RASSEGNA STAMPA 12.04.2003

 

IL MESSAGGERO
«L’Api investe e pretende certezze»

di LETIZIA LARICI

«Una strategia per la compatibilità ambientale della raffineria Api, con risultati eccellenti che vanno al di là di ogni previsione». Così Franco Bellucci, direttore della raffineria di Falconara, ha esordito ieri mattina nel corso della conferenza indetta per illustrare il rapporto ambientale 2001 e alcune proiezioni del 2002. Secondo i dati forniti dalla raffineria, dal 1999 sino al 2002 sono state ridotte del 55% le emissioni dei biossidi di zolfo e del 59% quelle del monossido di carbonio. Diminuiti inoltre del 24% gli ossidi di azoto, mentre le polveri sospese sono calate del 54%, risultando per la prima volta inferiori alla media delle raffinerie italiane. «Un impegno costante. Non abbiamo smesso di investire - ha detto - nella salvaguardia ambientale e nella sicurezza come si può constatare dal Rapporto Ambientale: circa 6 milioni di euro nel 2002, più del doppio dei 2,5 milioni del 2001 e nove volte di più rispetto ai 670 mila euro del 2000. Ma - ha proseguito Bellucci - non abbiamo smesso di investire neppure nellle tecnologie per migliorare costantemente la produttività della raffineria e continuare a produrre ricchezza per Falconara e per le Marche». Le spese di esercizio si aggirano intorno ai 10 milioni di euro. Traguardi eccellenti, ma la raffineria che guarda al futuro, in vista di un miglioramento continuo del sistema di gestione integrato, aspira alla registrazione Emas, il massimo riconoscimento ambientale presente a livello europeo». Tra gli interventi illustrati da Bellucci, che era affiancato dagli ingegneri Vincenzo Cleri e Marco Mezzadri, sottolineati il trattamento del sottosuolo, dove si è proceduto al recupero dell'inquinamento pregresso, conseguendo una diminuzione del 30%, l'impianto IGCC, sul quale sono stati effettuati interventi destinati all'eliminazione dei fenomeni rumorosi transitori e l'installazione del sistema Denox per l'abbattimento degli ossidi di azoto. Particolare attenzione è stata inoltre prestata al fronte della sicurezza, attraverso l'ammodernamento del sistema antincendio e corsi specifici di addestramento per il personale. Perplessità sono state infine esposte in merito alla relazione con cui il Comune di Falconara ha segnalato il superamento del limite dell'ozono nel corso dell'estate 2000. «Ci riserviamo di valutare - ha commentato Cleri - il valore scientifico dello studio». La questione della compatibilità ambientale verrà affrontata lunedì 14 nel corso del convegno, fissato per le 9.30 a Palazzo degli Anziani, Interverrà, tra gli altri, il presidente dell'Api, Aldo Brachetti Peretti. Ieri intanto i Verdi delle Marche hanno annunciato la presentazione di proposte per la riconversione del petrolchimico e rivolto un invito alla Regione a non considerare scontata l’ipotesi del rinnovo della concessione. «Chi investe in un’impresa economica - è la replica indiretta della raffineria - non investe sull’incertezza. Le concessioni hanno durata da 20 a 50 anni proprio per consentire programmi di sviluppo. L’Api continua ad investire e bisognerà trarre le logiche conclusioni».

 
IL RESTO DEL CARLINO
Progetti per rilanciare la città Il sindaco chiede fiducia

FALCONARA — «La prossima e decisiva sfida che attende Falconara è quella di credere nella possibilità di riscattare la propria condizione di "non città", di "non luogo"». È quanto si legge in un documento della giunta comunale dove si spiega che i cambiamenti previsti porteranno nel medio-lungo periodo alla configurazione di una città profondamente diversa da quella attuale. «Affinché questo processo di profonda trasformazione abbia possibilità di successo — afferma la giunta — è necessario che l'intera comunità locale possa approfondire, discutere, confermare e condividere, in maniera sempre più larga e convinta, le scelte strategiche effettuate; non tanto e non solo in termini fisici e quantitativi, ma soprattutto per il forte significato culturale che queste scelte rivestono».

