Api, verso il rinnovo del 15
Verdi: «Sì, ma dopo lo Svim»
di Roberta Maccagnani
FALCONARA - Via libera al
rinnovo della concessione Api a patto di rigide
prescrizioni. Riconfermata la posizione dell’assessore Marco
Amagliani e analizzate in modo approfondito le prescrizioni
allo stabilimento petrolifero, definite “severe”. E’ quanto
emerso, ieri pomeriggio, nella riunione di maggioranza in
Regione. Un tour de force di oltre quattro ore che, a detta
di Marco Lucchetti (Margherita), ha visto la maggioranza
compatta, tranne i Verdi che chiedono di rimandare la
decisione sul rinnovo, prevista per il 15 giugno, al termine
degli studi Svim ed epidemiologici. «Hanno mantenuto la loro
posizione – ha detto Lucchetti - pur riconoscendo la serietà
delle prescrizioni. Alla fine penso che la loro sia più una
posizione politica che di merito». Non confermano però i
Verdi. Marco Moruzzi definisce, infatti, inadeguate le
misure prese dalla Regione. «Qualcosa è stato fatto, ma è
insufficiente per affrontare la situazione soprattutto
perché non si possono fissare prescrizioni senza un
contestuale percorso di dismissione. Ricordiamo che il
programma di questa maggioranza prevede l’incompatibilità
della raffineria». |
"By pass da bloccare"
I comitati cittadini scrivono al
presidente Giancarli
"Spostare i binari sarebbe
uno sfregio al territorio"
"Adesso vogliamo chiarezza,
esigiamo che i nostri amministratori cessino di rimbalzarsi
notizie ed affermazioni e chiediamo un incontro pubblico
urgente". Con un'ennesima lettera aperta i comitati 25
agosto, Fiumesino e Villanova tornano sulla questione del
by-pass ferroviario per domandare al presidente della
Provincia Enzo Giancarli di prendere una posizione netta ed
inequivocabile sulla vicenda. "Durante un colloquio con i
nostri rappresentanti - scrivono i delegati dei comitati -
Giancarli ci ha assicurato che avrebbe continuato con
determinazione nella sua azione diretta ad ottenere la
realizzazione dell'arretramento della linea ferroviaria come
da progetto compreso nel Piano Territoriale, nonché nel
Piano dei Trasporti approvato dai consigli provinciali di
ben due legislature". I comitati poi ricordano che il cinque
maggio scorso era stata richiesta la convocazione urgente di
un'assemblea pubblica (con la partecipazione dei
parlamentari marchigiani. Abbondanzieri, Duca, Lion e Calvi)
al fine di bloccare l'attuale progetto per la realizzazione
del by-pass, scongiurando pertanto lo sfregio al territorio
ed i danni che con esso verrebbero perpetrati, e, nel
contempo, promuovere e sollecitare la realizzazione del
progetto dell'arretramento della linea ferroviaria così come
prospettato dalla stessa Provincia. "Nel frattempo però -
proseguono i portavoce dei comitati - non solo non c'era
stata nessuna riunione, e in più il presidente Giancarli
sembrava aver sposato la realizzazione del by-pas così come
Regione e Comune intendono realizzarlo ora". Tutto questo,
aggiungono i delegati dei cittadini, "si somma alle
dichiarazioni dell'assessore regionale all'ambiente Marco
Amagliani il quale ha affermato che il progetto così come
voluto da Regione Marche e comune di Falconara, è ormai cosa
fatta, in quanto programmato da tempo e facente parte di un
accordo sottoscritto dalla Regione e dal viceministro
Baldassarri e che nessun altro progetto potrà essere
realizzato. Ed ha aggiunto che chiunque sostenga il
contrario sostiene delle cose infondate ed impossibili".
le lettere
integrali inviate dai comitati Cecchini: "Nullaosta
all'Api Parliamone in consiglio"
L'esponente di Rc: Problema
da discutere insieme
Un passo istituzionale nel
tentativo di bloccare il rinnovo della concessione
ventennale alla Raffineria Api: lo tenta la consigliera
regionale del Gruppo misto Cristina Cecchini, che in una
lettera invita i colleghi dell'assemblea a sottoscrivere con
lei la richiesta di convocare una seduta del consiglio su
questo tema, in base all' art. 28 del Regolamento interno.
"Tre anni fa - scrive la Cecchini - le forze politiche del
centro sinistra e il Prc avevano inserito la dismissione
della raffineria tra gli impegni da realizzare nel corso
della legislatura". Oggi invece, "tutto è pronto per un
rinnovo ventennale della concessione, anticipata addirittura
di cinque anni rispetto alla scadenza". Il dibattito,
continua Cecchini, ruota ormai solo sulla natura dei vincoli
da apporre al contratto, ma la questione "è molto rilevante
per la vita dei cittadini e l' economia delle Marche", e
merita un approfondimento in consiglio. E il rinnovo della
concessione all'Api, dunque, continua a tenere banco anche
se i giochi ormai sembrano fatti. Rinnovo si ma con una
serie di paletti che l'azienda petrolchimica dovrà
rispettare. Paletti che vanno dal recupero del territorio ad
un piano serio di riconversione aziendale.
