RASSEGNA STAMPA 09.04.2003

 

MESSAGGERO
Ozono, più rischi a Villanova

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - Villanova più a rischio di Fiumesino. Almeno per l’ozono. Il fenomeno che nell’estate del 2000 ha costituito una vera e propria emergenza a Falconara è stato scandagliato nei minimi dettagli dal dipartimento di energetica dell’Università di Ancona che, sotto la direzione del prof. Giorgio Passerini, ha condotto e concluso l’indagine affidatagli all’inizio di gennaio dal comune di Falconara. Si tratta di uno studio complesso ed approfondito che verrà presentato domani mattina alle 11, presso la sala convegni del Castello di Falconara Alta. Sono state analizzate le cause e gli effetti del fenomeno ozono che nel 2000 ha visto protagonista il sindaco Giancarlo Carletti che a suon di ordinanze ha imposto alla raffineria Api di contenere le emissioni, responsabili per l'ufficio tecnico dell'ente, insieme alle particolari condizioni climatiche, della cappa irrespirabile, particolarmente percepita a Villanova e Fiumesino. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tra i due quartieri a soffrire di più del fenomeno è Villanova. Questo per diversi motivi: sia a causa della presenza di forti concentrazioni di idrocarburi sia per le condizioni climatiche (temperature e direzione dei venti). Quindi, le ripercussioni dell’evento, che ha caratterizzato in modo pesante i mesi di luglio e agosto 2000, per cui ancora c’è in corso una pendenza in Tribunale tra il comune di Falconara che individua tra le cause l’attività della raffineria, e lo stabilimento stesso che rigetta questa possibilità, hanno coinvolto in modo più diretto i residenti di Villanova. Fortunatamente, le estati successive l’emergenza non si è di nuovo verificata sia per condizioni atmosferiche più favorevoli sia grazie ad un protocollo d’intesa avviato dall’Api con Comune, Provincia e Regione che stabiliva una sensibile diminuzione della sua operatività. Un altro passo dello studio sottolinea come le centraline del comune di Falconara per il rilevamento dell'inquinamento fossero tutte perfettamente funzionati con la conseguenza che i dati raccolti sono del tutto attendibili, particolare su cui la raffineria aveva sollevato dei dubbi. Infine, il prof. Passerini indica nel suo lavoro anche spunti per migliorare, in futuro, il monitoraggio costante della situazione ozono, con opportune modifiche tecniche.

«Gasolio in mare, catastrofismo infondato»

L’Api replica alle accuse dei politici: «Siamo affidabili»

FALCONARA - «Le ipotesi catastrofiche e di inaffidabilità con cui qualcuno cerca di screditare il modo di operare dell'Api sono «del tutto infondate e fuorvianti». Lo sostiene la raffineria in una nota nella quale ritorna sul versamento di gasolio in mare avvenuto il 31 marzo, allo scopo di «colmare le lacune presenti nelle dichiarazioni di alcuni esponenti politici» e «non creare nei lettori dubbi o allarmismi ingiustificati». Nella nota, l'Api evidenzia che la fuoriuscita di gasolio, dovuta al guasto di una manichetta flessibile in dotazione al pontile di raffineria, «è stata posta sotto controllo nell'arco di pochi secondi. L'emergenza è rapidamente rientrata grazie ai capillari dispositivi di sicurezza, attivi 24 ore su 24 nella Raffineria e sulle strutture a mare, e grazie alla professionalità degli addetti Api, addestrati a intervenire per evitare qualsiasi situazione di pericolo. Le procedure di sicurezza seguite, attivate con la massima tempestività, sono quelle previste dal sistema di gestione integrato. Gli addetti responsabili della sicurezza hanno immediatamente comunicato e descritto quanto stava avvenendo alla Capitaneria di Porto, che è l'unico ente autorizzato a ricevere comunicazioni di questo tipo e che ha confermato il rispetto delle procedure da parte dei nostri operatori. La Capitaneria, in maniera altrettanto tempestiva, ha avvisato gli altri soggetti pubblici competenti, come i Vigili del Fuoco, che sono intervenuti sul posto e hanno sorvegliato la zona per tutta la notte, insieme alla motovedetta della Guardia Costiera e alla motonave Api “Grecale Primo". «A conferma della prontezza degli interventi - sostiene l'azienda - vi è l'esigua quantità di prodotto fuoriuscito (meno di 50 litri), tant'è che non è stato necessario intervenire con la sua delimitazione e recupero, ma è bastato azionare i meccanismi di ossigenazione, risolvendo in breve tempo il problema».

 
IL RESTO DEL CARLINO
Gasolio in mare, l'Api: «Infondato catastrofismo»

FALCONARA — «Le ipotesi catastrofiche e di inaffidabilità con cui qualcuno cerca di screditare il modo di operare dell' Api» sono «del tutto infondate e fuorvianti». La sostiene la raffineria in una nota, nella quale ritorna sul versamento di gasolio in mare avvenuto il 31 marzo. L' Api evidenzia che la fuoriuscita di gasolio, dovuta al guasto di una manichetta flessibile in dotazione al pontile di raffineria, «è stata posta sotto controllo nell' arco di pochi secondi». «L' emergenza è rapidamente rientrata, grazie ai capillari dispositivi di sicurezza, attivi 24 ore su 24 nella raffineria e sulle strutture a mare, e grazie alla professionalità degli addetti Api. Le procedure di sicurezza seguite, attivate con la massima tempestività, sono quelle previste dal sistema di gestione integrato. Gli addetti responsabili della sicurezza — prosegue la nota — hanno immediatamente comunicato e descritto quanto stava avvenendo alla capitaneria di porto che ha confermato il rispetto delle procedure da parte dei nostri operatori. La capitaneria, in maniera altrettanto tempestiva, ha avvisato gli altri soggetti pubblici competenti, come i vigili del fuoco, che sono intervenuti sul posto e hanno sorvegliato la zona per tutta la notte, insieme alla motovedetta della guardia costiera e alla motonave Api «Grecale Primo». «A conferma della prontezza degli interventi — sostiene la nota dell' azienda — vi è l' esigua quantità di prodotto fuoriuscito (meno di 50 litri), tant' è che non è stato necessario intervenire con la sua delimitazione e recupero, ma è bastato azionare i meccanismi di ossigenazione, risolvendo in breve tempo il problema».

