RASSEGNA STAMPA 18.06.2003

 

CORRIERE ADRIATICO
"Un confronto sull'Api"

L'invito di Brandoni, Prc delle Marche, ai comitati

"Non è e non sarà la data del rinnovo della concessione all'Api a determinare il futuro di quel territorio". Lo afferma in una nota il segretario regionale del Prc Giuliano Brandoni, secondo cui "quel rinnovo è una decisione amministrativa, peraltro già scaduta l'11 gennaio di quest'anno, e prima della quale nessuno aveva sollevato nè obiezioni, nè considerazioni, nè allarmi". Brandoni chiede meno polemiche e sparate sui media e più confronto, al fine di trovare una sintesi tra tutte le diverse esigenze e posizioni. "Nei pochi mesi in cui le responsabilità dell'assessorato all'ambiente della Regione Marche sono toccate a Marco Amagliani (del Prc, ndr) su questo tema - ricorda - sono stati attivati e resi operativi sia lo studio economico affidato alla Svim sia una accurata indagine epidemiologica degli abitanti dell'intera zona". "Del resto, invece, in pieno centro sinistra - prosegue Brandoni - alla raffineria Api era stata rinnovata una concessione per le sue attività industriali, senza se e senza ma, quando a guidare il ministero dell'ambiente era nientemeno che il verde Edo Ronchi. Crediamo che i comitati dei cittadini di Falconara (che ieri, in una conferenza stampa, avevano criticato l'operato di Amagliani, nrd) rappresentino un importante strumento di partecipazione e un contributo a rendere vivi ed evidenti quelli che sono i diritti di cittadinanza. Proprio per questo abbiamo ricercato e ricercheremo con loro un confronto, ma questo non può essere che basato sul reciproco rispetto e riconoscimento dei fatti".

"L'ozono? A toglierci il fiato è il costo dei parcheggi"

Il caro sosta in via Bixio accende le proteste della città

di MARINA MINELLI

"L'ozono è un problema, ma qui adesso la vera emergenza è questa assurda storia dei parcheggi. La sosta a pagamento in via Bixio svuoterà la città, con conseguenze economiche e sociali che peseranno sulle spalle dei cittadini". Basilio Carosi fa l'appello dei clienti presenti in negozio alle 12 e 30 e osserva, "fino a pochi giorni fa questa era l'ora di punta, ma da quando sono comparse le strisce blu sono spariti tutti. Troppo rischioso sostare senza pagare, ma anche troppo cara quella mezz'ora per andare a fare la spesa e chi viene qui per frutta, verdura ed il rifornimento di acqua e vino poi non ha voglia di trascinarsi i pesi fino ad una macchina parcheggiata lontano per evitare sanzioni". Insomma l'impressione è che più che la qualità dell'aria i cittadini sono preoccupati dell'annoso problemi del posto auto. Commercianti e residenti di una delle vie più importanti e trafficate della città non nascondono il loro malcontento. Della questione ozono per il momento Carosi preferisce non parlare, vorrebbe invece qualche intervento più forte e deciso di colleghi commercianti e forze politiche per evitare che l'intera via "muoia di morte naturale". Poco lontano, sulla spiaggia Margherita Cremonesi tra ozono e parcheggi sceglie di parlare della seconda vicenda che rischia di "penalizzare troppo noi operatori del mare, dopo anni di sacrifici ed investimenti per rendere competitiva ed attraente la spiaggia di Falconara". "Per carità - dice - la salute prima di tutto, e se il senso unico sulla via Flaminia può contribuire a risolvere il problema è giusto fare anche questo tentativo, però bisogna essere consapevoli che ci potrebbe essere un effetto negativo anche qui al mare, perché la gente dopo avere fatto un giro vizioso per arrivare avrà anche la sorpresa del parcheggio a pagamento". Margherita Cremonesi inoltre vorrebbe "maggiore chiarezza", visto che non ci sono ancora notizie precise sui tempi e sui modi. Ozono in secondo piano anche per Sergio Paggi che poi si chiede, "ma è proprio solo una questione di traffico?". "Non ho capito bene e in effetti le notizie in merito non sono state molto esaustive - commenta - comunque io non sono contrario alla permanenza della raffineria, a patto di avere garantita sicurezza e tutela ambientale, quindi su questa storia dell'ozono vorrei avere maggior informazioni. In ogni caso la notizia forte di questi giorni è quella dei parcheggi, la gente è furiosa per il caro sosta non certo per l'aumento dei livelli di ozono. E chi ci viene più al mare con quelle tariffe?". Della stessa opinione anche Meri Morbidelli per la quale il costo di una giornata di mare fra ombrellone, lettino e adesso anche parcheggio a pagamento, "è davvero assurdo". "Siamo stati penalizzati tutti - afferma - soprattutto quelli che vengono dall'interno o abitano nelle zone collinari di Falconara. Anche l'ozono è un problema, la salute è importante e poi i danni maggiori sono per anziani e bambini, ma al di là di questo adesso il pensiero va al dove parcheggiare la macchina per godersi qualche ora di sole e di mare". "Vengo da Castelferretti - spiega Antonella Castaldo - e prima che all'ozono penso alla viabilità ed ai parcheggi perché stare al mare quattro ore è diventato un privilegio per pochi. L'aumento dell'ozono è un problema gravissimo, ma adesso non riesco a pensarci". Mara Borioni non ha seguito la vicenda ambientale, ma ha una certezza "per venire al mare bisogna fare un mutuo". Sulla questione dell'aumento dei livelli di ozono nell'atmosfera il comitato di quartiere di Fiumesino non ritiene, va da sé, che si tratti soltanto di un "problema legato al traffico". "Non ha senso tentare di abbassare i livelli di ozono semplicemente riducendo il traffico veicolare - spiega il portavoce Franco Budini - il problema reale è un altro, ma nessuno lo vuole vedere, così adesso per altri venti anni ed oltre d'estate chiuderemo la Flaminia per limitare le emissioni pericolose nell'atmosfera".

