RASSEGNA STAMPA 15.05.2003

 

MESSAGGERO
«Il degrado a Villanova? Il Comune non ha colpa: quell’area è privata»

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - Presto, probabilmente, una maxi-stazione dei carabinieri a Falconara per risolvere i problemi legati all’ordine pubblico. Il Prefetto ne aveva già parlato a febbraio nel corso dell’ultima riunione tecnica sulla sicurezza. E ora Falconara, dopo gli ultimi episodi di microcriminalità, torna ad accarezzare l’idea, soprattutto nell’ottica di un'azione preventiva. Anche l’ultimo caso dello slavo trovato morto l’altro giorno, intorno alle 19, nella campagna incolta dietro l’Eurospin di Villanova ha rafforzato questa convinzione. Quella zona, in particolare, è nota per essere frequentata da extracomunitari e clandestini che cercano una sistemazione di fortuna tra le sterpaglie ed alcune case diroccate. Una realtà conosciuta tanto che le forze dell’ordine spesso pattugliano l’area per verificare da vicino la situazione. «Lo stesso sindaco, sempre attento alle questioni legate all’incolumità pubblica – spiega Francesco Terranova, assessore alla sicurezza del Comune di Falconara – mi ha chiesto di contattare il Prefetto per richiedere un incontro in cui affrontare le ultime problematiche emerse a Falconara». E’ vero che si era parlato di attivare una maxi-stazione dei carabinieri? «Sì, se ne era parlato. I militari già sul posto fanno molto, ma la loro presenza andrebbe confortata da un potenziamento di uomini e mezzi. Il Comune, intanto, ha rafforzato il pattugliamento notturno della Polizia Municipale che il venerdì e il sabato è in servizio dalle 21 alle 2 del mattino, mentre stiamo pensando di organizzare un servizio notturno completo, per tutta la notte». Pensate, invece, di occuparvi, in qualche modo, dell’area incolta dietro il supermercato di Villanova dove l’altra sera è stato trovato l’uomo? «Quell’area è privata e il Comune per ora non può far nulla. Ma nel prg è prevista la riqualificazione della zona, come conferma anche lo studio Bohigas. Lì dovrebbero innestarsi gli assi viari che costituirebbero il nuovo assetto di Villanova». Intanto, proseguono le indagini sull’uomo, già noto alle forze dell’ordine, trovato morto l’altra sera fra le sterpaglie di Villanova. Ieri c’è stata l’ispezione cadaverica. Oggi sarà effettuata l’autopsia. Sul cadavere comunque non c’erano segni di violenza. Il corpo dell’uomo, uno slavo di circa quarant’anni, già colpito da decreto di espulsione, è stato scoperto da un amico che lo era andato a trovare e che poi avrebbe dato l’allarme. Secondo le forze dell’ordine, la morte sarebbe arrivata all’improvviso, per un malessere.

 
CORRIERE ADRIATICO
"Il by pass è un favore all'Api"

I comitati di cittadini contestano le decisioni assunte nell'ultimo summit in Regione

Un polverone per disorientare l'opinione pubblica che altrimenti sarebbe contraria al by pass ferroviaria. Così i comitati cittadini "25 Agosto", Villanova" e "Fiumesino" commentano gli esiti della riunione svoltasi in Regione a proposito della infrastrura. In quella riunione due sono stati i punti emersi: la bretella è stata pensata per realizzare un collegamento diretto fra la Bologna-Ancona e la Ancona-Orte. La soluzione, inoltre, non è in antitesi con il progetto dello spostamento complessivo della linea. I comitati sostengono, invece, che "il by pass rappresenta un ulteriore favore all'Api e sacrificherebbbe nuovamente Falconara, il suo territorio e i suoi residenti". "Se l'assessore Amagliani - osservano i comitati in una lettera aperta - intende dire che la sola bretella non esclude il futuro arretramento della linea ferroviaria adriatica, come sostenuto dal presidente Giancarli, noi ci troviamo d'accordo. ma se intende sostenere che il progetto attuale della Regione non esclude il futuro arretramento della ferrovia ci prende in giro perché è evidente che un investimento economico del genere è tombale per qualsiasi altra ipotesi, oltre che per i cittadini che vivono nel territorio". Al presidente Giancarli, i comitati fanno notare che "quanto appreso dalla stampa è molto, troppo distante da ciò che ci ha comunicato nell'incontro avvenuto recentemente. Lei disse che avrebbe nominato una commissione di tecnici ma quella commissione non l'abbiamo mai vista". "Per l'ennesima volta - concludono i residenti dei comitati - ci tocca vedere nuovamente le amministrazioni locali che si coalizzano a difesa dell'Api, trascurando le elementari oggettive esigenze di vita dei cittadini residenti i quali subiscono danneggiamenti, sacrificati allo sviluppo della raffineria".

