RASSEGNA STAMPA 25.03.2003

 

MESSAGGERO
«Il Prg rischia di diventare carta straccia»

L’Api soddisfatta del voto in Provincia: «Si è ribadito che solo la Regione può decidere. E c’è ancora il ricorso al Tar»

di Roberta Maccagnani

FALCONARA - «La Provincia ha sì recepito gli indirizzi del prg di Falconara ma ha anche indicato che l’unico ente sovrano a prendere la decisione è la Regione, come da sempre abbiamo sostenuto anche noi. Quindi, se la Regione rinnovasse la concessione, alla fine, il prg con l’attuale indicazione sulla destinazione dell’area occupata dalla raffineria sarebbe solo carta straccia». senza dimenticare «il ricorso al Tar contro il prg. Ancora non abbiamo ricevuto risposte, ma siamo fiduciosi che i nostri dubbi trovino un positivo riscontro». L’Api è «soddisfatta» del voto in consiglio provinciale sul prg, mentre sta creando malumori la delibera di Giunta sull’incompatibilità della raffineria con il nuovo prg tanto che la Fiom-Cgil è «preoccupata» anche per le sorti dei 250 operai delle 22 ditte appaltatrici.

La reazione dell’Api - «Non dubitavamo che questo strumento urbanistico passasse in provincia - afferma un portavoce della raffineria - ma non capiamo, comunque, il perché di tutta questa fretta nell’approvazione. Ci lascia perplessi questa corsa alla discussione del documento entro marzo. Anche la procedura ci è apparsa discutibile: è stata complessa e strana. E non bisogna dimenticare che il prg, in ogni caso, non assumerà alcun valore per la superficie occupata dall’Api fino a quando non sarà la Regione a pronunciarsi. Cosa che accadrà il 15 giugno». Ma nel caso la Regione non concedesse di nuovo il rinnovo alla raffineria, cosa succederebbe? Che dovrebbe fare il Comune? «L’ente locale - ribadisce il portavoce dell’azienda - dovrebbe indicare come utilizzare quell’area, mantenendo gli stessi livelli socio-economici, attuali. Ricordiamo che ad oggi la raffineria genera un giro d’affari attorno agli 80 milioni di euro. Non sappiamo come si potrebbe sostituire un introito simile, considerando anche l’indotto occupazionale, diretto ed indiretto, che la raffineria crea».

Cgil preoccupata - La Fiom-Cgil provinciale è «preoccupata per l' incertezza del futuro occupazionale dei dipendenti delle ditte appaltatrici metalmeccaniche che lavorano all' interno dell’Api: 22 aziende con oltre 250 dipendenti, che operano per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Da quando il rinnovo della concessione alla raffineria non è più certo, viste le prese di posizione della giunta comunale di Falconara, il lavoro è via via diminuito, fino al punto che alcune ditte appaltanti o hanno già chiesto le procedure per la messa in cassa integrazione ordinaria per i propri dipendenti o, a breve, la chiederanno per far fronte alla diminuzione del carico di lavoro». La Fiom annuncia iniziative sindacali per dare «certezze e futuro a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie».

