MESSAGGERO |
Api, la Provincia se ne lava
le mani
Il documento richiesto dal
tavolo istituzionale si rivela un flop. Nessun appoggio alle
tesi di Falconara che ha già deliberato l’incompatibilità
col petrolchimico
Giancarli: «Come ente non
siamo tenuti a dare il parere sulla concessione»
di ROBERTA MACCAGNANI
FALCONARA - Giancarli non
spalleggia Carletti. Il feeeling tra Provincia e Comune di
Falconara è durato appena il tempo impiegato ad approvare il
prg falconarese. Ma sul parere richiesto dal tavolo
istituzionale in vista del rinnovo della concessione alla
raffineria le strade di Giancarli e Carletti anziché
scorrere parallele. Falconara aveva già reso noto il suo
“parere" nel quale si sancisce l’incompatibilità tra
territorio e petrolchimico. La Provincia non si è sentita di
fare la stessa cosa. Nessuna posizione presa nel merito e,
scaricata ogni responsabilità all’ente competente a tutti
gli effetti: vale a dire la Regione guidata da D’Ambrosio. E
questo in sostanza il presidente Giancarli sottolinea nel
parere inviato ieri al presidente della Giunta Regionale,
all'assessore regionale all'Ambiente, al dirigente del
servizio tutela e risanamento ambientale della regione
Marche e al sindaco di Falconara. Giancarli precisa che
«nessuna norma di legge prevede l'obbligo di espressione del
parere nell'ambito del procedimento in questione, la cui
partecipazione ad esso costituisce pertanto soltanto forma
di collaborazione istituzionale con la Regione Marche con
l'obiettivo di pervenire a soluzioni condivise». Così
Giancarli rimanda agli atti in materia ambientale,
urbanistica, di programmazione e pianificazione territoriale
già deliberati e relativi alla gestione delle problematiche
del territorio di Falconara, connesse alla presenza
dell’Api. Atti - sottolinea nel parere - tutti a conoscenza
della Regione. Ricordando, in particolare, «l'ultimo D.P.G..R.
n. 13 del 12 02-2003 sull'accertamento di conformità del
Piano territoriale di coordinamento provinciale». In pratica
un flop del tavolo istituzionale Regione-Provincia-Comune di
Falconara: la Regione, infatti, aveva richiesto i pareri
degli enti interessati per mettere un primo paletto in vista
dell’incandescente decisione di giugno sul rinnovo della
concessione. Giancarli non si espone ma cerca di recuperare
la credibilità di quel tavolo che ormai, più traballante di
così si muore. Il presidente di palazzo di vetro sostiene
che la condivisione degli intenti e degli obiettivi «debba
trovare sintesi nel tavolo istituzionale permanente con
funzioni di coordinamento generale». Un tavolo, quello
costituito sulla base dell’intesa del 5 novembre 2002, cui i
singoli commensali continuano ad invitarsi ma senza aver
fino ad ora concluso assolutamente niente.
Raffineria, sciopero
generale il 4 aprile
Fronte unito contro il
Comune. Ma anche contro l’azienda: «E’ immobile»
FALCONARA - Schiaffi oltre
che a Carletti anche alla raffineria. E' sciopero. Adesso è
sciopero davvero: contro tutti e tutto. Nel mirino dei
lavoratori, dipendenti e non, Comune e raffineria Api.
Sfocia in una manifestazione che si preannuncia dai toni
concitati il tira e molla sul rinnovo della concessione Api.
Da mesi va avanti questa diatriba sul futuro dello
stabilimento petrolifero: se rinnovargli o meno la
concessione per altri venti anni, come già aveva fatto il
Ministero dell’Industria con un provvedimento, annullato,
però, dai ricorsi al Tar di Regione, Provincia e Comune, per
nulla interpellate sulla questione. E per questo le loro
rimostranze sono state accolte in Tribunale. Nel frattempo è
intervenuto il parere del Comune di Falconara, richiesto dal
tavolo istituzionale, in cui si sancisce a chiare lettere
l’incompatibilità della raffineria col petrolchimico. Ora i
lavoratori si sono stancati. Logori per l'altalenante
situazione, chiedono maggiore concretezza. Ieri si sono
riunite le rappresentanze sindacali di categoria, i livelli
provinciali e la Rsu per decidere una strategia comune.