il testo integrale della lettera

 
LA NUOVA FERRARA
Ora più che mai ci vuole un workshop sulle micropolveri

Il Comitato Città Sostenibile chiede un confronto fra esperti sull'impatto della centrale da 800 megawatt

Comitato Città Sostenibile Ferrara

Un workshop sulle micropolveri, nel quale ricercatori ed esperti possano confrontarsi tra loro e con il pubblico, per valutare l'impatto di una centrale da 800 megawatt costruita nel nostro Polo chimico. Il Comitato per una Città Sostenibile lo aveva proposto un anno fa, nutrendo - allora - qualche dubbio sul fatto che il nuovo impianto potesse produrre una quantità davvero trascurabile di polveri PM10 e PM2,5 (il particolato con diametro inferiore a 10 e 2,5 millesimi di millimetro, rispettivamente). Chiedemmo - allora - all'Amministrazione che ci fosse data l'opportunità di mettere attorno a un tavolo i massimi esperti in materia a livello nazionale e internazionale, per consentire loro di discutere degli aspetti scientifici (fonti emissive delle micropolveri, effetto sulla salute, produzione di micropolveri da parte di centrali alimentate a gas metano), ma anche di percezione pubblica del rischio e di innovazioni tecnologiche. Titolo: Rischi per salute e ambiente connessi alle micropolveri. La nostra proposta venne - allora- praticamente ignorata: quel workshop non si tenne mai e, al suo posto, fu organizzato un incontro pubblico di taglio completamente diverso. Ora lo studio appena pubblicato da Armaroli e Po sulla rivista La Chimica e l'Industria, e riportato la scorsa settimana sulle pagine dei giornali locali, fornisce nuovo materiale di riflessione e richiama tutte le parti sulla necessità di venire a un confronto. La futura centrale potrebbe, stando ai dati misurati da autorevoli gruppi di ricerca e agenzie governative statunitensi, produrre alcune centinaia di tonnellate l'anno di micropolveri. Anche se, come ha sottolineato in un intervento sulla stampa un rappresentante politico della maggioranza, il progetto del turbogas finora ha passato positivamente tutte le verifiche e le approvazioni che hanno portato all'emanazione di due decreti ministeriali, l'emergere di queste nuove evidenze scientifiche non può - ora- essere trascurato. Al punto che, ha detto pochi giorni fa l'Assessore Bratti alla stampa, di questa assoluta novità se ne dovrebbe responsabilmente prendere atto perché cadrebbero i presupposti dell'intero progetto. Del progetto turbogas, si intende. Sarà - ora - premura dell'Amministrazione organizzare un momento di confronto su questo scottante argomento. Il Comitato ritiene che tale momento di confronto debba necessariamente, per avere validità scientifica e democratica, assumere la forma e il taglio proposto un anno fa. L'incontro dovrà avere carattere di workshop scientifico, dovrà cioè riunire esperti - alla cui individuazione dovrà partecipare attivamente il Comitato - di chimica, fisica, ingegneria, normative nazionali e comunitarie, epidemiologia, percezione del rischio. Dovrà produrre un risultato da offrire ai cittadini come punto di partenza di un dibattito informato. Dovrà essere un esempio di reale partecipazione pubblica in una questione di preoccupazione pubblica, un confronto nel quale vi sia spazio e rispetto per le opinioni reciproche. Perché non vorremmo mai, parafrasando un consigliere Ds, che i nostri figli ci accusassero un giorno di essere stati poco lungimiranti e di aver costruito, senza valutarne con tutta la dovuta attenzione le possibili conseguenze, un nuovo impianto inquinante proprio di fianco alla città.

 
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