MESSAGGERO |
Falconara, arrivano i
risultati dello studio sull’ozono
Era stato commissionato dal
Comune all’Università dopo i “picchi" registrati nell’estate
2000
FALCONARA - Ozono a Falconara
arriva lo studio commissionato dal Comune di Falconara
all’Università di Ancona o, come si chiama oggi, Politecnico
delle Marche. Si tratta dell’approfondimento scientifico
delle dinamiche legate all’ozono in relazione agli episodi
acuti avvenuti nell’estate del 2000. In quel periodo erano
state rilevate dalla centraline fisse di monitoraggio
dell’inquinamento atmosferico della provincia di Ancona,
delle concentrazioni di ozono e di idrocarburi non metanici
superiori ai valori di attenzione che avevano indotto
l’amministrazione comunale, a tutela della salute dei
cittadini, ad emettere ordinanze per la riduzione del
traffico veicolare alle quali avevano fatto seguito
un’ordinanza sindacale e una prefettizia. Alla raffineria
era stato chiesto - ricorda una nota del Comune di Falconara
- «di contribuire alla riduzione delle emissioni di ossidi
di azoto in atmosfera fino a quando non si fosse
ripristinata una condizione stabile con concentrazioni di
ozono entro i limiti previsti dalla legge. «Nei confronti di
tutti questi provvedimenti che - osserva ancora il Comune -
hanno determinato il rientro nei limiti delle concentrazioni
di ozono, l’Api ha inoltrato ricorso al Tar delle Marche
ritenendo immotivate le ordinanze emesse e criticando il
regolare funzionamento delle centraline». Nel corso di un
incontro fissato per giovedì alle 11 alla sala convegni del
Castello di Falconara verranno approfondite le dinamiche di
formazione dell’ozono con particolare riferimento al
territorio di Falconara fortemente influenzato dalle
condizioni geomorfologiche, meteorologiche e dalla presenza
di un impianto petrolchimico. All’incontro sono state
invitate le autorità e gli enti di controllo: Prefettura,
Regione. Arpam, Provincia, Asl, sindaci dei comuni limitrofi
oltre, naturalmente ai rappresentanti del Comune di
Falconara. |
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IL RESTO DEL
CARLINO |
Ozono, i
risultati sull'inquinamento
FALCONARA — Si raccolgono i
frutti dello studio messo in atto dall'amministrazione
comunale e dall'Università politecnica delle Marche sulla
formazione e sul trasporto degli inquinanti secondari nella
bassa valle dell'Esino. I risultati verranno presentati
giovedì 10 aprile alle 11 nella sala convegni del Castello.
Si tratta di uno studio che approfondisce le dinamiche
legate all'ozono con particolare riferimento agli acuti
episodi accaduti nell'estate del 2000. Proprio in questi
mesi erano state rilevate dalle centraline fisse di
monitoraggio dell'inquinamento atmosferico della Provincia
di Ancona, delle concentrazioni di ozono e di idrocarburi
superiori ai valori di attenzioni. Sono proprio queste
rilevazioni che hanno indotto il Comune ad emettere
un'ordinanza sindacale ed una prefettizia che chiedevano
alla raffineria Api di contribuire alla riduzione delle
emissioni di ossidi di azoto in atmosfera. Nei confronti di
questi provvedimenti l'Api ha inoltrato ricorso al Tar. Nel
corso dell'incontro, dove sono stati invitati a partecipare
Prefettura, Regione, Arpam, Provincia, Asl e i sindaci dei
Comuni limitrofi, verranno approfondite le dinamiche di
formazione dell'ozono.
I Comitati aderiranno a «Greenpeace»
di Alessandra Pascucci
FALCONARA — «Una marea
umana per contrastare la marea nera»: così Franco Budini ha
riassunto l'iniziativa di domenica, promossa dai Verdi per
evidenziare i rischi che il traffico di petroliere comporta
per l'Adriatico. La manifestazione è stata accolta con
particolare entusiasmo dal comitato di Fiumesino che,
anticipando la proposta elaborata nel corso del dibattito,
ha manifestato l'intenzione di promuovere la collaborazione
con i movimenti internazionali tramite l'adesione a
Greenpeace. Incalzati dall'ultima emergenza in mare i
partecipanti all'incontro, portavoce delle associazioni
locali, hanno avuto modo di confrontarsi ed esprimere le
proprie preoccupazioni. Tra gli interrogativi formulati, il
primo riguarda l'azione della raffineria. «Qual è il grado
di affidabilità istituzionale della dirigenza rispetto al
piano di emergenza esterno?», ha chiesto Loris Calcina a
nome dei residenti di Villanova. Alla domanda si è aggiunta
quella di Marco Moruzzi, capogruppo regionale dei Verdi, che
ha espresso dubbi sull'efficacia di tutta la normativa
d'emergenza: se da un lato, infatti, è consentita la
circolazione delle 'carrette del mare', dall'altro i piani
di sicurezza non sembrano garantire un'azione tempestiva ed
incisiva. Al momento del confronto è seguita la fase
propositiva: Verdi e associazioni intendono stimolare
l'azione degli enti locali, che devono tener conto della
riconversione nel formulare qualsiasi atto che riguardi la
raffineria. Il parlamentare Marco Lion ha apprezzato la
condotta del Comune riguardo all'approvazione del prg, che
«scaturisce da una linea forte, di non ritorno». Alcuni
aspetti del piano regolatore, però, non sembrano condivisi:
è il caso del del by-pass ferroviario, criticato dal Verde
Massimo Binci. «L'idea di spostare la ferrovia è buona — ha
commentato l'assessore — ma il by-pass, così come
prospettato, rischia di soffocare i residenti». I Verdi
intendono battersi per un progetto di più ampio respiro,
sostenuti dai comitati cittadini.