Risultato: convocazione di un'assemblea straordinaria dei
lavoratori per il 2 Aprile a cui verranno riferite nel
dettaglio le iniziative studiate. E poi uno sciopero
generale di 24 ore per la giornata del 4 Aprile dei
dipendenti Api Soi, Api raffineria e di tutte le ditte
appaltatrici che lavorano all'interno dello stabilimento.
Sarà previsto anche un corteo con partenza dalla raffineria,
passaggio in centro città ed arrivo a piazza Mazzini, dove
si terrà anche un comizio. Il messaggio di questa
mobilitazione è duplice. «Da un lato - spiega Paolo Polonara
Cgil Filcea - vogliamo difendere il nostro posto di lavoro e
mantenere gli attuali livelli occupazionali. Chiediamo di
rinnovare la concessione allo stabilimento dove siamo
impiegati. Dall'altro, vogliamo anche sensibilizzare
l'azienda Api ad una più attenta politica di integrazione
col territorio e di dialogo costruttivo e costante con gli
enti preposti. Anzi auspichiamo concrete iniziative, anche
da parte della raffineria, di dialogo ed incontro con tutti
i protagonisti di questa vicenda». Ribadite dunque che le
critiche sull’immobilismo dell’azienda. «Ognuno, però -
ribadisce Stefano Mastrovincenzo, Cisl - mantenendo il suo
ruolo e la sua autonomia». Intanto, i sindacati confermano
contatti con il Comune per un incontro chiarificatore a
breve e anche con la Regione per il 1 e 17 Aprile, dove
saranno presenti tutti gli enti. Una tappa decisiva nella
definizione del futuro dell'Api.
“Sanzio", braccio di ferro
Carletti-prefetto
Il sindaco: «Aeroporto off
limits per i voli militari». Maninchedda: «Ordinanza nulla»
di MARINA VERDENELLI
Braccio di ferro
sull’ordinanza contro gli aerei militari al Sanzio. Il
sindaco di Falconara Giancarlo Carletti ribadisce la
validità della sua ordinanza, atto che per il prefetto
Maninchedda è invece privo di effetti giuridici.
«L'ordinanza è valida» ha riaffermato Carletti. «Sotto
l'aspetto giuridico l'atto firmato dal sindaco di Falconara
perché contrario ai principi dell'ordinamento e quindi senza
effetto» replica il prfeetto. Il quale aggiunge: «Sono in
ottimi rapporti con Carletti, capisco la sua preoccupazione
ma l'ordinanza è priva di giuridicità». Ma cosa accadrà se
un aereo militare americano chiedesse di atterrare? «Il
governo italiano - ha risposto il prefetto - ha già dato il
suo consenso all'appoggio delle basi pertanto rispetteremo
questa decisione». A sostegno di Carletti si è espressa la
segreteria dei Ds di Falconara che ha sottolineato: «Le
preoccupazioni per i pericoli che potrebbero minacciare i
cittadini e l'atto del sindaco sono legittime». Intanto il
tam tam contro la guerra non si ferma e ad una settimana
dallo scoppio del conflitto continuano le iniziative a
sostegno della pace. La prima arriva dalla Regione dove
nella seduta del consiglio di ieri il presidente D'Ambrosio
ha reso noto l'impegno dell'ente per allestire un campo
profughi in Iraq sostenendo il progetto "Un ponte per
Baghdad" (l'unica associazione italiana presente in Iraq)
sulla base delle proposte avanzate la settimana scorsa dal
capogruppo dei Verdi Marco Moruzzi. «Le Marche - ha detto
D'Ambrosio - sono disponibili proprio per l'esperienza
acquisita in passato con il campo di Valona, in Albania,
durante la guerra in Kosovo». Iniziative arrivano anche da
parte del gruppo provinciale dei Verdi che ha dato la
propria adesione all'appello lanciato da Amnesty
International per l'emanazione di provvedimenti urgenti sul
diritto di asilo e per i profughi di guerra iracheni.
