MESSAGGERO |
Api, il Comune ha deciso:
«Noi non firmiamo»
Nodo concessione. Domani il
tavolo istituzionale fra i tre enti. E’ escluso un
ripensamento di Falconara. Schierati con il sindaco i
comitati
Carletti conferma il suo no
al rinnovo. Ora la decisione è nelle mani della Regione
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - «Il Comune domani
non firmerà». A confermarlo è il sindaco di Falconara,
Giancarlo Carletti. La posizione dell’ente locale è anche
confermata da una delibera di giunta di venerdì sera che
riconferma la precedente, votata appena il giorno prima.
Svanite quindi le ultime speranze della Regione che
auspicava per domani al tavolo istituzonale una firma
congiunta di Provincia e Comune sul rinnovo della
concessione all’Api. Le prescrizioni alla raffineria - che
contemplano l’interramento dei serbatoi più vicini
all’abitato, il contenimento delle emissioni acustiche e
dell’inquinamento atmosferico e del suolo - e il protocollo
d’intesa così come redatte dalla Regione, anche nell’ultima
versione, non hanno convinto il Comune di Falconara. E né
convincono i comitati cittadini di Villanova, Fiumesino, “25
agosto” e la sezione locale di Medicina Democratica che ieri
hanno organizzato la manifestazione “Per un futuro senza
rimpianti”, in piazza Fratelli Bandiera. Tante le bandiere
del Sole che ride sventolate e diversi i partecipanti, tra
cui Massimo Moruzzi e Pietro D’Angelo, consiglieri regionali
Verdi, Massimo Binci, assessore provinciale trasporti Verdi,
Cristina Cecchini, Marche Democratiche, “Il Falco Azzurro”,
il Wwf, Legambiente, l’onorevole Marco Lion e alcuni
esponenti An, come il capogruppo regionale Carlo Ciccioli. A
spiegare i perché dell’iniziativa Loris Calcina, portavoce
del comitato di Villanova. «Un rinnovo dato in questo modo,
senza neanche attendere la conclusione degli studi Svim non
ha senso. Lo Svim è stato incaricato dalla Regione di
coordinare un gruppo di esperti per studiare gli aspetti
economici, sociali, urbanistici ed ambientali dell’area ad
elevato rischio di crisi ambientale. Il preliminare è stato
già consegnato e dice che il sistema economico complessivo
dell'area si presenta in buona salute con consistenti
potenziali di crescita sia terziaria che industriale ed un
buon livello di flessibilità. Questo consente di escludere
che eventuali aggiustamenti operati nella breve o
medio-lunga prospettiva per perseguire il risanamento
ambientale avranno ricadute pesantemente negative sul piano
economico». I preliminari dello studio dicono anche che «è
possibile, con gradualità, una riprogrammazione complessiva
delle funzioni dell'area e delle sue dotazioni. Per
riuscirci è necessario controbilanciare il peso delle
decisioni e dei condizionamenti esogeni, riconducendo la
strategia complessiva e a lungo termine dell'area sotto il
controllo degli agenti collettivi del territorio (pubblici e
privati), approfondendo l'analisi e costruendo tavoli
negoziali complessivi». I comitati, quindi, appoggiano in
pieno tale linea, accusando la Regione di avviarsi ad un
frettoloso rinnovo della concessione alla raffineria,
ignorando deliberatamente le potenziali soluzioni
ecocompatibili prospettate dallo studio e precludendo una
storica ed irripetibile occasione di progettare e realizzare
un futuro nuovo per Falconara e l’intera Regione. «Non ci è
piaciuto - concludono - sentir dire nell'incontro avuto
recentemente con l'assessore Amagliani che per ora il
contenuto dello Studio Svim è un’opinione personale. Se lo
ritengono tale, perché glielo hanno commissionato?». |
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RESTO DEL CARLINO |
«La Regione ignora le
proposte della Svim»
di Alessandra Pascucci
FALCONARA — Agguerriti e
pronti ad argomentare con lucidità e coerenza le loro
ragioni: così si sono presentati, ieri pomeriggio, i
rappresentanti dei comitati cittadini (Villanova, Fiumesino
e “25 agosto”) e della locale sezione di Medicina
Democratica. A sostenerli, oltre ad un nutrito gruppo di
cittadini, sono intervenute le associazioni «Il Falco
Azzurro», WWF e Legambiente, gli esponenti regionali,
provinciali e comunali dei Verdi, i rappresentanti di An,
compreso Carlo Ciccioli, il consigliere regionale Cecchini
(Sinistra Democratica) e il professor Cortellessa.