Falconara nei siti più
inquinati d'Italia
L'onorevole Lion "A questo
punto sarebbe insensato rinnovare la concessione alla
raffineria così come vuole la Regione" L'intervento ai
privati
I territori da bonificare
stabiliti dal ministero per l'Ambiente
di Marina Minelli
Pubblicato nei giorni scorsi
nella Gazzetta Ufficiale, il decreto di perimetrazione dei
siti inquinati di Falconara sarà presentato il prossimo 10
giugno dal Ministero per l'Ambiente a Regione, Provincia,
Comune, Arpam e a tutti gli altri enti interessati. Insieme
a Falconara ci sono altre nove aree da "assoggettare ad una
cura di pulizia" ed in totale sono quasi cinquanta le zone
individuate dal Ministero che dovranno essere sottoposte a
bonifica. Per quanto riguarda i finanziamenti, queste 10
aree hanno un destino diverso. Per i 7 inclusi nel Piano
nazionale delle bonifiche ci sono risorse pari a 146
miliardi delle vecchie lire per le prime attività di messa
in sicurezza e censimento degli inquinanti, mentre per i
restanti tre, tra cui anche Falconara, diventati siti di
interesse nazionale le risorse dovranno essere reperite
presso i privati. Proprio il collegato ambientale ha
stabilito infatti un nuovo meccanismo per le bonifiche. In
caso di inerzia del proprietario, la bonifica può essere
affidata, attraverso una procedura a evidenza pubblica, ad
un privato che potrà sfruttare il plusvalore acquistato dai
terreni una volta bonificati. "Una procedura altamente
innovativa - fanno notare i responsabili del Ministero per
l'Ambiente - che viene sperimentata per la prima volta in
Italia e sposta l'onere della bonifica dallo Stato al
privato. E' esclusa la possibilità che chi ha inquinato
possa partecipare al programma di valorizzazione del sito e
naturalmente l'utilizzazione del sito deve essere
compatibile con l'ambiente". Per questi tre siti, insieme
agli altri individuati dal collegato ambientale e già
perimetrati, si dovranno ora aprire le gare. "Con questo
intervento legislativo - osserva il deputato Verde Marco
Lion che si è battuto perché Falconara fosse inserita
nell'elenco - per città ci sono prospettive molto diverse e
decisamente interessanti perché la strada scelta dal
Ministero è stata quella di offrire ai privati, in cambio
della bonifica, la possibilità di gestire poi delle aree
molto appetibili, dal punto di vista della collocazione
geografica e delle infrastrutture". Una novità che, secondo
Lion, rimette con maggior vigore in gioco i progetti legati
alla dismissione della raffineria ed al recupero dell'intera
zona e rende "del tutto insensata" l'idea di andare al
rinnovo della concessione così come prospettato dalla
Regione. "Un privato - dice Lion - potrebbe guardare con
estremo interesse all'area oggi occupata dall'impianto
petrolchimico, certo con un rinnovo ventennale le cose
cambierebbero radicalmente e proprio per questo motivo non
deve essere presa nessuna decisione avventata. Con
l'inserimento di Falconara in questo intervento viene dato
per la prima volta uno strumento pratico e lineare per
anticipare tutte le pratiche legate alla riconversione del
sito". Qualche contrarietà sul fatto che per la bonifica non
sono previsti fondi pubblici l'hanno espressa i
rappresentanti dei comitati cittadini, ma la domanda a meno
di una settimana dalla data ufficiale per la decisione sul
rinnovo della concessione è: "come si pone adesso la
Regione?". Il Wwf da parte sua chiede al governo regionale
"un interessamento attivo per avviare, di concerto con gli
organi competenti, una rapida politica virtuosa per arrivare
in tempi brevi agli interventi di disinquinamento delle aree
marchigiane individuate e cioè Falconara e il basso bacino
del Chienti". "Non rinviabile - prosegue la nota
dell'associazione ambientalista - è inoltre il
coinvolgimento dei privati in tali opere, soprattutto delle
proprietà e di coloro che hanno inquinato, secondo il
consolidato principio europeo 'chi inquina paga".
L'incontro "Fermate le
carrette"
ANCONA - Si terrà anche ad
Ancona, domani, come in altre 16 città d'Europa, una
conferenza stampa per illustrare la mobilitazione
internazionale del prossimo 14 giugno a Bruxelles, contro il
petrolio in mare e le carrette dei mari, promossa dai
comitati Nunca Mais della Galizia, con l'appoggio di
comitati ambientalisti delle Marche e della Bretagna. Lo
annuncia un comunicato del gruppo consiliare verde alla
Regione, organizzatore dell' appuntamento italiano.