«Spediremo a tutti i Comuni - ha riferito il presidente
provinciale Giorgio Marchetti - una copia della mozione
emanata a livello nazionale, volta a far sì che il
Parlamento si pronunci sul riconoscimento del diritto di
asilo, per chiedere un impegno a tutti i sindaci. Ancona
infatti sarà tra le città che dovranno prendere in
considerazione l'accoglienza dei profughi. Accoglienza che
la legislazione italiana rischia invece di negare». In
attesa di una eventuale ospitalità da dare alle popolazioni
colpite dalla guerra l'Università di Ancona si è attivata
con l'istituzione delle "Aule di Pace" promossa dai ragazzi
del Gulliver ma indirizzata a tutti gli studenti. Ieri
pomeriggio l'istituzione di quella ad Economia e Commercio
dove gli studenti hanno "occupato" l'aula T 10 con il
consenso del preside. Qui ogni giorno verrà fatta una
programmazione con dibattiti e incontri. L'aula sarà dotata
di un servizio di emeroteca con tutti i quotidiani locali e
nazionali. Ad Ingegneria l'aula di pace sarà l'anfiteatro
esterno all'ateneo dove, per due ore al giorno si terranno
dibattiti e confronti. Rinviata, per mancanza di pareri
unanimi, la costituzione della "Agenzia no war", un'agenzia
d'informazione finalizzata a promuovere la pace e che
dovrebbe unire diversi soggetti contrari alla guerra (radio
out, disobbedienti, Arci, ecc..).
Lanciò bottiglia contro
operai, scatta la denuncia
FALCONARA - Lanciò una
bottiglia di vetro contro due operai che stavano lavorando,
denunciato un falconarese. C'è voluto parecchio tempo, ma
alla fine, dopo attente indagini, il personale della squadra
volanti della questura di Ancona è riuscita ad individuare
la persona che la notte di un paio di mesi fa scagliò una
bottiglia contro due operai che lavoravano per conto di
Trenitalia alla stazione di Falconara. I due, costretti
anche al turno di notte, furono sfiorati da una bottiglia
che all'improvviso piombò dall'alto. I due segnalarono
l'accaduto alla polizia. La piattaforma in questione si
trovava proprio dietro una serie di condomini. E quella
bottiglia arrivò proprio da una di quelle finestre, non
colpì nessuno dei due, ma se fosse accaduto le conseguenze
sarebbero state gravi. Gli inquirenti sono riusciti ora a
risalire a C.B. 43 anni, denunciato a piede libero per
lancio di oggetti pericolosi. |
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IL RESTO DEL
CARLINO |
Api, i
lavoratori scendono in piazza
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — Battersi per la
raffineria Api e per i livelli occupazionali che garantisce.
Rsu aziendali e Cgil, Cisl, Uil sono pronti a scendere in
piazza per manifestare contro la possibilità del mancato
rinnovo della concessione all'impianto petrolifero. Sono
state fissate quattro date, per far conoscere le proprie
ragioni: il 2 aprile assemblea generale di tutti i
lavoratori della raffineria; 4 aprile sciopero generale dei
lavoratori e di tutto l'indotto Api, con un corteo che
partirà dai cancelli dell'Api e si diramerà per tutte le vie
cittadine fino a raggiungere piazza Mazzini; 17 aprile il
sit-in davanti alla Regione in occasione dell'incontro tra
l'ente marchigiano, la Provincia e il Comune. Oggi più che
mai la necessità di far sentire in modo 'dirompente' la voce
dei lavoratori si fa sempre più marcata. Quelli fino a
giugno, mese in cui la Regione si esprimerà, saranno giorni
caldi, densi di significato per chi in quell'azienda ci
lavora, per tutti coloro che fanno conto su quello
stipendio. A cavallo tra le date in calendario anche un
incontro con l'amministrazione comunale e il sindaco
Carletti. «Giudichiamo negativa — ha detto Gilberto Zoppi
della Cgil — la posizione del Comune perché nella
contrarietà al rinnovo della concessione è insito il mancato
approccio con il deficit occupazionale». E alla domanda sul
futuro dei lavoratori senza la raffineria, Zoppi ha
risposto: «non è assolutamente ipotizzabile un domani senza
l'impianto». Dello stesso parere Daniele Paolinelli della
Cisl: «Questa è una giornata di sciopero a difesa dei posti
di lavoro. E' la risposta dei dipendenti alla delibera
dell'amministrazione ma deve essere letta in chiave
propositiva». La giornata di sciopero scaturita
dall'assemblea di ieri delle Rsu unitamente alle segreterie
confederali di Cgil, Cisl e Uil e di categoria Filcea, Femca
e Uilcem sarà anche un modo oltre che per chiedere il
sostegno all'occupazione anche per «sensibilizzare il gruppo
Api ad una più attenta politica di integrazione con il
territorio e per la risoluzione della vertenza che riguarda
la proroga della concessione». «Consideriamo questo un
periodo clou e determinante — ha spiegato Stefano
Mastrovincenzo della Cisl — che culminerà il 17 aprile. Nel
frattempo si svolgeranno degli incontri con tutte le
istituzioni perché in questa fase riteniamio giusto mettere
in campo le nostre ragioni». «E' uno sciopero — ha detto
Andrea Fiordelmondo della Uil — che richiama, anche, ad un
utilizzo più attento della politica di integrazione con il
territorio».
