MESSAGGERO |
Ozono, più rischi a Villanova
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - Villanova più a
rischio di Fiumesino. Almeno per l’ozono. Il fenomeno che
nell’estate del 2000 ha costituito una vera e propria
emergenza a Falconara è stato scandagliato nei minimi
dettagli dal dipartimento di energetica dell’Università di
Ancona che, sotto la direzione del prof. Giorgio Passerini,
ha condotto e concluso l’indagine affidatagli all’inizio di
gennaio dal comune di Falconara. Si tratta di uno studio
complesso ed approfondito che verrà presentato domani
mattina alle 11, presso la sala convegni del Castello di
Falconara Alta. Sono state analizzate le cause e gli effetti
del fenomeno ozono che nel 2000 ha visto protagonista il
sindaco Giancarlo Carletti che a suon di ordinanze ha
imposto alla raffineria Api di contenere le emissioni,
responsabili per l'ufficio tecnico dell'ente, insieme alle
particolari condizioni climatiche, della cappa
irrespirabile, particolarmente percepita a Villanova e
Fiumesino. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tra
i due quartieri a soffrire di più del fenomeno è Villanova.
Questo per diversi motivi: sia a causa della presenza di
forti concentrazioni di idrocarburi sia per le condizioni
climatiche (temperature e direzione dei venti). Quindi, le
ripercussioni dell’evento, che ha caratterizzato in modo
pesante i mesi di luglio e agosto 2000, per cui ancora c’è
in corso una pendenza in Tribunale tra il comune di
Falconara che individua tra le cause l’attività della
raffineria, e lo stabilimento stesso che rigetta questa
possibilità, hanno coinvolto in modo più diretto i residenti
di Villanova. Fortunatamente, le estati successive
l’emergenza non si è di nuovo verificata sia per condizioni
atmosferiche più favorevoli sia grazie ad un protocollo
d’intesa avviato dall’Api con Comune, Provincia e Regione
che stabiliva una sensibile diminuzione della sua
operatività. Un altro passo dello studio sottolinea come le
centraline del comune di Falconara per il rilevamento
dell'inquinamento fossero tutte perfettamente funzionati con
la conseguenza che i dati raccolti sono del tutto
attendibili, particolare su cui la raffineria aveva
sollevato dei dubbi. Infine, il prof. Passerini indica nel
suo lavoro anche spunti per migliorare, in futuro, il
monitoraggio costante della situazione ozono, con opportune
modifiche tecniche.
«Gasolio in mare,
catastrofismo infondato»
L’Api replica alle accuse dei
politici: «Siamo affidabili»
FALCONARA - «Le ipotesi
catastrofiche e di inaffidabilità con cui qualcuno cerca di
screditare il modo di operare dell'Api sono «del tutto
infondate e fuorvianti». Lo sostiene la raffineria in una
nota nella quale ritorna sul versamento di gasolio in mare
avvenuto il 31 marzo, allo scopo di «colmare le lacune
presenti nelle dichiarazioni di alcuni esponenti politici» e
«non creare nei lettori dubbi o allarmismi ingiustificati».
Nella nota, l'Api evidenzia che la fuoriuscita di gasolio,
dovuta al guasto di una manichetta flessibile in dotazione
al pontile di raffineria, «è stata posta sotto controllo
nell'arco di pochi secondi. L'emergenza è rapidamente
rientrata grazie ai capillari dispositivi di sicurezza,
attivi 24 ore su 24 nella Raffineria e sulle strutture a
mare, e grazie alla professionalità degli addetti Api,
addestrati a intervenire per evitare qualsiasi situazione di
pericolo. Le procedure di sicurezza seguite, attivate con la
massima tempestività, sono quelle previste dal sistema di
gestione integrato. Gli addetti responsabili della sicurezza
hanno immediatamente comunicato e descritto quanto stava
avvenendo alla Capitaneria di Porto, che è l'unico ente
autorizzato a ricevere comunicazioni di questo tipo e che ha
confermato il rispetto delle procedure da parte dei nostri
operatori. La Capitaneria, in maniera altrettanto
tempestiva, ha avvisato gli altri soggetti pubblici
competenti, come i Vigili del Fuoco, che sono intervenuti
sul posto e hanno sorvegliato la zona per tutta la notte,
insieme alla motovedetta della Guardia Costiera e alla
motonave Api “Grecale Primo". «A conferma della prontezza
degli interventi - sostiene l'azienda - vi è l'esigua
quantità di prodotto fuoriuscito (meno di 50 litri), tant'è
che non è stato necessario intervenire con la sua
delimitazione e recupero, ma è bastato azionare i meccanismi
di ossigenazione, risolvendo in breve tempo il problema».