Un'alleanza contro le carrette del mare

Moruzzi: "Un momento storico"

Marco Moruzzi Gruppo Verdi in Consiglio Regionale delle Marche ha partecipato nei giorni scorsi a Bruxelles alla manifestazione internazionale contro il petrolio in mare e le "carrette del mare" che ha visto la partecipazione di una nutrita delegazione marchigiana dei Verdi e dei comitati cittadini di Falconara. La manifestazione internazionale dell'associazione Nunca Màis - Mai Più - cui hanno partecipato associazioni e cittadini di 12 Paesi europei , ha dato vita per la prima volta alla "Alleanza europea dei popoli delle regioni costiere". L'alleanza nasce, ricorda Moruzzi, "per risvegliare i governi nazionali ed europei dal torpore che è seguito al grande clamore suscitato dopo il disastro della petroliera Prestige". "Un momento storico", continua, che vede le genti delle zone costiere stringere un accordo internazionale, dar vita alla "Piattaforma comune europea per il mare", intesa come patto di solidarietà a tutela del mare, su iniziativa dei comitati Nunca Mais della Galizia (Spagna) con l'appoggio dei Verdi delle regioni costiere Emilia Romagna, Marche e Basilicata, dei comitati cittadini come quelli di Falconara e Ravenna e i venti comitati popolari della Bretagna. "Si suggella un'alleanza senza confini nazionali, tra mondi che fino a ieri dialogavano con difficoltà: le associazioni dei pescatori e delle attività produttive legate al mare e il mondo ambientalista e il mondo scientifico".

 
ECONEWS (Verdi)
Nasce a Bruxelles l’alleanza europea dei popoli delle coste per difendere il mare

Marco Moruzzi e Daniela Guerra, rispettivamente Capo Gruppo Verdi in Consiglio Regionale delle Marche e Capo Gruppo Verdi Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna hanno partecipato nei giorni scorsi a Bruxelles alla manifestazione internazionale contro il petrolio in mare e le “carrette del mare” La manifestazione internazionale sul tema delle carrette del mare e del petrolio in mare convocata dall’associazione Nunca Màis Mai Più - cui hanno partecipato associazioni e cittadini di 12 Paesi europei , ha dato vita per la prima volta a “l’alleanza europea dei popoli delle regioni costiere”. L’alleanza nasce per risvegliare i governi nazionali ed europei dal torpore che è seguito al grande clamore suscitato dopo il disastro della petroliera Prestige. Un momento storico che vede le genti delle zone costiere stringere un accordo internazionale, dar vita alla “Piattaforma comune europea per il mare”, intesa come patto di solidarietà a tutela del mare, su iniziativa dei comitati Nunca Mais della Galizia (Spagna) con l'appoggio dei Verdi delle regioni costiere Emilia Romagna, Marche e Basilicata, dei comitati cittadini come quelli di Falconara (Ancona) e Ravenna e i venti comitati popolari della Bretagna (Francia). Si suggella un’alleanza senza confini nazionali, tra mondi che fino a ieri dialogavano con difficoltà: le associazioni dei pescatori e delle attività produttive legate al mare e il mondo ambientalista e il mondo scientifico. Non è un caso che quest’iniziativa ha visto la partecipazione dei Verdi delle regioni dell’Adriatico che da anni denunciano che incidenti anche più piccoli di quello del Prestige possono causare in Italia disastri di dimensioni incalcolabili. Nel Nord dell’Adriatico c’è il porto petrolifero più grande del Mediterraneo con 40 miliardi di idrocarburi in transito ogni anno. I più grossi complessi petrolchimici sono situati a Trieste, Venezia (Porto Marghera), Porto Tolle (Rovigo), Ravenna e Falconara (Ancona). La Basilicata è la prima regione italiana produttrice di petrolio, ma vive questo problema per la vicinanza della grande raffineria di Taranto. Nelle regioni dell'Adriatico i movimenti ambientalisti e i Verdi si occupano da molti anni dei pericoli legati al trasporto di petrolio e di sostanze tossico-nocive in mare.

 
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