IL MESSAGGERO |
«L’Api
investe e pretende certezze»
di LETIZIA LARICI
«Una strategia per la
compatibilità ambientale della raffineria Api, con risultati
eccellenti che vanno al di là di ogni previsione». Così
Franco Bellucci, direttore della raffineria di Falconara, ha
esordito ieri mattina nel corso della conferenza indetta per
illustrare il rapporto ambientale 2001 e alcune proiezioni
del 2002. Secondo i dati forniti dalla raffineria, dal 1999
sino al 2002 sono state ridotte del 55% le emissioni dei
biossidi di zolfo e del 59% quelle del monossido di
carbonio. Diminuiti inoltre del 24% gli ossidi di azoto,
mentre le polveri sospese sono calate del 54%, risultando
per la prima volta inferiori alla media delle raffinerie
italiane. «Un impegno costante. Non abbiamo smesso di
investire - ha detto - nella salvaguardia ambientale e nella
sicurezza come si può constatare dal Rapporto Ambientale:
circa 6 milioni di euro nel 2002, più del doppio dei 2,5
milioni del 2001 e nove volte di più rispetto ai 670 mila
euro del 2000. Ma - ha proseguito Bellucci - non abbiamo
smesso di investire neppure nellle tecnologie per migliorare
costantemente la produttività della raffineria e continuare
a produrre ricchezza per Falconara e per le Marche». Le
spese di esercizio si aggirano intorno ai 10 milioni di
euro. Traguardi eccellenti, ma la raffineria che guarda al
futuro, in vista di un miglioramento continuo del sistema di
gestione integrato, aspira alla registrazione Emas, il
massimo riconoscimento ambientale presente a livello
europeo». Tra gli interventi illustrati da Bellucci, che era
affiancato dagli ingegneri Vincenzo Cleri e Marco Mezzadri,
sottolineati il trattamento del sottosuolo, dove si è
proceduto al recupero dell'inquinamento pregresso,
conseguendo una diminuzione del 30%, l'impianto IGCC, sul
quale sono stati effettuati interventi destinati
all'eliminazione dei fenomeni rumorosi transitori e
l'installazione del sistema Denox per l'abbattimento degli
ossidi di azoto. Particolare attenzione è stata inoltre
prestata al fronte della sicurezza, attraverso
l'ammodernamento del sistema antincendio e corsi specifici
di addestramento per il personale. Perplessità sono state
infine esposte in merito alla relazione con cui il Comune di
Falconara ha segnalato il superamento del limite dell'ozono
nel corso dell'estate 2000. «Ci riserviamo di valutare - ha
commentato Cleri - il valore scientifico dello studio». La
questione della compatibilità ambientale verrà affrontata
lunedì 14 nel corso del convegno, fissato per le 9.30 a
Palazzo degli Anziani, Interverrà, tra gli altri, il
presidente dell'Api, Aldo Brachetti Peretti. Ieri intanto i
Verdi delle Marche hanno annunciato la presentazione di
proposte per la riconversione del petrolchimico e rivolto un
invito alla Regione a non considerare scontata l’ipotesi del
rinnovo della concessione. «Chi investe in un’impresa
economica - è la replica indiretta della raffineria - non
investe sull’incertezza. Le concessioni hanno durata da 20 a
50 anni proprio per consentire programmi di sviluppo. L’Api
continua ad investire e bisognerà trarre le logiche
conclusioni». |
|
IL RESTO DEL
CARLINO |
Progetti per
rilanciare la città Il sindaco chiede fiducia
FALCONARA — «La prossima e
decisiva sfida che attende Falconara è quella di credere
nella possibilità di riscattare la propria condizione di
"non città", di "non luogo"». È quanto si legge in un
documento della giunta comunale dove si spiega che i
cambiamenti previsti porteranno nel medio-lungo periodo alla
configurazione di una città profondamente diversa da quella
attuale. «Affinché questo processo di profonda
trasformazione abbia possibilità di successo — afferma la
giunta — è necessario che l'intera comunità locale possa
approfondire, discutere, confermare e condividere, in
maniera sempre più larga e convinta, le scelte strategiche
effettuate; non tanto e non solo in termini fisici e
quantitativi, ma soprattutto per il forte significato
culturale che queste scelte rivestono».
