"Un confronto sull'Api"
L'invito di Brandoni, Prc
delle Marche, ai comitati
"Non è e non sarà la data del
rinnovo della concessione all'Api a determinare il futuro di
quel territorio". Lo afferma in una nota il segretario
regionale del Prc Giuliano Brandoni, secondo cui "quel
rinnovo è una decisione amministrativa, peraltro già scaduta
l'11 gennaio di quest'anno, e prima della quale nessuno
aveva sollevato nè obiezioni, nè considerazioni, nè
allarmi". Brandoni chiede meno polemiche e sparate sui media
e più confronto, al fine di trovare una sintesi tra tutte le
diverse esigenze e posizioni. "Nei pochi mesi in cui le
responsabilità dell'assessorato all'ambiente della Regione
Marche sono toccate a Marco Amagliani (del Prc, ndr) su
questo tema - ricorda - sono stati attivati e resi operativi
sia lo studio economico affidato alla Svim sia una accurata
indagine epidemiologica degli abitanti dell'intera zona".
"Del resto, invece, in pieno centro sinistra - prosegue
Brandoni - alla raffineria Api era stata rinnovata una
concessione per le sue attività industriali, senza se e
senza ma, quando a guidare il ministero dell'ambiente era
nientemeno che il verde Edo Ronchi. Crediamo che i comitati
dei cittadini di Falconara (che ieri, in una conferenza
stampa, avevano criticato l'operato di Amagliani, nrd)
rappresentino un importante strumento di partecipazione e un
contributo a rendere vivi ed evidenti quelli che sono i
diritti di cittadinanza. Proprio per questo abbiamo
ricercato e ricercheremo con loro un confronto, ma questo
non può essere che basato sul reciproco rispetto e
riconoscimento dei fatti".
"L'ozono? A toglierci il
fiato è il costo dei parcheggi"
Il caro sosta in via Bixio
accende le proteste della città
di MARINA MINELLI
"L'ozono è un problema, ma
qui adesso la vera emergenza è questa assurda storia dei
parcheggi. La sosta a pagamento in via Bixio svuoterà la
città, con conseguenze economiche e sociali che peseranno
sulle spalle dei cittadini". Basilio Carosi fa l'appello dei
clienti presenti in negozio alle 12 e 30 e osserva, "fino a
pochi giorni fa questa era l'ora di punta, ma da quando sono
comparse le strisce blu sono spariti tutti. Troppo rischioso
sostare senza pagare, ma anche troppo cara quella mezz'ora
per andare a fare la spesa e chi viene qui per frutta,
verdura ed il rifornimento di acqua e vino poi non ha voglia
di trascinarsi i pesi fino ad una macchina parcheggiata
lontano per evitare sanzioni". Insomma l'impressione è che
più che la qualità dell'aria i cittadini sono preoccupati
dell'annoso problemi del posto auto. Commercianti e
residenti di una delle vie più importanti e trafficate della
città non nascondono il loro malcontento. Della questione
ozono per il momento Carosi preferisce non parlare, vorrebbe
invece qualche intervento più forte e deciso di colleghi
commercianti e forze politiche per evitare che l'intera via
"muoia di morte naturale". Poco lontano, sulla spiaggia
Margherita Cremonesi tra ozono e parcheggi sceglie di
parlare della seconda vicenda che rischia di "penalizzare
troppo noi operatori del mare, dopo anni di sacrifici ed
investimenti per rendere competitiva ed attraente la
spiaggia di Falconara". "Per carità - dice - la salute prima
di tutto, e se il senso unico sulla via Flaminia può
contribuire a risolvere il problema è giusto fare anche
questo tentativo, però bisogna essere consapevoli che ci
potrebbe essere un effetto negativo anche qui al mare,
perché la gente dopo avere fatto un giro vizioso per
arrivare avrà anche la sorpresa del parcheggio a pagamento".
Margherita Cremonesi inoltre vorrebbe "maggiore chiarezza",
visto che non ci sono ancora notizie precise sui tempi e sui
modi. Ozono in secondo piano anche per Sergio Paggi che poi
si chiede, "ma è proprio solo una questione di traffico?".
"Non ho capito bene e in effetti le notizie in merito non
sono state molto esaustive - commenta - comunque io non sono
contrario alla permanenza della raffineria, a patto di avere
garantita sicurezza e tutela ambientale, quindi su questa
storia dell'ozono vorrei avere maggior informazioni. In ogni
caso la notizia forte di questi giorni è quella dei
parcheggi, la gente è furiosa per il caro sosta non certo
per l'aumento dei livelli di ozono. E chi ci viene più al
mare con quelle tariffe?". Della stessa opinione anche Meri
Morbidelli per la quale il costo di una giornata di mare fra
ombrellone, lettino e adesso anche parcheggio a pagamento,
"è davvero assurdo". "Siamo stati penalizzati tutti -
afferma - soprattutto quelli che vengono dall'interno o
abitano nelle zone collinari di Falconara. Anche l'ozono è
un problema, la salute è importante e poi i danni maggiori
sono per anziani e bambini, ma al di là di questo adesso il
pensiero va al dove parcheggiare la macchina per godersi
qualche ora di sole e di mare". "Vengo da Castelferretti -
spiega Antonella Castaldo - e prima che all'ozono penso alla
viabilità ed ai parcheggi perché stare al mare quattro ore è
diventato un privilegio per pochi. L'aumento dell'ozono è un
problema gravissimo, ma adesso non riesco a pensarci". Mara
Borioni non ha seguito la vicenda ambientale, ma ha una
certezza "per venire al mare bisogna fare un mutuo". Sulla
questione dell'aumento dei livelli di ozono nell'atmosfera
il comitato di quartiere di Fiumesino non ritiene, va da sé,
che si tratti soltanto di un "problema legato al traffico".