«Emissioni sotto i limiti di legge»

di Maria Gloria Frattagli

FALCONARA — Alle polemiche sollevate negli ultimi mesi, alle critiche rivolte all'industria petrolifera, ai tanti si e no, al rinnovo della concessione, l'Api risponde con il terzo rapporto ambientale 2001. Un documento realizzato dall'azienda petrolifera e certificato dalla società Det Norske Veritas Italy sull'attività dell'Api. Sono messe a confronto le rilevazioni di quest'anno con quelle dei 365 giorni precedenti: entrambe rispetto ai limiti di legge consentiti in materia di emissioni. Una sorta di bilancio sul rapporto tra la raffineria e il territorio, dal punto di vista ambientale. Dal documento emerge che le emissioni atmosferiche sono diminuite del 44,3% e gli ossidi di azoto del 12,8%. Un traguardo, quest'ultimo, motivo di vanto per l'azienda perché al di sotto del 30% rispetto alle limitazioni poste dalla legge. Nel rapporto viene evidenziato come le emissioni di monossido di carbonio abbiano subito una battuta d'arresto tanto da registrare meno 53,8%. E ancora le polveri sospese totali scese del 24,7% e le emissioni di sostanze volatili, in calo del 6%. «Sono risultati — ha spiegato il direttore di Api raffineria, Franco Bellucci — migliori di quello che ci si aspettava e tutti ampiamente sotto i limiti di legge. Dai dati — ha aggiunto — viene confermata la valenza strategica della centrale Igcc e l'impegno della raffineria». Ma nel rapporto si delinea anche una curva discendente rispetto ai consumi di acqua, agli scarichi idrici e alla quantità di rifiuti prodotti, tanto che il 41% possono addirittura essere recuperati. Rimangono invariati i consumi energetici. I lusinghieri dati, commentati da Bellucci con una punta di orgoglio vengono attribuiti a programmi mirati di affidabilità e cultura della prevenzione, agli investimenti fatti: 670 mila euro nel 2000, 2,5 milioni di euro nel 2001 e oltre 5,9 milioni di euro nel 2002. Somme ingenti, e ancor più rilevanti sono le spese di esercizio che, nel biennio, hanno raggiunto circa 10 milioni di euro. A porre l'accento sulla formazione alla sicurezza è il responsabile del settore, Vincenzo Cleri: «La raffineria in due anni ha dedicato ben 35 mila ore all'addestramento del personale, di cui 10 mila specificatamente alle tematiche di sicurezza e ambiente. Centoventi, infine, le esercitazioni antincendio annue». E proprio in tema di sicurezza è stato riconosciuto all'Api il premio Cida (Comitato italiano dirigenti d'azienda) per l'anno 2001. Nonostante il clima di precarietà sul rinnovo della concessione all'impianto, l'Api guarda al prossimo traguardo: la registrazione Emas, il massimo riconoscimento ambientale oggi presente.

Montesi (Verdi): «Vogliamo dati precisi sui lavoratori Api»

FALCONARA — «Facciamo fatica a credere che il rinnovo della concessione all'Api, dopo il 2008, sia scontato». Il presidente della federazione Verdi Marche, Luciano Montesi sostiene che l'impianto rappresenta «un rischio per i lavoratori, per i cittadini e per l'ambiente». Nel suo intervento ricorda il recente episodio dello sversamento in mare di gasolio. «Gli interventi di messa in sicurezza — ha detto Montesi — non hanno risolto il rischio e l'inquinamento prodotti. Non abbiamo mai sottovalutato il problema occupazionale — ha aggiunto — ma chiediamo ai sindacati, di dare dati precisi sull'occupazione, sui futuri pensionamenti e sul personale che rimane in servizio nella centrale turbogas».

Sviluppo sostenibile: aziende a confronto in un convegno

FALCONARA — L'appuntamento con le aziende energetiche, lo sviluppo sostenibile e la compatibilità ambientale è per lunedì 14 aprile alle 9.30 al Palazzo degli Anziani in piazza Stracca ad Ancona. Al convegno, che analizza l'attuale ruolo delle industrie energetiche in un quadro di crescente domanda, interverranno il vicepresidente della Regione, Gian Mario Spacca e Aldo Brachetti Peretti, presidente dell'Api. Saranno inoltre presenti Edgardo Curcio, presidente dell'associazione italiana economisti dell'energia, Pasquale De Vita, presidente dell'unione petrolifera, Carlo Lucarelli, presidente di Confindustria Marche, Gianni Silvestrini, direttore scientifico Kyoto club, Ettore Olmo, presidente facoltà scienze naturali, Francesco Regoli, docente ecotossicologia università Politecnica delle Marche, Oraldo De Toni, segretario politico della Federazione europea dei sindacati dell'energia. L'ultima parte del convegno è affidata a Gaetano Trizio, amministratore delegato Dnv Italia, Clemente Napolitano, amministratore delegato raffineria Api. Le conclusioni all'onorevole Mario Baldassarri, viceministro economia e finanze.