All'appuntamento non sono mancati alcuni dipendenti Api,
passati a dare una «sbirciatina». Dal canto loro, i
manifestanti hanno tenuto il punto contro quello che ora
sembra essere diventato l'antagonista numero uno: la
Regione. L'ente ha «intenzionalmente» ritardato l'avvio
dello studio territoriale e dell'indagine epidemiologica,
strumenti che avrebbero consentito di riprogrammare un
futuro ecocompatibile dell'area. E' proprio la mancata
programmazione di riconversione, secondo gli intervenuti, a
rendere illegittimo il rinnovo anticipato, che rischierebbe
di prolungarsi all'infinito. Evitare che territorio,
cittadini e lavoratori vengano «tumulati» sotto una coltre
di degrado, rischio e insalubrità, garantendo nel contempo
elevati livelli occupazionali e di sviluppo economico, è
possibile: basta leggere ai capitoli «urbanistica» ed
«economia» dello studio preliminare dello Svim. Su incarico
della Regione, il gruppo di lavoro ha analizzato sotto vari
aspetti l'«area ad elevato rischio di crisi ambientale» ed
il primo risultato è un documento che controbatte quanto
dichiarato in questi anni dall'Api. Secondo il pool di
esperti, infatti, l'economia del territorio «si presenta in
buona salute (…) con consistenti potenziali di crescita sia
terziaria che industriale ed un buon livello di flessibilità
e di adattamento». Tali caratteristiche permetterebbero di
evitare ricadute pesantemente negative sul piano economico
in caso di riconversione. Non è difficile capire, quindi,
come mai il progetto preliminare dello Svim sia diventato la
bandiera dei manifestanti. La divergenza tra Comitati e
Regione, a questo punto, non potrebbe essere più netta:
mentre Amagliani bolla i contenuti dello studio come
«opinioni personali», le associazioni vi ravvisano
«brillanti, potenziali soluzioni ecocompatibili».
Il momento della firma
decisiva
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — Sarà nell'ultimo
giorno di giugno che Regione, Provincia e Comune si
incontreranno per firmare il Protocollo d'intesa ai fini del
rinnovo della concessione alla raffineria Api. Un documento
dove gli Enti si «impegnano a perseguire l'obiettivo
generale della qualità, dello sviluppo economico e sociale,
della tutela dell'ambiente, della salute e sicurezza dei
lavoratori e delle comunità locali». Uno scritto che
l'Amministrazione ha già fatto sapere di non condividere
sotto molti aspetti e che, quindi, domani non sottoscriverà.
Gli obiettivi Le parti (Comune?) considereranno la zona su
cui insiste lo stabilimento petrolifero, Area ad alto
rischio, e l'attività dell'Api sarà qualificata «a rischio
di incidente rilevante». Il piano di risanamento si
coordinerà con le iniziative e gli interventi programmati
con il Protocollo e con quanto previsto dalla concessione
stessa. Gli Enti perseguiranno e agevoleranno il
miglioramento dei processi produttivi e la riduzione
dell'impatto ambientale. L'Azienda verrà associata al piano
energetico ambientale regionale per l'attuazione di progetti
sperimentali di risparmio energetico e innovazione
infrastrutturale. Cosa dovrà fare l'Api Oltre a presentare
ogni cinque anni un piano di sviluppo industriale
strategico, dovrà «configurare il sito sempre più come polo
energetico ambientalmente avanzato anziché come raffineria,
salvaguardando i livelli occupazionali, favorendo, a parità
di condizioni, i rapporti con le imprese locali e
regionali». Con questo si intende che alla scadenza della
concessione, l'attività sia caratterizzata da produzioni a
basso impatto ambientale e di forte innovazione energetica.
