MESSAGGERO |
«Il degrado a Villanova? Il
Comune non ha colpa: quell’area è privata»
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - Presto,
probabilmente, una maxi-stazione dei carabinieri a Falconara
per risolvere i problemi legati all’ordine pubblico. Il
Prefetto ne aveva già parlato a febbraio nel corso
dell’ultima riunione tecnica sulla sicurezza. E ora
Falconara, dopo gli ultimi episodi di microcriminalità,
torna ad accarezzare l’idea, soprattutto nell’ottica di
un'azione preventiva. Anche l’ultimo caso dello slavo
trovato morto l’altro giorno, intorno alle 19, nella
campagna incolta dietro l’Eurospin di Villanova ha
rafforzato questa convinzione. Quella zona, in particolare,
è nota per essere frequentata da extracomunitari e
clandestini che cercano una sistemazione di fortuna tra le
sterpaglie ed alcune case diroccate. Una realtà conosciuta
tanto che le forze dell’ordine spesso pattugliano l’area per
verificare da vicino la situazione. «Lo stesso sindaco,
sempre attento alle questioni legate all’incolumità pubblica
– spiega Francesco Terranova, assessore alla sicurezza del
Comune di Falconara – mi ha chiesto di contattare il
Prefetto per richiedere un incontro in cui affrontare le
ultime problematiche emerse a Falconara». E’ vero che si era
parlato di attivare una maxi-stazione dei carabinieri? «Sì,
se ne era parlato. I militari già sul posto fanno molto, ma
la loro presenza andrebbe confortata da un potenziamento di
uomini e mezzi. Il Comune, intanto, ha rafforzato il
pattugliamento notturno della Polizia Municipale che il
venerdì e il sabato è in servizio dalle 21 alle 2 del
mattino, mentre stiamo pensando di organizzare un servizio
notturno completo, per tutta la notte». Pensate, invece, di
occuparvi, in qualche modo, dell’area incolta dietro il
supermercato di Villanova dove l’altra sera è stato trovato
l’uomo? «Quell’area è privata e il Comune per ora non può
far nulla. Ma nel prg è prevista la riqualificazione della
zona, come conferma anche lo studio Bohigas. Lì dovrebbero
innestarsi gli assi viari che costituirebbero il nuovo
assetto di Villanova». Intanto, proseguono le indagini
sull’uomo, già noto alle forze dell’ordine, trovato morto
l’altra sera fra le sterpaglie di Villanova. Ieri c’è stata
l’ispezione cadaverica. Oggi sarà effettuata l’autopsia. Sul
cadavere comunque non c’erano segni di violenza. Il corpo
dell’uomo, uno slavo di circa quarant’anni, già colpito da
decreto di espulsione, è stato scoperto da un amico che lo
era andato a trovare e che poi avrebbe dato l’allarme.
Secondo le forze dell’ordine, la morte sarebbe arrivata
all’improvviso, per un malessere. |
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CORRIERE ADRIATICO |
"Il by pass è un favore
all'Api"
I comitati di cittadini
contestano le decisioni assunte nell'ultimo summit in
Regione
Un polverone per disorientare
l'opinione pubblica che altrimenti sarebbe contraria al by
pass ferroviaria. Così i comitati cittadini "25 Agosto",
Villanova" e "Fiumesino" commentano gli esiti della riunione
svoltasi in Regione a proposito della infrastrura. In quella
riunione due sono stati i punti emersi: la bretella è stata
pensata per realizzare un collegamento diretto fra la
Bologna-Ancona e la Ancona-Orte. La soluzione, inoltre, non
è in antitesi con il progetto dello spostamento complessivo
della linea. I comitati sostengono, invece, che "il by pass
rappresenta un ulteriore favore all'Api e sacrificherebbbe
nuovamente Falconara, il suo territorio e i suoi residenti".
"Se l'assessore Amagliani - osservano i comitati in una
lettera aperta - intende dire che la sola bretella non
esclude il futuro arretramento della linea ferroviaria
adriatica, come sostenuto dal presidente Giancarli, noi ci
troviamo d'accordo. ma se intende sostenere che il progetto
attuale della Regione non esclude il futuro arretramento
della ferrovia ci prende in giro perché è evidente che un
investimento economico del genere è tombale per qualsiasi
altra ipotesi, oltre che per i cittadini che vivono nel
territorio". Al presidente Giancarli, i comitati fanno
notare che "quanto appreso dalla stampa è molto, troppo
distante da ciò che ci ha comunicato nell'incontro avvenuto
recentemente. Lei disse che avrebbe nominato una commissione
di tecnici ma quella commissione non l'abbiamo mai vista".