 
CORRIERE ADRIATICO
Gasolio in mare, una nuova relazione

I dubbi dei comitati

di MARINA MINELLI

A proposito dello "sversamento" in mare di prodotto petrolifero avvenuto il 31 marzo scorso il comitato dei cittadini di Villanova in questi giorni ha inviato a tutte le autorità competenti (dal Prefetto al direttore dell'Arpam) una lunga relazione nella quale sono state raccolte le testimonianze dirette di chi ha assistito ai fatti, considerazioni sull'evento e richieste. Nello stesso documento il comitato chiede di conoscere i dati sulla pompa a servizio della petroliera, sulla valvola di mandata, sulle strutture di attracco della raffineria e le relative frequenze delle manutenzioni e dei collaudi. Fra le questioni poste dal comitato di Villanova anche quella della relazione tra il vapore/fumo osservato da molte persone residenti nella zona e lo sversamento di gasolio. "Vorremmo sapere poi - scrivono i rappresentanti dei cittadini - a che ora e con quali modalità sono stati avvertiti i Vigili del Fuoco, l'Arpam ed il comune di Falconara e se in base alle risultanze il comportamento della dirigenza dell'azienda risulti in linea con quanto stabilito dal Pee". Da chiarire anche quali siano stati gli strumenti usati per la dispersione in mare del gasolio e le risultanze delle eventuali analisi chimiche effettuate sul prodotto e sulla manichetta incidentata.

"L'Api è una raffineria bianca"

I dati su sicurezza e ambiente. Bellucci: "Siamo all'avanguardia"

di MARINA MINELLI

Emissioni tutte ampiamente sotto i limiti di legge, con valori dimezzati negli ultimi quattro anni ed una crescita costante degli investimenti (5,9 milioni di euro solo nel 2002) per la tutela dell'ambiente. Per il terzo anno consecutivo la raffineria Api di Falconara presenta i dati del rapporto ambientale (quelli definitivi del 2001 e i preliminari del 2002) che, ancora una volta, secondo il direttore Franco Bellucci, "attestano la correttezza di strategie aziendali avviate da tempo". Elemento cardine del progetto "sicurezza, energia e ambiente" viene considerato l'impianto Igcc che con la sua entrata in funzione commerciale nel 2000 ed il pieno regime del 2001, "ha confermato i vantaggi ambientali attesi, con performance in alcuni casi addirittura migliori dei dati presentati nella valutazione di impatto ambientale". "I risultati vanno anche al di là delle previsioni - ha commentato Bellucci - e pongono il sito di Falconara, che ormai può essere definito "raffineria bianca", all'avanguardia nella politica ambientale e nella sicurezza fra le raffinerie presenti in Italia". A contribuire ai risultati ottenuti in quest'ultimo biennio anche il consolidamento della strategia sul mix dei combustibili, privilegiando quelli puliti (metano) a discapito di prodotti più pesanti come gli oli combustibili. "Voce importante nelle aree di intervento su cui si è operato nel 2002 - ha fatto notare il direttore dell'impianto - è rappresentata dall'affidabilità. Nell'ambito di un più generale programma sono stati realizzati in particolare una serie di interventi sull'Igcc e sulla torcia per l'eliminazione dei fenomeni rumorosi transitori ed è proseguito l'impegno sul fronte della prevenzione intervenendo in maniera significativa sull'intero sistema antincendio". Forti in questi ultimi anni anche gli investimenti per la salvaguardia dell'ambiente con una buona percentuale destinata alla gestione del sottosuolo dove si è provveduto alla messa in sicurezza ed al recupero del prodotto. Sul fronte gestionale il 2001-2002 ha segnato l'adozione del Sistema di Gestione Integrato, che detta norme di comportamento aziendale per garantire i massimi standard in fatto di sicurezza e di tutela del territorio. "Arrivare al Sgi - ha precisato Bellucci - ha comportato un notevole impegno da parte della raffineria, ma i risultati positivi sono stati evidenti". Fra questi il duplice traguardo della certificazione contemporanea per l'ambiente (Iso 14001) e per la sicurezza (Ohsas 18001), prima raffineria in Italia e tra le prime in Europa. "Queste due certificazioni - ha osservato il direttore Bellucci - costituiscono una testimonianza chiara della compatibilità della raffineria con il territorio, poiché attestano la capacità di gestire le attività del sito nella garanzia della sicurezza e dell'ambiente".

