RASSEGNA STAMPA 29.06.2003

 

MESSAGGERO
Api, il Comune ha deciso: «Noi non firmiamo»

Nodo concessione. Domani il tavolo istituzionale fra i tre enti. E’ escluso un ripensamento di Falconara. Schierati con il sindaco i comitati

Carletti conferma il suo no al rinnovo. Ora la decisione è nelle mani della Regione

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - «Il Comune domani non firmerà». A confermarlo è il sindaco di Falconara, Giancarlo Carletti. La posizione dell’ente locale è anche confermata da una delibera di giunta di venerdì sera che riconferma la precedente, votata appena il giorno prima. Svanite quindi le ultime speranze della Regione che auspicava per domani al tavolo istituzonale una firma congiunta di Provincia e Comune sul rinnovo della concessione all’Api. Le prescrizioni alla raffineria - che contemplano l’interramento dei serbatoi più vicini all’abitato, il contenimento delle emissioni acustiche e dell’inquinamento atmosferico e del suolo - e il protocollo d’intesa così come redatte dalla Regione, anche nell’ultima versione, non hanno convinto il Comune di Falconara. E né convincono i comitati cittadini di Villanova, Fiumesino, “25 agosto” e la sezione locale di Medicina Democratica che ieri hanno organizzato la manifestazione “Per un futuro senza rimpianti”, in piazza Fratelli Bandiera. Tante le bandiere del Sole che ride sventolate e diversi i partecipanti, tra cui Massimo Moruzzi e Pietro D’Angelo, consiglieri regionali Verdi, Massimo Binci, assessore provinciale trasporti Verdi, Cristina Cecchini, Marche Democratiche, “Il Falco Azzurro”, il Wwf, Legambiente, l’onorevole Marco Lion e alcuni esponenti An, come il capogruppo regionale Carlo Ciccioli. A spiegare i perché dell’iniziativa Loris Calcina, portavoce del comitato di Villanova. «Un rinnovo dato in questo modo, senza neanche attendere la conclusione degli studi Svim non ha senso. Lo Svim è stato incaricato dalla Regione di coordinare un gruppo di esperti per studiare gli aspetti economici, sociali, urbanistici ed ambientali dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale. Il preliminare è stato già consegnato e dice che il sistema economico complessivo dell'area si presenta in buona salute con consistenti potenziali di crescita sia terziaria che industriale ed un buon livello di flessibilità. Questo consente di escludere che eventuali aggiustamenti operati nella breve o medio-lunga prospettiva per perseguire il risanamento ambientale avranno ricadute pesantemente negative sul piano economico». I preliminari dello studio dicono anche che «è possibile, con gradualità, una riprogrammazione complessiva delle funzioni dell'area e delle sue dotazioni. Per riuscirci è necessario controbilanciare il peso delle decisioni e dei condizionamenti esogeni, riconducendo la strategia complessiva e a lungo termine dell'area sotto il controllo degli agenti collettivi del territorio (pubblici e privati), approfondendo l'analisi e costruendo tavoli negoziali complessivi». I comitati, quindi, appoggiano in pieno tale linea, accusando la Regione di avviarsi ad un frettoloso rinnovo della concessione alla raffineria, ignorando deliberatamente le potenziali soluzioni ecocompatibili prospettate dallo studio e precludendo una storica ed irripetibile occasione di progettare e realizzare un futuro nuovo per Falconara e l’intera Regione. «Non ci è piaciuto - concludono - sentir dire nell'incontro avuto recentemente con l'assessore Amagliani che per ora il contenuto dello Studio Svim è un’opinione personale. Se lo ritengono tale, perché glielo hanno commissionato?».

 
RESTO DEL CARLINO
«La Regione ignora le proposte della Svim»

di Alessandra Pascucci

FALCONARA — Agguerriti e pronti ad argomentare con lucidità e coerenza le loro ragioni: così si sono presentati, ieri pomeriggio, i rappresentanti dei comitati cittadini (Villanova, Fiumesino e “25 agosto”) e della locale sezione di Medicina Democratica. A sostenerli, oltre ad un nutrito gruppo di cittadini, sono intervenute le associazioni «Il Falco Azzurro», WWF e Legambiente, gli esponenti regionali, provinciali e comunali dei Verdi, i rappresentanti di An, compreso Carlo Ciccioli, il consigliere regionale Cecchini (Sinistra Democratica) e il professor Cortellessa. All'appuntamento non sono mancati alcuni dipendenti Api, passati a dare una «sbirciatina». Dal canto loro, i manifestanti hanno tenuto il punto contro quello che ora sembra essere diventato l'antagonista numero uno: la Regione. L'ente ha «intenzionalmente» ritardato l'avvio dello studio territoriale e dell'indagine epidemiologica, strumenti che avrebbero consentito di riprogrammare un futuro ecocompatibile dell'area. E' proprio la mancata programmazione di riconversione, secondo gli intervenuti, a rendere illegittimo il rinnovo anticipato, che rischierebbe di prolungarsi all'infinito. Evitare che territorio, cittadini e lavoratori vengano «tumulati» sotto una coltre di degrado, rischio e insalubrità, garantendo nel contempo elevati livelli occupazionali e di sviluppo economico, è possibile: basta leggere ai capitoli «urbanistica» ed «economia» dello studio preliminare dello Svim. Su incarico della Regione, il gruppo di lavoro ha analizzato sotto vari aspetti l'«area ad elevato rischio di crisi ambientale» ed il primo risultato è un documento che controbatte quanto dichiarato in questi anni dall'Api. Secondo il pool di esperti, infatti, l'economia del territorio «si presenta in buona salute (…) con consistenti potenziali di crescita sia terziaria che industriale ed un buon livello di flessibilità e di adattamento». Tali caratteristiche permetterebbero di evitare ricadute pesantemente negative sul piano economico in caso di riconversione. Non è difficile capire, quindi, come mai il progetto preliminare dello Svim sia diventato la bandiera dei manifestanti. La divergenza tra Comitati e Regione, a questo punto, non potrebbe essere più netta: mentre Amagliani bolla i contenuti dello studio come «opinioni personali», le associazioni vi ravvisano «brillanti, potenziali soluzioni ecocompatibili».