Il sindaco ha firmato un’ordinanza

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - Rocca Mare sotto stretta sorveglianza. Vita dura, per la prossima estate, sia per le prostitute che per i loro abituali clienti. Entrano in funzione, infatti, una serie di telecamere per tenere sotto controllo la situazione lungo Rocca Mare, una zona, negli ultimi anni, molto frequentata dai giovani, anche minorenni, per la presenza di un paio di locali notturni, molto in voga. Proprio per questo il Comune ha deciso di applicare un regime più severo per combattere la piaga della prostituzione e del suo sfruttamento, come già accaduto in altri comuni delle Marche. A contribuire a prendere questa direzione anche la volontà di riqualificare la zona, dove vivono anche molte persone di cui proprio l’estate scorsa il Messaggero aveva ascoltato lo sfogo. Strade non asfaltate, mancanza di un lungomare, assenza di sorveglianza notturna, baracche incustodite e l’angosciante via vai dei clienti delle lucciole. Questo i problemi sottolineati dagli abitanti della zona che chiedevano più attenzione. Quest’anno, almeno dal punto di vista della sorveglianza, dovrebbero essere accontentati. Diversi, inoltre, i casi registrati negli ultimi tempi di episodi di violenza legati al racket della prostituzione. Ricordiamo, ad esempio, il giallo di un viado trovato in condizioni disperate a causa di un inseguimento, consumatosi nella notte. Problemi notturni, comunque, non si sono registrati solo a Rocca Mare, ma anche lungo l’arenile di Falconara. Numerosi, infatti, gli episodi di raid notturni ai danni degli stabilimenti balneari. Ma anche per questo tipo di microcriminalità la musica cambia da quest’estate. Telecamere entreranno in funzione anche lungo la spiaggia e saranno attive 24 ore su 24. Coadiuveranno il lavoro degli agenti della polizia municipale che presteranno particolare attenzione alla tranquillità della vita, anche di notte, sulla spiaggia. Verranno, infatti, organizzati dei pattugliamenti anche in borghese. L’attivazione di queste telecamere, sia sull’arenile di Falconara che a Rocca Mare, si aggiungono a quelle già presenti in piazza Mazzini.

«Polvere di marmo nell’Esino»

Carletti blocca gli scarichi di un’impresa

FALCONARA - Sospendere «immediatamente lo scarico delle acque reflue industriali nel fiume Esino fino al rilascio di autorizzazione da parte della Provincia». E’ quanto stabilisce un’ordinanza del sindaco di Falconara, Giancarlo Carletti, nei confronti di una ditta di lavorazione dei marmi, Artigiana Marmi, di proprietà di Piero Tavoloni, situata in via Clementina 5. Il provvedimento è da attuare entro 15 giorni dal ricevimento dell’ordinanza. Atto che prevede il ripristino dello stato dei luoghi, provvedendo alla pulizia e allo smaltimento dei rifiuti dispersi nell’ambiente. Inoltre, nel documento si chiede alla ditta di «presentare contestualmente al Comune copia del Fir (formulario di identificazione dei rifiuti) dei rifiuti avviati nello stabilimento». L’ordinanza nasce da diverse problematiche: la presenza di scarico di acque reflue industriali di colore biancastro nelle acque del fiume Esino, il mancato rinnovo dell’autorizzazione allo scarico di acque reflue, la mancanza di un adeguato sistema di decantazione per le operazioni di scarico e il persistere dello scaricamento nelle acque del fiume di polveri di marmo.

 
IL RESTO DEL CARLINO
Api, in diminuzione il lavoro per i metalmeccanici in appalto

FALCONARA — La Fiom Cgil di Ancona è preoccupata «per la situazione di incertezza del futuro occupazionale dei dipendenti delle ditte appaltatrici metalmeccaniche che lavorano all'interno della raffineria Api». E per questo avvieranno iniziative sindacali per «dare certezze e futuro a migliaia di lavoratori all'interno dell'impianto petrolifero». La segreteria provinciale afferma che per la manutenzione ordinaria e straordinaria all'interno della raffineria lavorano in continuità mediamente 22 ditte appaltatrici con oltre 250 dipendenti. «Da quando il rinnovo della concessione non è più certo — dice Anacleto Giuliani — il lavoro è via via diminuito, fino al punto che alcune ditte appaltanti o hanno già chiesto le procedure per la messa in cassa integrazione ordinaria per i propri dipendenti o, a breve, la chiederanno come primo momento per far fronte alla diminuzione del carico di lavoro. Se a breve — continua Giuliani — gli organi competenti non decideranno di prorogare la concessione all'Api, sicuramente l'occupazione per i lavoratori delle ditte appaltatrici non avrà futuro». La Fiom Cgil ritiene che la delibera della giunta comunale crei gravi preoccupazioni non solo per i dipendenti dell'Api ma anche per tutte le ditte appaltatrici metalmeccaniche che da sempre lavorano stabilmente all'interno della realtà industriale.