Porto, spunta un altro
progetto
di Alessandra Pascucci
FALCONARA — Dove sorgerà il
porto di Falconara, a Villanova o di fronte alla ex
Montedison? A catalizzare l'interesse di privati e
associazioni è stato, finora, il disegno di Oriol Bohigas,
ma non sembra scartata l'idea di un progetto alternativo, in
base al quale la famigerata 'area dei veleni', dopo
l'opportuna bonifica, diventerebbe il luogo deputato ad
ospitare la struttura turistico-sportiva. Quest'ultima
ipotesi placherebbe le ansie dei comitati cittadini, in
particolare dei residenti di Villanova, spaventati da un
progetto che, oltre ad allontanare le abitazioni dal mare,
presuppone una serie di interventi strutturali in grado di
sconvolgere la viabilità del quartiere. Operatori balneari e
associazioni marinare, però, apprezzano il planning
dell'architetto spagnolo. Massimo Fanelli, presidente
dell'associazione 'Il falco azzurro' e socio del Circolo
Marinaro, condivide la scelta di creare un lungomare che
colleghi il porto al litorale a sud di Falconara. «Verrebbe
così risolta una carenza di cui la città ha sempre
sofferto», spiega. In primo piano, comunque, rimane la
passione per il mare: il porticciolo sportivo creerebbe 400
posti barca, cui se ne aggiungerebbero 200 a terra, e
permetterebbe di accantonare tutti i disagi legati al
rimessaggio in spiaggia. I vantaggi pratici entusiasmano
anche gli iscritti all'associazione 'Pescatori sportivi':
«Come molti associati sono favorevole all'idea del
porticciolo — afferma Fausto Fortuna, ex presidente — .
Rimangono però da chiarire le modalità di gestione dei posti
barca e spero che le tariffe applicate non siano eccessive».
Anche gli operatori balneari si mostrano favorevoli al
porticciolo. «Significherebbe un potenziale incremento del
turismo», sottolineano i gestori dello stabilimento 'Wind
Surf'. «Rilancerebbe il ruolo di Falconara — ribadisce
Lidovina Iancinella del 'Lido la Bussola' — ed
incrementerebbe il movimento di persone. L'importante è
valutare attentamente l'impatto ambientale e tenere conto
delle correnti». Divisi anche i neo titolari dello
stabilimento 'Blu', Lamberto Massaccesi e Luca Casali. Il
primo sottolinea che il porto determinerebbe una
riorganizzazione della spiaggia, il secondo si mostra
preoccupato dal rischio di erosione. |
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CORRIERE ADRIATICO |
Marea nera, incubo di
Falconara
Si chiede un protocollo
d'intesa fra Comuni, Autorità portuale, Api e capitaneria
per maggiori controlli su carico e scarico di oli
combustibili
Verificare le petroliere
prima del loro ingresso in Adriatico
di MARINA MINELLI
"Siamo stati fortunati, lo
sversamento in mare dei giorni scorsi poteva essere una
tragedia ed avere conseguenze disastrose sulle attività
balneari in un momento in cui gli operatori stanno
investendo moltissimo per migliorare ed adeguare le
attrezzature, ma adesso occorre prendere provvedimenti
seri". Il consigliere comunale diessino Franco Benedettelli
sulla questione delle navi con carichi pericolosi e sul
pericolo dell'inquinamento in mare provocato dalla
fuoriuscita di idrocarburi presenterà durante l'assemblea
civica di domani un lungo ed articolato ordine del giorno
che ha già ottenuto l'approvazione indiscussa anche dei
Verdi. "Quando una nave cisterna cola a picco con il proprio
carico di combustibile - dice Benedettelli - provoca una
catastrofe ecologica di proporzioni inaudite e in Adriatico
le conseguenze di un tale disastro sarebbero irreversibili
per l'economia di intere regioni, per la pesca, per il
turismo e per tutto l'ecosistema marino. Da ciò la necessità
di promuovere efficaci regole di tutela ambientale per
questo settore che invece il business del petrolio
ostacola". Nel suo documento il consigliere dei Ds ricorda
che l'Italia è il paese maggiormente interessato dal
traffico di petrolio nel bacino del Mediterraneo e che ogni
anno viaggiano intorno alle nostre coste circa 170 milioni
di tonnellate tra greggio e prodotti della raffinazione e
che "gran parte di questi prodotti vengono caricati e
scaricati nella raffineria Api attraverso i suoi terminali
situati proprio davanti alle nostre spiagge". Vista la
situazione e constatato che il comune di Ancona ha
deliberato di promuovere l'istituzione di una commissione
tecnica nell'ambito del "forum delle città dell'Adriatico e
dello Jonio" per la verifica delle navi prima dell'ingresso
nello stretto di Otranto, Benedettelli propone di
"richiedere un protocollo di intesa fra comuni di Ancona e
Falconara, Autorità Portuale, Api e competenti autorità
marittime, per controlli accurati sulle operazioni di carico
e scarico degli oli combustibili liquidi effettuati presso
la raffineria". Secondo Franco Benedettelli, inoltre, il
Comune di Falconara dovrebbe spingere la Regione Marche ad
effettuare azioni più concrete ed incisive a proposito della
tutela delle coste dal pericolo di incidenti di questo tipo.