L'incontro con gli organi d'informazione, in concomitanza
con iniziative analoghe a Ginevra, Berlino, Madrid, Parigi,
Londra, avverrà alle 12:00 sulla nave "Alma I" una carretta
del mare di 90 metri ormeggiata da anni al molo 17 del Porto
di Ancona. |
Negata la sospensiva Il Tar
non frena la Turbogas
di Paola Calvano
GISSI. La Turbogas si farà.
Si è concluso a favore della "Abruzzo energia" il primo
round della controversia sorta nella vallata del Sinello
contro la realizzazione di una centrale da 800 megawatt che
verrebbe ubicata nel comune di Gissi. La richiesta di
sospensiva presentata ai giudici del tribunale
amministrativo regionale di Pescara, dai sindaci di
Casalanguida e Carpineto non è stata accolta. I ricorrenti
dovranno provvedere a depositare ora una istanza di
fissazione delle udienza di merito e subito dopo il
tribunale amministrativo stabilirà la data in cui discutere
la vertenza. «Nel frattempo la società andrà avanti con il
procedimento avviato,in osservanza alla normativa vigente,
riservandosi di comunicare periodicamente le dovute
verifiche compiute alle autorità competenti. Agli abitanti
della vallata del Sinello saranno fornite tutte le garanzie
necessarie», ha dichiarato a nome della società Abruzzo
Energia, l'avvocato Antonio Boschetti. Sono in molti a
ritenere a questo punto che i lavori di realizzazione
dell'impianto, considerato anche il parere favorevole della
Regione, possano cominciare a fine estate. Il legale della
società comunque assicura. «Il luogo scelto è compatibile e
non esiste timore di impatto ambientale. Anche per questo il
Tar, sulla base delle considerazioni fatte e valutando la
regolarità degli adempimenti amministrativi non ha ritenuto
di concedere la sospensiva», ha rimarcato l'avvocato
Boschetti. Una piega quella presa dalla vicenda che non
piace affatto al consigliere regionale di rifondazione
comunista Angelo Orlando, che si riserva di intervenire nel
merito nel prossimi giorni. Pacato il commento del sindaco
di Gissi. «Voglio ricordare che l'istruttoria avviata in
merito all'insediamento ha riscontrato fino ad oggi i pareri
tecnici favorevoli sia della Regione Abruzzo che di altri
enti dello Stato. Fra questi anche la Sovirntendenza che non
ha eccepito nulla», commenta Giovanni Di Martino,che torna a
ricordare. «In base al decreto Marzano il Comune che
rappresento comunque, può soltanto esprimere un parere in
proposito. Parere che in sede decisionale non è vincolante.
Ho invocato lo stato precauzionale proprio per evitare
problemi alla popolazione. Nessuno deve quindi temere
niente», conclude il sindaco.
Turbogas, altri veleni
Orlando (Rifondazione): Coniv
fra i partner
di a.b.
GISSI. C'è anche il Coniv, la
società mista che fa capo al Consorzio industriale, tra i
partner che costituiscono "Abruzzo Energia", la Spa
intenzionata a installare una centrale termoelettrica da 800
megawatt in contrada Selva, nella zona industriale della Val
Sinello. Il particolare è stato rivelato dal consigliere
regionale di Rifondazione comunista, Angelo Orlando. Il
capogruppo di Rifondazione ha riferito del particolare nel
corso della manifestazione popolare organizzata domenica a
Gissi dai consiglieri di minoranza. Un incontro che ha fatto
registrare la partecipazione di circa duecento cittadini.
«L'area sulla quale dovrebbe sorgere la centrale», ha
affermato Orlando, «sito che è ad alto rischio di alluvione,
è stata assegnata dal Consorzio industriale del Vastese
qualche giorno prima che scadesse il mandato al commissario
Francesco Troilo. L'ente, attraverso il Coniv, fa parte di
Abruzzo energia. In pratica, il Consorzio ha assegnato i
terreni a se stesso». Oltre alla spa consortile fanno parte
di "Abruzzo Energia" le seguenti società: Metanizzazione
meridionali srl, Di Vincenzo Dino, Sms srl, Asm Brescia spa.
La procedura per l'installazione della centrale è in fase
avanzata: la Regione ha dato il via libera alla valutazione
d'impatto ambientale (Via) e ci sarebbero trattative in
corso con il comune di Gissi per la quantificazione della
somma da erogare a titolo di "ristoro ambientale" (100mila
euro all'anno?). Molto presto le ruspe potrebbero entrare in
azione. Da qui la mobilitazione dei consiglieri comunali
d'opposizione per dire "no" alla centrale: i tecnici che
domenica si sono avvicendati sul palco allestito nella
frazione di Piano ospedale hanno parlato di rischi
ambientali, alterazioni climatiche e patologie tumorali.
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