E sull'atto la Provincia
non esprime il suo parere
FALCONARA — Il presidente
della Provincia, Enzo Giancarli ha spiazzato tutti o almeno
coloro che si aspettavano da lui una risposta sul rinnovo
della concessione alla raffineria Api. E invece in una nota
emessa nel primo pomeriggio di ieri spiega che «nessuna
norma di legge prevede l'obbligo di esprimere il parere la
cui partecipazione costituisce solo una forma di
collaborazione istituzionale con la Regione Marche per
perseguire l'obiettivo di pervenire a soluzioni condivise.
La Provincia — aggiunge — non può che rimandare agli atti in
materia ambientale, urbanistica, di programmazione e
pianificazione territoriale già deliberati e relativi alla
gestione delle problematiche del territorio connesse alla
presenza della raffineria Api, atti già conosciuti dalla
Regione».
La possibilità che
l'aeroporto ...
di Andrea Massaro
ANCONA — La possibilità che
l'aeroporto di Ancona-Falconara possa rappresentare al più
presto la base per un nuovo ponte umanitario, così come
accaduto ai tempi della sanguinosa guerra nei Balcani, è
sempre più concreta. Contatti in questo senso sono stati
attivati dalla Regione e dal dipartimento della protezione
civile. Arrivano i soldati E dell'argomento se n'è discusso
anche in occasione del comitato per l'ordine e la sicurezza
pubblica che da due giorni, nel palazzo della Prefettura sta
affrontando il tema del controllo 24 ore su 24 dei tre
maggiori obiettivi sensibili della provincia di Ancona: il
porto, l'aeroporto «Raffaello Sanzio» e la raffineria Api di
Falconara. I 40 militari del «Reggimento Trani» destinati a
rimpolpare polizia, carabinieri e guardia di finanza a
protezione delle strutture e delle aree a rischio di
attentati terroristici, saranno tutti operativi già dalla
prossima settimana. Si andranno ad aggiungere ai 20 che già
da tempo sono impegnati nella sorveglianza degli obiettivi
sensibili dell'area del capoluogo dorico. ieri il comitato,
sotto il coordinamento del prefetto Giulio Maninchedda, ha
preso in esame soprattutto la situazione di porto e
raffineria Api. I compiti operativi di militari e forze di
polizia vengono stabiliti con un'ordinanza dal questore di
Ancona Adamo Gulì, il quale ha nuovamente invitato l'
opinione pubblica a tenere presente che le misure di
rafforzamento della vigilanza, scattate in tutta Italia dopo
l' attacco all' Iraq, sono di tipo precauzionale, e non c' è
alcun particolare allarme terrorismo nelle Marche. Aeroporto
Al «Sanzio» i militari sorvegliano dall' esterno le attività
dello scalo, mentre all' interno dieci agenti di polizia di
stato in più, assegnati appositamente dopo la crisi
irachena, coadiuveranno il personale della polaria nei
controlli. Porto Una pattuglia interagirà con la polizia di
frontiera e la guardia di finanza. Resta però compito
esclusivo delle forze di polizia (non è previsto un aumento
del numero di agenti) controllare i passeggeri ed eventuali
persone sospette. Lo scalo verrà monitorato h24. Raffineria
Api Anche qui, soldati di pattuglia all' esterno, in
affiancamento all'azione di vigilanza dei carabinieri. Viene
integrata in questo modo la sorveglianza interna del
petrolchimico, che spetta al personale specializzato dell'
azienda e alle guardie giurate. All' epoca della guerra in
Kosovo i militari assegnati alla provincia erano stati 70
(dieci in più), anche in considerazione della collocazione
geografica di Ancona, più vicina al teatro delle operazioni
belliche. Per quanto riguarda infine la Basilica di Loreto,
il santuario cristiano più importante della regione, a farsi
carico di un potenziamento della tutela sono i carabinieri.
