MESSAGGERO |
Concessione Api, Cgil contro
Carletti
La Filt Cgil Marche e quella
di Ancona sono preoccupate per le decisioni del Comune di
Falconara in merito al rinnovo della concessione della
raffineria Api, e hanno convocato un' assemblea generale per
domenica 30 marzo. Vi prenderanno parte tutti i lavoratori
dell' autotrasporto occupati nell' indotto dello
stabilimento. L' assemblea si terrà presso la sede del Caaf
di Falconara. Secondo la Filt Cgil la delibera del Comune in
cui si stabilisce che «la permanenza dell' Api è
incompatibile con la previsione del Piano regolatore» è
fonte di preoccupazione perchè - dice una nota - avrà
conseguenze molto gravi per centinaia di lavoratori, inclusi
quelli impiegati nell' autotrasporto. La categoria, inoltre,
giudica in modo negativo il fatto che, «ancora una volta, l'
amministrazione decida autonomamente senza alcun confronto,
pur sollecitato dai sindacati, mettendo i soggetti
interessati come Regione, Provincia, forze sindacali e
sociali, di fronte al fatto compiuto». Critiche al sindaco
Carletti anche da parte di Enrico Cesaroni, consigliere
provinciale di Forza Italia, secondo il quale «Carletti
continua ancora a recitare e cercare di spostare attenzione
sull’Api per coprire e nascondere le oscure manovre sul sito
ex Montedison. I cittadini devono sapere: è vero che è stata
costituita la Cam Bonifica e con quale scopo? Forse pensa
ancora di poter aggirare i cittadini con le chiacchiere e
con la presunzione di poter decidere lui sulla raffineria.
Sul rinnovo della concessione all’Api - aggiunge Cesaroni -
decide il tavolo istituzionale composto dal presidente della
regione, della Provincia e dal sindaco e che la valutazione
tecnica sarà fatta dall’ufficio ambiente della Regione e non
da Carletti. Si rilegga Carletti il decreto del presidente
della Giunta regionale n. 13 del 12 febbraio 2003 dove si
evidenzia chiaramente il procedimento per il rilascio della
concessione».
I Disobbedienti passano la
notte davanti all’Api
Un atto eclatante quello dei
Disobbedienti delle Marche che questa notte, tra le tre e le
quattro, si sarebbero dovuti ritrovare davanti alla
raffineria dell’Api per attuare l’«embargo dal basso», ossia
il blocco del transito delle autocisterne della Esso e del
loro rifornimento alla raffineria dell’Api a Falconara. Come
sarà andata? Una forma di protesta che per una volta vede
ribaltati i ruoli. Forse infatti, molti non lo sanno, ma nel
1981 nasce a Venezia la “Società italo-americana per il
petrolio". La Siap è una delle prime affiliate straniere
della Standard Oil Trust, le cui origini risalgono al 1870
quando John D. Rockfeller costituì la Standard Oil Company
nota in Itala con il nome Esso, dall’acronimo inglese delle
sue iniziali (S-O).