"In ogni caso - osserva il consigliere diessino - mi sembra
che la raffineria Api tenga in scarsa considerazione le
preoccupazioni dei cittadini e dei loro rappresentanti
rispetto ai gravissimi rischi rappresentanti dalla presenza
dell'azienda nel territorio e mi riferisco non solo alla
vicenda della Moskovski Festival la petroliera arrivata
davanti a Falconara negli ultimi giorni del 2002, ma anche
alla questione dello sversamento in mare di pochi giorni fa
a proposito del quale vorremmo avere maggiori informazioni
soprattutto per quanto concerne le quantità di liquido
finite in mare, il tipo di guasto che ha prodotto
l'incidente e le modalità ed i tempi con cui sono state
avvisate autorità competenti ed amministrazione comunale".
Insomma, il problema della pericolosità dell'Api continua a
tenere banco a Falconara.
Un convegno sul problema
dell'ozono
Giovedì al Castello
Giovedì alle ore 11,00 presso
la sala-convegni del Castello di Falconara, si svolgerà un
incontro nel quale saranno illustrati i risultati di uno
studio affidato dall'Amministrazione Comunale all'Università
Politecnica delle Marche. Si tratta dello studio sulla
formazione e sul trasporto degli inquinanti secondari nella
Bassa Valle dell'Esino che approfondisce in particolare le
dinamiche legate all'ozono a Falconara in riferimento agli
episodi acuti avvenuti nell'estate del 2000. Nel periodo
indicato erano state rilevate dalle centraline fisse di
monitoraggio dell'inquinamento atmosferico della Provincia
di Ancona, delle concentrazioni di ozono e di idrocarburi
non metanici superiori ai valori di attenzione che hanno
indotto l'Amministrazione, a tutela della salute dei
cittadini ad emettere ordinanze per la riduzione del
traffico veicolare a cui hanno fatto seguito un'ordinanza
sindacale ed una prefettizia che chiedevano alla raffineria
Api di contribuire alla riduzione delle emissioni di ossidi
di azoto in atmosfera fino a quanto non si fosse
ripristinata una condizione stabile con concentrazioni di
ozono entro i limiti previsti dalla legge. Nei confronti di
tutti questi provvedimenti che hanno determinato il rientro
nei limiti delle concentrazioni di ozono, la Raffineria Api,
ha inoltrato, ricorso al Tar delle Marche, ritenendo non
motivate le ordinanze emesse e criticando il regolare
funzionamento delle centraline. Nel corso dell'incontro di
giovedì, verranno approfondite le dinamiche di formazione
dell'ozono con particolare riferimento al territorio di
Falconara fortemente influenzato dalle condizioni
geomorfologiche, meteorologiche e dalla presenza di un
impianto petrolchimico. Sono invitati all'incontro, promosso
dall'ufficio Ambiente del comune numerose autorità ed enti
di controllo: Prefettura, Regione, Arpam, Provincia, Asl,
Sindaci dei Comuni limitrofi oltre a rappresentanti del
Comune di Falconara. |
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LA PROVINCIA PAVESE |
Questa sera
presentazione dei dati Studio sulle patologie collegate
all'ambiente
p.c.
SANNAZZARO. Sotto esame le
condizioni ambientali determinate dalla presenza del polo
industriale dell'Eni: per questo a Sannazzaro si muore più
che altrove? E le patologia tumorali quanto incidono sulle
morti? Quali i raffronti con i dati medi di mortalità in
Regione? A queste ed altre domande risponderà questa sera,
in biblioteca, il dipartimento di Medicina Preventiva
dell'Università di Pavia che, per conto del comune di
Sannazzaro, ha realizzato uno studio approfondito di
carattere epidemiologico su di un bacino di 10mila abitanti
comprendente i territori di Sannazzaro, Ferrera, Scaldasole,
Pieve Albignola e Mezzana Bigli. I risultati dell'indagine
saranno presentati dalla professoressa Maria Teresa Tenconi,
dal professor Ermenegildo Zecca e dal dottor Claudio
Rebagliati. L'assessore all'ecologia Giovanni Magnani
anticipa: «Dopo quarant'anni di presenza della raffineria, è
finalmente tempo di fotografare l'attuale realtà. Sarà un
punto di partenza indispensabile per verificare gli
andamenti della mortalità e le varie patologie presenti sul
territorio». |
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