MESSAGGERO |
Falconara, il segretario dei
Ds bacchetta la Cgil
FALCONARA — Serve senso di
responsabilità e bidogna evitare inutili, anzi dannosi,
atteggiamenti demagogici. Lo sostiene il segretario dei Ds
rispondendo alla Cgil. «Senso di responsabilità e spirito
costruttivo - scrive infatti - sono principi indispensabili
per affrontare le questioni legate al rinnovo della
concessione Api. Per questo occorre che i limiti delle
competenze e delle responsabilità siano chiaramente indicati
e rispettati. Il procedimento per il rinnovo della
concessione prevede che il Comune, secondo quanto prescritto
all’art. 4 comma 8 del Dpr 420\1994, esprima una valutazione
di conformità alle previsioni del Prg. Il Prg, adottato dal
Consiglio comunale di Falconara il 17 dicembre 1999 e
approvato definitivamente dal Consiglio provinciale il 19
scorso, esclude che l’area attualmente occupata dalla
raffineria venga in futuro destinata ad usi industriali.
Quindi la delibera criticata con toni allarmistici dagli
autotrasportatori della Cgil è un atto tecnicamente dovuto
ed assolto nel rispetto delle competenze che la legge
riconosce al Comune. Forzarne l’interpretazione e
drammatizzare la realtà non serve a fare passi avanti nella
ricerca di nuovi equilibri per un territorio che intende con
determinazione guardare al futuro nel rispetto delle scelte
volute democraticamente dai cittadini. La preoccupazione per
la salvaguardia e lo sviluppo dei livelli occupazionali è
parte integrante delle scelte che il Prg intende attuare
attraverso programmi che per la loro complessità hanno
carattere pluriennale di medio e lungo periodo. Questi sono
gli elementi reali da cui partire mettendo da parte facili
demagogie che non aiutano nessuno». |
|
IL RESTO DEL
CARLINO |
Il Sanzio
rischia il blocco
Andrea Massaro
ANCONA — L'ordinanza firmata
dal sindaco di Falconara Giancarlo Carletti con la quale
viene vietato agli aerei militari di atterrare sulla pista
dell'aeroporto «Raffaello Sanzio» di Ancona-Falconara fino
alla fine della guerra in Iraq, sta diventando un caso
nazionale. L'atto, nonostante anche la Prefettura abbia
chiarito che il primo cittadino non ha competenze in
materia, è tuttora in vigore e paradossalmente ora rischia
di compromettere l'attività civile e commerciale dello
scalo. Il «Sanzio» è infatti uno aeroporto militare aperto
al traffico civile. Se per ipotesi domani mattina la Nato
decidesse di utilizzarlo per operazioni militari, nessuno si
potrebbe opporre. Non c'è vicinanza di raffineria che tenga.
Questo lo sanno bene sia il direttore dello scalo Giuliana
Guazzati sia il dirigente dell'area tecnica Eugenio
Pasquali. E non è un caso che i rappresentanti locali dell'Enac
(Ente nazionale aviazione civile) abbiano subito scritto
alla direzione centrale di Roma. «Abbiamo interpellato anche
lo Stato maggiore dell'Aeronautica — ha detto Pasquali — per
capire che cosa dobbiamo fare. A questo punto, con
l'ordinanza in vigore, potrebbero anche dirci di voler
utilizzare l'aeroporto a fini militari e nessuno potrebbe
aprire bocca. Il rischio c'è». Lo scenario è inquietante. A
Falconara tutti si augurano che ciò non accada mai. Ma i
presupposti ci sono. Specie se il provvedimento di Carletti
non dovesse essere annullato in tempi brevi. Sembrerà
incredibile, ma le sorti del nostro aeroporto si stanno
giocando proprio in queste ore. |
|
|
|
|
|