MESSAGGERO |
I comitati si scatenano sul
by-pass ferroviario
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA — Un’assemblea
pubblica per discutere l’impatto che provocherebbe un
eventuale by-pass ferroviario all’altezza dell’Api sulle
città di Falconara e Montemarciano. E’ l’iniziativa che i
comitati cittadini 25 agosto, Falconara comitato dei
residenti a Villanova e Falconara associazione comitato del
quartiere di Fiumesino stanno organizzando. Inizialmente
l’incontro era previsto già per martedì prossimo, ma per
consentire la maggior partecipazione possibile di pubblico,
si è preferito rimandare a dopo il ponte del primo Maggio.
Comunque, l’assemblea cittadina pubblica si dovrebbe
svolgere presto nei locali del circolo Arci “Giacomo
Leopardi", zona stadio, per dibattere sull’impatto sulla
città di Falconara del progettato by-pass ferroviario.
By-pass che, partendo da Marina di Montemarciano, si
inserirebbe pesantemente fra le abitazioni falconaresi. Tra
gli invitati all’incontro, i comitati non dimenticano, oltre
ai cittadini, gli assessori della Regione, della Provincia e
del Comune di Falconara all’Ambiente e ai Trasporti, nonché
quelli dei Comuni di Ancona, Pesaro, Senigallia e
Montemarciano. Questo per avere un confronto diretto con i
rappresentanti del territorio, senza dimenticare, poi, il
presidente della Lega dei Comuni, il presidente
dell’associazione Alberghi e turismo e i rappresentanti
delle associazioni ambientaliste e dei comitati che
perseguono in generale o in particolare la tutela del
territorio. Obiettivo, naturalmente, è capire l’incidenza di
questa struttura che i comitati di Falconara non
condividono, considerandola ad esclusivo vantaggio della
raffineria e priva di positive ricadute per le due città,
Falconara e Montemarciano, per i due quartieri e per il
territorio in generale. Anche di questo, ad esempio, si
dovrà discutere nell’iter per il rinnovo della concessione
Api. Il by-pass ferroviario, infatti, nelle intenzioni dei
politici che l’hanno proposto tra cui quelli di Regione e
del Comune, dovrebbe risolvere il problema del passaggio dei
treni all’interno di un’azienda petrolifera caratterizzata
da lavorazioni a rischio.
Il tar blocca il raddoppio
della linea ferroviaria
CASTELPLANIO-MONTECAROTTO
Per il mancato avviso
dell'inizio del procedimento espropriativo a due
proprietarie terriere di Maiolati Spontini e per aver omesso
di sottoporre il progetto alla valutazione d'impatto
ambientale, il Tar delle Marche ha annullato la delibera del
marzo 2001 con la quale il referente delle Ferrovie dello
Stato spa aveva approvato il piano di potenziamento della
linea ferroviaria Orte-Falconara nel tratto compreso tra
Castelplanio e Montecarotto. Il ricorso, che ha ottenuto
anche l'annullamento della successiva dichiarazione di
pubblica utilità e del decreto prefettizio che disponeva
l'occupazione d'urgenza di aree e immobili in quella zona,
era stato presentato nel dicembre 2001 da Rosalba e Maria
Luisa De Angelis. Le due proprietarie avevano impugnato gli
atti del procedimento di espropriazione per pubblica utilità
promosso dalla società Italferr, concessionaria dei lavori.
Tra i convenuti c'erano anche Fs spa, Rete ferroviaria
italiana spa, il prefetto di Ancona, i ministeri
dell'Interno, dei Trasporti, dell'Ambiente, la Regione
Marche e il Comune di Maiolati Spontini. Rete Ferroviaria
italiana e Regione dovranno rimborsare alle due ricorrenti
3.000 euro di spese legali. Il collegio ha accolto il
ricorso nella parte in cui lamentava la mancata
comunicazione diretta alle interessate dell'avvio del
procedimento di espropriazione, non ritenendo sufficiente la
pubblicità mediante pubblicazione sui giornali e sul foglio
annunci legali (Fal) della Provincia. In pratica le signore
De Angelis non avrebbero avuto la possibilità di partecipare
al procedimento e ne sarebbero venute a conoscenza solo con
la notifica del decreto di occupazione d'urgenza disposto
dal prefetto, quando ormai la dichiarazione di pubblica
utilità era già stata perfezionata. |
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RESTO DEL CARLINO |
Ferrovie bocciate dal Tar
CASTELPLANIO — Per il mancato
avviso dell' inizio del procedimento espropriativo a due
proprietarie terriere di Maiolati Spontini e per aver omesso
di sottoporre il progetto alla valutazione d' impatto
ambientale, il Tar delle Marche ha annullato la delibera del
marzo 2001 con la quale il referente delle Ferrovie dello
Stato spa aveva approvato il piano di potenziamento della
linea ferroviaria Orte-Falconara nel tratto compreso tra
Castelplanio e Montecarotto. Il ricorso, che ha ottenuto
anche l' annullamento della successiva dichiarazione di
pubblica utilità e del decreto prefettizio che disponeva l'
occupazione d' urgenza di aree e immobili in quella zona,
era stato presentato nel dicembre 2001 da Rosalba e Maria
Luisa De Angelis. Le due proprietarie avevano impugnato gli
atti del procedimento di espropriazione per pubblica utilità
promosso dalla società Italferr, concessionaria dei lavori.
