RASSEGNA STAMPA 08.04.2003

 

MESSAGGERO
Falconara, arrivano i risultati dello studio sull’ozono

Era stato commissionato dal Comune all’Università dopo i “picchi" registrati nell’estate 2000

FALCONARA - Ozono a Falconara arriva lo studio commissionato dal Comune di Falconara all’Università di Ancona o, come si chiama oggi, Politecnico delle Marche. Si tratta dell’approfondimento scientifico delle dinamiche legate all’ozono in relazione agli episodi acuti avvenuti nell’estate del 2000. In quel periodo erano state rilevate dalla centraline fisse di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico della provincia di Ancona, delle concentrazioni di ozono e di idrocarburi non metanici superiori ai valori di attenzione che avevano indotto l’amministrazione comunale, a tutela della salute dei cittadini, ad emettere ordinanze per la riduzione del traffico veicolare alle quali avevano fatto seguito un’ordinanza sindacale e una prefettizia. Alla raffineria era stato chiesto - ricorda una nota del Comune di Falconara - «di contribuire alla riduzione delle emissioni di ossidi di azoto in atmosfera fino a quando non si fosse ripristinata una condizione stabile con concentrazioni di ozono entro i limiti previsti dalla legge. «Nei confronti di tutti questi provvedimenti che - osserva ancora il Comune - hanno determinato il rientro nei limiti delle concentrazioni di ozono, l’Api ha inoltrato ricorso al Tar delle Marche ritenendo immotivate le ordinanze emesse e criticando il regolare funzionamento delle centraline». Nel corso di un incontro fissato per giovedì alle 11 alla sala convegni del Castello di Falconara verranno approfondite le dinamiche di formazione dell’ozono con particolare riferimento al territorio di Falconara fortemente influenzato dalle condizioni geomorfologiche, meteorologiche e dalla presenza di un impianto petrolchimico. All’incontro sono state invitate le autorità e gli enti di controllo: Prefettura, Regione. Arpam, Provincia, Asl, sindaci dei comuni limitrofi oltre, naturalmente ai rappresentanti del Comune di Falconara.

 
IL RESTO DEL CARLINO
Ozono, i risultati sull'inquinamento

FALCONARA — Si raccolgono i frutti dello studio messo in atto dall'amministrazione comunale e dall'Università politecnica delle Marche sulla formazione e sul trasporto degli inquinanti secondari nella bassa valle dell'Esino. I risultati verranno presentati giovedì 10 aprile alle 11 nella sala convegni del Castello. Si tratta di uno studio che approfondisce le dinamiche legate all'ozono con particolare riferimento agli acuti episodi accaduti nell'estate del 2000. Proprio in questi mesi erano state rilevate dalle centraline fisse di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico della Provincia di Ancona, delle concentrazioni di ozono e di idrocarburi superiori ai valori di attenzioni. Sono proprio queste rilevazioni che hanno indotto il Comune ad emettere un'ordinanza sindacale ed una prefettizia che chiedevano alla raffineria Api di contribuire alla riduzione delle emissioni di ossidi di azoto in atmosfera. Nei confronti di questi provvedimenti l'Api ha inoltrato ricorso al Tar. Nel corso dell'incontro, dove sono stati invitati a partecipare Prefettura, Regione, Arpam, Provincia, Asl e i sindaci dei Comuni limitrofi, verranno approfondite le dinamiche di formazione dell'ozono.

I Comitati aderiranno a «Greenpeace»

di Alessandra Pascucci

 FALCONARA — «Una marea umana per contrastare la marea nera»: così Franco Budini ha riassunto l'iniziativa di domenica, promossa dai Verdi per evidenziare i rischi che il traffico di petroliere comporta per l'Adriatico. La manifestazione è stata accolta con particolare entusiasmo dal comitato di Fiumesino che, anticipando la proposta elaborata nel corso del dibattito, ha manifestato l'intenzione di promuovere la collaborazione con i movimenti internazionali tramite l'adesione a Greenpeace. Incalzati dall'ultima emergenza in mare i partecipanti all'incontro, portavoce delle associazioni locali, hanno avuto modo di confrontarsi ed esprimere le proprie preoccupazioni. Tra gli interrogativi formulati, il primo riguarda l'azione della raffineria. «Qual è il grado di affidabilità istituzionale della dirigenza rispetto al piano di emergenza esterno?», ha chiesto Loris Calcina a nome dei residenti di Villanova. Alla domanda si è aggiunta quella di Marco Moruzzi, capogruppo regionale dei Verdi, che ha espresso dubbi sull'efficacia di tutta la normativa d'emergenza: se da un lato, infatti, è consentita la circolazione delle 'carrette del mare', dall'altro i piani di sicurezza non sembrano garantire un'azione tempestiva ed incisiva. Al momento del confronto è seguita la fase propositiva: Verdi e associazioni intendono stimolare l'azione degli enti locali, che devono tener conto della riconversione nel formulare qualsiasi atto che riguardi la raffineria. Il parlamentare Marco Lion ha apprezzato la condotta del Comune riguardo all'approvazione del prg, che «scaturisce da una linea forte, di non ritorno». Alcuni aspetti del piano regolatore, però, non sembrano condivisi: è il caso del del by-pass ferroviario, criticato dal Verde Massimo Binci. «L'idea di spostare la ferrovia è buona — ha commentato l'assessore — ma il by-pass, così come prospettato, rischia di soffocare i residenti». I Verdi intendono battersi per un progetto di più ampio respiro, sostenuti dai comitati cittadini.