Il momento della firma decisiva

di Maria Gloria Frattagli

FALCONARA — Sarà nell'ultimo giorno di giugno che Regione, Provincia e Comune si incontreranno per firmare il Protocollo d'intesa ai fini del rinnovo della concessione alla raffineria Api. Un documento dove gli Enti si «impegnano a perseguire l'obiettivo generale della qualità, dello sviluppo economico e sociale, della tutela dell'ambiente, della salute e sicurezza dei lavoratori e delle comunità locali». Uno scritto che l'Amministrazione ha già fatto sapere di non condividere sotto molti aspetti e che, quindi, domani non sottoscriverà. Gli obiettivi Le parti (Comune?) considereranno la zona su cui insiste lo stabilimento petrolifero, Area ad alto rischio, e l'attività dell'Api sarà qualificata «a rischio di incidente rilevante». Il piano di risanamento si coordinerà con le iniziative e gli interventi programmati con il Protocollo e con quanto previsto dalla concessione stessa. Gli Enti perseguiranno e agevoleranno il miglioramento dei processi produttivi e la riduzione dell'impatto ambientale. L'Azienda verrà associata al piano energetico ambientale regionale per l'attuazione di progetti sperimentali di risparmio energetico e innovazione infrastrutturale. Cosa dovrà fare l'Api Oltre a presentare ogni cinque anni un piano di sviluppo industriale strategico, dovrà «configurare il sito sempre più come polo energetico ambientalmente avanzato anziché come raffineria, salvaguardando i livelli occupazionali, favorendo, a parità di condizioni, i rapporti con le imprese locali e regionali». Con questo si intende che alla scadenza della concessione, l'attività sia caratterizzata da produzioni a basso impatto ambientale e di forte innovazione energetica.

Il piano regolatore

Il piano regolatore Le parti, si legge nel documento, «ritengono quindi coerenti e funzionali le scelte programmatiche del Comune di Falconara in armonia con i contenuti del Protocollo e gli obiettivi generali previsti nel Prg '99». In questo passo si fa particolare riferimento al delineato nuovo assetto urbano delle aree prossime allo stabilimento e alle sopra richiamate strategie di sviluppo e dell'incompatiblità dell'Azienda». E' stabilita, per l'Api, anche la partecipazione ad iniziative e protocolli congiunti con le amministrazioni, così da permettere anche l'accesso a possibili fondi. Verrà elaborato uno studio sulla qualità dell'aria, ed entro sei mesi dalla pubblicazione della zonizzazione delle aree circostanti, l'Api dovrà pubblicare un piano di risanamento acustico. Ci sarà anche uno studio per la verifica idraulica e la naturalizzazione della foce del Fiume Esino, i costi saranno a carico dell'Api. Tutte le parti, se sottoscriveranno, rinunceranno ai contenziosi legali ed entro 30 giorni dalla firma costituiranno una Commissione tecnica permanente, che ogni anno verificherà l'andamento delle prescrizioni. «Abbiamo cercato — ha spiegato l'assessore regionale all'ambiente Amagliani — di cogliere le esigenze di tutti, anche quelle del Comune di Falconara».