Il piano regolatore
Il piano regolatore Le parti,
si legge nel documento, «ritengono quindi coerenti e
funzionali le scelte programmatiche del Comune di Falconara
in armonia con i contenuti del Protocollo e gli obiettivi
generali previsti nel Prg '99». In questo passo si fa
particolare riferimento al delineato nuovo assetto urbano
delle aree prossime allo stabilimento e alle sopra
richiamate strategie di sviluppo e dell'incompatiblità
dell'Azienda». E' stabilita, per l'Api, anche la
partecipazione ad iniziative e protocolli congiunti con le
amministrazioni, così da permettere anche l'accesso a
possibili fondi. Verrà elaborato uno studio sulla qualità
dell'aria, ed entro sei mesi dalla pubblicazione della
zonizzazione delle aree circostanti, l'Api dovrà pubblicare
un piano di risanamento acustico. Ci sarà anche uno studio
per la verifica idraulica e la naturalizzazione della foce
del Fiume Esino, i costi saranno a carico dell'Api. Tutte le
parti, se sottoscriveranno, rinunceranno ai contenziosi
legali ed entro 30 giorni dalla firma costituiranno una
Commissione tecnica permanente, che ogni anno verificherà
l'andamento delle prescrizioni. «Abbiamo cercato — ha
spiegato l'assessore regionale all'ambiente Amagliani — di
cogliere le esigenze di tutti, anche quelle del Comune di
Falconara».
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CORRIERE ADRIATICO |
"Il Prg compatibile con le
prescrizioni"
L'assessore Amagliani
"Aspetto fiducioso che l'amministrazione comunale ci sia
alla firma del protocollo per il rinnovo della concessione
Api"
Amagliani: La bozza
aggiornata contempla le esigenze di Falconara
di MARINA MINELLI
"Ho lavorato per far sì che
tutti siano soddisfatti e mi auguro che entro lunedì
pomeriggio il Comune di Falconara prenda atto di questo
impegno e si sieda con noi intorno al tavolo della firma".
Marco Amagliani, assessore regionale all'ambiente proprio in
uno dei momenti più difficili e controversi degli ultimi
anni, a poche ore prima dalla firma (prevista per domani
pomeriggio) delle prescrizioni e del protocollo d'intesa che
dovrebbero dare il via libera al rinnovo della concessione
alla raffineria Api, ancora non sa quale sia la posizione
ufficiale dell'amministrazione comunale falconarese. "Ma
sono fiducioso - dice l'assessore Amagliani - spero che ci
riflettano anche perché l'elaborazione di prescrizioni e
protocollo è andata avanti fino all'ultimo minuto in un
lavoro continuo fatto di verifiche ed arricchimenti". Per
questo, secondo Amagliani, quanto pubblicato venerdì
pomeriggio dai comitati cittadini di Fiumesino, Villanova e
25 agosto è carente delle ultime aggiunte e rischia di non
dare un'informazione completa, "in quanto mancano delle
parti fondamentali". "Noi vogliamo la massima trasparenza e
chiarezza - assicura l'assessore all'ambiente - e nei
prossimi giorni acquisteremo spazi sui quotidiani per la
pubblicazione integrale del testo dei due documenti in modo
che tutti i cittadini possano leggerli e fare le loro
valutazioni. Certo poi bisogna anche saper guardare tra le
righe del linguaggio tecnico e formale, ma credo che sia
stato fatto il possibile per il territorio". "Penso che il
comune di Falconara - prosegue Amagliani - a questo punto si
possa riconoscere nel protocollo perché sono state messe
nero su bianco tutte le esigenze esposte nel corso delle
riunioni e degli incontri". In particolare Amagliani
sottolinea l'importanza delle integrazioni al comma 3