Porto, spunta un altro progetto

di Alessandra Pascucci

FALCONARA — Dove sorgerà il porto di Falconara, a Villanova o di fronte alla ex Montedison? A catalizzare l'interesse di privati e associazioni è stato, finora, il disegno di Oriol Bohigas, ma non sembra scartata l'idea di un progetto alternativo, in base al quale la famigerata 'area dei veleni', dopo l'opportuna bonifica, diventerebbe il luogo deputato ad ospitare la struttura turistico-sportiva. Quest'ultima ipotesi placherebbe le ansie dei comitati cittadini, in particolare dei residenti di Villanova, spaventati da un progetto che, oltre ad allontanare le abitazioni dal mare, presuppone una serie di interventi strutturali in grado di sconvolgere la viabilità del quartiere. Operatori balneari e associazioni marinare, però, apprezzano il planning dell'architetto spagnolo. Massimo Fanelli, presidente dell'associazione 'Il falco azzurro' e socio del Circolo Marinaro, condivide la scelta di creare un lungomare che colleghi il porto al litorale a sud di Falconara. «Verrebbe così risolta una carenza di cui la città ha sempre sofferto», spiega. In primo piano, comunque, rimane la passione per il mare: il porticciolo sportivo creerebbe 400 posti barca, cui se ne aggiungerebbero 200 a terra, e permetterebbe di accantonare tutti i disagi legati al rimessaggio in spiaggia. I vantaggi pratici entusiasmano anche gli iscritti all'associazione 'Pescatori sportivi': «Come molti associati sono favorevole all'idea del porticciolo — afferma Fausto Fortuna, ex presidente — . Rimangono però da chiarire le modalità di gestione dei posti barca e spero che le tariffe applicate non siano eccessive». Anche gli operatori balneari si mostrano favorevoli al porticciolo. «Significherebbe un potenziale incremento del turismo», sottolineano i gestori dello stabilimento 'Wind Surf'. «Rilancerebbe il ruolo di Falconara — ribadisce Lidovina Iancinella del 'Lido la Bussola' — ed incrementerebbe il movimento di persone. L'importante è valutare attentamente l'impatto ambientale e tenere conto delle correnti». Divisi anche i neo titolari dello stabilimento 'Blu', Lamberto Massaccesi e Luca Casali. Il primo sottolinea che il porto determinerebbe una riorganizzazione della spiaggia, il secondo si mostra preoccupato dal rischio di erosione.

 
CORRIERE ADRIATICO
Marea nera, incubo di Falconara

Si chiede un protocollo d'intesa fra Comuni, Autorità portuale, Api e capitaneria per maggiori controlli su carico e scarico di oli combustibili