 
CORRIERE ADRIATICO
"Il Prg compatibile con le prescrizioni"

L'assessore Amagliani "Aspetto fiducioso che l'amministrazione comunale ci sia alla firma del protocollo per il rinnovo della concessione Api"

Amagliani: La bozza aggiornata contempla le esigenze di Falconara

di MARINA MINELLI

"Ho lavorato per far sì che tutti siano soddisfatti e mi auguro che entro lunedì pomeriggio il Comune di Falconara prenda atto di questo impegno e si sieda con noi intorno al tavolo della firma". Marco Amagliani, assessore regionale all'ambiente proprio in uno dei momenti più difficili e controversi degli ultimi anni, a poche ore prima dalla firma (prevista per domani pomeriggio) delle prescrizioni e del protocollo d'intesa che dovrebbero dare il via libera al rinnovo della concessione alla raffineria Api, ancora non sa quale sia la posizione ufficiale dell'amministrazione comunale falconarese. "Ma sono fiducioso - dice l'assessore Amagliani - spero che ci riflettano anche perché l'elaborazione di prescrizioni e protocollo è andata avanti fino all'ultimo minuto in un lavoro continuo fatto di verifiche ed arricchimenti". Per questo, secondo Amagliani, quanto pubblicato venerdì pomeriggio dai comitati cittadini di Fiumesino, Villanova e 25 agosto è carente delle ultime aggiunte e rischia di non dare un'informazione completa, "in quanto mancano delle parti fondamentali". "Noi vogliamo la massima trasparenza e chiarezza - assicura l'assessore all'ambiente - e nei prossimi giorni acquisteremo spazi sui quotidiani per la pubblicazione integrale del testo dei due documenti in modo che tutti i cittadini possano leggerli e fare le loro valutazioni. Certo poi bisogna anche saper guardare tra le righe del linguaggio tecnico e formale, ma credo che sia stato fatto il possibile per il territorio". "Penso che il comune di Falconara - prosegue Amagliani - a questo punto si possa riconoscere nel protocollo perché sono state messe nero su bianco tutte le esigenze esposte nel corso delle riunioni e degli incontri". In particolare Amagliani sottolinea l'importanza delle integrazioni al comma 3 dell'articolo 2 del protocollo d'intesa nel quale si precisa che "alla scadenza della concessione l'attività debba essere caratterizzata da produzioni a basso impatto ambientale e a forte innovazione energetica". "In tale prospettiva e su tali basi - prosegue il documento nella sua versione ufficiale - le parti ritengono quindi coerenti e funzionali le scelte programmatiche di riqualificazione territoriale del comune di Falconara, in armonia con i contenuti del presente protocollo e gli obiettivi del Piano regolatore generale del '99 approvato dalla Provincia con particolare riferimento all'ivi delineato nuovo assetto urbano delle aree prossime allo stabilimento e le sopra richiamate strategie di sviluppo industriale eco-compatibile". Una precisazione, secondo Amagliani, fondamentale per il Comune dove insiste l'azienda, e precisa: "Con questo l'amministrazione falconarese non può dire che non siamo venuti incontro alle esigenze della città e del suo territorio". All'incontro di domani in Regione per la firma ufficiale dovrebbero partecipare i vertici istituzionali insieme alla dirigenza dell'Api tra cui l'amministratore delegato Napolitano e lo stesso presidente Aldo Brachetti Peretti.

In piazza il fronte del no

Manifestazione ieri pomeriggio in piazza Fratelli Bandiera

Comitati, Verdi, An e Sd contro la raffineria

di MARINA MINELLI

Insieme "per un futuro senza rimpianti" contro il rinnovo anticipato della concessione alla raffineria Api, dicono i comitati cittadini di Villanova, Fiumesino e 25 agosto. E adesione è arrivata dai Verdi, Alleanza nazionale, da Sinistra democratica e dalle associazioni ambientaliste per l'ultima manifestazione di protesta, in piazza Fratelli Bandiera, prima della firma dell'accordo tra la Regione e l'azienda petrolifera. "La Regione - hanno detto i portavoce dei comitati - avviandosi ad un frettoloso ed anticipato rinnovo della concessione alla raffineria Api, deliberatamente ignora le brillanti, potenziali soluzioni ecocompatibili che lo studio della Svim prospetta e, quindi, si preclude una storica ed irripetibile occasione di progettare e realizzare un futuro nuovo per Falconara ed il suo territorio". Secondo la Svim, hanno sottolineato i rappresentanti dei comitati cittadini, è possibile, con gradualità, "una riprogrammazione complessiva delle funzioni dell'area e delle sue dotazioni" e per ottenere questo risultato benefico per la salute, l'ambiente e l'occupazione di questa città e dell'intera area a rischio è necessario "controbilanciare il peso delle decisioni e dei condizionamenti esogeni, riconducendo la strategia complessiva e a lungo termine dell'area sotto il controllo degli agenti collettivi del territorio (pubblici e privati), approfondendo l'analisi e costruendo tavoli negoziali complessivi". "La Regione - hanno proseguito i portavoce - ha fatto trascorrere inutilmente ed improduttivamente quasi quattro anni (dal momento della dichiarazione di incompatibilità della struttura Api con la città), senza realizzare un piano di riconversione strutturale, produttiva ed anche energetica e adesso l'assessore Amagliani cerca di metterci una pezza". E ieri pomeriggio, fra le bandiere dei partiti e delle associazioni, c'erano fra gli altri i Verdi Marco Moruzzi e Pietro D'Angelo, l'assessore Massimo Binci, l'onorevole Marco Lion, Carlo Ciccioli, Enzo Mencarelli e Massimo Bello di An e Cristina Cecchini di Sinistra democratica.

 
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