Inquinamento urbano "Jesi è
ad alto rischio"
Incentivazioni per l'utilizzo
del metano e del Gpl
Quattordici tra città e
province, "pennate" nell'elenco delle zone urbane a più alto
rischio di inquinamento. Anche Jesi, assieme a Falconara,
Ancona, Senigallia e Fabriano, fa parte di questa lista
nera, stilata dalla Regione Marche, in base al decreto
ministeriale per l'ambiente 27/3/98 per la "Mobilità
sostenibile nelle aree urbane e relativa individuazione
delle aree a più alto rischio di inquinamento atmosferico".
Questi 14 Comuni, avevano diritto già dal 2000 a aderire al
programma di incentivazione per la conversione a metano e
Gpl dei veicoli a benzina. E quindi, ad accedere alle
agevolazioni e ai finanziamenti concessi a tutte le Regioni
italiane sottoposte a delibera, con un risparmio singolo di
300 euro, sulla conversione dell'alimentazione del parco
auto con prima immatricolazione 1988-92 e successivamente
esteso a quelle fino al '95. La trance di finanziamenti
nuovamente elargiti dal ministero dell'Ambiente dopo il
decreto del 2001, si è esaurita in brevissimo tempo,
annoverando 30.655 trasformazioni negli 81 comuni aderenti
all'apposita convenzione. Il Gpl, carburante a bassa
emissione di gas serra, funziona sia per il trasporto
pubblico che privato, contribuendo in modo determinante a
ridurre l'anidride carbonica (se ne prevede a livello
nazionale, una riduzione di 1,5 milioni di tonnellate
all'anno sui 7,3 complessivi previsti dal settore
trasporti). I carburanti ecocompatibili si stanno già
avvantaggiando grazie alle situazioni normative,
sviluppandosi molto laddove sono state attuate
regolamentazioni del traffico che ne privilegiano l'uso. E
soprattutto, se vi si abbinano anche delle politiche di
incentivazione finanziaria. Il ministero ha fatto la sua
parte, rendendo operativa l'erogazione dei fondi. A Jesi,
come nel resto della provincia e della regione, nessuno ha
aderito all'iniziativa, avviando richiesta per accedere ai
fondi. Che solo il resto d'Italia abbia bisogno di
finanziamenti per il Gpl? |
Doppio
"bollino" su misura per le raffinerie
La raffineria Api di
Falconara Marittima ha ricevuto la certificazione ambientale
Iso 14001 e Ohsas 18001 sulla sicurezza, come dire,
affidabilità e compatibilità territoriale. Nessuna azienda
italiana finora aveva ottenuto insieme i due riconoscimenti
che, anche singolarmente, rappresentano tuttora una novità,
specie per quanto riguarda lo standard Ohsas 18001 sulla
sicurezza dei lavoratori, che è stato concesso finora in
Italia a meno di 150 aziende. Le due certificazioni sono
state rilasciate da Det Norske Veritas, l’ente norvegese di
verifica tra i primi ad affermarsi a livello europeo. La
raffineria, che ha uno staff di 40 addetti, organizzati in 6
team di lavoro, dal ’99 ha introdotto il Sistema di gestione
dell’Ambiente cui ha fatto seguito, nel 2000, quello della
Sicurezza e nei 2001 il Sistema di Gestione della qualità.
Ora si pone un ulteriore traguardo per i prossimi tre anni:
la riduzione dei consumi delle risorse (acqua e energia),
l’aumento dell’affidabilità delle apparecchiature e il
recupero del 30% dei rifiuti. |