Il prefetto: «L’ordinanza
di Carletti non vale» Sanzio vietato? «Non può esserlo»
FALCONARA - L'ordinanza con
cui il sindaco di Falconara Giancarlo Carletti ha vietato l'
atterraggio nell' aeroporto “R. Sanzio" di aerei militari
dei paesi belligeranti con l'Iraq appare priva di effetti
giuridici. Questo il senso di una lettera inviata dal
prefetto di Ancona Giulio Maninchedda alla direttrice dello
scalo Giuliana Guazzati, che quindi, a questo punto, è
chiamata a non tener conto del provvedimento del sindaco. La
prefettura, che della questione aveva già informato il
ministero dell' Interno (come pure l'Aerdorica, società di
gestione dell' aeroporto, aveva trasmesso l' ordinanza ai
comandi militari competenti attraverso l' Enac, l' Ente
nazionale aviazione civile), si sarebbe avvalsa del parere
dell' Avvocatura dello Stato. Non si tratta, però, di una
revoca o di un annullamento dell'ordinanza, perché non
compete a questo organo; semmai, si dovrebbe procedere a un
annullamento straordinario da parte del governo oppure al
ricorso al Tar. Tuttavia, appare chiaro che la lettera del
prefetto vanifica di fatto le disposizioni di Carletti, e in
caso di scali militari potrebbero quindi crearsi situazioni
conflittuali. Nell'ordinanza, il cui spirito è quello di
«prevenire ed eliminare gravi pericoli che possano
minacciare l'incolumità dei cittadini» Carletti evidenzia
tra l' altro la vicinanza dell' «aeroporto, con traffico
civile e con pista per aerei militari», alla Raffineria Api,
che «tratta la raffinazione del petrolio, attività di
rischio di notevole grado» e «che può costituire obiettivo
sensibile in connessione con atterraggio di aerei militari
delle parti belligeranti». |
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IL RESTO DEL
CARLINO |
Concessione
Api, la Filt-Cgil convoca assemblea generale
FALCONARA — La Filt Cgil
Marche e di Ancona esprimono preoccupazione per quanto
deciso dal Comune in merito al rinnovo della concessione
alla raffineria Api. Per questo la categoria ha decisio di
convocare un'assemblea generale per domenica 30 marzo alle
10 di tutti i lavoratori dell'autotrasporto occupati
nell'indotto dello stabilimento. L'iniziativa si terrà allo
stabilimento Caaf. Secondo la Filt Cgil la delibera del
Comune avrà conseguenze molto gravi per centinaia di
lavoratori, inclusi quelli impiegati nell'autotrasporto. La
categoria giudica negativamente che l'amministrazione
«decida autonomamente senza alcun confronto».
Lo stop ai voli militari
non è valido
di Andrea Massaro
FALCONARA — Il principio
della pace e la presenza di una raffineria che si staglia
tra le case di Falconara, vicina all'aeroporto. Questi i due
capisaldi che avevano animato il sindaco Carletti. In cuor
suo il primo cittadino credeva con l'ordinanza emessa
giovedì di poter evitare sorvoli e atterraggi di aerei
militari dei paesi belligeranti con l'Iraq sulla pista del
«Sanzio». Si sbagliava. L' ordinanza è infatti priva di
effetti giuridici. Dalle dichiarazioni che il nostro
giornale aveva raccolto ieri, i dubbi sulla validità del
provvedimento sembravano esserci tutti. E questo è anche il
senso di una lettera inviata dal prefetto di Ancona Giulio
Maninchedda (nella foto) alla direttrice dello scalo
Giuliana Guazzati, che quindi, a questo punto, è chiamata a
non tener conto del provvedimento del sindaco. La
prefettura, che della questione aveva già informato il
ministero dell' Interno (come pure l' Aerdorica, società di
gestione dell' aeroporto, aveva trasmesso l' ordinanza ai
comandi militari competenti attraverso l' Enac, l' Ente
nazionale aviazione civile), si sarebbe avvalsa del parere
dell' Avvocatura dello Stato. Non si tratta, però, di una
revoca o di un annullamento dell' ordinanza, perché non
compete a questo organo; semmai, si dovrebbe procedere a un
annullamento straordinario da parte del governo oppure al
ricorso al Tar. Tuttavia, appare chiaro che la lettera del
prefetto vanifica di fatto le disposizioni di Carletti, e in
caso di scali militari potrebbero quindi crearsi situazioni
conflittuali. Nell' ordinanza, il cui spirito è quello di
«prevenire ed eliminare gravi pericoli che possano
minacciare l' incolumità dei cittadini» Carletti evidenzia
tra l' altro la vicinanza dell' «aeroporto, con traffico
civile e con pista per aerei militari», alla raffineria Api,
che «tratta la raffinazione del petrolio, attività di
rischio di notevole grado» e «che può costituire obiettivo
sensibile in connessione con atterraggio di aerei militari
delle parti belligeranti». Principi che non bastano comunque
a far rientrare tra le competenze del sindaco quella di
fermare aerei militari che più volte hanno sorvolato e sono
atterrati a Falconara. Mai nessuno però, tantomeno il
sindaco, ha potuto intralciare la loro attività.