dell'articolo 2 del protocollo d'intesa nel quale si precisa
che "alla scadenza della concessione l'attività debba essere
caratterizzata da produzioni a basso impatto ambientale e a
forte innovazione energetica". "In tale prospettiva e su
tali basi - prosegue il documento nella sua versione
ufficiale - le parti ritengono quindi coerenti e funzionali
le scelte programmatiche di riqualificazione territoriale
del comune di Falconara, in armonia con i contenuti del
presente protocollo e gli obiettivi del Piano regolatore
generale del '99 approvato dalla Provincia con particolare
riferimento all'ivi delineato nuovo assetto urbano delle
aree prossime allo stabilimento e le sopra richiamate
strategie di sviluppo industriale eco-compatibile". Una
precisazione, secondo Amagliani, fondamentale per il Comune
dove insiste l'azienda, e precisa: "Con questo
l'amministrazione falconarese non può dire che non siamo
venuti incontro alle esigenze della città e del suo
territorio". All'incontro di domani in Regione per la firma
ufficiale dovrebbero partecipare i vertici istituzionali
insieme alla dirigenza dell'Api tra cui l'amministratore
delegato Napolitano e lo stesso presidente Aldo Brachetti
Peretti.
In piazza il fronte del no
Manifestazione ieri
pomeriggio in piazza Fratelli Bandiera
Comitati, Verdi, An e Sd
contro la raffineria
di MARINA MINELLI
Insieme "per un futuro senza
rimpianti" contro il rinnovo anticipato della concessione
alla raffineria Api, dicono i comitati cittadini di
Villanova, Fiumesino e 25 agosto. E adesione è arrivata dai
Verdi, Alleanza nazionale, da Sinistra democratica e dalle
associazioni ambientaliste per l'ultima manifestazione di
protesta, in piazza Fratelli Bandiera, prima della firma
dell'accordo tra la Regione e l'azienda petrolifera. "La
Regione - hanno detto i portavoce dei comitati - avviandosi
ad un frettoloso ed anticipato rinnovo della concessione
alla raffineria Api, deliberatamente ignora le brillanti,
potenziali soluzioni ecocompatibili che lo studio della Svim
prospetta e, quindi, si preclude una storica ed irripetibile
occasione di progettare e realizzare un futuro nuovo per
Falconara ed il suo territorio". Secondo la Svim, hanno
sottolineato i rappresentanti dei comitati cittadini, è
possibile, con gradualità, "una riprogrammazione complessiva
delle funzioni dell'area e delle sue dotazioni" e per
ottenere questo risultato benefico per la salute, l'ambiente
e l'occupazione di questa città e dell'intera area a rischio
è necessario "controbilanciare il peso delle decisioni e dei
condizionamenti esogeni, riconducendo la strategia
complessiva e a lungo termine dell'area sotto il controllo
degli agenti collettivi del territorio (pubblici e privati),
approfondendo l'analisi e costruendo tavoli negoziali
complessivi". "La Regione - hanno proseguito i portavoce -
ha fatto trascorrere inutilmente ed improduttivamente quasi
quattro anni (dal momento della dichiarazione di
incompatibilità della struttura Api con la città), senza
realizzare un piano di riconversione strutturale, produttiva
ed anche energetica e adesso l'assessore Amagliani cerca di
metterci una pezza". E ieri pomeriggio, fra le bandiere dei
partiti e delle associazioni, c'erano fra gli altri i Verdi
Marco Moruzzi e Pietro D'Angelo, l'assessore Massimo Binci,
l'onorevole Marco Lion, Carlo Ciccioli, Enzo Mencarelli e
Massimo Bello di An e Cristina Cecchini di Sinistra
democratica. |
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