 
CORRIERE ADRIATICO
Provincia Rinnovo nella bufera

di AL. CAM.

La maggioranza non trova la sintesi. Così il documento di indirizzo sull'Api potrebbe addirittura non arrivare al consiglio provinciale di lunedì. Documento previsto dal centrosinistra, con tanto di passaggio e voto in aula, in vista del tavolo istituzionale di giovedì 17. A rafforzare la posizione già espressa dall'amministrazione. La maggioranza si è riunita nel pomeriggio di ieri. L'idea di gran parte dello schieramento che governa la Provincia è quella di esprimersi a favore del rinnovo della concessione alla raffineria, ma con paletti precisi. Puntualizzazioni, diciamo, che riprendono i contenuti della lettera già resa pubblica dal presidente Enzo Giancarli. Quindi, rinnovo della concessione tenendo presente il piano territoriale di coordinamento, la questione occupazionale e quella socio-economica, ma pure la compatibilità ambientale e la sicurezza degli impianti. Sugli obiettivi maggioranza coesa, ma non troppo. I Verdi, in particolare, si sono distinti rispetto al resto del centrosinistra. Il partito - rappresentato in giunta dall'assessore Massimo Binci - si è dichiarato per la dismissione totale dell'impianto, da raggiungere attraverso un percorso che preveda alla fine una data certa per la delocalizzazione. I colleghi di maggioranza hanno fatto presente che questa posizione mal si concilia con uno dei punti cardine del documento e cioè quello sull'attenzione all'occupazione. Per ora, dunque, fumata nera. Ma già si prevede che l'incontro del 17 sarà solo il primo di una serie. E che, quindi, la maggioranza ha ancora il tempo di trovare una posizione unitaria e di arrivare ai numeri in consiglio provinciale.

L'Api: "La raffineria è affidabile"

Secondo l'azienda l'emergenza è rientrata rapidamente grazie all'intervento dei tecnici La Capitaneria è stata subito avvisata del fatto

"Infondate le ipotesi catastrofiste sullo sversamento"

"Le ipotesi catastrofiche e di inaffidabilità con cui qualcuno cerca di screditare il modo di operare dell'Api" sono "del tutto infondate e fuorvianti". La sostiene la raffineria falconarese in una nota, nella quale ritorna sul versamento di gasolio in mare avvenuto il 31 marzo, allo scopo - si legge - di "colmare le lacune presenti nelle dichiarazioni di alcuni esponenti politici" e "non creare dubbi o allarmismi ingiustificati". Nella nota, l'Api evidenzia che la fuoriuscita di gasolio, dovuta al guasto di una manichetta flessibile in dotazione al pontile di raffineria, "è stata posta sotto controllo nell'arco di pochi secondi". "L' emergenza - si legge - è rapidamente rientrata, grazie ai capillari dispositivi di sicurezza, attivi 24 ore su 24 nella Raffineria e sulle strutture a mare, e grazie alla professionalità degli addetti Api, addestrati a intervenire per evitare qualsiasi situazione di pericolo. Le procedure di sicurezza seguite, attivate - sottolinea la nota - con la massima tempestività, sono quelle previste dal Sistema di gestione integrato. Gli addetti responsabili della sicurezza - prosegue la nota - hanno immediatamente comunicato e descritto quanto stava avvenendo alla Capitaneria di Porto, che è l'unico ente autorizzato a ricevere comunicazioni di questo tipo e che ha confermato il rispetto delle procedure da parte dei nostri operatori. La Capitaneria, in maniera altrettanto tempestiva, ha avvisato gli altri soggetti pubblici competenti, come i Vigili del Fuoco, che sono intervenuti sul posto e hanno sorvegliato la zona per tutta la notte, insieme alla motovedetta della Guardia Costiera e alla motonave Api "Grecale Primo". "A conferma della prontezza degli interventi - sostiene la nota dell'azienda - vi è l'esigua quantità di prodotto fuoriuscito (meno di 50 litri), tant'è che non è stato necessario intervenire con la delimitazione e il recupero, ma è bastato azionare i meccanismi di ossigenazione, risolvendo in breve tempo il problema". "Questi sono i fatti, facilmente verificabili", continua la nota, giudicando "del tutto infondate e fuorvianti le ipotesi catastrofiche e di inaffidabilità con cui qualcuno cerca di screditare il nostro modo di operare". "La politica di Api a garanzia della sicurezza del trasporto marittimo è chiara: di fronte all'elevato traffico di prodotti petroliferi che si svolge lungo l'Adriatico, e di cui la raffineria rappresenta solo l'8%, Api condivide la necessità di adottare iniziative che promuovano una maggiore protezione ambientale. Iniziative - viene precisato - che debbono riguardare tutti gli operatori, in maniera sinergica. A questo proposito - conclude la nota - Api sta già operando in maniera significativa: ne è un esempio la motonave "Cosmo", dotata dei migliori dispositivi di sicurezza oggi presenti e certificata dal Registro Navale Italiano con la notazione "Green Star", concessa solo alle navi che rispondono al più completo programma di riduzione dei rischi ambientali".

 
inizio pagina   rassegna stampa