"Non ha senso tentare di abbassare i livelli di ozono
semplicemente riducendo il traffico veicolare - spiega il
portavoce Franco Budini - il problema reale è un altro, ma
nessuno lo vuole vedere, così adesso per altri venti anni ed
oltre d'estate chiuderemo la Flaminia per limitare le
emissioni pericolose nell'atmosfera".
Un'alleanza contro le
carrette del mare
Moruzzi: "Un momento storico"
Marco Moruzzi Gruppo Verdi in
Consiglio Regionale delle Marche ha partecipato nei giorni
scorsi a Bruxelles alla manifestazione internazionale contro
il petrolio in mare e le "carrette del mare" che ha visto la
partecipazione di una nutrita delegazione marchigiana dei
Verdi e dei comitati cittadini di Falconara. La
manifestazione internazionale dell'associazione Nunca Màis -
Mai Più - cui hanno partecipato associazioni e cittadini di
12 Paesi europei , ha dato vita per la prima volta alla
"Alleanza europea dei popoli delle regioni costiere".
L'alleanza nasce, ricorda Moruzzi, "per risvegliare i
governi nazionali ed europei dal torpore che è seguito al
grande clamore suscitato dopo il disastro della petroliera
Prestige". "Un momento storico", continua, che vede le genti
delle zone costiere stringere un accordo internazionale, dar
vita alla "Piattaforma comune europea per il mare", intesa
come patto di solidarietà a tutela del mare, su iniziativa
dei comitati Nunca Mais della Galizia (Spagna) con
l'appoggio dei Verdi delle regioni costiere Emilia Romagna,
Marche e Basilicata, dei comitati cittadini come quelli di
Falconara e Ravenna e i venti comitati popolari della
Bretagna. "Si suggella un'alleanza senza confini nazionali,
tra mondi che fino a ieri dialogavano con difficoltà: le
associazioni dei pescatori e delle attività produttive
legate al mare e il mondo ambientalista e il mondo
scientifico". |
Nasce a Bruxelles l’alleanza
europea dei popoli delle coste per difendere il mare
Marco Moruzzi e Daniela
Guerra, rispettivamente Capo Gruppo Verdi in Consiglio
Regionale delle Marche e Capo Gruppo Verdi Consiglio
Regionale dell’Emilia Romagna hanno partecipato nei giorni
scorsi a Bruxelles alla manifestazione internazionale contro
il petrolio in mare e le “carrette del mare” La
manifestazione internazionale sul tema delle carrette del
mare e del petrolio in mare convocata dall’associazione
Nunca Màis Mai Più - cui hanno partecipato associazioni e
cittadini di 12 Paesi europei , ha dato vita per la prima
volta a “l’alleanza europea dei popoli delle regioni
costiere”. L’alleanza nasce per risvegliare i governi
nazionali ed europei dal torpore che è seguito al grande
clamore suscitato dopo il disastro della petroliera Prestige.
Un momento storico che vede le genti delle zone costiere
stringere un accordo internazionale, dar vita alla
“Piattaforma comune europea per il mare”, intesa come patto
di solidarietà a tutela del mare, su iniziativa dei comitati
Nunca Mais della Galizia (Spagna) con l'appoggio dei Verdi
delle regioni costiere Emilia Romagna, Marche e Basilicata,
dei comitati cittadini come quelli di Falconara (Ancona) e
Ravenna e i venti comitati popolari della Bretagna
(Francia). Si suggella un’alleanza senza confini nazionali,
tra mondi che fino a ieri dialogavano con difficoltà: le
associazioni dei pescatori e delle attività produttive
legate al mare e il mondo ambientalista e il mondo
scientifico. Non è un caso che quest’iniziativa ha visto la
partecipazione dei Verdi delle regioni dell’Adriatico che da
anni denunciano che incidenti anche più piccoli di quello
del Prestige possono causare in Italia disastri di
dimensioni incalcolabili. Nel Nord dell’Adriatico c’è il
porto petrolifero più grande del Mediterraneo con 40
miliardi di idrocarburi in transito ogni anno. I più grossi
complessi petrolchimici sono situati a Trieste, Venezia
(Porto Marghera), Porto Tolle (Rovigo), Ravenna e Falconara
(Ancona). La Basilicata è la prima regione italiana
produttrice di petrolio, ma vive questo problema per la
vicinanza della grande raffineria di Taranto. Nelle regioni
dell'Adriatico i movimenti ambientalisti e i Verdi si
occupano da molti anni dei pericoli legati al trasporto di
petrolio e di sostanze tossico-nocive in mare. |