MESSAGGERO |
La Regione affida i
compiti
API, VERSO IL RINNOVO DELLA
CONCESSIONE
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - «Una riunione
preliminare, di natura del tutto organizzativa». Così
Antonio Minetti, responsabile in Regione dei procedimenti di
rinnovo Api, ha definito la riunione di ieri pomeriggio
della Conferenza dei Servizi regionale, durata due ore.
Presenti una ventina di persone, tra i responsabili dei vari
settori dell’ente regionale, come l’autorità di bacino, il
servizio industria e l’ambiente, oltre all’Arpam e ai Vigili
del Fuoco. «Abbiamo affidato – ha spiegato Minetti – ai
diversi settori coinvolti il lavoro da fare. Si tratta di
approfondire alcuni punti sul materiale fornitoci dall’Api.
Questo per capire bene la situazione e poi predisporre le
necessarie prescrizioni tecniche». Quali, nel dettaglio, i
punti critici da esaminare? «I grandi temi generali, come la
sicurezza, di cui comunque si è già occupato il Ctr, la
natura dell’impatto ambientale e quella energetica». La
Conferenza dei servizi, a cui l’assessore all'ambiente Marco
Amagliani non ha partecipato perché, come ci ha riferito al
telefono, «è un incontro fra tecnici per definire le
modalità di lavoro», tornerà a riunirsi entro la prima
decina di giorni di maggio. L’obiettivo, a quel punto, sarà
una prima stesura delle prescrizioni da imporre all’Api per
rilasciare il rinnovo della concessione, sul cui
pronunciamento la Regione dovrà dare una risposta solo un
mese dopo, il 15 Giugno. Il tempo, quindi, corre, ma i
tecnici non sembrano preoccuparsi. «Abbiamo sciolto la prima
seduta della Conferenza dei servizi – ha spiegato Minetti –
con l’impegno a presentare, ognuno per il suo settore di
competenza, già una traccia delle eventuali prescrizioni per
il prossimo incontro». |
|
RESTO DEL CARLINO |
«Concessione Api, sì al
rinnovo»
FALCONARA — Ad oggi non ci
sono le condizioni per non rinnovare la concessione all'
Api, purchè il petrolchimico falconarese rispetti alcuni
vincoli nel proseguire la sua attività. È la posizione
espressa dalla presidenza della Cna di Falconara, in accordo
con la Cna provinciale e regionale. Secondo l' associazione,
l' assenza di un piano di dismissione e riconversione
industriale in grado di dare risposte certe sul fronte
occupazionale, e di un piano energetico regionale, che dia
indicazioni precise in merito alle fonti energetiche
alternative, rende «non attuale» la possibilità di non
rinnovare la concessione all' Api alla scadenza del 2008. La
Cna però condivide l' impostazione di Regione e Provincia
che subordinano il rinnovo della concessione a prescrizioni
precise e a impegni vincolanti da parte dell' azienda per
quanto riguarda la sicurezza e il risanamento ambientale. «I
vertici dell' Api - afferma in una nota il presidente della
Cna di Falconara Giovanni Fantacone - devono manifestare una
maggiore volontà di collaborazione con le istituzioni e
riteniamo ritirare l' impugnativa contro la delibera con cui
la Regione ha dichiarato Falconara area ad alto rischio
ambientale». Un passaggio importante, ricorda la Cna, che
consentirebbe di ottenere finanziamenti dal ministero dell'
ambiente da finalizzare al risanamento del territorio. «Il
tavolo tecnico istituzionale — aggiunge Romana Mataloni,
segretaria Cna Ancona e Area metropolitana — composto da
Regione, Provincia, amministrazione comunale di Falconara e
Api, con il contributo di Arpam, sindacati e associazioni di
rappresentanza, deve pervenire a un accordo e sottoscrivere
un protocollo di intesa che preveda prescrizioni precise cui
subordinare rinnovo e durata dalla concessione». Secondo la
Cna, lo sviluppo economico e l'occupazione vanno
salvaguardati, ma la sicurezza dei lavoratori e la
salvaguardia dell'ambiente devono essere messi al primo
posto. |
|
CORRIERE ADRIATICO |
Per la Cna L'Api ha le carte
in regola
"Ma rispetti i vincoli"
Ad oggi non ci sono le
condizioni per non rinnovare la concessione all'Api, purché
quest'ultima, nel prosieguo dell'attività, rispetti alcuni
vincoli.
E' la posizione espressa
dalla Presidenza della Cna di Falconara, in accordo con la
Cna provinciale e regionale.
Secondo l'associazione, la
mancanza di un piano di dismissione e riconversione
industriale, che sia in grado di dare risposte certe sul
fronte occupazione, e di un piano energetico regionale, che
dia indicazioni precise in merito alle fonti energetiche
alternative, rende non attuale la possibilità di non
rinnovare la concessione.
La Cna però condivide
l'impostazione di Regione e Provincia che subordinano il
rinnovo della concessione a prescrizioni precise e a impegni
vincolanti da parte dell'Api per quanto riguarda la
sicurezza e il risanamento ambientale.
"I vertici dell'Api -
dichiara Giovanni Fantacone, presidente della Cna di
Falconara Giovanni Fantacone - devono manifestare una
maggiore disponibilità collaborativa nei confronti delle
istituzioni e riteniamo che debbano ritirare l'impugnativa
contro la delibera con cui la Regione ha dichiarato
Falconara area ad alto rischio ambientale".
Dal canto suo il consigliere
regionale Enrico Cesaroni afferma che "è giusto che la
Regione rilasci al più presto il rinnovo previo impegno del'azienda
di continuare nell'opera di messa in sicurezza e risanamento
ambientale". |
|
|