Dimezzate le emissioni

E lunedì il convegno sul ruolo delle industrie energetiche

I miglioramenti con l'impianto Igcc a regime

di MARINA MINELLI

Dal 1999, anno zero dell'Igcc, fino al 2002 i dati evidenziano come la raffineria abbia dimezzato in media le proprie emissioni. In questi quattro anni, infatti, quelle del biossido di zolfo sono state ridotte del 55 %, il monossido di carbonio è stato abbattuto del 59 %, gli ossidi di azoto sono diminuiti del 24 % e per le polveri sospese il meno 54 %. E questi dati pongono l'impianto di Falconara in una situazione nettamente migliore rispetto a qualsiasi altra raffineria italiana. Nel biennio 2001-2002 in particolare i biossidi di zolfo e gli ossidi di azoto sono rispettivamente il 67 % ed il 30 % in meno dei limiti imposti dalla legge, mentre il monossido di carbonio registra un meno 19 % su quanto imposto dalle normative oggi in vigore. Bene anche per quanto concerne il risparmio di risorse come l'acqua e l'energia elettrica, gli scarichi idrici con concentrazioni sempre inferiori ai limiti di legge per tutte le sostanze contenute nelle acque reflue e per il rifiuti dei quali il 41 % è stato avviato a recupero. Di dati, ma anche di sviluppo sostenibile e di compatibilità ambientale si parlerà anche lunedì prossimo (Palazzo degli Anziani ore 9 e 30) nell'ambito di un convegno organizzato dalla raffineria Api in collaborazione con Confindustria Marche. "Durante questo incontro - spiegano i promotori - verrà analizzato l'attuale ruolo delle industrie energetiche in un quadro di crescente domanda di energia e di sviluppo sostenibile". In discussione anche il problema della ricerca della compatibilità ambientale quale elemento di una politica di sviluppo sostenibile con speciale riferimento allo scenario marchigiano in cui potenzialità e capacità di sviluppo convivono con effettivi limiti dal punto di vista della disponibilità di energia. Tra i relatori, che affronteranno aspetti economici, tecnici, gestionali ed ambientali, oltre al vice presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, il presidente api Aldo Brachetti Peretti, il presidente dell'associazione italiana economisti dell'energia Edgardo Curcio, il vice presidende dell'Upi Pasquale De Vita, il presidente di Confindustria Marche Carlo Lucarelli, il direttore scientifico di Kyoto Club Gianni Silvestrini, il preside della Facoltà di Scienze Naturali di Ancona Ettore Olmo. Della situazione specifica della raffineria api parleranno Gaetano Trizio della Dnv Italia e l'amministratore delegato dell'azienda falconarese Clemente Napolitano. E' previsto un intervento conclusivo del vice ministro all'economia ed alle finanze Mario Baldassarri.

Ma i Verdi criticano azienda e governo regionale

Rinnovo della concessione

Vi è un'"evidente volontà, pur legittima, di condizionare le scelte delle istituzioni locali, Regione in primis" sulla raffineria Api di Falconara. Lo sostengono i Verdi marchigiani, chiedendo - in una nota del portavoce regionale Luciano Montesi - chi pagherà la bonifica fra 20 anni quando la raffineria sarà un ammasso di rottami come è oggi la Montedison un chilometro più a nord? Gli ecologisti annunciando per i prossimi giorni, la presentazione di esperienze e proposte di riconversione che "possano aiutare a uscire dalla situazione asfittica creata ad arte", ricordano di avere detto "chiaro e tondo" al presidente della Regione D'Ambrosio di "non volersi mai trovare nei panni di chi governa il territorio se dovesse succedere una catastrofe ambientale all'Api o nel mare Adriatico a causa dell'affondamento di una carretta del mare". "Gli interventi di messa in sicurezza - si legge ancora - non hanno risolto il rischio e l'inquinamento dei prodotti. E' da poco istituito un gruppo tecnico a livello regionale che dovrà indicare la riconversione possibile. Attendiamo il risultato di quello studio prima di decidere. Decidere prima e a prescindere dallo studio sarebbe irresponsabile". "Facciamo fatica a credere - continua la nota - che il rinnovo della concessione dell'Api dopo il 2008 sia scontato. Con l'incidente del 25 agosto tutti hanno potuto verificare che la raffineria rappresenta un rischio" ed "episodi come il recente sversamento di petrolio sono innumerevoli e nonostante gli sforzi dichiarati da parte dell'azienda, non possiamo assolutamente avere certezze che non si ripeteranno". "In questi anni - si legge ancora nella nota - è cresciuta un'azione politica forte dell'azienda, dei sindacati e degli autotrasportatori favorevoli al rinnovo tout-court. Il martellamento sulla stampa locale è stato continuo, eccessivo. E' evidente la volontà, pur legittima, di condizionare le scelte delle istituzioni locali, Regione in primis. Meno condivisibile è la pratica dei "buoni benzina" in campagna elettorale...".

 
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