«Emissioni sotto i limiti
di legge»
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — Alle polemiche
sollevate negli ultimi mesi, alle critiche rivolte
all'industria petrolifera, ai tanti si e no, al rinnovo
della concessione, l'Api risponde con il terzo rapporto
ambientale 2001. Un documento realizzato dall'azienda
petrolifera e certificato dalla società Det Norske Veritas
Italy sull'attività dell'Api. Sono messe a confronto le
rilevazioni di quest'anno con quelle dei 365 giorni
precedenti: entrambe rispetto ai limiti di legge consentiti
in materia di emissioni. Una sorta di bilancio sul rapporto
tra la raffineria e il territorio, dal punto di vista
ambientale. Dal documento emerge che le emissioni
atmosferiche sono diminuite del 44,3% e gli ossidi di azoto
del 12,8%. Un traguardo, quest'ultimo, motivo di vanto per
l'azienda perché al di sotto del 30% rispetto alle
limitazioni poste dalla legge. Nel rapporto viene
evidenziato come le emissioni di monossido di carbonio
abbiano subito una battuta d'arresto tanto da registrare
meno 53,8%. E ancora le polveri sospese totali scese del
24,7% e le emissioni di sostanze volatili, in calo del 6%.
«Sono risultati — ha spiegato il direttore di Api
raffineria, Franco Bellucci — migliori di quello che ci si
aspettava e tutti ampiamente sotto i limiti di legge. Dai
dati — ha aggiunto — viene confermata la valenza strategica
della centrale Igcc e l'impegno della raffineria». Ma nel
rapporto si delinea anche una curva discendente rispetto ai
consumi di acqua, agli scarichi idrici e alla quantità di
rifiuti prodotti, tanto che il 41% possono addirittura
essere recuperati. Rimangono invariati i consumi energetici.
I lusinghieri dati, commentati da Bellucci con una punta di
orgoglio vengono attribuiti a programmi mirati di
affidabilità e cultura della prevenzione, agli investimenti
fatti: 670 mila euro nel 2000, 2,5 milioni di euro nel 2001
e oltre 5,9 milioni di euro nel 2002. Somme ingenti, e ancor
più rilevanti sono le spese di esercizio che, nel biennio,
hanno raggiunto circa 10 milioni di euro. A porre l'accento
sulla formazione alla sicurezza è il responsabile del
settore, Vincenzo Cleri: «La raffineria in due anni ha
dedicato ben 35 mila ore all'addestramento del personale, di
cui 10 mila specificatamente alle tematiche di sicurezza e
ambiente. Centoventi, infine, le esercitazioni antincendio
annue». E proprio in tema di sicurezza è stato riconosciuto
all'Api il premio Cida (Comitato italiano dirigenti
d'azienda) per l'anno 2001. Nonostante il clima di
precarietà sul rinnovo della concessione all'impianto, l'Api
guarda al prossimo traguardo: la registrazione Emas, il
massimo riconoscimento ambientale oggi presente.
Montesi (Verdi): «Vogliamo
dati precisi sui lavoratori Api»
FALCONARA — «Facciamo fatica
a credere che il rinnovo della concessione all'Api, dopo il
2008, sia scontato». Il presidente della federazione Verdi
Marche, Luciano Montesi sostiene che l'impianto rappresenta
«un rischio per i lavoratori, per i cittadini e per
l'ambiente». Nel suo intervento ricorda il recente episodio
dello sversamento in mare di gasolio. «Gli interventi di
messa in sicurezza — ha detto Montesi — non hanno risolto il
rischio e l'inquinamento prodotti. Non abbiamo mai
sottovalutato il problema occupazionale — ha aggiunto — ma
chiediamo ai sindacati, di dare dati precisi
sull'occupazione, sui futuri pensionamenti e sul personale
che rimane in servizio nella centrale turbogas».
Sviluppo sostenibile:
aziende a confronto in un convegno
FALCONARA — L'appuntamento
con le aziende energetiche, lo sviluppo sostenibile e la
compatibilità ambientale è per lunedì 14 aprile alle 9.30 al
Palazzo degli Anziani in piazza Stracca ad Ancona. Al
convegno, che analizza l'attuale ruolo delle industrie
energetiche in un quadro di crescente domanda, interverranno
il vicepresidente della Regione, Gian Mario Spacca e Aldo
Brachetti Peretti, presidente dell'Api. Saranno inoltre
presenti Edgardo Curcio, presidente dell'associazione
italiana economisti dell'energia, Pasquale De Vita,
presidente dell'unione petrolifera, Carlo Lucarelli,
presidente di Confindustria Marche, Gianni Silvestrini,
direttore scientifico Kyoto club, Ettore Olmo, presidente
facoltà scienze naturali, Francesco Regoli, docente
ecotossicologia università Politecnica delle Marche, Oraldo
De Toni, segretario politico della Federazione europea dei
sindacati dell'energia. L'ultima parte del convegno è
affidata a Gaetano Trizio, amministratore delegato Dnv
Italia, Clemente Napolitano, amministratore delegato
raffineria Api. Le conclusioni all'onorevole Mario
Baldassarri, viceministro economia e finanze. |
|
CORRIERE ADRIATICO |
Gasolio in mare, una nuova
relazione
I dubbi dei comitati
di MARINA MINELLI
A proposito dello "sversamento"
in mare di prodotto petrolifero avvenuto il 31 marzo scorso
il comitato dei cittadini di Villanova in questi giorni ha
inviato a tutte le autorità competenti (dal Prefetto al
direttore dell'Arpam) una lunga relazione nella quale sono
state raccolte le testimonianze dirette di chi ha assistito
ai fatti, considerazioni sull'evento e richieste. Nello
stesso documento il comitato chiede di conoscere i dati
sulla pompa a servizio della petroliera, sulla valvola di
mandata, sulle strutture di attracco della raffineria e le
relative frequenze delle manutenzioni e dei collaudi. Fra le
questioni poste dal comitato di Villanova anche quella della
relazione tra il vapore/fumo osservato da molte persone
residenti nella zona e lo sversamento di gasolio. "Vorremmo
sapere poi - scrivono i rappresentanti dei cittadini - a che
ora e con quali modalità sono stati avvertiti i Vigili del
Fuoco, l'Arpam ed il comune di Falconara e se in base alle
risultanze il comportamento della dirigenza dell'azienda
risulti in linea con quanto stabilito dal Pee". Da chiarire
anche quali siano stati gli strumenti usati per la
dispersione in mare del gasolio e le risultanze delle
eventuali analisi chimiche effettuate sul prodotto e sulla
manichetta incidentata.
