare e
sviluppare la sicurezza interna ed esterna al sito
industriale e mettere in campo tutte le opportunità per
migliorare l' ambiente circostante». Per il segretario della
Cgia trasporti, la Regione deve comunque decidere (il
termine era fissato entro il 15 giugno), dato che «sono
state coinvolte in questa scelta tutte le parti sociali».
Inoltre, le imprese - 300 solo i trasportatori con 350/400
addetti - che «sono chiamate a fare investimenti
continuamente, debbono avere un quadro di certezze, come
altrettanto chiedono i lavoratori».
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CORRIERE ADRIATICO |
"Ci sono le condizioni per mantenere l'Api"
"La raffineria può creare ricchezza" I Verdi ribadiscono
la sfiducia alla giunta regionale Interviene la Cgia. Oggi
la firma in Regione
Per Gilberto Gasparoni, segretario di Confartigianato
Trasporti Marche, la Regione, così come gli altri enti
locali, Comune e Provincia, "sono nella condizione di
sottoscrivere il rinnovo della concessione alla Raffineria
Api". Gasparoni ricorda che è stato elaborato un protocollo
attraverso il quale è possibile monitorare l'attività svolta
dall'Api e verificare l'attuazione delle prescrizioni che
sono state "sostanzialmente condivise da tutte le parti
interessate". Dunque, "ci sono oggi tutte le condizioni -
dice - per garantire sia i posti di lavoro che per
salvaguardare e sviluppare la sicurezza interna ed esterna
al sito industriale e mettere in campo tutte le opportunità
per migliorare l' ambiente circostante". Per il segretario
della Cgia Trasporti, la Regione deve comunque decidere (il
termine era fissato entro il 15 giugno), dato che "sono
state coinvolte in questa scelta tutte le parti sociali".
Inoltre, le imprese - 300 solo i trasportatori con 350/400
addetti - che "sono chiamate a fare investimenti
continuamente, debbono avere un quadro di certezze, come
altrettanto chiedono i lavoratori". "Un polo energetico come
l'Api - sottolinea inoltre Gasparoni - è di rilevante
interesse non solo per i lavoratori, che devono avere
prospettive occupazionali, ma anche per tutta la comunità da
quella della zona di Falconara all'intera regione dato che
l'Api fornisce energia all'intera area". Per la
Confartigianato Trasporti "è importante il mantenimento
della raffineria, perché questa proseguendo nel piano di
investimenti non solo potrà fornire prodotti
eco-compatibili, ma consentirà, se opportunamente coinvolta,
di creare ricchezza per la comunità locale divenendo
un'opportunità per la popolazione e il sistema produttivo".
Intanto i Verdi ribadiscono la sfiducia alla giunta
regionale dopo il rinnovo della concessione alla raffineria
Api. Secondo i Verdi era "improcastinabile fissare
definitivamente l'incompatibilità della raffineria con il
territorio circostante prevedendo il non rinnovo della
concessione". Il Comune di Falconara, ricordano i Verdi, "ha
già espresso il proprio parere contrario" e con il nuovo Prg
sta "pianificando un futuro senza Api", la Provincia "ha
sancito oltre all'incompatibilità territoriale dell'Api col
territorio la necessità di una riconversione dell'area". |
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L'ADIGE |
Il premio Langer a Marghera
Alla memoria di Bortolozzo,
che lottò con Petrolchimico
Il riconoscimento a un
operaio che da solo, contro i poteri forti, cercò la verità
e la giustizia
Di FELICE ESPRO
Il Premio Alex Langer quest'anno
ha un volto per certi versi anomalo. Non era uno scienziato,
né una personalità impegnata nella lotta per i diritti dei
popoli: Gabriele Bortolozzo era un umile operaio al
Petrolchimico di Porto Marghera. Con la sua lotta,
all'inizio solitaria e pionieristica, contro l'uso del
cloruro di vinile monometro dichiarato cancerogeno fin dal
1973, ha promosso una generale crescita di coscienza civica
e di strumenti di tutela della salute nei luoghi di lavoro e
negli ambienti di vita. Con l'accurata inchiesta sulle morti
e le malattie che avevano colpito i suoi compagni di lavoro,
pubblicata nel 1994 da Medicina Democratica, ha fatto aprire
le indagini che hanno portato al processo ai vertici di
Montedison e Enichem, conclusosi con una generale
assoluzione nel 2001. È morto il 12 settembre 1995 in
seguito ad un incidente stradale. Il premio alla memoria di
Gabriele Bortolozzo, con una dotazione di 10.000 euro, verrà
consegnato il 6 luglio a Bolzano, al termine della
manifestazione “Euromediterranea”, all'associazione che
porta il suo nome, impegnata a continuare i suoi studi, il
suo lavoro, la sua visione del mondo. Ne fanno parte anche i
figli Beatrice e Gianluca, che la presiede. La consegna del
Premio Langer sarà il momento culminante di Euromediterranea,
in programma dal 30 giugno al 5 luglio e intitolata,
quest´anno, «Pace-Guerra - Speranza Europa». Il programma
prevede sette giorni molto fitti di appuntamenti tra
convegni, mostre, proiezioni al Filmclub, feste all´aperto.
L'obiettivo puntato sull'Europa unita dei 25 Paesi è così
spiegato dai vertici della Fondazione dedicata al compianto
leader storico dei Verdi, Alexander Langer: «Negli anni del
suo mandato parlamentare, dal 1989 al 1995, Langer ha
dedicato gran parte del suo impegno a costruire una casa
europea aperta e solidale nei confronti di paesi e popoli
disgregati da conflitti di tipo etnico, razziale e
religioso. Nel 1992 il Parlamento europeo ha approvato una
sua risoluzione sui problemi della sicurezza nei nuovi
rapporti tra Est e Ovest, individuando, tra gli strumenti,
anche un esercito europeo, ovvero un corpo civile di pace
capace di promuovere la prevenzione dei conflitti, processi
di riconciliazione e ricostruzione della convivenza,
condizioni di pace, sicurezza, libertà e democrazia». E
infatti nel contesto di Euromediterranea verrà presentato
anche un corso per operatore di pace, realizzato dalla
Formazione professionale della Provincia con varie
associazioni locali e nazionali, per il quale le iscrizioni
si chiuderanno il 31 luglio. |
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GAZZETTINO |
Il 25 giugno è stata sversata
nella ...
Il 25 giugno è stata sversata
nella laguna di Venezia una tonnellata di toluendisocianato
- sostanza altamente tossica - a seguito di un incidente
verificatosi nell'impianto della Dow Poliuretani Italia di
Porto Marghera, lo stesso impianto in cui il 28 novembre
scorso si è verificato un grave incidente, con emissione di
nube tossica che ha messo a repentaglio la vita delle
popolazioni di Mestre e Marghera. Non è il caso di
verificare da subito la compatibilità ambientale degli
impianti di Marghera? |
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