Infastidito dai rumori
getta bottiglia contro gli operai
FALCONARA — Per colpa di quei
treni che si muovono soprattutto di notte nello scalo merci
Fs di Villanova, B.C. 43 anni non riusciva a prendere mai
sonno. Una sera, esasperato, l'uomo ha aperto la finestra
della sua abitazione e ha lanciato una bottiglia contro lo
scalo ferroviario, sfiorando però alcuni operai che in quel
momento stavano lavorando. E' stato un miracolo se nessuno,
quella sera di qualche tempo fa rimase ferito. Ma il fatto,
grave, è rimasto impresso nel tempo. Ed ora il falconarese è
stato denunciato dalla polizia al termine di lunghe
indagini. E' accusato di getto pericoloso di cose. |
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CORRIERE ADRIATICO |
L’Api in
sciopero contro il Comune
In piazza
anche i lavoratori dell’indotto
Riunione,
ieri mattina tra sindacati e rappresentanti delle Rsu della
raffineria. Al termine dell'incontro è stato deciso di
effettuare una giornata di sciopero generale di tutti i
lavoratori dell'impianto della Raffineria Api e dell'indotto
per il 4 aprile, per chiedere il rinnovo della concessione
alla raffineria e protestare contro il Piano regolatore
comunale di Falconara, che non prevede un futuro industriale
per l'area attualmente occupata dal petrolchimico. E'
previsto un comizio in piazza Mazzini, a Falconara, dove
parleranno i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil e
i rappresentanti delle Rsu. Inoltre, in occasione
dell'incontro del tavolo istituzionale Regione, Provincia e
Comune in programma il prossimo 17 aprile, sindacati e
lavoratori daranno vita ad un presidio davanti alla sede
della Regione Marche. Sono le decisioni emerse ieri dalla
riunione delle Rsu e di Cgil, Cisl e Uil provinciali,
convocata d'urgenza dopo la decisione della giunta di
Falconara di definire incompatibile la raffineria con il
Piano regolatore cittadino. In preparazione dello sciopero,
mercoledì 2 aprile ci sarà l'assemblea generale dei
lavoratori Api presso la raffineria, compresi quelli
dell'indotto. "La decisione dell'amministrazione comunale -
commenta in una nota Gilberto Zoppi, segretario provinciali
Cgil - impedisce lo sviluppo degli impianti produttivi e dei
livelli occupazionali. Lo sciopero e la mobilitazione dei
lavoratori sono a sostegno dell'occupazione. Chiediamo,
inoltre, a Regione e Provincia un pronunciamento positivo e
in tempi rapidi rispetto al rinnovo della concessione". Da
una parte le preoccupazioni dei lavoratori dell'Api e
dell'indotto passando attraverso gli stessi vertici
dell'azienda che vorrebbero certezze prima di effettuare i
grandi investimenti previsti per il futuro dell'azienda,
investimenti che potrebbero essere ammortizzati soltanto con
piani a medio e lungo termine e dall'altra il sindaco che
vede in quell'azienda un pericolo per i suoi amministrati e
soprattutto un freno allo sviluppo della città compressa tra
i confini di Ancona, l'azienda petrolchimica e la rete
ferroviaria. E non solo, stando al sindaco Carletti, a
risentire di questi annosi problemi, è anche la qualità
della vita dei suoi amministrati. Sta di fatto che il futuro
della concessione è tutto nelle mani della Regione e del
tavolo istituzionale permanente con funzioni di
coordinamento generale tra la Regione stessa, la Provincia e
il comune di Falconara Marittima.
Raffineria,
la sorte attorno al tavolo
Giancarli
chiama a raccolta gli enti istituzionali ma anche il mondo
dell’ambientalismo e i sindacati
La
Provincia “La decisione definitiva deve maturare dal dialogo
tra tutti i soggetti”
"Il valore
economico, sociale, ambientale di una scelta come quella del
rinnovo della concessione all'Api non può che essere
costruito insieme con l'ambientalismo e con il mondo del
lavoro". Dunque a decidere deve essere il tavolo
istituzionale. E' questo il senso del parere sul rinnovo
della concessione ad operare alla raffineria di Falconara,
richiesto dalla Regione alla Provincia di Ancona, che non ha
strumenti urbanistici propri per intervenire in materia. A
riassumere i contenuti del parere dell'amministrazione
provinciale (trasmesso a D' Ambrosio, all'assessore
regionale all'ambiente Amagliani, al dirigente del Servizio
tutela della Regione e al sindaco di Falconara) è stato lo
stesso presidente Giancarli. Ecco quanto si afferma nel
parere. "In risposta alla richiesta di parere del
28/01/2003, relativo all'oggetto - così si legge - si
evidenzia il generico richiamo della deliberazione Gr. n.