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IL RESTO DEL
CARLINO |
Gasolio in
mare, l'Api: «Infondato catastrofismo»
FALCONARA — «Le ipotesi
catastrofiche e di inaffidabilità con cui qualcuno cerca di
screditare il modo di operare dell' Api» sono «del tutto
infondate e fuorvianti». La sostiene la raffineria in una
nota, nella quale ritorna sul versamento di gasolio in mare
avvenuto il 31 marzo. L' Api evidenzia che la fuoriuscita di
gasolio, dovuta al guasto di una manichetta flessibile in
dotazione al pontile di raffineria, «è stata posta sotto
controllo nell' arco di pochi secondi». «L' emergenza è
rapidamente rientrata, grazie ai capillari dispositivi di
sicurezza, attivi 24 ore su 24 nella raffineria e sulle
strutture a mare, e grazie alla professionalità degli
addetti Api. Le procedure di sicurezza seguite, attivate con
la massima tempestività, sono quelle previste dal sistema di
gestione integrato. Gli addetti responsabili della sicurezza
— prosegue la nota — hanno immediatamente comunicato e
descritto quanto stava avvenendo alla capitaneria di porto
che ha confermato il rispetto delle procedure da parte dei
nostri operatori. La capitaneria, in maniera altrettanto
tempestiva, ha avvisato gli altri soggetti pubblici
competenti, come i vigili del fuoco, che sono intervenuti
sul posto e hanno sorvegliato la zona per tutta la notte,
insieme alla motovedetta della guardia costiera e alla
motonave Api «Grecale Primo». «A conferma della prontezza
degli interventi — sostiene la nota dell' azienda — vi è l'
esigua quantità di prodotto fuoriuscito (meno di 50 litri),
tant' è che non è stato necessario intervenire con la sua
delimitazione e recupero, ma è bastato azionare i meccanismi
di ossigenazione, risolvendo in breve tempo il problema».
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CORRIERE ADRIATICO |
Provincia Rinnovo nella
bufera
di AL. CAM.
La maggioranza non trova la
sintesi. Così il documento di indirizzo sull'Api potrebbe
addirittura non arrivare al consiglio provinciale di lunedì.
Documento previsto dal centrosinistra, con tanto di
passaggio e voto in aula, in vista del tavolo istituzionale
di giovedì 17. A rafforzare la posizione già espressa
dall'amministrazione. La maggioranza si è riunita nel
pomeriggio di ieri. L'idea di gran parte dello schieramento
che governa la Provincia è quella di esprimersi a favore del
rinnovo della concessione alla raffineria, ma con paletti
precisi. Puntualizzazioni, diciamo, che riprendono i
contenuti della lettera già resa pubblica dal presidente
Enzo Giancarli. Quindi, rinnovo della concessione tenendo
presente il piano territoriale di coordinamento, la
questione occupazionale e quella socio-economica, ma pure la
compatibilità ambientale e la sicurezza degli impianti.