"Per l'ennesima volta - concludono i residenti dei comitati
- ci tocca vedere nuovamente le amministrazioni locali che
si coalizzano a difesa dell'Api, trascurando le elementari
oggettive esigenze di vita dei cittadini residenti i quali
subiscono danneggiamenti, sacrificati allo sviluppo della
raffineria".
il testo
integrale della lettera |
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LA NUOVA FERRARA |
Ora più che mai ci vuole un
workshop sulle micropolveri
Il Comitato Città Sostenibile
chiede un confronto fra esperti sull'impatto della centrale
da 800 megawatt
Comitato Città Sostenibile
Ferrara
Un workshop sulle
micropolveri, nel quale ricercatori ed esperti possano
confrontarsi tra loro e con il pubblico, per valutare
l'impatto di una centrale da 800 megawatt costruita nel
nostro Polo chimico. Il Comitato per una Città Sostenibile
lo aveva proposto un anno fa, nutrendo - allora - qualche
dubbio sul fatto che il nuovo impianto potesse produrre una
quantità davvero trascurabile di polveri PM10 e PM2,5 (il
particolato con diametro inferiore a 10 e 2,5 millesimi di
millimetro, rispettivamente). Chiedemmo - allora -
all'Amministrazione che ci fosse data l'opportunità di
mettere attorno a un tavolo i massimi esperti in materia a
livello nazionale e internazionale, per consentire loro di
discutere degli aspetti scientifici (fonti emissive delle
micropolveri, effetto sulla salute, produzione di
micropolveri da parte di centrali alimentate a gas metano),
ma anche di percezione pubblica del rischio e di innovazioni
tecnologiche. Titolo: Rischi per salute e ambiente connessi
alle micropolveri. La nostra proposta venne - allora-
praticamente ignorata: quel workshop non si tenne mai e, al
suo posto, fu organizzato un incontro pubblico di taglio
completamente diverso. Ora lo studio appena pubblicato da
Armaroli e Po sulla rivista La Chimica e l'Industria, e
riportato la scorsa settimana sulle pagine dei giornali
locali, fornisce nuovo materiale di riflessione e richiama
tutte le parti sulla necessità di venire a un confronto. La
futura centrale potrebbe, stando ai dati misurati da
autorevoli gruppi di ricerca e agenzie governative
statunitensi, produrre alcune centinaia di tonnellate l'anno
di micropolveri. Anche se, come ha sottolineato in un
intervento sulla stampa un rappresentante politico della
maggioranza, il progetto del turbogas finora ha passato
positivamente tutte le verifiche e le approvazioni che hanno
portato all'emanazione di due decreti ministeriali,
l'emergere di queste nuove evidenze scientifiche non può -
ora- essere trascurato. Al punto che, ha detto pochi giorni
fa l'Assessore Bratti alla stampa, di questa assoluta novità
se ne dovrebbe responsabilmente prendere atto perché
cadrebbero i presupposti dell'intero progetto. Del progetto
turbogas, si intende. Sarà - ora - premura
dell'Amministrazione organizzare un momento di confronto su
questo scottante argomento. Il Comitato ritiene che tale
momento di confronto debba necessariamente, per avere
validità scientifica e democratica, assumere la forma e il
taglio proposto un anno fa. L'incontro dovrà avere carattere
di workshop scientifico, dovrà cioè riunire esperti - alla
cui individuazione dovrà partecipare attivamente il Comitato
- di chimica, fisica, ingegneria, normative nazionali e
comunitarie, epidemiologia, percezione del rischio. Dovrà
produrre un risultato da offrire ai cittadini come punto di
partenza di un dibattito informato. Dovrà essere un esempio
di reale partecipazione pubblica in una questione di
preoccupazione pubblica, un confronto nel quale vi sia
spazio e rispetto per le opinioni reciproche. Perché non
vorremmo mai, parafrasando un consigliere Ds, che i nostri
figli ci accusassero un giorno di essere stati poco
lungimiranti e di aver costruito, senza valutarne con tutta
la dovuta attenzione le possibili conseguenze, un nuovo
impianto inquinante proprio di fianco alla città. |
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