"L'Api è una raffineria
bianca"
I dati su sicurezza e
ambiente. Bellucci: "Siamo all'avanguardia"
di MARINA MINELLI
Emissioni tutte ampiamente
sotto i limiti di legge, con valori dimezzati negli ultimi
quattro anni ed una crescita costante degli investimenti
(5,9 milioni di euro solo nel 2002) per la tutela
dell'ambiente. Per il terzo anno consecutivo la raffineria
Api di Falconara presenta i dati del rapporto ambientale
(quelli definitivi del 2001 e i preliminari del 2002) che,
ancora una volta, secondo il direttore Franco Bellucci,
"attestano la correttezza di strategie aziendali avviate da
tempo". Elemento cardine del progetto "sicurezza, energia e
ambiente" viene considerato l'impianto Igcc che con la sua
entrata in funzione commerciale nel 2000 ed il pieno regime
del 2001, "ha confermato i vantaggi ambientali attesi, con
performance in alcuni casi addirittura migliori dei dati
presentati nella valutazione di impatto ambientale". "I
risultati vanno anche al di là delle previsioni - ha
commentato Bellucci - e pongono il sito di Falconara, che
ormai può essere definito "raffineria bianca",
all'avanguardia nella politica ambientale e nella sicurezza
fra le raffinerie presenti in Italia". A contribuire ai
risultati ottenuti in quest'ultimo biennio anche il
consolidamento della strategia sul mix dei combustibili,
privilegiando quelli puliti (metano) a discapito di prodotti
più pesanti come gli oli combustibili. "Voce importante
nelle aree di intervento su cui si è operato nel 2002 - ha
fatto notare il direttore dell'impianto - è rappresentata
dall'affidabilità. Nell'ambito di un più generale programma
sono stati realizzati in particolare una serie di interventi
sull'Igcc e sulla torcia per l'eliminazione dei fenomeni
rumorosi transitori ed è proseguito l'impegno sul fronte
della prevenzione intervenendo in maniera significativa
sull'intero sistema antincendio". Forti in questi ultimi
anni anche gli investimenti per la salvaguardia
dell'ambiente con una buona percentuale destinata alla
gestione del sottosuolo dove si è provveduto alla messa in
sicurezza ed al recupero del prodotto. Sul fronte gestionale
il 2001-2002 ha segnato l'adozione del Sistema di Gestione
Integrato, che detta norme di comportamento aziendale per
garantire i massimi standard in fatto di sicurezza e di
tutela del territorio. "Arrivare al Sgi - ha precisato
Bellucci - ha comportato un notevole impegno da parte della
raffineria, ma i risultati positivi sono stati evidenti".
Fra questi il duplice traguardo della certificazione
contemporanea per l'ambiente (Iso 14001) e per la sicurezza
(Ohsas 18001), prima raffineria in Italia e tra le prime in
Europa. "Queste due certificazioni - ha osservato il
direttore Bellucci - costituiscono una testimonianza chiara
della compatibilità della raffineria con il territorio,
poiché attestano la capacità di gestire le attività del sito
nella garanzia della sicurezza e dell'ambiente".