Sugli obiettivi maggioranza coesa, ma non troppo. I Verdi,
in particolare, si sono distinti rispetto al resto del
centrosinistra. Il partito - rappresentato in giunta
dall'assessore Massimo Binci - si è dichiarato per la
dismissione totale dell'impianto, da raggiungere attraverso
un percorso che preveda alla fine una data certa per la
delocalizzazione. I colleghi di maggioranza hanno fatto
presente che questa posizione mal si concilia con uno dei
punti cardine del documento e cioè quello sull'attenzione
all'occupazione. Per ora, dunque, fumata nera. Ma già si
prevede che l'incontro del 17 sarà solo il primo di una
serie. E che, quindi, la maggioranza ha ancora il tempo di
trovare una posizione unitaria e di arrivare ai numeri in
consiglio provinciale.
L'Api: "La raffineria è
affidabile"
Secondo l'azienda l'emergenza
è rientrata rapidamente grazie all'intervento dei tecnici La
Capitaneria è stata subito avvisata del fatto
"Infondate le ipotesi
catastrofiste sullo sversamento"
"Le ipotesi catastrofiche e
di inaffidabilità con cui qualcuno cerca di screditare il
modo di operare dell'Api" sono "del tutto infondate e
fuorvianti". La sostiene la raffineria falconarese in una
nota, nella quale ritorna sul versamento di gasolio in mare
avvenuto il 31 marzo, allo scopo - si legge - di "colmare le
lacune presenti nelle dichiarazioni di alcuni esponenti
politici" e "non creare dubbi o allarmismi ingiustificati".
Nella nota, l'Api evidenzia che la fuoriuscita di gasolio,
dovuta al guasto di una manichetta flessibile in dotazione
al pontile di raffineria, "è stata posta sotto controllo
nell'arco di pochi secondi". "L' emergenza - si legge - è
rapidamente rientrata, grazie ai capillari dispositivi di
sicurezza, attivi 24 ore su 24 nella Raffineria e sulle
strutture a mare, e grazie alla professionalità degli
addetti Api, addestrati a intervenire per evitare qualsiasi
situazione di pericolo. Le procedure di sicurezza seguite,
attivate - sottolinea la nota - con la massima tempestività,
sono quelle previste dal Sistema di gestione integrato. Gli
addetti responsabili della sicurezza - prosegue la nota -
hanno immediatamente comunicato e descritto quanto stava
avvenendo alla Capitaneria di Porto, che è l'unico ente
autorizzato a ricevere comunicazioni di questo tipo e che ha
confermato il rispetto delle procedure da parte dei nostri
operatori. La Capitaneria, in maniera altrettanto
tempestiva, ha avvisato gli altri soggetti pubblici
competenti, come i Vigili del Fuoco, che sono intervenuti
sul posto e hanno sorvegliato la zona per tutta la notte,
insieme alla motovedetta della Guardia Costiera e alla
motonave Api "Grecale Primo". "A conferma della prontezza
degli interventi - sostiene la nota dell'azienda - vi è
l'esigua quantità di prodotto fuoriuscito (meno di 50
litri), tant'è che non è stato necessario intervenire con la
delimitazione e il recupero, ma è bastato azionare i
meccanismi di ossigenazione, risolvendo in breve tempo il
problema". "Questi sono i fatti, facilmente verificabili",
continua la nota, giudicando "del tutto infondate e
fuorvianti le ipotesi catastrofiche e di inaffidabilità con
cui qualcuno cerca di screditare il nostro modo di operare".
"La politica di Api a garanzia della sicurezza del trasporto
marittimo è chiara: di fronte all'elevato traffico di
prodotti petroliferi che si svolge lungo l'Adriatico, e di
cui la raffineria rappresenta solo l'8%, Api condivide la
necessità di adottare iniziative che promuovano una maggiore
protezione ambientale. Iniziative - viene precisato - che
debbono riguardare tutti gli operatori, in maniera
sinergica. A questo proposito - conclude la nota - Api sta
già operando in maniera significativa: ne è un esempio la
motonave "Cosmo", dotata dei migliori dispositivi di
sicurezza oggi presenti e certificata dal Registro Navale
Italiano con la notazione "Green Star", concessa solo alle
navi che rispondono al più completo programma di riduzione
dei rischi ambientali". |
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