Alleanza nazionale
ironizza: «Carletti voleva distinguersi»
FALCONARA — «Ora siamo certi
e tranquilli di essere sicuramente difesi dal sindaco
Carletti con la sua puntuale ordinanza». Il coordinamento di
Alleanza nazionale ironizza sul provvedimento del primo
cittadino e si chiedono: «Perché nel 1999 e nel 2001 è
rimasto inattivo e in silenzio? Perché in quelle occasioni
non prese provvedimenti per tutelare la sua gente emettendo
debita ordinanza?». «La città di Falconara — aggiungono —
non si è mai posta l'obiettivo di primeggiare in ambito
nazionale, ma così facendo sarà in breve tempo sicuramente
la prima della classe. L'atteggiamento del sindaco —
concludono — ci è sembrata solo un'occasione per
distinguersi».
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CORRIERE ADRIATICO |
"Carletti non può decidere da
solo" Lavoratori e
Filt-Cgil sul rinnovo della concessione Api
La categoria giudica
negativamente il fatto che la decisione sia stata presa
senza alcun confronto con i sindacati
Il secco no dato dal Comune
di Falconara alla decisione di rinnovare la concessione
all'Api e soprattutto quanto contenuto nel nuovo piano
particolareggiato della città, approvato nei giorni scorsi
dal consiglio provinciale ha messo in subbuglio il mondo del
lavoro, preoccupato delle ripercussioni che la decisione
presa riguardo la concessione e quanto contenuto nello
strumento urbanistico potrebbero avere sui livelli
occupazionali. Oggi è la volta della Filt-Cgil Marche e
quella di Ancona sono preoccupate per le decisioni del
Comune di Falconara in merito al rinnovo della concessione
della raffineria Api, e hanno convocato un'assemblea
generale per domenica 30 marzo. All'assemblea prenderanno
parte tutti i lavoratori del l'autotrasporto occupati
nell'indotto dello stabilimento. L'assemblea si terra presso
la sede del Caaf di Falconara. Secondo la Filt-Cgil la
delibera del Comune in cui si stabilisce che "la permanenza
dell'Api è incompatibile con la previsione del Piano
regolatore" è fonte di preoccupazione "perchè - dice una
nota - avrà conseguenze molto gravi per centinaia di
lavoratori, inclusi quelli impiegati nell' autotrasporto".
"La categoria, inoltre, giudica in modo negativo il fatto
che, "ancora una volta. l'amministrazione decida
autonomamente senza alcun confronto, pur sollecitato dai
sindacati, mettendo i soggetti interessati come Regione,
Provincia, forze sindacali e sociali, di fronte al fatto
compiuto. Il nodo Api continua dunque a tener banco e non
potrebbe essere diversamente perché se è vero che la
raffineria impedisce con la sua presenza la riqualificazione
della zona, il recupero di spazi vitali alla città è pur
vero che è una fucina di posti di lavoro sia diretti che
dell'indotto. Da una parte dunque la volontà
dell'amministrazione comunale di restituire a Falconara quel
ruolo turistico che ne aveva fatto negli anni Cinquanta
Sessanta un centro di villeggiatura marina apprezzato
soprattutto dalle famiglie in cerca di tranquillità e
dall'altra le preoccupazioni dell'Api e quelle dei
lavoratori dell'azienda, sia interni che dell'indotto.
Preoccupazioni e tensioni che avevano portato anche ad una
dura contestazione al sindaco Carletti. Intanto il problema
concessione ventennale vede schierata da una parte
l'autorità portuale che ha deciso per il rinnovo della
concessione (astenuto il rappresentante di Falconara e
assenti i rappresentanti di Provincia e Regione) durante la
riunione dell'altra sera del Comitato portuale e dall'altra
il governo della città (ha deciso per il no anche in virtù
dei nuovo piano regolatore). manca ancora il pronunciamento
della Provincia che ha chiesto ancora tempo alla Regione. |
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