Dimezzate le emissioni
E lunedì il convegno sul
ruolo delle industrie energetiche
I miglioramenti con
l'impianto Igcc a regime
di MARINA MINELLI
Dal 1999, anno zero dell'Igcc,
fino al 2002 i dati evidenziano come la raffineria abbia
dimezzato in media le proprie emissioni. In questi quattro
anni, infatti, quelle del biossido di zolfo sono state
ridotte del 55 %, il monossido di carbonio è stato abbattuto
del 59 %, gli ossidi di azoto sono diminuiti del 24 % e per
le polveri sospese il meno 54 %. E questi dati pongono
l'impianto di Falconara in una situazione nettamente
migliore rispetto a qualsiasi altra raffineria italiana. Nel
biennio 2001-2002 in particolare i biossidi di zolfo e gli
ossidi di azoto sono rispettivamente il 67 % ed il 30 % in
meno dei limiti imposti dalla legge, mentre il monossido di
carbonio registra un meno 19 % su quanto imposto dalle
normative oggi in vigore. Bene anche per quanto concerne il
risparmio di risorse come l'acqua e l'energia elettrica, gli
scarichi idrici con concentrazioni sempre inferiori ai
limiti di legge per tutte le sostanze contenute nelle acque
reflue e per il rifiuti dei quali il 41 % è stato avviato a
recupero. Di dati, ma anche di sviluppo sostenibile e di
compatibilità ambientale si parlerà anche lunedì prossimo
(Palazzo degli Anziani ore 9 e 30) nell'ambito di un
convegno organizzato dalla raffineria Api in collaborazione
con Confindustria Marche. "Durante questo incontro -
spiegano i promotori - verrà analizzato l'attuale ruolo
delle industrie energetiche in un quadro di crescente
domanda di energia e di sviluppo sostenibile". In
discussione anche il problema della ricerca della
compatibilità ambientale quale elemento di una politica di
sviluppo sostenibile con speciale riferimento allo scenario
marchigiano in cui potenzialità e capacità di sviluppo
convivono con effettivi limiti dal punto di vista della
disponibilità di energia. Tra i relatori, che affronteranno
aspetti economici, tecnici, gestionali ed ambientali, oltre
al vice presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca,
il presidente api Aldo Brachetti Peretti, il presidente
dell'associazione italiana economisti dell'energia Edgardo
Curcio, il vice presidende dell'Upi Pasquale De Vita, il
presidente di Confindustria Marche Carlo Lucarelli, il
direttore scientifico di Kyoto Club Gianni Silvestrini, il
preside della Facoltà di Scienze Naturali di Ancona Ettore
Olmo. Della situazione specifica della raffineria api
parleranno Gaetano Trizio della Dnv Italia e
l'amministratore delegato dell'azienda falconarese Clemente
Napolitano. E' previsto un intervento conclusivo del vice
ministro all'economia ed alle finanze Mario Baldassarri.
Ma i Verdi criticano
azienda e governo regionale
Rinnovo della concessione
Vi è un'"evidente volontà,
pur legittima, di condizionare le scelte delle istituzioni
locali, Regione in primis" sulla raffineria Api di
Falconara. Lo sostengono i Verdi marchigiani, chiedendo - in
una nota del portavoce regionale Luciano Montesi - chi
pagherà la bonifica fra 20 anni quando la raffineria sarà un
ammasso di rottami come è oggi la Montedison un chilometro
più a nord? Gli ecologisti annunciando per i prossimi
giorni, la presentazione di esperienze e proposte di
riconversione che "possano aiutare a uscire dalla situazione
asfittica creata ad arte", ricordano di avere detto "chiaro
e tondo" al presidente della Regione D'Ambrosio di "non
volersi mai trovare nei panni di chi governa il territorio
se dovesse succedere una catastrofe ambientale all'Api o nel
mare Adriatico a causa dell'affondamento di una carretta del
mare". "Gli interventi di messa in sicurezza - si legge
ancora - non hanno risolto il rischio e l'inquinamento dei
prodotti. E' da poco istituito un gruppo tecnico a livello
regionale che dovrà indicare la riconversione possibile.
Attendiamo il risultato di quello studio prima di decidere.
Decidere prima e a prescindere dallo studio sarebbe
irresponsabile". "Facciamo fatica a credere - continua la
nota - che il rinnovo della concessione dell'Api dopo il
2008 sia scontato. Con l'incidente del 25 agosto tutti hanno
potuto verificare che la raffineria rappresenta un rischio"
ed "episodi come il recente sversamento di petrolio sono
innumerevoli e nonostante gli sforzi dichiarati da parte
dell'azienda, non possiamo assolutamente avere certezze che
non si ripeteranno". "In questi anni - si legge ancora nella
nota - è cresciuta un'azione politica forte dell'azienda,
dei sindacati e degli autotrasportatori favorevoli al
rinnovo tout-court. Il martellamento sulla stampa locale è
stato continuo, eccessivo. E' evidente la volontà, pur
legittima, di condizionare le scelte delle istituzioni
locali, Regione in primis. Meno condivisibile è la pratica
dei "buoni benzina" in campagna elettorale...". |
|
|