Verificare le petroliere prima del loro ingresso in Adriatico

di MARINA MINELLI

"Siamo stati fortunati, lo sversamento in mare dei giorni scorsi poteva essere una tragedia ed avere conseguenze disastrose sulle attività balneari in un momento in cui gli operatori stanno investendo moltissimo per migliorare ed adeguare le attrezzature, ma adesso occorre prendere provvedimenti seri". Il consigliere comunale diessino Franco Benedettelli sulla questione delle navi con carichi pericolosi e sul pericolo dell'inquinamento in mare provocato dalla fuoriuscita di idrocarburi presenterà durante l'assemblea civica di domani un lungo ed articolato ordine del giorno che ha già ottenuto l'approvazione indiscussa anche dei Verdi. "Quando una nave cisterna cola a picco con il proprio carico di combustibile - dice Benedettelli - provoca una catastrofe ecologica di proporzioni inaudite e in Adriatico le conseguenze di un tale disastro sarebbero irreversibili per l'economia di intere regioni, per la pesca, per il turismo e per tutto l'ecosistema marino. Da ciò la necessità di promuovere efficaci regole di tutela ambientale per questo settore che invece il business del petrolio ostacola". Nel suo documento il consigliere dei Ds ricorda che l'Italia è il paese maggiormente interessato dal traffico di petrolio nel bacino del Mediterraneo e che ogni anno viaggiano intorno alle nostre coste circa 170 milioni di tonnellate tra greggio e prodotti della raffinazione e che "gran parte di questi prodotti vengono caricati e scaricati nella raffineria Api attraverso i suoi terminali situati proprio davanti alle nostre spiagge". Vista la situazione e constatato che il comune di Ancona ha deliberato di promuovere l'istituzione di una commissione tecnica nell'ambito del "forum delle città dell'Adriatico e dello Jonio" per la verifica delle navi prima dell'ingresso nello stretto di Otranto, Benedettelli propone di "richiedere un protocollo di intesa fra comuni di Ancona e Falconara, Autorità Portuale, Api e competenti autorità marittime, per controlli accurati sulle operazioni di carico e scarico degli oli combustibili liquidi effettuati presso la raffineria". Secondo Franco Benedettelli, inoltre, il Comune di Falconara dovrebbe spingere la Regione Marche ad effettuare azioni più concrete ed incisive a proposito della tutela delle coste dal pericolo di incidenti di questo tipo. "In ogni caso - osserva il consigliere diessino - mi sembra che la raffineria Api tenga in scarsa considerazione le preoccupazioni dei cittadini e dei loro rappresentanti rispetto ai gravissimi rischi rappresentanti dalla presenza dell'azienda nel territorio e mi riferisco non solo alla vicenda della Moskovski Festival la petroliera arrivata davanti a Falconara negli ultimi giorni del 2002, ma anche alla questione dello sversamento in mare di pochi giorni fa a proposito del quale vorremmo avere maggiori informazioni soprattutto per quanto concerne le quantità di liquido finite in mare, il tipo di guasto che ha prodotto l'incidente e le modalità ed i tempi con cui sono state avvisate autorità competenti ed amministrazione comunale". Insomma, il problema della pericolosità dell'Api continua a tenere banco a Falconara.

Un convegno sul problema dell'ozono

Giovedì al Castello

Giovedì alle ore 11,00 presso la sala-convegni del Castello di Falconara, si svolgerà un incontro nel quale saranno illustrati i risultati di uno studio affidato dall'Amministrazione Comunale all'Università Politecnica delle Marche. Si tratta dello studio sulla formazione e sul trasporto degli inquinanti secondari nella Bassa Valle dell'Esino che approfondisce in particolare le dinamiche legate all'ozono a Falconara in riferimento agli episodi acuti avvenuti nell'estate del 2000. Nel periodo indicato erano state rilevate dalle centraline fisse di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico della Provincia di Ancona, delle concentrazioni di ozono e di idrocarburi non metanici superiori ai valori di attenzione che hanno indotto l'Amministrazione, a tutela della salute dei cittadini ad emettere ordinanze per la riduzione del traffico veicolare a cui hanno fatto seguito un'ordinanza sindacale ed una prefettizia che chiedevano alla raffineria Api di contribuire alla riduzione delle emissioni di ossidi di azoto in atmosfera fino a quanto non si fosse ripristinata una condizione stabile con concentrazioni di ozono entro i limiti previsti dalla legge. Nei confronti di tutti questi provvedimenti che hanno determinato il rientro nei limiti delle concentrazioni di ozono, la Raffineria Api, ha inoltrato, ricorso al Tar delle Marche, ritenendo non motivate le ordinanze emesse e criticando il regolare funzionamento delle centraline. Nel corso dell'incontro di giovedì, verranno approfondite le dinamiche di formazione dell'ozono con particolare riferimento al territorio di Falconara fortemente influenzato dalle condizioni geomorfologiche, meteorologiche e dalla presenza di un impianto petrolchimico. Sono invitati all'incontro, promosso dall'ufficio Ambiente del comune numerose autorità ed enti di controllo: Prefettura, Regione, Arpam, Provincia, Asl, Sindaci dei Comuni limitrofi oltre a rappresentanti del Comune di Falconara.

 
LA PROVINCIA PAVESE
Questa sera presentazione dei dati Studio sulle patologie collegate all'ambiente

p.c.

SANNAZZARO. Sotto esame le condizioni ambientali determinate dalla presenza del polo industriale dell'Eni: per questo a Sannazzaro si muore più che altrove? E le patologia tumorali quanto incidono sulle morti? Quali i raffronti con i dati medi di mortalità in Regione? A queste ed altre domande risponderà questa sera, in biblioteca, il dipartimento di Medicina Preventiva dell'Università di Pavia che, per conto del comune di Sannazzaro, ha realizzato uno studio approfondito di carattere epidemiologico su di un bacino di 10mila abitanti comprendente i territori di Sannazzaro, Ferrera, Scaldasole, Pieve Albignola e Mezzana Bigli. I risultati dell'indagine saranno presentati dalla professoressa Maria Teresa Tenconi, dal professor Ermenegildo Zecca e dal dottor Claudio Rebagliati. L'assessore all'ecologia Giovanni Magnani anticipa: «Dopo quarant'anni di presenza della raffineria, è finalmente tempo di fotografare l'attuale realtà. Sarà un punto di partenza indispensabile per verificare gli andamenti della mortalità e le varie patologie presenti sul territorio».

 
 
 
 
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