RASSEGNA STAMPA 24.04.2003

 

MESSAGGERO
La Regione affida i compiti

API, VERSO IL RINNOVO DELLA CONCESSIONE

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - «Una riunione preliminare, di natura del tutto organizzativa». Così Antonio Minetti, responsabile in Regione dei procedimenti di rinnovo Api, ha definito la riunione di ieri pomeriggio della Conferenza dei Servizi regionale, durata due ore. Presenti una ventina di persone, tra i responsabili dei vari settori dell’ente regionale, come l’autorità di bacino, il servizio industria e l’ambiente, oltre all’Arpam e ai Vigili del Fuoco. «Abbiamo affidato – ha spiegato Minetti – ai diversi settori coinvolti il lavoro da fare. Si tratta di approfondire alcuni punti sul materiale fornitoci dall’Api. Questo per capire bene la situazione e poi predisporre le necessarie prescrizioni tecniche». Quali, nel dettaglio, i punti critici da esaminare? «I grandi temi generali, come la sicurezza, di cui comunque si è già occupato il Ctr, la natura dell’impatto ambientale e quella energetica». La Conferenza dei servizi, a cui l’assessore all'ambiente Marco Amagliani non ha partecipato perché, come ci ha riferito al telefono, «è un incontro fra tecnici per definire le modalità di lavoro», tornerà a riunirsi entro la prima decina di giorni di maggio. L’obiettivo, a quel punto, sarà una prima stesura delle prescrizioni da imporre all’Api per rilasciare il rinnovo della concessione, sul cui pronunciamento la Regione dovrà dare una risposta solo un mese dopo, il 15 Giugno. Il tempo, quindi, corre, ma i tecnici non sembrano preoccuparsi. «Abbiamo sciolto la prima seduta della Conferenza dei servizi – ha spiegato Minetti – con l’impegno a presentare, ognuno per il suo settore di competenza, già una traccia delle eventuali prescrizioni per il prossimo incontro».

 
RESTO DEL CARLINO
«Concessione Api, sì al rinnovo»

FALCONARA — Ad oggi non ci sono le condizioni per non rinnovare la concessione all' Api, purchè il petrolchimico falconarese rispetti alcuni vincoli nel proseguire la sua attività. È la posizione espressa dalla presidenza della Cna di Falconara, in accordo con la Cna provinciale e regionale. Secondo l' associazione, l' assenza di un piano di dismissione e riconversione industriale in grado di dare risposte certe sul fronte occupazionale, e di un piano energetico regionale, che dia indicazioni precise in merito alle fonti energetiche alternative, rende «non attuale» la possibilità di non rinnovare la concessione all' Api alla scadenza del 2008. La Cna però condivide l' impostazione di Regione e Provincia che subordinano il rinnovo della concessione a prescrizioni precise e a impegni vincolanti da parte dell' azienda per quanto riguarda la sicurezza e il risanamento ambientale. «I vertici dell' Api - afferma in una nota il presidente della Cna di Falconara Giovanni Fantacone - devono manifestare una maggiore volontà di collaborazione con le istituzioni e riteniamo ritirare l' impugnativa contro la delibera con cui la Regione ha dichiarato Falconara area ad alto rischio ambientale». Un passaggio importante, ricorda la Cna, che consentirebbe di ottenere finanziamenti dal ministero dell' ambiente da finalizzare al risanamento del territorio. «Il tavolo tecnico istituzionale — aggiunge Romana Mataloni, segretaria Cna Ancona e Area metropolitana — composto da Regione, Provincia, amministrazione comunale di Falconara e Api, con il contributo di Arpam, sindacati e associazioni di rappresentanza, deve pervenire a un accordo e sottoscrivere un protocollo di intesa che preveda prescrizioni precise cui subordinare rinnovo e durata dalla concessione». Secondo la Cna, lo sviluppo economico e l'occupazione vanno salvaguardati, ma la sicurezza dei lavoratori e la salvaguardia dell'ambiente devono essere messi al primo posto.

 
CORRIERE ADRIATICO
Per la Cna L'Api ha le carte in regola

"Ma rispetti i vincoli"

Ad oggi non ci sono le condizioni per non rinnovare la concessione all'Api, purché quest'ultima, nel prosieguo dell'attività, rispetti alcuni vincoli.

E' la posizione espressa dalla Presidenza della Cna di Falconara, in accordo con la Cna provinciale e regionale.

Secondo l'associazione, la mancanza di un piano di dismissione e riconversione industriale, che sia in grado di dare risposte certe sul fronte occupazione, e di un piano energetico regionale, che dia indicazioni precise in merito alle fonti energetiche alternative, rende non attuale la possibilità di non rinnovare la concessione.

La Cna però condivide l'impostazione di Regione e Provincia che subordinano il rinnovo della concessione a prescrizioni precise e a impegni vincolanti da parte dell'Api per quanto riguarda la sicurezza e il risanamento ambientale.

"I vertici dell'Api - dichiara Giovanni Fantacone, presidente della Cna di Falconara Giovanni Fantacone - devono manifestare una maggiore disponibilità collaborativa nei confronti delle istituzioni e riteniamo che debbano ritirare l'impugnativa contro la delibera con cui la Regione ha dichiarato Falconara area ad alto rischio ambientale".

Dal canto suo il consigliere regionale Enrico Cesaroni afferma che "è giusto che la Regione rilasci al più presto il rinnovo previo impegno del'azienda di continuare nell'opera di messa in sicurezza e risanamento ambientale".

 
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