Ente Nazionale Aviazione civile (Enac)

Ente Nazionale Aviazione civile (Enac)  rettifica le dichiarazioni rilasciate al Carlino dal geom. Eugenio Pasquali «non autorizzato ad esprimersi per conto dell'Enac. Peraltro — afferma la dottoressa Giuliana Cucchieri Guazzati (direttore Enac, circoscrizione aeroportuale Falconara) non esiste rischio di blocco delle attività dell'aeroporto di Ancona-Falconara. Quanto all'impatto dell'ordinanza del sindaco Carletti, si rinvia a quanto già precisato dal prefetto di Ancona, dott. Maninchedda, ovvero che l'ordinanza stessa è priva di effetti giuridici».

L' aeroporto viene «blindato»

di Andrea Massaro

ANCONA — Ora che quello della guerra in Iraq non è più solo un rischio, ma un fatto concreto, il livello d'allarme a difesa degli «obiettivi sensibili» della nostra regione si sta lentamente impennando. Una delle prime strutture ad essere presa in considerazione è l'aeroporto «Raffaello Sanzio» di Ancona-Falconara. Lo scalo, militare ed aperto al traffico civile, ieri è stato oggetto di un incontro che si è tenuto proprio nelle stanze del «Sanzio» e al quale hanno preso parte i rappresentanti delle forze dell'ordine competenti sul territorio, degli enti che fanno parte dell'Aerdorica, la società di gestione dell'aeroporto, dell'Enac, della Regione e della Protezione civile. Il comitato ha affrontato il nodo sicurezza. Sono state discusse le misure da adottare per consolidare la vigilanza dentro e fuori l'aeroporto regionale. Il «Sanzio», così come altre strutture regionali, con l'evolversi della situazione in Iraq, necessita di un rafforzamento dei controlli. Anche in virtù del fatto che lo scalo, essendo militare, può in qualsiasi momento essere utilizzato come base per operazioni logistiche. Ed è evidente che la vigilanza, seppur non esasperata, deve comunque raggiungere un alto livello, anche perché, fino a nuovo contrordine dovranno coesistere traffico civile e militare. Così si è deciso di intensificare i controlli nelle aree d'imbarco dei passeggeri, sia agli stessi viaggiatori che ai bagagli. Verranno poi monitorate le sale aeroportuali, specie quelle maggiormente frequentate dai passeggeri, la pista su cui continuano ancora ad atterrare e a decollare gli aerei civili e commerciali. Ai militari dell'Esercito, peraltro già impegnati da tempo spetterà il compito di «bonificare» giornalmente l'area esterna al Sanzio, con controlli mirati e costanti lungo il perimetro dello scalo. Il problema principale, sollevato anche di recenti da alcuni sindacati di polizia, è che la presenza di agenti e finanzieri al «Sanzio» è ancora al di sotto delle necessità. Alla Polaria gli uomini in servizio sono soltanto 22 (tre per ogni turno). Ieri un agente si è trovato a controllare qualcosa come 150 passeggeri tra arrivi e partenze. Per loro, il lavoro è quotidianamente massacrante. I finanzieri sono ancor meno. E sono ancora troppo pochi i militari dell'Esercito impegnati nei pattugliamenti. L'obiettivo è quello di intensificare nel più breve tempo possibile gli uomini preposti alla vigilanza. Il «Sanzio» ha poi tutte le carte in regola per fungere da base logistica militare: sia per ospitare velivoli, sia per organizzare operazioni umanitarie come al tempo della guerra nei Balcani.

 
 
 
 
inizio pagina   rassegna stampa