2248 del 23/12/2002 a valutazioni di competenza ai sensi
della vigente normativa statale e regionale. Nessuna norma
di legge - ricorda la Provincia - prevede l'obbligo di
espressione del parere nell'ambito del procedimento da parte
della Provincia la cui partecipazione ad esso costituisce
pertanto solo forma di collaborazione istituzionale con la
Regione Marche con l'obiettivo di pervenire a soluzioni
condivise. Ciò premesso, da un punto di vista prettamente
formale la Provincia non può che rimandare agli atti in
materia ambientale, urbanistica, di programmazione e
pianificazione territoriale già deliberati e relativi alla
gestione delle problematiche del territorio di Falconara
connesse alla presenza della raffineria Api, atti tutti a
conoscenza di codesta Regione ed in particolare l'ultimo
Dpgr n.13 del 12/02/2003 relativo all'accertamento di
conformità del Piano territoriale di coordinamento
provinciale”. "Dal punto di vista sostanziale si ritiene che
la contemperazione degli interessi debba trovare sintesi nel
Tavolo istituzionale permanente con funzioni di
coordinamento generale fra Regione Marche, Provincia di
Ancona e Comune di Falconara Marittima, costituito sulla
base dell'intesa sottoscritta il 5 novembre 2002". E quindi
tutto vada al tavolo istituzionale e alla Regione. Ma i
tempi di decisione sono alquanto lunghi, prima del 17 di
giugno non si dovrebbe avere il pronunciamento e, intanto,
le preoccupazioni calano sui lavoratori del petrolchimico
falconarese e sulla stessa azienda. E' di qualche giorno fa,
ad esempio, la presa di posizione degli autotrasportatori
che lavorano con l'Api. Autotrasportatori che attraverso i
rappresentanti di categoria avevano evidenziato come già
molti di loro erano stati costretti a ricorrere alla cassa
integrazione e molti altri erano in procinto di farlo. Ma il
problema non è di facile soluzione e soprattutto qualsiasi
via verrà intrapresa scontenterà l'una o l'altra parte. E
sino a questo momento, l'unico parere favorevole al rinnovo
della concessione Api è venuto dall'Autorità portuale sotto
la cui giurisdizione ricadono i terminal petroliferi della
raffineria. Accanto a questo, il "no"deciso dei Comune.
A giugno la
Regione decide sulla concessione
L’iter si
avvia verso la sua fase cruciale
L' iter del
rinnovo della concessione all'Api - la scadenza è prevista
per il 2008 -ha imboccato una svolta decisiva con la
sentenza del Consiglio di Stato che qualche mese fa ha
confermato il "no" del Tar al decreto di via libera al
proseguo dell'attività della raffineria del ministero delI'industria.
E di fatto ha rimesso in mano alla Regione la competenza. Il
23 dicembre scorso la giunta regionale ha approvato la
delibera di indirizzo che stabilisce tempi e procedure, e ha
indicato nel prossimo 15 giugno la data entro cui dovrà
essere presa una decisione. In questi mesi verrà passata al
setaccio tutta la documentazione. La stagione dei tavoli di
concertazione, dei confronti, dei dibattiti anche aspri è
nel suo pieno svolgimento. Istituzioni, azienda, sindacati
continuano con i faccia a faccia e i botta e risposta. La
prossima estate l'Api conoscerà il suo destino, legato a
doppio filo con la risposta della Regione alla richiesta dì
rinnovo della concessione della raffineria inoltrata nell'
maggio dello scorso anno. L'azienda era passata a bussare
alle porte di via Gentile da Fabriano dopo il ricorso
presentato - e vinto - da Comune e Regione contro la
concessione della proroga ottenuta dal ministero
dell'Industria nel '98, sull'abbrivio del progetto sicurezza
imperniato sull'impianto di cogenerazione che lavora gli
scarti di lavorazione e permette di ridurre le emissioni
nell'ambiente.
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