Tra i convenuti c' erano anche Ferrovie dello Stato spa,
Rete ferroviaria italiana spa, il prefetto di Ancona, i
ministeri dell' Interno, dei Trasporti, dell' Ambiente, la
Regione Marche e il Comune di Maiolati Spontini. Rete
Ferroviaria italiana e Regione Marche dovranno rimborsare
alle due donne ricorrenti 3.000 euro di spese legali. Il
collegio di giudici, presieduto da Bruno Amoroso, ha accolto
il ricorso nella parte in cui lamentava la mancata
comunicazione diretta alle interessate dell' avvio del
procedimento di espropriazione, non ritenendo sufficiente la
pubblicità mediante pubblicazione sui giornali e sul foglio
annunci legali (Fal) della Provincia. In pratica le signore
De Angelis non avrebbero avuto la possibilità di partecipare
al procedimento e ne sarebbero venute a conoscenza solo con
la notifica del decreto di occupazione d' urgenza disposto
dal prefetto, quando ormai la dichiarazione di pubblica
utilità era già stata perfezionata. |
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CORRIERE ADRIATICO |
Raddoppio ferroviario, "stop"
del Tar
Maiolati, accolto il ricorso
delle proprietarie dei terreni espropriati: annullato il
progetto
MAIOLATI - Per il mancato
avviso dell'inizio del procedimento espropriativo a due
proprietarie terriere di Maiolati e per aver omesso di
sottoporre il progetto alla valutazione d'impatto
ambientale, il Tar ha annullato la delibera del marzo 2001
con la quale il referente delle Ferrovie dello Stato spa
aveva approvato il piano di potenziamento della linea
ferroviaria Orte-Falconara nel tratto compreso tra
Castelplanio e Montecarotto. Il ricorso, che ha ottenuto
anche l'annullamento della successiva dichiarazione di
pubblica utilità e del decreto prefettizio che disponeva
l'occupazione d'urgenza di aree e immobili in quella zona,
era stato presentato nel dicembre 2001 da Rosalba e Maria
Luisa De Angelis. Le due proprietarie avevano impugnato gli
atti del procedimento di espropriazione per pubblica utilità
promosso dalla società Italferr, concessionaria dei lavori.
Tra i convenuti c'erano anche Ferrovie dello Stato spa, Rete
ferroviaria italiana spa, il prefetto, i ministeri
dell'Interno, dei Trasporti, dell'Ambiente, la Regione e il
Comune. Rete Ferroviaria e Regione dovranno rimborsare alle
due donne ricorrenti 3.000 euro di spese legali. Il collegio
di giudici, presieduto da Bruno Amoroso, ha accolto il
ricorso nella parte in cui lamentava la mancata
comunicazione diretta alle interessate. In pratica le
signore De Angelis non avrebbero avuto la possibilità di
partecipare al procedimento e ne sarebbero venute a
conoscenza solo con la notifica del decreto di occupazione
d'urgenza disposto dal prefetto. Il progetto era stato
trasmesso alla Regione per il rilascio dell'autorizzazione
paesaggistica. Prima di procedere gli uffici regionali
avevano coinvolto anche i Comuni interessati in una
conferenza di servizi. Poi era arrivato il decreto
prefettizio d'occupazione d'urgenza. L'Ente ferrovie e la
Regione, in ogni caso, avevano ritenuto di poter
soprassedere all'attivazione del procedimento di valutazione
di impatto ambientale perché il ministero dell'Ambiente
aveva comunicato che l'intervento di potenziamento
ferroviario in questione andava solo a completare un
raddoppio dei binari già eseguito su altri tratti della
stessa linea ferrata. In relazione a quest'ultimo punto,
invece, il Tar ha ritenuto che per le loro caratteristiche
tali lavori fossero da annoverare tra le categorie di opere
per cui è prevista la preventiva procedura di valutazione di
impatto ambientale. Tutti i convenuti (compresi Prefettura,
Regione, Italferr e ministero dell'Ambiente) si erano
costituiti in giudizio contestando i motivi del ricorso ed
affermando la completa legittimità della procedura, comprese
la mancata comunicazione diretta. |
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